mercoledì, 29 ottobre 2003
Abandon ship... Abandon ship...
Sirene che suonano, luci rosse che lampeggiano. La voce del computer che scandisce le parole: "Abbandonare la nave... Abbandonare la nave...".
Mi prendo una settimana di tempo per scappare da Libero, che ormai sta implodendo sotto il peso della stupidità umana. Se tra una settimana non mi sentite, vuol dire che sono stato travolto da PHP, HTML ed esami; altrimenti mi farò vivo, e saprete dove trovarmi...
See you out there.
- by zefram [ 00:16 ]
martedì, 28 ottobre 2003
Shadows and Symbols #2
Come giustamente mi fa notare la Secca, i padri pellegrini non c'entrano una benemerita mazza con l'Illuminismo. In realtà, qui volevo scrivere founding fathers, cioé i padri fondatori.
- by zefram [ 18:56 ]
Shadows and Symbols
Si fa un gran parlare di simboli religiosi, ultimamente, in Italia. Un giudice avrebbe decretato la rimozione dei crocefissi dalle aule della scuola di un paese nell'aquilano; scuola frequentata dai figli di Adel Smith, presidente dell'Unione Musulmani d'Italia. Ne parla velocemente il Sofri (sono indeciso se passare al più intimistico "Luca" come ogni blogger in cerca di riferimenti che si rispetti), ma se ne parla anche qui, qui e qui.
Personalmente, trovo decisamente fuori luogo gli anatemi dei cattolici: nella ultranazionalistica Francia non ci sono simboli religiosi nelle aule delle scuole pubbliche, eppure non mi sembra che la società civile francese stia andando in rovina... "Ma quelli sono francesi, hanno fatto la Rivoluzione, sono anticlericali per vocazione", già sento ribattere.
Non sono, però, d'accordo con quanto dice Sofri: il crocifisso non è un'italica abitudine, qualcosa a cui siamo così abituati che, in fondo, non ci sono motivazioni per non lasciarlo lì dov'è. Il simbolo della religione cattolica è stato un compromesso ai tempi del fascismo per ingraziarsi la Chiesa; ben lungi dall'aver mercanteggiato a poco prezzo, la curia sapeva benissimo che, piazzando il proprio distintivo di riconoscimento, ci sarebbe stato un bel messaggio subliminale per raccattare proseliti al mercato delle anime; la curia sa che la concorrenza in questo mercato si è fatta ancora più aspra e la lotta per accaparrarsi le nuove generazioni è senza quartiere. Quindi, anche una cosa che può apparire banale come il crocifisso in aula è una pedina nello scacchiere del bazar delle anime. Una cosa che mi ha irritato profondamente, però, è la frase riportata dall'Osservatore Romano, in prima pagina, di Giovanni Paolo II, secondo la quale la chiesa cattolica farà di tutto per mantenere il crocifisso dove sta. Ora, non vorrei dire, ma hanno già le loro riserve di caccia. Se un simbolo religioso deve stare in un'aula di una scuola pubblica non è certo il Vaticano a doverlo dire.
+++
Da ateo, personalmente, non me ne cale: una buffa figurina appesa ad un pezzo di legno non mi ha mai dato molti problemi (anche se potrebbe risultare poco adatta ai bambini facilmente impressionabili; consiglio alla chiesa cattolica l'adozione del Gesù Compagnone, come in Dogma di Kevin Smith). Posso, però, comprendere che chi ha un credo non voglia vederlo: poiché quasi tutte le religioni, pur essendo sovrapponibili per un buon 95%, sono assolutamente antitetiche le une con le altre (il che dimostrerebbe che la religione, in realtà, sarebbe una psicopatologia, ma non voglio divagare), avere sotto gli occhi tutti i giorni un simbolo di un'altra religione potrebbe essere quantomento irritante. Sarebbe come se un interista avesse tutti i giorni la maglietta di Pippo Inzaghi di fronte. Ergo, se anche non vi fossero motivazioni impellenti per non lasciare un crocifisso lì dove sta, ci possono essere ragioni per toglierlo. Non ultima la seguente: ammettiamo che si lasci il crocifisso perché simbolo di uno stile di vita e di una tradizione, più che di una religione. A questo punto, sarebbe ammissibile che una bambina portasse il burqa in aula: è uno stile di vita, è una tradizione, che ci sarebbe di male?
Quanto all'editoriale di Ferrara sul Foglio, riportato sempre da Luca Sofri, devo fare un piccolo appunto. La dicitura "One Nation Under God" nel Pledge of Allegiance recitato nelle scuole degli States non è stata certo opera dei padri pellegrini: quelli erano figli dell'Illuminismo. La frase fu aggiunta negli anni '50, all'epoca del maccartismo, per differenziare gli Stati Uniti dall'atea e anticlericale Unione Sovietica.
- by zefram [ 16:03 ]
SCO
È da un po' di tempo che mi tirava gola di raccontare le devianze del capitalismo americano e mondiale all'opera nel caso SCO vs. IBM, ma mi frenava la poca voglia di riassumere tutto; Dopo aver letto le nuove dichiarazioni di SCO depositate per la causa legale contro Big Blue, ho preso il coraggio a quattro mani (due me le sono fatte prestare), ed ecco quello che è saltato fuori. Mi scuso in anticipo per la lunghezza. DISCLAIMER: IANAL applies.
Verso la metà del 2003, la Santa Cruz Operations, già Caldera Linux, depositaria di alcune delle licenze del sistema operativo Unix (ho qui uno SCO UnixWare7 con tanto di licenza personal, se a qualcuno interessa), e da tempo in passivo, decide, nlla persona del CEO Darl McBride, di intentare una causa legale nei confronti di IBM per un miliardo di dollari; le motivazioni per la causa sono le seguenti: secondo SCO, la IBM avrebbe infranto alcuni dei copyright di Unix di proprietà di SCO, inserendo frammenti di codice nel kernel di Linux. La motivazione reale, secondo i ben informati era, in realtà, farsi acquisire da IBM, in modo da garantire la buonuscita del top-management (e la conseguente inculata a base di sabbia e schegge di vetro per gli azionisti). In seguito, SCO alza la posta, e in meno di tre mesi piazza queste "bombe":
1. chiede tre miliardi di dollari (in banconote di piccolo taglio e serie non consecutive, immagino) per il copyright infrigiment di IBM;
2. dichiara che, poiché IBM avrebbe rubato del codice di Unix, la licenza di AIX (lo Unix di SCO) concessale è da considerarsi nulla;
3. dichiara che, poiché Linux è un clone di Unix, e poiché ci sarebbero dei frammenti di Unix al suo interno, in realtà Linux sarebbe di proprietà della SCO, che quindi ne otterrebbe tutti i diritti;
4. conseguentemente, minaccia, con lettere e dichiarazioni a mezzo stampa, le 1500 maggiori aziende americane, richiedendo loro di non usare Linux perché di dubbia provenienza, e di usare AIX al suo posto;
5. ciononostante, la SCO non permette la visione del codice "copiato", se non dietro la firma di un contratto di non-divulgazione (NDA), a cui, però, nessuno può accedere;
6. dichiara che la GNU General Public License sarebbe da ritenersi nulla, poiché non enforceable (non saprei come tradurre il termine, se non con la perifrasi "non è possibile far valere i diritti in essa esplicitati");
7. non solo la GPL non sarebbe valida: essa sarebbe anche contraria allo spirito e alle leggi americane (nonché provoca il cancro, il riscaldamento globable, i brufoli e fa ingrassare).
Il che dimostra che, nonostante alla SCO nessuno produca più nulla da tempo, l'ufficio legale si guadagna i propri soldi.
Nel frattempo, ecco quello che è successo:
1. IBM ha rifiutato di patteggiare con la SCO (by now), e ha intentato una contro-causa per patent infringiment;
2. RedHat ha intentato una causa contro la SCO per la diffusione di notizie false;
3. la SuSE (il più grande distributore di Linux in Europa) ha ottenuto da un giudice tedesco l'immediata cessazione della campagna di propaganda della SCO in Germania;
4. non appena la SCO ha mostrato due piccoli frammenti del codice "rubato", è stata esposta al pubblico ludibrio, poiché SCO non poteva vantare alcun diritto su quei frammenti (il primo era stato rilasciato come pubblico dominio fin dagli anni '60, il secondo era stato messo sotto licenza BSD dalla stessa SCO anni prima);
5. le azioni della SCO sono improvvisamente cresciute del 30% da quando questa storia è iniziata; contemporaneamente, il top-management si sta disfando di consistenti pacchetti azionari (Enron anyone?).
