L'avvento del nazismo

 

 

SINTESI DEI NOMI E DEI FATTI

                        Anschluss

Annessione dell'Austria da parte della Germania nazista tentata nel 1936, ma senza successo. Il 14 marzo 1938  Hitler fece trionfalmente ingresso a Vienna dove il giorno dopo proclamò l'Anschluss (termine tedesco che significa appunto "annessione"), confermato dal plebiscito del 10 aprile 1938, con il quale l'Austria divenne provincia tedesca con il nome di Ostmark.

 

 

                         Complotto di luglio

Cospirazione organizzata da un gruppo di alti ufficiali dell'esercito tedesco ed esponenti politici allo scopo di assassinare Hitler. Nel marzo del 1943 un primo tentativo fu effettuato dal generale Henning von Tresckow: Collocò una bomba sull'aereo di Hitler che, però,  non esplose. L'anno seguente ci fu un nuovo tentativo da parte del  capo di stato maggiore Claus von Stauffenberg che si offrì di  eseguire personalmente l'attentato.  Durante una della  riunioni che si tenevano nella "Tana del lupo", il quartier generale del Führer, il 20 luglio 1944, Stauffenberg portò nella baracca delle riunioni una bomba  a tempo, nascosta nella sua borsa, che però fu costretto a depositare lontano dal Führer. Lo scoppio della bomba causò morti e feriti tra i presenti, ma Hitler riportò solo lievissime ferite.  Stauffenberg riuscì a lasciare il quartier generale e a raggiungere Berlino, dove tuttavia venne catturato e fucilato quella stessa notte insieme ad altri congiurati.

 

                                                            

 Freikorps

(Corpi franchi), gruppi di volontari combattenti in Austria contro l'esercito di Napoleone all'inizio del 1800. Dopo la  prima guerra mondiale vennero chiamate con questo nome  le squadre armate dell'estrema destra nazionalista e anticomunista che si opponevano ai tentativi rivoluzionari della Lega di Spartaco. Ufficialmente furono sciolti negli anni ’20,  in realtà continuarono a tenere le fila di organizzazioni paramilitari che appoggiavano il Partito nazionalsocialista di Hitler.

 

                           

Gestapo         

Sono le prime sillabe delle parole  tedesche  Geheime Staatspolizei (Polizia segreta di Stato). Fu creata da Hermann Goring, uno dei luogotenenti di Hitler, nell'aprile del 1933.

Nell'aprile 1934 il rivale di Göring, Himler,  capo delle SS, assunse anche il controllo della Gestapo.

Nel 1936, la Gestapo passò alle dipendenze di  Reinhard Heydrich. Alla fine della guerra, la Gestapo fu sciolta e dichiarata organizzazione criminale.

 

 

 

Gioventù hitleriana

In tedesco Hitlerjugend, organizzazione giovanile della Germania nazista. Fu uno strumento importante del progetto Hitler per esercitare il controllo assoluto su tutti gli aspetti della vita sociale della Germania. Nel 1936 vennero chiuse  tutte le altre associazioni della gioventù e con lo scoppio della seconda guerra mondiale l’iscrizione dei  ragazzi e delle ragazze al movimento divenne obbligatoria. I giovani erano  divisi  in diverse categorie in differenti scuole di educazione politica in base all'età; furono creati anche sezioni culturali, di propaganda e sportive. L’obiettivo finale  era l'indottrinamento allo scopo di creare  una generazione di fedelissimi al III Reich.

Fu proprio alla Gioventù hitleriana che il Hitler  si rivolse per la difesa di Berlino durante gli ultimi giorni di guerra. 

 

 

 

Goebbels, Paul Joseph

Era il capo del partito nazionalsocialista di Berlino. Nel 1926 fondò e diresse il giornale ufficiale del partito, "Der Angriff" (L'attacco). Eletto al Reichstag, il parlamento tedesco, nel 1928, Hitler lo nominò  responsabile della propaganda del partito. Nel 1933, l'anno in cui Hitler salì al potere, Goebbels fu nominato ministro dell'Educazione del popolo e della Propaganda.

Si servì di tutti i mezzi di comunicazione per sostenere i principi del nazismo, il culto del Führer e il concetto che il popolo tedesco fosse destinato a dominare il mondo. Il 1° maggio 1945, durante l'assedio di Berlino da parte dell’esercito sovietico, si suicidò con i propri familiari il giorno dopo la morte del Führer. Ha lasciato le sue memorie nel volume Diario 1938 .

 

Göring, Hermann Wilhelm

Ufficiale dell'aviazione, fu uno dei principali esponenti del Partito nazionalsocialista. Entrò a far parte della direzione del Partito nazista sin dal 1922  e curò l'organizzazione delle squadre d'assalto, le SA. Partecipò al fallito colpo di stato noto come putsch  di Monaco (1923), durante il quale rimase ferito. Nel 1928 fu eletto membro del Reichstag, il parlamento tedesco, e nel 1932 ne divenne presidente.

Nel 1933, Göring fu nominato ministro dell'Aviazione. Divenuto anche ministro degli Interni e capo della Gestapo.

Alla fine della guerra venne processato a Norimberga e condannato a morte. Si suicidò poche ore prima dell’esecuzione.

 

Grande Depressione

Si intende la grave crisi economica che ha colpito il mondo intero nel  periodo di tempo che va dal crollo della Borsa di Wall street nell’ottobre del 1929  fino ai primi anni trenta.

 

Hess, Rudolf

Fu uno dei più stretti collaboratori di Hitler. Entrò nel partito  nazionalsocialista nel 1920, partecipò con Hitler al putsch di Monaco e con Hitler venne incarcerato per circa due anni.

Fedelissimo del Furer rivestì sempre ruoli di rilievo nell’organizzazione nazista. Al processo di Norimberga  fu condannato all’ergastolo e morì suicida in carcere.

 

Himmler, Heinrich

Ufficiale nazista e comandante supremo della polizia tedesca. Iscrittosi al Partito nazionalsocialista nel 1925, dal 1926 al 1930 si occupò dell'organizzazione della propaganda; nel 1929 divenne capo delle SS. Nel 1934 ottenne la direzione della Gestapo. Fu lui a concepire il programma per lo sterminio degli ebrei e la soppressione di qualsiasi opposizione al regime. Nell'aprile del 1945 fu catturato dagli inglesi, ma si suicidò prima di essere processato per crimini di guerra.

 

 

Hindenburg, Paul von

Generale tedesco e secondo presidente della Repubblica di Weimar. Rimase in carica fino  alla sua morte che avvenne improvvisamente nel 1934. Il suo successore fu Hitler.

 

 

 

Hitler, Adolf

(Braunau am Inn, Austria 1889 - Berlino 1945),

Figlio di un modesto funzionario delle dogane austriache, fu uno studente scadente e non portò mai a termine le scuole secondarie. Dopo aver tentato invano di essere ammesso all'Accademia di belle arti di Vienna, lavorò in questa città come decoratore e pittore. Trasferitosi a Monaco, fu qui sorpreso dallo scoppio della prima guerra mondiale (1914) e si arruolò come volontario nell'esercito bavarese.

Dopo la guerra tornò a Monaco e si  iscrisse al Deutsche Arbeiterpartei (Partito tedesco dei lavoratori), di impronta nazionalista; ne divenne in breve il capo e lo rifondò con la denominazione di Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, abbreviato in Partito nazista), del quale fu eletto presidente. Si legò ai gruppi squadristi paramilitari, le SA (Sturmabteilungen, squadre d'assalto), avallandone le azioni di violenza contro uomini e sedi della sinistra socialdemocratica e comunista.