6. alla Microsoft, bontà loro, è passato per la mente proprio ora di prendere una licenza Unix dalla SCO, non si è ben capito per farne cosa.
+++
Stamattina, però, ho letto qualcosa che mi ha fatto sbellicare dalle risate.
In soldoni, la SCO ha risposto alla IBM con le seguenti affermazioni:
VI. The General Public License ('GPL') is unenforceable, void and/or voidable, and IBM's claims based thereon, or related thereto, are barred.
VII. The GPL is selectively enforced by the Free Software Foundation such that enforcement of the GPL by IBM or others is waived, estopped or otherwise barred as a matter of equity.
VIII. The GPL violates the U.S. Constitution, together with copyright, antitrust and export control laws, and IBM's claims based thereon, or related thereto, are barred.
Ovvero che, essendo la GPL una licenza che viola la costituzione americana (e opera dei terroristi di al Quaeda, si sono dimenticati di aggiungere), la IBM non ha diritto di protestare. Inutile dire che, poiché la GPL si basa sui principi del copyright per restringere in maniera molto precisa le libertà dei contraenti la licenza, se fosse dichiarata anti-costituzionale, tre quarti del sistema dei diritti d'autore statunitensi cadrebbe con lei, ma transeat...
Quello che conta è che al dipartimento legale della SCO pare sia sfuggito un lievissimo dettaglio: se la GPL non fosse valida, le tonnellate di codice sotto quella licenza non diventerebbero di pubblico dominio (sarebbe illegale), ma passerebbero sotto il diretto controllo del relativo copyright holder, ovvero dell'autore (è ovvio: niente licenza di distribuzione, niente distribuzione), il quale potrebbe utilizzare una licenza differente, e nessuno potrebbe utilizzare quel codice nel frattempo. Nello stesso documento di risposta (legalmente vincolante) all'IBM, però, la SCO ammette di aver distribuito Linux e altro software sotto licenza GPL. Ora, se sapevano che la GPL non era una licenza valida (e loro dicono di averlo saputo), hanno scientemente e per profitto distribuito dei prodotti senza esserne i proprietari né i licenziatari, commettendo un reato punibile, negli Stati Uniti, con un massimo di tre anni di reclusione e con una multa di 150.000$ per ogni copia illegalmente venduta.
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Se mai si andrà in tribunale, quindi, ci si troverà dinanzi ad un test per la General Public License della Free Software Foundation di Richard Stallman, ma, in ogni caso, la vittoria sarà della FSF: se vincesse la IBM, la GPL ne uscirebbe rafforzata, e nessuno oserebbe metterla in discussione o violarla; se vincesse la SCO, al contrario, quest'ultima finirebbe i tre miliardi chiesti alla IBM in meno di un tick del clock del processore, e la FSF farebbe uscire la GPLv3, ancora più restrittiva, senza che i programmatori di software OpenSource ne abbiano minimamente a soffrire.
- by zefram [ 14:21 ]
lunedì, 27 ottobre 2003
Rendering #5
Colto dal solito furor demente che mi prende quando comincio a lavorare su un CSS, ecco qui il risultato. Un po' di The Gimp, un po' di W3C, ed il piccolo web designer che vive dentro di me scalpita. Alle volte, spero di estirparlo, anche perché il mio povero cuore non reggerebbe se cambiassi ancora quattro layout nel giro di un mese e mezzo.
P.S.: si, ho testato anche con IExplorer 5.x, e si vede come si vede su Mozilla. Non essendoci float in giro, direi che anche IExplorer 4 è servito. Adesso, se qualcuno che usa ancora Netscape 4.7 si lamenta, potrei perdere la gentilezza che mi contraddistingue. :-)
- by zefram [ 23:56 ]
domenica, 26 ottobre 2003
Rendering #4
Ho rivisto l'intero layout del blog, e ho ridotto gli elementi innestati, in modo da aggirare i bug di Explorer. Spero che gli utenti di quella patetica scusa per un browser possano vedere tutto senza grossi problemi... ;-)
Un sentitissimo grazie agli autori di questo sito per avermi ricordato che, in fondo, esistono webmaster a cui importano gli standard.
- by zefram [ 19:40 ]
Radio ga ga
Non ascolto spesso la radio. Lo stereo che abbiamo preso, addirittura, non ce l'ha (come non ha il deck per le cassette audio, mentre ha il piatto per il vinile, giusto perché non mi si accusi d'essere un tecno-feticista). Le poche volte che l'accendo, è per ascoltare le trasmissioni della Gialappa's (europei, mondiali, sanremi), e comunque non per ascoltare musica, dato che prescindere dai gusti di un altro (che di solito trancia brutalmente la canzone a circa tre quarti, magari quando parte il finale che ti fa morire di libidine violenta, e tu rimani lì come un pistola a cantare a squarciagola) non mi "attizza".
Tuttavia, alla mattina, quando giungo al luogo dove verso lacrime e sangue (non è vero, ma concedetemi il pathos un tanto al chilo), alle volte accendo l'autoradio senza metterci un cd, e tento di trovare una stazione decente. Ho scritto "tento" perché, 99 volte su 100, non ci si riesce. La mattina alle sette, le trasmissioni che si spandono nell'etere, o sparano musica da discoteca, oppure si lanciano nella maledetta abitudine di fare scherzi telefonici. Ora, non so voi, ma io al lunedì mattina, alle sette, ho una carica di incazzosità che arriva a fondo scala sul rilevatore logaritmico. Specie se devo affrontare il traffico delle sette del lunedì mattina, composto da persone che proprio allegre non sono, e tentano in ogni modo di farsi rifare le fiancate della proprie automobili, o di rifarla alla vostra (come se servissero loro: ci pensa già mio fratello).
E questi DJ... Questi stronzi, diciamocelo... ti fanno degli scherzi al telefono?
Senza contare che chiamano pure a casa! Se mi chiamassero a casa alle sette e venti, come minimo mi verrebbe un infarto. Il fatto poi di essere per radio impedisce alle povere vittime di smoccolare e di mandare questi cialtroni dove meritano; perché, seppur ancora assonnati, ci si rende conto di essere ascoltati da molta gente, spesso da persone conosciute, e quindi si tenta di abbozzare per non far brutta figura, per non essere "quello che se la prende se gli fanno uno scherzo". Salvo poi insultare tutti quanti una volta appoggiata la cornetta del telefono.
- by zefram [ 11:28 ]
Domenica mattina
Finalmente, riesco a sentire la trasmissione di questi due signori.
Ritorno verso l'una mezza da un sabato sera in compagnia (varia ed eventuale, più un deplorevole long island[1]), ed in un accesso di estrema lucidità, decido di puntare la sveglia "perché domattina, cioé stamattina, c'è la trasmissione di Luca e Emmebì" (discorso che fa molto blogger, lo ammetto; a mia difesa, il deplorevole long island continuava a perseguitarmi).
"Ma che cacchio è sto rumore?" "Ma che cacchio di giorno è oggi?" "Le dieci meno un quarto? Ah, già..." "Un momento, ma oggi non c'era l'ora legale?"
Appunti sparsi presi durante la trasmissione: comprare "IL/LO/I/Fate vobis" Rolling Stone, e leggere la stroncatura di Dido (ma l'unico a cui è piaciuta sono io?); sono riusciti ad infilare la soncinide[2] anche qui? Se picchiano il Gabibbo, io voglio registrare su DVD la puntata di Striscia, e tramandarla ai posteri; il salvatempo (aggeggio della Coop che serve per segnare la spesa fatta senza doverla ri-passare per la cassa) è anche in sperimentazione in quel di Lodi - personalmente, sono stato fermato tre volte di fila per il solito controllo fatto a campione (due volte con spese nell'ordine dei 200 evro, li morté), prima che facessero del fine-tuning su quel cavolo di programma di controllo.
Ma come, già finita?
+++
[1] Troppo ghiaccio. Ma è così difficile trovare un locale dove i cocktail vengano fatti in maniera umana? Devo andarli a chiedere a Tom Cruise?
[2] Di cui si può tranquillamente definire la psicologia: troll.
- by zefram [ 10:51 ]
giovedì, 23 ottobre 2003
... momenti geek...
doveva essere un "mai più senza", ma non mi piaceva interrompere la sequenza dei momenti :-)
L'orologio binario (io voglio quello argento con i led blu).
- by zefram [ 23:21 ]
... momenti contabili...
E così, ridendo e scherzando, si è arrivati a più di mille contatti in un mese. Certo, io mica sono linkato dal Sofri come il maccabeo, quindi non ho superato i dieci kilo-contatti, ma per un blog di provincia direi che va più che bene... :-)
- by zefram [ 23:15 ]
... momenti altruistici...
Sky, con un po' di ironia (lo spero, tanto conosco le coordinate per gli ICBM), nei commenti a questo articolo mi fa notare che gli utenti di Linux tendono ad essere "evangelici", nella loro user experience di questo sistema operativo.
Devo dargli ragione, anche se l'evangelismo è una cosa che riguarda più i neofiti che gli utenti che hanno fatto lo switch già da qualche anno (giugno 1997, Slackware 3.0, installata usando i dischetti); più che altro, perché con l'andare avanti si raggiunge la consapevolezza che una sola verità regola il mondo dei programmi per computer: all software sucks[1].
Prima di partire per la tangente come mio solito, ritornimo a bomba sull'"evangelismo". È vero: si tende ad essere più che zelanti nel consigliare ad altri di passare a Linux; alle volte, si arriva alle "guerre di religione": perlomeno, non ci si ammazza, al contrario delle guerre di religione vere; o, almeno, non ho (ancora) ammazzato alcun utente windows cocciuto (20 anni senza condizionale per aver sventrato gente con una SIMM arrugginita, dice il Serni, non valgono la pena)[2].
Da un mese sono esposto quasi quotidianamente a dosi massicce di Windows 2000, e devo dire che, a parte la pesantezza per le stronzate grafiche come menù in rilievo, cursore ombreggiato et similia non è una gran brutta piattaforma. Certo, c'è quella immonda schifezza di IE, e il suo degno compare Outlook (perlomeno, non Express), ma non si può aver tutto dalla vita.
Ecco, forse il vero motivo della spinta evangelistica non è tanto il sistema operativo in sé e per sé; se non si è sviluppatori, non ci si avrà mai molto a che fare. Forse sono le applicazioni della microsoft ad essere così fetecchie da costringere gli utenti Linux, in un gesto altruistico, a tendere la mano (e a pigiare il tasto di reset a tradimento :-)). Ho parlato di "applicazioni microsoft", ergo ho lasciato intendere che sotto windows giri del software umanamente accettabile, il che è vero (mo' non chiedetemi esempi, perché non uso applicazioni serie sotto windows da talmente tanto tempo che non saprei neanche come installarle).
Quindi, chiediamo tutti alla microsoft di smettere di fare applicazioni e di concentrarsi sui sistemi operativi.
In alternativa, di continuare pure; altrimenti, noi poveri utenti Linux, di chi potremmo ridere, adesso che anche i macchisti sono passati a *nix? ;-)
+++
[1] A cui si aggiunge la dicotomica all hardware sucks.
[2] Oppure, essendo conscio di che terribile pena è l'essere utenti di piattaforme inferiori, lascio che questo tristo destino basti come cammino d'espiazione. :-)
- by zefram [ 22:26 ]
Momenti consumistici...
C'è chi dice che questa nostra società sia ormai irreversibilmente consumistica, e che questo si rifletta nel nostro quotidiano quando compriamo qualcosa per stare meglio. Alle volte è vero, e alle volte è addirittura una forma psicopatologica, ma ci sono cose che devono essere comprate, per il semplice fatto che la vita diventa più ricca (la vita, non il conto corrente, ahimé) per il fatto di possederle.
Tutte queste seghe mentali sono state scatenate dall'acquisto da parte mia, in fumetteria, di due delle serie che hanno cambiato il panorama fumettistico mondiale: la prima è Watchmen di Alan Moore, mentre la seconda è The Authority, di Warren Ellis. Se non siete appassionati di comics, dovete prendere la prima e cambierete idea. Se siete appassionati, non ho bisogno nemmeno di dirvelo, dato che l'avrete già.
Watchmen, scritto nel 1985, è uno dei due capolavori di Alan Moore (l'altro è V for Vendetta, che consiglio spassionatamente). Alan Moore è anche l'autore di From Hell e di The League of the Extraordinary Gentlemen, da cui sono state tratte due (alquanto infedeli) trasposizioni cinematografiche. Alan Moore è anche la persona che, con il suo lavoro visionario, ha contribuito a rivoluzionare l'intero sistema supereroistico: si può parlare del concetto di supereroe prima di Watchmen e dopo Watchmen. Spiegarvi cosa sia Watchmen è quasi impossibile: va letto, come va letto il Romeo And Juliet di Shakespeare, o La Divina Commedia di Dante, come The Lord of the Rings di Tolkien, come l'Ulysess di Joyce; non ho usato similitudini letterarie a caso: il fumetto in questione è un'opera letteraria altissima (i francesi lo sanno, infatti hanno le sezioni per i fumetti nelle loro biblioteche, e i corsi di laurea in letteratura tengono in altissimo conto del mondo delle "nuvole parlanti", mica come qui in Italia dove i fumetti sono considerati roba da bambini o spazzatura, mentre vaccate come quella di Melissa P. sono salutati come capolavori).
The Authority, iniziato nel 1999, è una serie supereroistica che viene pubblicata a tutt'oggi in Italia sulla testata Wildcats (della DC); è figlia di questo nuovo approccio allo storytelling supereroistico iniziato da Moore, e narra di un gruppo di superumani che combattono contro le ingiustizie; solo non lo fanno sotto la bandiera della retorica, o al soldo di una nazione (sono in stretto contatto con le Nazioni Unite), e se devono cambiare il (o un) mondo per riparare ad un torto, non esitano a farlo, anche andando contro lo status quo (che su altre testate tentano sempre di mantenere). Di The Authority ho acquistato il volume che contiene le prime tre "saghe", scritte da Ellis; subito dopo, a questo autore (di cui potete leggere anche lo stupendo Planetary) è subentrato Mark Millar (autore di Ultimate X-Men e degli Ultimates della Marvel).
Oltre a Ellis e Millar, come continuatori del lavoro di Moore, segnalo anche Grant Morrison (attualmente su New X-Men, pubblicato in Italia all'interno di Gli Incredibili X-Men), il cui talento per lo story-telling è superato solo dalla sua genialità nel creare trame intelligenti ed estremamente ben fatte. Occhio anche a Brian Bendis (attualmente, autore che sta facendo faville su Ultimate Spider-man e a breve comincerà un suo run su Ultimate X-Men al posto di Millar) e J. M. Stracynszky (si, quello di "Babylon V"), su Spider-man; nonostante lo stile di quest'ultimo sia meno "mooriano" rispetto agli autori precedenti, il suo lavoro sulla testata dell'Amichevole Uomo Ragno di Quartiere è magistrale (come lo sono le tavole di John Romita Jr.).
Non so se si è capito, ma il consiglio è di cominciare a saccheggiare l'edicola, e poi passare in fumetteria. Magari la vostra vita sarà un po' più consumistica, e il vostro conto in banca un po' più povero, ma ne vale dannatamente la pena in questi casi.
- by zefram [ 20:06 ]
E chissenefrega #3
Klamm riporta un quesito di tal "Judith Kelly", che nulla ha di meglio da fare se non mettere formiche nel microonde. Su New Scientist si può notare una forma di razzismo entomologico senza precedenti: invece di segnalare Judith all'EPA o a Greenpeace, si discetta amabilmente di come posizionare roba nel microonde. Certo, se si fosse trattato di un gattino sottovetro...
- by zefram [ 00:35 ]
Quatta quatta...
... pensava ella forse di sfuggire alla mia vista? Certo, dirlo in un commento ad un post su 24 sul blog del mio padre putativo era una buona strategia, ma sfortunatamente per Elisa, io vedo, prevedo e stravedo. :-)
Quindi, benvenuta anche a lei nella blogsphere...