Nel novembre del 1923 fece un tentativo di colpo di stato in Baviera, il putsch di Monaco che, però, fallì. Riconosciuto responsabile del complotto, Hitler venne condannato a cinque anni di reclusione, ridotti a otto mesi per un'amnistia generale. Durante la detenzione, scrisse la sua autobiografia, Mein Kampf (La mia battaglia), nella quale espose i principi dell'ideologia nazista e della superiorità della razza ariana. Tornato in libertà (1924), ricostruì nel 1925 il partito  che sarebbe poi andato al governo e avrebbe provocato i lutti e le distruzioni che ben conosciamo.

Il 30 aprile 1945, mentre Berlino era assediata dalle truppe sovietiche, si suicidò nel suo bunker assieme alla sua compagna Eva Braun che Hitler aveva sposato il giorno prima.

 

 

Incendio del Reichstag

Attentato incendiario, messo in atto a Berlino il 27 febbraio 1933, che provocò danni al  palazzo del Reichstag (Parlamento tedesco) e fornì il pretesto  Hitler, in quel momento a capo del Governo, per emanare il cosiddetto "decreto-incendio" con il quale veniva proclamato lo stato di emergenza e la sospensione delle libertà fondamentali. Poco tempo dopo Hitler assunse  i pieni poteri. Come responsabile materiale dell'attentato, avvenuto poco meno di una settimana prima delle elezioni legislative, fu subito incriminato un giovane disoccupato olandese, ex comunista, Marinus Van der Lubbe. Il processo per l'incendio del Reichstag si aprì il 21 settembre davanti alla Corte suprema di Lipsia e si concluse il 23 dicembre con la condanna a morte del Van der Lubbe per incendio doloso.  Sebbene manchino prove concrete sul fatto, sono in molti a sospettare  che l’incendio non fu appiccato dall’opposizione comunista, ma dai nazisti stessi, che cercavano un pretesto (la sicurezza dello Stato) per dare i pieni poteri ad Hitler.

 

Lega di Spartaco

Gruppo di socialisti rivoluzionari tedeschi fondato nel 1916 da Rosa Luxemburg e  Karl Liebknecht, Il movimento era di chiara ispirazione marxista.

Dopo l'istituzione della Repubblica tedesca nel novembre del 1918, la lega di Spartaco mise in atto una violenta opposizione contro il governo socialista, diede vita al Partito comunista tedesco e a Berlino organizzò un'insurrezione armata, stroncata dalle forze governative che arrestarono e uccisero Liebknecht e la Luxemburg nel gennaio del 1919.

 

Leggi di Norimberga

Leggi razziali emanate per ordine di Hitler e approvate all'unanimità dal Reichstag nel settembre del 1935, durante il settimo congresso del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (NSDAP). Costituì il culmine della discriminazione contro gli ebrei, che sarebbero così stati "esclusi dalla partecipazione alla vita politica del popolo tedesco". Una prima legge, quella sui "cittadini del Reich", privava gli ebrei della cittadinanza e quindi dei diritti politici (diritto al voto, partecipazione alla vita politica), garantiti solo ai "cittadini del Reich"; una seconda legge, intesa a "tutelare il sangue e l'onore tedesco" vietava matrimoni e rapporti sessuali tra ebrei e tedeschi.

 

Liebknecht, Karl

(Lipsia 1871 - Berlino 1919), uomo politico e leader socialista tedesco. Con Rosa Luxemburg e altri socialisti costituì all'interno del Partito socialdemocratico una corrente estremista, i cui aderenti si chiamarono spartachisti.

 

 

Luxemburg, Rosa

(Zamoßç, all'epoca in Russia, oggi in Polonia 1870 - Berlino 1919), Rivoluzionaria socialista di origine ebraica; con Karl Liebknecht ed altri socialisti costituì all'interno del Partito socialdemocratico una corrente estremista, i cui aderenti si chiamarono spartachisti.