- by zefram [ 00:24 ]
mercoledì, 22 ottobre 2003
This train won't stop there anymore
La mae riporta l'impari lotta dell'utente contro le ex-FFSS (ora "Trenitalia + RFI"). Fino ad annetto fa potevo essere ancora considerato azionista Trenitalia senza possedere neanche un'azione, dato il kilometraggio percorso mensilmente sulla tratta Milano/Bologna (al momento, mi limito ad un viaggetto ogni tanto in quel di Roma), quindi mi sento intitolato a dare una non richiesta quanto inutile informazione: se anche il sistema di booking su Internet sia molto comodo, dato che comunque bisogna andare ad una biglietteria automatica per ritirare il biglietto, mi permetto di segnalare che il sistema di scelta del posto sugli Eurostar delle biglietterie automatiche funziona.
- by zefram [ 22:27 ]
Mai più senza #2
Generatore automatico di contratti con gli Italiani (Grazie alla Secca)
- by zefram [ 22:21 ]
martedì, 21 ottobre 2003
palla ovale
un grazie sentito al redattore del giudamaccablog per i suoi commenti alla coppa del mondo di rugby in cui gioca anche l'Italia. Perlomeno, gente come me che non ne capisce praticamente nulla, può seguire senza sentirsi un completo deficiente. :-)
- by zefram [ 21:21 ]
background noise
il rumore di fondo è quello dei miei neuroni... qualche volta, salta fuori un pensiero con un po' di senso, alle volte no...
Guardavo il nuovo video di Christina Aguilera, su MTV, quest'oggi, e notavo come il decolleté della signorina "Genie in the Bottle" sia passato da una seconda ad una più notabile quarta. Dato che due misure di reggiseno non te le fanno trovare la fatina dei denti sotto il cuscino, ho come il sospetto che qualche chirurgo plastico abbia guadagnato dai cinquemila ai diecimila dollari negli ultimi sei mesi. Avrei potuto perdermi nella visione della Aguilera in lingerie, non foss'altro che le tette finte non mi sono mai piaciute, ma si è innescato un processo a catena... Non ricordo dove (doveva trattarsi di un vecchio numero dell'Espresso, in un'inchiesta sulla plastic surgery), ho letto che le donne americane sono ossessionate dal seno rifatto perché i maschi americani sono dei maniaci del seno gigantesco (forse per una certa dose di infatilismo); giusto per contrapporre Europa e America, i maschi europei sarebbero ossessionati dal sedere. Ad avvallare questa teoria, ci sarebbe quel magnifico affresco della american middle class che è "American Beauty", film di Sam Mendes con Kevin Spacey; nel film, la figlia minorenne del personaggio interpretato da Spacey risparmiava ossessivamente i soldi per farsi fare un'intervento di chirurgia plastica al seno.
- by zefram [ 20:49 ]
Siamo precisi, per favore...
Riccardo Orioles definisce la quota da versare alla la SIAE un pizzo. Non sono affatto d'accordo: se si ha un'attività economica e qualcuno ti chiede un quid fisso proporzionato alla quota vendite, non tanto per ottenere qualcosa, ma per scongiurare un evento negativoda quello stesso ente prodotto , allora si tratta di pizzo. Nel caso l'esborso sia una tantum, si tratta di una "estorsione" e la cifra prende il nome di "malloppo". Se viceversa l'emolumento ha lo scopo di porre in essere un evento il quale e' dipendente dall'ente percettore, e il pagamento e' quindi "a corpo", una tantum, siamo di fronte ad una "tangente". Nel caso della SIAE, quindi, si tratta di una tangente, quindi perfettamente in linea con i costumi dell'italica burocrazia. (si ringrazia il Serni per le definizioni)
- by zefram [ 16:01 ]
Magilla...
Il giuda segnala, e Inve commenta. Personalmente, sono d'accordo con Inve: alle volte serve un qualche tipo di meccanismo darwiniano di controllo della specie. Certo, meglio ancora sarebbe evitare che sedicenti maghi e cialtroni di varia natura attentino alla vita della gente...
- by zefram [ 15:54 ]
New Kids on the Block
Questo mi ha dato da pensare sul perché mi piacciono ancora i Lego. (courtesy of GNUeconomy)
- by zefram [ 15:51 ]
lunedì, 20 ottobre 2003
The Hardest Button to Button
Se il vostro computer avesse una capacità di calcolo misurabile in exaflop (ovvero un numero di istruzioni al secondo composto da dieci seguito da diciotto zeri), diventasse senziente e voleste spegnerlo, il computer avrebbe diritto all'assistenza legale? In America se lo sono chiesto (anvedi 'sti 'mmeregani), ed è saltato fuori questo processo fittizio. La conclusione?
An intelligent machine, one that can replicate the human experience and intelligence, has standing to bring a claim of battery, animal cruelty, or intentional infliction of emotional distress against a person who would threaten to withdraw its power supply. The removal of the power supply can easily be equated with forms of euthanasia or intimations of death. Such an action, if taken against a human being ? even a brain-dead one, would be unacceptable in the eyes of the law, and are equally unpalatable when viewed in terms of how they affect a computer that can be easily equated with a human. Instead of being threatened with electronic death, the computer should be sustained, just as any other human would be, until its time or purpose comes to a natural end.
- by zefram [ 23:31 ]
Hell Froze Over #2 (Reprise)
Secondo barrapunto, i download di canzoni da iTunes per Windows hanno raggiunto il milione in un giorno.
- by zefram [ 23:23 ]
Switching over...
Si legge di utenti Windows che provano Linux, ma mai il contrario. Qui c'è il contrario. I risultati sono interessanti.
La parte dell'articolo che considero più bella è questa:
Given a choice, I'd rather pay for XChat than for mIRC. It's better software. (Note to XChat developer Peter Zelezny: If you're reading this, and you want me to send you $20, just say the word. Or I'll buy you a beer or 5 at the next conference we both attend. Either one is fine with me.)
Sotto Windows, chi conosce l'autore dei programmi per nome?
Altra frase che entra di diritto nei miei fortune cookies:
Any Windows user who goes on using Explorer after he or she learns that Mozilla is available is a masochist who should seek immediate psychiatric help -- in my non-medical opinion, anyway.
- by zefram [ 01:11 ]
Rendering #3
Sempre a proposito di browser: se ne volete scaricare uno, ma Mozilla è troppo pesante, e non volete pagare Opera, allora ecco quello che fa per voi: Firebird. Non starò a dirvi perché cambiare browser, quindi lo lascio fare a loro.
- by zefram [ 00:56 ]
Hell Froze Over
No, non è uscita la nuova release stable di Debian[1].
È finalmente disponibile la versione per Windows di iTunes di Apple, il sistema di download (a pagamento) di canzoni (per chi ha un iPod) che dovrebbe sostituire i sistemi P2P, in quanto legale. Per ora, è utilizzabile solo negli States, ma si spera venga "esportato" anche nella cara, vecchia Europa. Nel frattempo, alla Microsoft lo giudicano una "bagatella" perché (parole loro) "non offre possibilità di scelta"; detto da gente il cui sistema operativo a momenti si rifiuta di funzionare se non è il solo presente sulla macchina...
Alcuni teorizzano che, entro pochi anni, assisteremo alla scomparsa dei CD come mezzo di distribuzione della musica. L'argomentazione di fondo è che, alla fine della fiera, tutta la musica, oggigiorno, è già registrata in formato digitale, quindi metterla su un pezzo di policarbonato è più difficile e meno economico che farla scaricare da un server. E, per gli audiofili: il formato usato dall'iPod (l'AIFF) è considerato trasparente abbastanza.
Mentre gli "ammeregani" possono scaricarsi i loro brani preferiti, il resto del pianeta (o chi non ha Windows, o chi non ha un iPod) continua a scaricarsi gli stessi brani a sbafo. Gli intrepidi avvocati della RIAA, quindi, preparano la carta intestata, ed ecco che intentano causa ad altri 204 pirati. Arrrr, dannati pirati!
+++
[1] In fondo, è noto: "Debian: Even Hell Freezes Faster".
- by zefram [ 00:21 ]
venerdì, 17 ottobre 2003
DVD da prendere l'anno prossimo
Apprendo or ora (da barrapunto) che due film di Hayao Miyazaki saranno presto messi in vendita sul mercato statunitense; si tratta di "Nausicaa" e di "Porco Rosso". Entrambi saranno ridoppiati (nel cast del primo ci saranno anche Patrick Stewart e Uma Thurman, mentre nel cast del secondo ci sarà Michael Keaton).
A chi si stesse chiedendo chi sia Hayao Miyazaki va tutta la mia compassione. :-P
Hint: il suo "Spirited Away" ("Sen to Chihiro no kamikakushi") ha vinto l'Oscar di quest'anno per il miglior film d'animazione, battendo in casa Disney, Fox e Dreamworks; ma è anche l'autore di "Laputa", "Totoro" e de "La tomba delle lucciole".
- by zefram [ 01:31 ]
Superstizioso io?
Mi sono accorto che oggi è venerdì 17 (beh, lo è da un'ora e venti). Un tempo (parlo delle superiori), me le segnavo sul diario, queste date, più che altro per scherzo. Statisticamente parlando, come è ovvio, non mi è mai capitata qualche sfiga in più nei venerdì diciassette, ma la data ha un suo fascino (inferiore, lo ammetto, a venerdì tredici, ma solo perché su quest'ultima c'hanno fatto una serie di film... avrei voluto vedere Jason Voorhees ammazzare la gente di martedì nove, tanto per dire...)
- by zefram [ 01:20 ]
Dormire con un occhio solo
[ riportato da EstremoOccidente. ]
Domanda: chi ha pronunciato la frase "Siamo l'esercito di Dio" in pubblico?
Osama bin Laden? Acqua.
Il mullah Omar? Ancora acqua.
Un fanatico religioso? Fuochino.
Il generale William G.Boykin, ex-capo dei reparti speciali della Delta Force, oggi sottosegretario alla Difesa per l'intelligence nell'amministrazione Bush.
Poi dice perché dormi con un occhio solo...
- by zefram [ 00:28 ]
giovedì, 16 ottobre 2003
Dido, "Life for Rent"
Da circa 24 ore sono entrato nella solita fase ossessivo-compulsiva che comincia quando acquisto un nuovo CD, e che mi obbliga ad ascoltarlo anche una ventina di volte al giorno, oltre che a canticchiarne i pezzi; come al solito, la fase si normalizzerà verso una più sana media di due volte addì, ma intanto che ci sono...
Il disco in questione, come si sarà intuito, è l'ultimo di Dido (al secolo Dido Armstrong), alla sua seconda prova da solista dopo il periodo nei Faithless di suo fratello Rollo. Non ho acquistato "No Angel", anche se ne ho sentito i singoli (oltre al puri-citato "Thank You", campionato da Eminem per il suo "Stan", anche "Hunter" e "Here With Me") e li avevo trovati abbastanza carini. Dopo aver sentito "White Flag", il primo singolo tratto da "Life for Rent", tuttavia, mi sono deciso a dare una chance alla signorina Armstrong, e devo dire di essere completamente soddisfatto.
Musicalmente parlando, si tratta di un classico pop, dai toni leggermente più smorzati e semplici, anche se con i bassi più in rilievo del normale (opera sicuramente di Rollo); non mancano le ballate dal ritmo e dai toni più "intimi", come "Mary's in India". Tuttavia, i testi dell'intero album sono quelli che mi fanno dire che "Life for Rent" è (prendendo a prestito una frase cara a Chetti) "un fottutto capolavoro".
L'intero album, infatti, è composto da brani che descrivono l'amore nei suoi aspetti, ma dopo un primo ascolto ci si rende conto che sono tutti aspetti negativi: c'è la ragazza che non si rassegna alla fine di un amore ("White Flag"), c'è l'amore che domanda assoluta dedizione, simile a quello di una madre troppo possessiva ("Don't Leave Home"), il rimpianto di un amore passato ("Sand in my Shoes"), quello passivo di una moglie sposata ad un uomo che non ha mai tempo da dedicarle ("Do You Have a Little Time"), quello infranto, che richiede le parole di conforto di un amico ("See the Sun"), oppure quello rubato, in maniera sottilmente sadica, ad un'altra ("Mary's in India"), od anche quello rivolto verso se stessi, che assorbe tutta la propria vita, ma lascia fuori gli altri e anche i propri sogni ("Life for Rent"). Tutti cantati con una bellissima voce, e con passione, come se, in ogni traccia, Dido "entrasse" in altrettante vite, "vite in affitto", pronte e quasi desiderose di essere raccontate.
Alla fine, però, come se il disco fosse un Vaso di Pandora, da cui l'amore esce nelle sue varianti tragiche o vuote, ecco che esce il vero amore, quello tra due persone imbarazzate, che cercano di dichiararsi a vicenda. Ed è giusto che sia la ghost track (indice a 07:05 minuti dell'undicesima traccia) a raccontare questo amore, e che l'amore vero non abbia un titolo, perché chiunque ci metta il proprio. Magistrale.
- by zefram [ 23:33 ]
mercoledì, 15 ottobre 2003
E chissenefrega #2
Ospite della rubrica, la Soncinide. Dato che tutti ne parlano (il link ai link, ché sono pigro e non ho voglia di riportarli tutti), io che sono l'ultimo arrivato, mi accodo alla spicciolata, non foss'altro che l'articolo di Guia Soncini sul Foglio l'ho letto solo ora (in controtendenza all'esercito dei blogger, non comprerei il Foglio nemmeno sotto tortura).
Okay, il pezzo sembra scritto sotto l'equivalente giornalistico dell'invidia del pene, e, come dice il buon Sofri nella replica su carta (o PDF), potrebbe essere applicabile dopo un passaggio di sed per sostituire "blog" con "giornale". Il punto non è se la Soncini ha ragione o meno, perché ha ragione: esistono blog noiosi (come questo), scritti da persone che sputano veleno su tutto (come il sottoscritto), praticamente segaioli senza editore (mi riservo il non rientrare nella categoria dei segaioli, ma sono senza editore). Il vero punto è che lo si sa da un pezzo, dell'esistenza di blogger noiosi e segaioli. Come il prototipo dei sillogismi recita: "tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo, quindi Socrate è mortale", allora se "tutti i blogger sono persone, ed esistono persone noiose, allora esistono blogger noiosi". Guia Soncini ha scoperto che i blogger sono persone, e che i blog sono necessariamente frutto di questa realtà.
Beh, "Film at 11", come direbbero l'americani.
- by zefram [ 01:39 ]
martedì, 14 ottobre 2003
Rendering #2
Riprendo quanto ho detto qui per dare prova che, se visualizzate male questo blog con Internet Explorer, non è colpa mia.
Il problema del testo che esce dai margini è un bug noto di Explorer, causato da un errore nel rendering di elementi innestati. È interessante notare come questo errore sia già presente nella release 5.0, e che quindi siano vari anni che non viene corretto. La motivazione più plausibile per cui questo non venga fatto è che non si vogliono renderizzare in maniera schifosa le pagine fatte con appendici anatomiche che non siano le dita; per questo, si preferisce renderizzare in maniera errata le pagine fatte "a regola d'arte", ovvero come prevedono gli standard. Il che la dice lunga sull'etica della Microsoft; piuttosto che mettere dinanzi ai propri errori gente che scrive le pagine come una scimmia scriverebbe un romanzo, si preferisce mortificare chi è nel giusto.
In ogni caso, sembra ci sia un orrendo hack per aggirare il bug. Se qualcuno dovesse notare ancora errori di rendering, mi mandi pure un'email.
Ad ogni modo, consiglio la lettura di questi link, per chi si ostinasse ancora a pensare che Explorer sia un buon browser.
- by zefram [ 16:36 ]
Testa di Gatto
Torniamo ad un discorso leggero... Questa sera, su Italia1, "Sarabanda Wrestling" ultimo (ci speriamo sempre) epigono del quiz musicale di Enrico Papi. Di nuovo, dopo una pausa coincisa con l'estate, a calcare le scene, un essere che definire inutile, ignobile e buffonesco (nel senso brutto del termine) è estremamente riduttivo. Ah, già, oltre a Papi c'è anche l'Uomo Gatto (al secolo Gabriele Sbatella), su cui non possiamo fare battute, perché non è bello prendersela con i minus habens: poi dice che se ne approfitta.
Sono curioso di vedere secondo l'Auditel quanti hanno guardato questa irritante e farsesca presa per i fondelli dello spettatore italico medio. Giusto per sapere quante, statisticamente parlando, persone hanno subito una lobotomia frontale ad oggi in Italia.