 

 

Nazionalsocialismo

Il termine, più spesso abbreviato in "nazismo", designa la dottrina politica che dava contenuto ideologico al National Sozialistische Deutsche Arbeiterpartei (NSDAP; Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori), improntando la sua azione e, in generale, tutta la politica interna ed estera di Hitler e del suo governo dal 1933 al 1945. I principi centrali della dottrina nazista,  erano ispirati alle teorie che sostenevano una presunta superiorità biologica e culturale della razza ariana. Il nazismo era incentrato anche sul nazionalismo e sul militarismo.

 

Notte dei cristalli

Episodio che prende il nome dalle vetrate infrante dai nazisti nei quartieri ebraici di diverse località della Germania nella notte tra l'8 e il 9 novembre del 1938 e che diede il via alla fase più cruenta  delle persecuzioni antisemite del regime di Hitler. Il pretesto fu fornito  ad Hitler da un giovane esule ebreo che, sconvolto per la deportazione dei genitori in un campo di concentramento, uccise il diplomatico tedesco a Parigi  Ernst von Rath. A titolo di  ritorsione Hitler scatenò una campagna punitiva coordinata tra Gioventù hitleriana e SS che in ventiquattr'ore devastarono migliaia tra sinagoghe, negozi, uffici e abitazioni di ebrei, facendo quasi duecento vittime e mandarono ai campi di concentramento 26.000 ebrei.

 

Notte dei lunghi coltelli

Nome dato dai nazisti all'epurazione condotta all'interno del partito dal cancelliere Hitler , dal ministro degli Interni Goring e dal leader delleSS, Himmler, la notte fra il 30 giugno e il 1° luglio del 1934. Vennero uccisi Ernst Röhm e i vertici delle SA e tutti quelli che si erano opposti a Hitler fra il 1931 e il 1934.

 

Partito socialdemocratico tedesco

Nato nel 1875 con il congresso di Gotha dalla fusione dell'Associazione generale degli operai tedeschi e del Partito socialdemocratico dei lavoratori il Partito socialdemocratico tedesco (Sozialistische Partei Deutschlands) ebbe un'immediata affermazione elettorale, fino a diventare, nel 1912, il primo partito tedesco e un modello per il movimento socialista europeo.

Elaborò, accanto a un "programma minimo" di riforme (suffragio universale, giornata lavorativa di otto ore, legalizzazione dei sindacati ecc.), un "programma massimo" di passaggio al socialismo. Lacerato dalla polemica scoppiata tra le varie anime del partito – una revisionista, una ortodossa e una rivoluzionaria dopo il voto ai crediti di guerra ( 1919), perse la componente più radicale (la Lega di Spartaco) e riacquistò posizione più moderate, ricoprendo anche ruoli di governo durante la Repubblica di Weimar.

 

Patto di Monaco

Accordo formulato e sottoscritto da Germania, Italia, Francia e Gran Bretagna a Monaco di Baviera il 29 settembre 1938, con il quale venne accolta la richiesta di Hitler di annettere alla Germania la regione di lingua tedesca dei Sudeti , allora appartenente alla Cecoslovacchia. Londra e Parigi erano  convinte con questa concessione  di potere  evitare lo scoppio di una nuova guerra ed impedire che il Fuhrer avanzasse rivendicazioni su altri territori. Il patto fissava la data per l'evacuazione cecoslovacca dei Sudeti (1-10 ottobre 1938) e prospettava l'assegnazione alla Germania di altri territori cecoslovacchi con popolazione prevalentemente tedesca.  La commissione preposta all’uopo  venne incaricata di indire un referendum nei territori oggetto di controversia. Nei mesi successivi, mentre Varsavia e Budapest procedevano all'annessione dei territori reclamati, l'utilizzo da parte della commissione delle cifre del censimento austroungarico del 1910, anziché di quelle del censimento cecoslovacco del 1930, permise alla Germania di avanzare pretese su gran parte delle restanti regioni cecoslovacche. Nel marzo 1939 le divisioni naziste invasero la Cecoslovacchia che diventò un protettorato tedesco. Il patto di Monaco fu così vanificato.