Un tempo seguivo anche io Sarabanda. Un quiz senza molte pretese, alle volte anche divertente. Poi, l'avvento dei "casi umani meno umani che mai" (come direbbe il Liga) mi ha reso questo format estramente indigesto, fino a farmelo odiare con tutto il cuore. Tra cieche, uomini mascherati, dementi completi, etc. si è andati ben oltre il limite del ridicolo.
- by zefram [ 00:45 ]
lunedì, 13 ottobre 2003
Fede
no, non Emilio.
Il giovane ingegnere riporta un articolo su 1972 che riporta un articolo di Dinesh D'Souza che riporta un frammento della Critica della Ragion Pura di Kant (adoro queste catene di sant'antonio del pensiero; se trovo tempo, ne farò una disamina più approfondita prossimamente).
Nell'articolo (giusto per condensare), D'Souza prende le mosse dal pensiero kantiano per dimostrare (ahinoi) che gli atei non sono così razionali come pensano (il motivo è una piccata osservazione di Dennett secondo cui un ateo è più "intelligente" di un teista); per la precisione, teisti e atei sono agli estremi dello spettro delle weltanshaung sul numinoso, quindi entrambi forzano uno scelta non basata sulla razionalità, ergo irrazionale. In pratica, se i teisti rispondono alla necessità del numinoso nella vita e nell'universo con un dio, operando un processo che va al di là della ratio, ecco che gli atei forzano lo stato opposto, non già operando una scelta razionale, ma rinnegando irrazionalmente (perché impossibilitati dalla ragione a dimostrare questo rifiuto) in toto il concetto di divinità. A sostegno della tesi, D'Souza porta il pensiero kantiano secondo cui, poiché noi percepiamo la realtà attraverso i sensi, ci può essere qualcosa che i nostri sensi non percepiscono; di qui, il numinoso, ovvero ciò che di misterioso ed inspiegabile circonda l'Uomo inteso come animale dotato di ragione e che indaga ciò che lo circonda.
Il giovane ingegnere, 1972 e il Boroggu si dicono d'accordo, ma tutti citano fonti "theologically correct", come l'enciclica "Fides et Ratio", oppure don Giussani, o financo Pascal. Tutte le fonti richiamano la necessità del numinoso come parte integrante della natura umana. Ma se anche il numinoso fosse necessario (e, da buon ateo praticante, mi piace pensare che anche la scienza sia in gran parte una ricerca del numinoso) all'uomo, perché identificarlo con una divinità? È davvero necessario operare questa identità tra "misterioso" e "deiforme"? Esempio classico: un fulmine contiene una "carica numinosa" notevole, per qualcuno che non ne conosce i meccanismi; un lampo di luce abbagliante e un frastuono che la segue. È manifestazione divina? Per gli antichi greci si. Nel XXI secolo vorrei vedere qualcuno affermarlo. Più apprendiamo qualcosa sulla realtà che ci circonda, attraverso questi nostri cinque sensi, più il numinoso si riduce ad enti più astratti di un fulmine. In realtà, quindi, il numinoso è identificabile non come il misterioso in sé, bensì come la necessità di avere una spiegazione per il misterioso che ci circonda.
Chiarito questo punto, quindi, un ateo come si pone dinanzi al numinoso? Semplicemente, accettando il bisogno del numinoso, ma non accontentandosi di un'interpretazione fideistica, che, a questo punto, assurge a ruolo della carta "esci di prigione" del Monopoli, dato che risponde, per necessità, a tutte le domande possibili; al contrario, l'ateo guarda il numinoso come sfida alle proprie capacità razionali. L'ateo, quindi, sa di non essere perfettamente razionale; tuttavia, è proprio per ridurre l'irrazionale che affronta il numinoso. Lungi da me trarre giudizi, ma non è forse un comportamento più razionale dell'accettazione fideistica di quanto di misterioso c'è in quest'universo? Secondo il mio modestissimo parere, si. Con buona pace di Dinesh D'Souza.
- by zefram [ 23:26 ]
Rendering
Mi è stato fatto notare (nei commenti a questo post giudamaccablogaico) che Internet Explorer ha problemi nel rendering di questo blog. Dato che ho potuto mettere le mani su una workstation con Explorer installato (all'università, perché il monitor del computer casalingo su cui gira Windows ha deciso di tirare gli ultimi), ho visto che, effettivamente, il testo "esce" dai margini impostati e si sovrappone al bordo, per poi rientrare magicamente nei limiti fissati quando si passa sopra un link (e il background cambia).
In primis, mi preme dire che non è colpa mia. Il CSS che uso ha passato il test di conformità del W3C, quindi è perfettamente "legale". Il problema sta in quel browser del cavolo che passa sotto il nome di Internet Explorer. Ultimamente, su Usenet, mi sono limitato; dato però che, su questo blog, posso fare ciò che voglio, mi lancerò in una bella
Cominciamo subito col dire che Explorer non supporta i CSS 2.0, una specifica del 1998. Non sarebbe granché grave, se il W3C, da anni ormai, non avesse spostato tutti gli attributi di stile di un documento ipertestuale dall'HTML vero e proprio ai CSS; questo per una ragione più che valida: separare le informazioni dal modo in cui sono memorizzate, in modo di rendere una pagina web in conformità con la ferramenta su cui la si sta visualizzando (computer, palmare, cellulare, calcolatrice HP48 in emulazione di terminale, terminale a caratteri cuneiformi con connessione IP su piccioni viaggiatori). Capirei il ritardo nel supportare i CSS 2.0 se questi fossero una novità, ma ormai sono anni che la specifica è stata completata; nel frattempo, sono uscite ben tre revisioni di Internet Explorer (5.0, 5.5 e 6.0) più un'infinità di service pack, per tappare le decinaia di falle di sicurezza che questa patetica scusa di browser si porta dietro dalla notte dei tempi, e su cui ogni mia velleità polemica si infrange, per mancanza di voglia e tempo.
Il cronico ritardo nell'adeguamento ad uno standard consolidato mi ha, ormai, indotto a credere che la Microsoft, vinte le "Browser Wars", e avendo eliminato (più o meno legittimamente) la concorrenza, e avendo acquisito il monopolio de facto dei browser su piattaforma Wintel, si sia ormai "seduta sugli allori" (sic), rinunciando ad uno sviluppo attivo di Explorer. In pratica, stiamo assistendo ad uno dei nefasti effetti che i monopoli hanno su un mercato. Quello che mi fa leggermente alterare... Ohibò, diciamola tutta: che mi fa incazzare come una scimmia è che chiunque realizzi una pagina web non protesti per questo. Explorer sarà pure il browser più utilizzato, ma cazzo: se devo scrivere una pagina HTML girando intorno ai difetti di un browser, difetti che non solo non vengono corretti, ma vengono bellamente ignorati, io manderei immagini ISO masterizzate al contrario della Debian alla Microsoft; e le pagine web le faccio per hobby! Se mi pagassero per farle, probabilmente entrerei nella rete del Pentagono e farei sganciare una bomba in quel di Redmond, WA.
+++
Detto questo, se qualcuno che usa Explorer vede male queste pagine, un lato di me, quello del BoFH dice: "cazzi tuoi, hai voluto usare un browser indecente? E mo' ne paghi le conseguenze"; un altro lato di me, quello conscio del fatto che non tutti possono installarsi Opera o Mozilla, mi fa dire: "ditemi cosa non si vede bene, e come, magari mandandomi in mail uno screenshot di quello che tira fuori Explorer, e vedrò se si può far qualcosa". Nel frattempo, mi scuso per aver scritto una pagina conforme agli standard, ignaro del fatto che, per fare in modo che tutti la visualizzassero, avrei dovuto ignorarli.
Oh, poi non dite che sono cattivo. :-)
- by zefram [ 17:33 ]
domenica, 12 ottobre 2003
Campioni
Due campioni.
Chapeau a due leggende viventi.
- by zefram [ 10:20 ]
Giocare d'anticipo
Su RaiUno, Speciale TG1, in seconda serata: servizio funebre per Karol Wojtyla. "Perché aspettare?" si sarà chiesto Mimun: "se tanto mi dà tanto, Karol AKA "Giovanni XXIII" non mangerà il panettone quest'anno". Il sottoscritto non se la sente di dargli torto...
- by zefram [ 00:24 ]
sabato, 11 ottobre 2003
Lynch
La Sorellanza Gialla riporta la domanda "which david lynch movie are you?". Il sottoscritto sarebbe Twin Peaks (che non è un film, ma transeat). Cos'è, devo andare in giro dicendo "fuoco cammina con me", adesso?
- by zefram [ 14:08 ]
giovedì, 09 ottobre 2003
Scenda l'oblio?
Il titolo è quello di uno dei segmenti del film "I Mostri", di Dino Risi, con Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. "Scenda l'oblio" è sicuramente il più feroce tra tutti i segmenti del film, perché è il più semplice, eppure il più doloroso. Mostra la sala di un cinema; stanno proiettando un film sulla Resistenza nella Seconda Guerra Mondiale. Ugo Tognazzi è uno degli spettatori: zittisce chi fa rumori, è assorto insieme alla moglie, mentre sullo schermo dei nazisti mettono al muro dei prigionieri, tra cui donne e bambini; l'esecuzione è sommaria (notevole anche il film nel film). Ad un certo punto, il personaggio interpretato daTognazzi si avvicina alla moglie, e le dice: "Ecco, vedi: il muro della villetta lo farei così. Semplice, con le tegole sopra".
Perché questo titolo? Perché quarant'anni fa oggi, alle 22 e 39, c'è stata una strage: 2000 persone sono morte lungo il corso del Vajont. Perché sono morte? Perché la cupidigia e l'arroganza di chi ha denaro e potere non conosce limiti. Soprattutto, non conosce pena. Ciò che è ancora più tragico, è che non conosce memoria. Memoria per qualcosa che non andava fatto ma che si fece; che andava combattuto, ma che non fu sconfitto; che andava ricordato, e il cui ricordo, invece, sbiadisce anno dopo anno.
Chi si ricorda del Vajont? Se si chiede cose è successo il 9 ottobre del 1963, quanti sanno rispondere?
Io non sapevo, e nel 1996 ho visto lo spettacolo di Marco Paolini, "Vajont, 9 ottobre '63", su RaiDue: uno dei rari esempi di come deve essere fatto il servizio pubblico. Quello spettacolo ancora oggi (l'ho acquistato in videocassetta, e consiglio tutti quanti di fare lo stesso) mi lascia addosso una profonda sensazione di vergogna, e di amarezza; provo vergogna per non aver saputo fino al 1996, e provo vergogna per chi non ne sa nulla ancora oggi. Ma, e soprattutto, provo vergogna per chi ha causato, tramite omissioni criminali e tramite connivenze, l'olocausto di 2000 persone.
- by zefram [ 14:22 ]
Moving Out... #2
Sembra che quelli di Libero mi abbiano letto (se non nel pensiero, almeno qui). Ecco a cosa serviva tutto quello schifo di javascript messo a forza nell'HTML. Altro buon motivo per sloggiare...
- by zefram [ 14:12 ]
Elect That!
In "Demolition Man" ci scherzavano.
Mi sa che adesso non scherzano più così tanto.
C'è di buono che, se illo diventa presidente, gli americani avranno i seguenti benefici:
1. contributi federali per chi fa palestra e body building;
2. un presidente che ha una scusa per parlare male in inglese (no, venire dal Texas non è una scusa valida);
3. una Kennedy alla Casa Bianca (che, vedetela come volete, è meglio che avere un Bush nello stesso posto, o in quel posto).
A questo punto, però, mi chiedo: se cominciano a trasferire idee da "Demolition Man", che succederà alla società occidentale? Finiremo con l'usare anche noi le tre conchigliette oppure ci salveremo almeno da questo?
- by zefram [ 01:03 ]
Dark Angel #2
E così, finisce Dark Angel.
Quello che doveva essere un season finale, e che si è trasformato suo malgrado nel series finale, è un lungo anticlimax che, nelle intenzioni di James Cameron (creatore della serie e scrittore di alcune storie, coadiuvato da due vecchie conoscenze per i trekker, ovvero René Echevarria (Star Trek: The Next Generation) e Ira Stephen Behr (Star Trek: Deep Space 9)) doveva creare attesa per quello che sarebbe venuto nella terza stagione di DA. Purtroppo per lui, alla Fox non piacciono le serie che non si chiamano "Simpson's" o "X-Files" (dovevano partire con "Firefly" di Joss "Buffy" Whedon, ma anche questo è stato terminato a tradimento, a metà della prima stagione, a causa dei bassi rating di ascolto, inferiori a quelli di "Dark Angel").
"Freak Nation" potrebbe essere un finale aperto, specie ad esperimenti come le "virtual season" che impazzano su Internet (stagioni "virtuali" scritte da fan di una serie, in pratica un po' più di una fanfic); purtroppo, non si saprà mai il ruolo di Max Guevara nella catastrofe annunciata, scatenata da quelli del Conclave, né il ruolo di Sandeman. Peccato.
- by zefram [ 00:07 ]
mercoledì, 08 ottobre 2003
Si, viaggiare...
Mentre il generale Clark (probabile candidato alle prossime presidenziali negli States) vuole credere ai viaggi a velocità superluminali, i cinesi preparano il loro primo astronauta per un'orbita su un veicolo cinese (come ho già riportato).
Da un lato sono d'accordo con Clark, e dall'altro faccio i miei migliori auguri ai cinesi per un successo. In fondo, basta che si faccia qualcosa per andare ad esplorare sempre più a fondo "the final frontier".
- by zefram [ 22:43 ]
Learn This!
va bene, la smetto con i titoli in inglese...
Non faccio a tempo a leggere l'inchesta dell'Espresso (di carta) sullo stato psicologico disastroso dei professori della scuola pubblica italiana, che Klamm ci informa di un nuovo sistema per la gestione della disciplina ideato in Marocco.
La connessione? La dichiarazione ufficiale di un portavoce del governo:
"[I ragazzi] non ascoltavano. Avrebbero dovuto ascoltare", ha detto l'ufficiale, aggiungendo che l'insegnante soffriva di depressione.
- by zefram [ 22:35 ]
Siamo tutti americani...
Questo uomo ha vinto le elezioni.
Federico Rampini paragona la vittoria di Governator con quella di Guazzaloca (sorry, niente permalink). Avendo passato un po' di tempo a Bologna (anche se non come residente), e sentendo un po' in giro i bolognesi, se il parallelo regge anche alla prova dei fatti, non credo che i californiani saranno così contenti.
- by zefram [ 21:58 ]
Dark Angel
Stasera, su Italia1, ultimissimo episodio di Dark Angel.
La serie finisce qui. Purtroppo, a causa degli ascolti, la Fox ha pensato bene di bloccare tutto proprio mentre le storie cominciavano a farsi veramente interessanti e i ritmi veramente serrati. Peccato.
- by zefram [ 16:37 ]
Moving Out...
Ho deciso: prendo un po' di spazio in hosting, e trasferisco l'intero sito che ho su Digilander (ivi incluso il blog). Ho già trovato una buona offerta (no, non è Aruba, e si, è su un server Linux). Mi sono stancato del javascript che Digilander aggiunge alle pagine (e le rende invalidabili), e della mancanza di estensioni dinamiche.
- by zefram [ 15:31 ]
De Inutilitate Ciappinorum
(ciappino: (ciappinus, i), gergo saresco per fermacapelli (elastico, molletta, etc.))
Prima, un doveroso background: ho i capelli ricci. Molto ricci. Veramente molto ricci. Dopo una vita passata con un taglio di capelli sullo stile "prato inglese", ho avuto la malsana idea di farmeli crescere, di nuovo(1). Ergo, è un annetto abbondante che non vado più a tagliarli. Dato che i miei capelli (che ricordo essere molto ricci) tendono a fare i boccoli (l'ho detto che sono molto ricci, vero?), ecco che sono arrivato solo dopo un anno ad avere una lunghezza decente per permettermi di fermarli con una coda. Di qui, i "ciappini" del titolo.
Ora, mi rivolgo a chiunque abbia i capelli lunghi: quanto vi dura un elastico per tenere ferma una coda, prima che diventi un inutile pezzo di elastico de-elasticizzato? È normale che i miei elastici durino solo un paio di settimane? Non ridete: io mica sono un esperto dei capelli lunghi...
+++
(1) l'avevo già fatto alle superiori, ormai otto anni fa, per poi ritornare al prato inglese.
- by zefram [ 15:09 ]
martedì, 07 ottobre 2003
Massime di vita
Those who can, do.
Those who can't, teach.
Those who can't teach, teach IT.