 

Potenze dell'Asse

Erano le nazioni che parteciparono all'Asse, alleanza politica stretta nel 1936 tra la Germania e l'Italia, rafforzata nel maggio del 1939 dalla stipulazione del "patto d'acciaio", che legava militarmente i due regimi.

Il patto d’acciaio venne poi esteso (1940) anche a Giappone, Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia. La Danimarca, la Finlandia, la Spagna, la Manciuria, Nanchino entrarono nel patto Anticomintern siglato fa Germania e Giappone. Alla fine del 1944 il blocco delle potenze dell'Asse si era ridotto solo a Giappone e Germania, con Ungheria, Croazia, Slovacchia e Italia circondate o già occupate dalle forze alleate. L'Asse si sciolse formalmente con la resa incondizionata della Germania l'8 maggio del 1945.

 

Putsch di Kapp

Tentativo di colpo di stato messo a segno a Berlino fra il 13 e il 17 marzo 1920, inteso a rovesciare la  Repubblica di Weimar. Fu organizzato dal deputato Wolfgang Kapp con l’aiuto dei corpi franchi. Kapp istituì subito un governo di tecnici, che cadde però dopo appena quattro giorni in seguito a uno sciopero generale organizzato dalle sinistre. Kapp fuggì in Svezia ma, rientrato in Germania nel 1922, fu tratto in arresto per alto tradimento e morì prima dell'inizio del processo.

 

Putsch di Monaco

(8-9 novembre 1923), tentativo di colpo di stato messo in atto da un gruppo dell'estrema destra bavarese, facente capo al generale Ludendorff  e ad Adolf Hitler. L'episodio si inserì nei difficili anni del primo dopoguerra in un  clima di  tensioni ideologiche,  che la Repubblica di Weimar non sapeva tener sotto controllo. Il putsch venne represso senza difficoltà dalla polizia e i responsabili condannati a pene lievi poi condonate: Hitler rimase in carcere circa un anno.

 

Questione dei Sudeti

Controversia tra Germania e Cecoslovacchia, sorta dopo la prima guerra mondiale per il possesso della regione cecoslovacca dei Sudeti, abitata da un numero consistente  di tedeschi che chiedevano  di restare tali. Hitler  utilizzò queste rivendicazioni nel quadro del suo progetto di ricostruire il grande Reich tedesco, che riunisse le popolazioni germaniche in un'unica formazione politica governata dai nazisti. Nel 1938 Hitler presentò al governo cecoslovacco una proposta, respinta, che mirava a riconoscere l'autonomia dei Sudeti. Alla conferenza di Monaco (settembre 1938), a cui parteciparono Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna, Hitler ottenne il consenso internazionale per l'annessione dei Sudeti, effettuata tra il 1° e il 10 ottobre di quell'anno, preludio dell'occupazione tedesca della Cecoslovacchia attuata nel 1939.

 

Repubblica di Weimar

Regime politico vigente in Germania dal 1919 all'avvento al potere di Hitler nel 1933. Prese nome dalla città di Weimar, in Turingia, dove si riunì l'Assemblea nazionale costituente incaricata di elaborare la Costituzione della Repubblica tedesca proclamata il 9 novembre 1918, dopo l'abdicazione dell'imperatore Guglielmo II. Insediata il 6 febbraio 1919, a poche settimane dal fallimento della rivolta spartachista di Berlino, l'Assemblea risentì delle profonde lacerazioni prodotte nel paese dalla guerra, sforzandosi di risolverle sul piano giuridico attraverso un complesso bilanciamento tra i diversi poteri dello stato e i diritti dei cittadini.

Il risultato fu la Costituzione promulgata l'11 agosto, che faceva della Germania una Repubblica democratica federale, fondata su un delicato equilibrio di poteri non solo tra le camere del parlamento, il Reichstag (l'assemblea dei deputati con funzioni legislative) e il Reichsrat (l'assemblea dei rappresentanti degli stati, con funzioni consultive e di controllo), ma anche tra questa e il capo dello stato, cui era riservata la facoltà di nominare il cancelliere (capo del governo) e di sciogliere il Parlamento. Primo presidente della neonata repubblica fu Friederich Ebert.

 

Röhm, Ernst

(Ingolstadt, Baviera 1887 - Bad Wiessee 1934), uomo politico tedesco, ufficiale nazista. Istituì le SA (Sturmabteilungen). Dopo il fallito tentativo dei nazisti di conquistare la Baviera, Röhm si trasferì per alcuni anni in Bolivia. Tornato in Germania su invito di Hitler, nel 1931 fu nominato capo delle SA. Per ottenere il pieno sostegno dell'esercito e degli industriali, Hitler fece uccidere Röhm e numerosi altri capi delle SA nella notte fra il 30 giugno e il 1° luglio del 1934, la notte dei lunghi coltelli.

 

Rosenberg, Alfred

(Reval, oggi Tallinn 1893 - Norimberga 1946), uomo politico tedesco, tra i principali esponenti del Partito nazionalsocialista. Nel 1919 aderì al movimento nazionalsocialista. Nel 1921 divenne uno dei redattori responsabili dell'organo ufficiale del partito, il giornale "Völkischer Beobachter" sul quale pubblicò articoli antisemiti  e anticomunisti. La sua opera principale fu Il mito del XX secolo (1930), nella quale esprimeva le teorie che avrebbero dovuto  dimostrare la superiorità della razza tedesca. Nel 1933, quando i nazisti ascesero al potere in Germania, Rosenberg venne incaricato di coordinare la politica estera del partito. Nel marzo 1941, durante la guerra, fu nominato ministro dei Territori orientali occupati. Condannato dal tribunale di Norimberga nel 1945, venne giustiziato nel 1946.

 

SA o Sturmabteilungen

Organizzazione per la sicurezza del  partito nazista tedesco i cui membri erano noti anche con il nome di "Camicie brune". Le SA (sigla di Sturmabteilungen), furono una creazione di Ernst Rohm . Nel 1923 le SA contavano 1150 membri istruiti da elementi di destra dell'esercito.

Nell'aprile del 1925 Hitler creò le SS come forza alternativa di sicurezza: Röhm, per il quale il Führer non nutriva più alcuna fiducia, fu inviato in Bolivia con un incarico diplomatico. Al comando delle SA fu posto Franz Pfeffer von Salomon. Nel marzo del 1931 le SS soffocarono una ribellione contro Hitler guidata da membri delle SA di Berlino. Ripreso il controllo delle SA, Röhm le utilizzò contro il Partito comunista durante le campagne elettorali di luglio e novembre del 1932.

Le SA furono decapitate nella notte dei lunghi coltelli.

 

 

 

SS o Schutzstaffeln

Corpo paramilitare formatosi nel 1925 . Braccio armato del nazionalsocialismo, alle SS (sigla di Schutz-Staffeln, squadre di protezione), venivano affidate azioni squadristiche contro gli avversari politici.  A capo delle SS era Himmler. Dopo l'avvento di Hitler al potere, le SS aumentarono le loro funzioni e divennero un corpo di elitè che pretendeva di rispecchiare i tratti della pura razza ariana. Quando Hitler decise di intervenire contro le SA, l'altro corpo armato fiancheggiatore del nazismo, affidò alle SS l'eliminazione dei vertici delle SA.  Alle SS furono anche attribuiti compiti di polizia politica. Le SS,  in Germania, misero in atto il regime di terrore che doveva portare alla soppressione degli oppositori del Reich. Le SS ebbero una parte fondamentale nello sterminio degli ebrei.

 

Trattato di Versailles

Trattato che al termine della prima guerra mondiale stabilì i termini di pace fra la Germania e gli Alleati. Ebbero un ruolo preminente i rappresentanti di Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Italia , mentre la Repubblica di Weimar fu esclusa dalle trattative.

 

Wehrmacht

Nome ufficiale dell'esercito del Terzo Reich.