-- Paul Tomblin, alt.sysadmin.recovery.
- by zefram [ 16:57 ]
lunedì, 06 ottobre 2003
Chinese in Space
[Lo so, lo so: Mel Brooks diceva "Jews in Space" nella sua "Pazza, Pazza Storia del Mondo".]
Leggo su Le Scienze di questo mese che la Cina vuole mettere un uomo in orbita entro la fine di Ottobre (addirittura il lancio sarebbe previsto tra quattro giorni). Se così fosse, la Cina diventerebbe la terza nazione ad avere un proprio programma spaziale con uomini a bordo, oltre a Stati Uniti e Russia.
Non solo: i cinesi vorrebbero mettere in orbita una loro stazione spaziale (sul modello delle Salyut sovietiche) entro il 2010, e stanno già puntando sonde e quant'altro sulla Luna, per un'eventuale colonizzazione permanente. Subito dietro i cinesi ci sono i giapponesi e gli indiani.
Mi viene in mente il libro di Arthur C. Clarke, "2010: Odissea Due" (da cui è stato tratto un bel film di Peter Hyams, "2010: L'anno del contatto"(1)); nel libro, Stati Uniti e Unione Sovietica (era ancora il 1982) collaboravano per raggiungere Giove e la missione Discovery, ed indagare sul monolite (che si vede alla fine di 2001 di Kubrik); nel frattempo, i cinesi mettono in orbita quella che sembra una stazione spaziale, ma che si rivela un veicolo con propulsione a fusione per raggiungere Europa, dove sembra ci sia un oceano liquido sotto una crosta di ghiaccio.
Ora, chi di voi ha come l'impressione di un deja-vù, a questo punto?
+++
(1) niente a che spartire con "2001", ma pur sempre un buon film, e una buona trasposizione dal testo.
- by zefram [ 18:53 ]
Mantra di mezza sera
Dato che me l'hanno chiesto in due, rispondo qui a chiunque me lo chiederà in futuro: no, non metto i commenti a questo blog. Per due ottimi motivi:
1. questo blog è messo in uno spazio web (digiland) che non supporta estensioni dinamiche server-side (e.g.: Perl, PHP, ASP, etc.); ergo, non posso scrivermi un aggeggino in Perl che mi permetta di gestire dei commenti (cosa che sarebbe banale, altrimenti, da realizzare; anzi, penso di avere uno script nei meandri del mio server web che lo fa). Questo blog è generato automaticamente da un programma (Staticblog) per lo stesso motivo (non avevo voglia di scrivermi tutto a colpi di HTML, ma non potevo ricorrere ad automatismi server-side).
2. non ho intenzione di aprire un account su un qualsiasi servizio di blogging online; non è detto che durino, non ho voglia di memorizzare un'altra coppia username/password, non voglio fare i conti con interfacce web disegnate da web designer strafatti di crack, etc. Poi, fintantoché non finisco StaticBlog, non se ne parla neppure. ;-)
Il terzo motivo (segreto) è dettato da puro e distillato egocentrismo (non è forse la ragione per cui si scrive un blog? Lo è per me sicuramente), ovvero: questo è il flusso più o meno coerente dei miei pensieri. Se qualcuno vuole commentare un mio pensiero, è liberissimo di farlo sul suo blog. Di solito non intervengo telepaticamente nel pensiero altrui...
Capisco che per avere tanti visitatori e per diventare una blogstar questo non sia la strada giusta, ma sono fatto così. ;-)
- by zefram [ 18:27 ]
Domenica non è sempre Domenica.
Acciderpa, ma da quando Domenica In è diventata un covo di comunistacci mangiabambini?
Mah, nel frattempo mi sono goduto la tizia in contatto con l'alieno che le ha predetto che questa donna sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti; il bello è che potrebbe non aver fatto una sparata, a quanto leggo sull'Espresso (di carta).
- by zefram [ 18:07 ]
domenica, 05 ottobre 2003
Partigianerie
Questa notte si è corso il Gran Premio del Pacifico, a Motegi, quart'ultima prova del mondiale di motociclismo. Nella MotoGP, Valentino Rossi poteva mettere le mani sul suo titolo mondiale, approfittando anche del fatto che Sete Gibernau (il suo diretto concorrente) non era in buone condizioni, sia di moto che di salute. Max Biaggi, dopo aver messo le mani sulle mappature del motore della sua Honda, infilava la pole position. Complice un "lungo" di Valentino, Biaggi vince il suo secondo GP del 2003.
Fino a qui la cronaca.
A causa del temporale di questa notte, sono andato a dormire abbastanza presto, ergo non ho visto il GP in diretta, ma solo la differita del dopopranzo. Ho potuto sentire prima, tuttavia, i commenti alla televisione, e leggere i commenti sulla "carta stampata", e come al solito ho avvertito quella partigianeria che avvolge il pilota romano... Meglio: i piloti romani, dato che, nella Formula1, anche Fisichella è oggetto di questo sentimento partigiano. Secondo i giornalisti, infatti, Max Biaggi sarebbe un grande pilota perché, partendo per primo, arriva primo, complice un errore da parte dell'unico vero pilota nel duo formato da lui e da Rossi (al contrario, Schumacher Jr. è irriso perché riesce a vincere nello stesso identico modo); mentre Biaggi può lamentarsi di infiniti dettagli tecnici, dando la colpa a chiunque sia nel raggio di 5km dal paddock, tranne che a lui, Rossi (come lui stesso ha fatto sarcasticamente notare) deve vincere. Rossi compie un errore, fa un lungo, e finisce nono; sul traguardo, dopo una bella rimonta, è secondo. Quante volte Biaggi parte, lo superano o fa un errore (novanta su cento perché sottoposto ad un poco pressione), finisce dietro e lì rimane?
Lo stesso identico discorso è applicabile a Fisichella. La pora stella porta a termine gare incolori, navigando a metà classifica, ma lui è l'eroe dei commentatori Rai ("fantastica gara di Fisichella", e magari è decimo, è un classico); Jarno Trulli, invece, si sbatte, ci prova, si ferma, ci riprova, e cazzo alle volte si ritira; eppure, è considerato solo quando è a lato della pista (complice, ahilui, una buona dose di sfiga, la maggior parte delle volte). Fisichella, poi, si comporta esattamente come Biaggi: dà la colpa a chiunque (alle volte a ragione, non discuto), ma mai che si addossi delle responsabilità. Tipo, non essere un così gran pilota come tentano di darci a bere.
- by zefram [ 14:41 ]
giovedì, 02 ottobre 2003
E neanche io mi sento tanto bene...
Il Sofri fa notare che anche i grandi muoiono. Alle volte, è il passaggio obbligato per diventare vere leggende.
- by zefram [ 00:57 ]
E chissenefrega?
Tony Renis nuovo direttore artistico di Sanremo.
Non so voi, ma non vedo l'ora di sentire il commento della Gialappa's al festival.
- by zefram [ 00:51 ]
mercoledì, 01 ottobre 2003
Il ritorno di sfide impossibili
Il giovane ingegnere ci (plurale majestatis?) sfida a mangiare il Buondì in 20 passi. Per noi amanti del pericolo, son bazzecole. Rilancio, infatti, con un Saccottino scaldato nel forno a microonde.
Dovete sapere, infatti, che codesta merendina, che fredda è addirittura passabile, quando viene scaldata conserva, all'esterno, temperature ragionevolmente basse; all'interno, invece, il ripieno arriva a temperature degne di un altoforno per la fusione della ghisa. Il ripieno di marmellata, poi, è decisamente il più letale perché si condensa in gocce. Lo sventurato che decide di procedere con prudenza (perché noi siamo amanti del pericolo, ma mica ci piace soffrire inutilmente), e assaggia piccoli bocconcini fino ad arrivare al nucleo del piccolo reattore nucleare che ha preso il posto dell'interno del saccottino. Ed è qui che una goccia di marmellata si posa delicatamente in punta di lingua. L'effetto è dirompente: immaginate di tenere fermo con i denti un fusto di napalm, e di farselo esplodere in bocca. La goccia di marmellata in sindrome cinese devasterà tutte le papille gustative a portata di deflagrazione, e sentirete un simpatico effetto "piercing".
- by zefram [ 01:49 ]
Energia #3
Meravigliosa la strip odierna di Userfriendly.
- by zefram [ 01:39 ]