BombaCarta | Il manifesto | Scriveteci

 questo sito è stato modellato sulla .........
 versione on line dell'Espresso

HOMEPAGE | GAS-O-LINE | BOMBA-BLOG | BOMBA-BOOK | MAILING-LIST | NEWSLETTER

 

L'Editoriale | Pietruzze | Ddt | La ri-creazione del mondo | Dicotomici Furori | Limoni | Bar Atlantide | Il racconto


4 La ri-creazione del mondo

Teresa Zuccaro
L'uomo e la donna
I novelli sposi si nascosero per tre giorni
Ted Hughes


Lei gli da' gli occhi, trovati
tra le macerie, tra i coleotteri

Lui le da' la pelle
Come se la prendesse dall'aria, adagiandola poi su di lei
Lei piange di timore e sorpresa

Lei ha trovato per lui le mani, gliele ha inserite di nuovo sui polsi
Mani di se' sorprese, la toccano dappertutto

Lui ha montato per lei la spina dorsale, ha pulito con cura ogni vertebra
E le aggiusta in ordine perfetto
Un rompicapo sovrumano ma lui e' ispirato
Lei flette la schiena qui e la' per provarla, ridendo incredula

Ora lei ha preso per lui i piedi, li sta fissando
E l'intero corpo di lui si illumina

E lui ha formato per lei dei fianchi nuovi
Completi di tutte le giunture e di avvolgimenti nuovi per le bobine,
lucenti d'olio
Sta lucidando ogni pezzo, lui stesso quasi non riesce a crederci

Continuano a portarsi a vicenda al sole, scoprono che e' facile
E provano ciascuna novita' ad ogni nuovo passaggio.

Ora lei ripiana le piastre sul cranio di lui
Per renderne invisibili le giunture
Ed ora lui collega per lei la gola, il petto e l'incavo dello stomaco
Con un'unica gugliata di filo.

Lei da' a lui i denti, annodandone le radici al rocchetto del suo corpo

Lui sistema i cerchietti sui polpastrelli di lei

Lei ricuce qui e la' il corpo di lui con seta d'acciaio purpureo

Lui lubrifica i delicati ingranaggi della bocca di lei

Lei fodera la nuca di lui con pergamena tagliata a misura

Lui spinge a posto l'interno delle cosce di lei

Cosi' ansimando di gioia, con grida di meraviglia
Come due dei di fango
Cascando scomposti per terra, ma con infinita attenzione

A vicenda si rendono perfetti.
Traduzione di Melusina Federica



Bride and Groom Lie Hidden for Three Days
Ted Hughes



She gives him eyes, she found them
Among some rubble, among some beetles.

He gives her her skin
He just seemed to pull it down out of the air and lay it over her
She weeps with fearfulness and astonishment

She has found his hands for him, and fitted them freshly at the wrists
They are amazed at themselves, they go feeling all over her

He has assembled her spine, he cleaned each piece carefully
And sets them in perfect order
A superhuman puzzle but he is inspired
She leans back twisting this way and that, using it and laughing, incredulous

Now she has brought his feet, she is connecting them
So that his whole body lights up

And he has fashioned her new hips
With all fittings complete and with newly wound coils, all shiningly oiled
He is polishing every part, he himself can hardly believe it

They keep taking each other to the sun, they find they can easily
To test each new thing at each new step

And now she smooths over him the plates of his skull
So that the joints are invisible
And now he conects her throat, her breasts and the pit of her stomach
With a single wire

She gives him his teeth, tying their roots to the centrepin of his body

He sets the little circlets on her fingertips

She stitches his body here and there with steely purple silk

He oils the delicate cogs of her mouth

She inlays with deep-cut scrolls the nape of his neck

He sinks into place the inside of her thighs

So, gasping with joy, with cries of wonderment
Like two gods of mud
Sprawling in the dirt, but with infinite care

They bring each other to perfection.




Dal Paradiso perduto vv. 449 e seguenti
John Milton


Lo ricordo spesso, quel giorno.
Trovai me, sui fiori, all'ombra quando
Fu la prima volta che mi svegliai.
Dov'ero e cos'ero, mi chiedevo;
da dove ero venuta e come.
Non lontano era l'acqua, mormorando:
da una grotta dilagava nel liquido piano:
e infine era immobile, come la volta del cielo,
pura. Mi avvicinai: Mi stesi sulla verde riva:
guardavo il chiaro lago lucido che,
senza ricordo la mia mente,
era altro cielo. Mi chinai
e fui di fronte a un'ombra
nel luccichio dell'acqua, china: mi guardava.
Mi allontanai, si allontanò:
Quando con gioia ritornai,
con gioia essa tornò:
aveva sguardi d'amore:
Per sempre l'avrei guardata
desiderando invano
ma una voce m'insegnò: 'Quel che vedi,
o creatura, sei solo tu: è te stessa
che con te viene e con te scompare. Seguimi.
Ti porterò dove chi attende
il tuo dolce abbraccio
non è ombra: da lui, la tua vera immagine.
Da lui che tu godrai per sempre,
a cui darai innumerevoli simili.
Madre, ti chiameranno, di tutti gli uomini'
Che altro potevo fare, se non seguire
quell'invisibile guida?
Ti vidi, infine: davvero bello, e alto.
Ma meno bello eri, meno dolce
suadente e gentile
della lucida immagine di acqua:
volevo fuggire e mi chiamasti:
'Ritorna Eva , bella: Tu mi appartieni.
Sei la mia carne e le mie ossa.
del mio fianco ho dato
la parte più vicina al cuore: per te,
la mia vita ho dato, per averti al mio fianco
per sempre cara, solo conforto,
parte della mia anima, ti chiedo:
ti voglio altra metà di me'
Poi la tua mano prese la mia.
Questo disse la mdre degli uomini
e con occhi innocenti di desiderio
docile si piegò sul padre degli uomini
quasi abbracciandolo,
quasi toccando il suo petto
col seno nudo e colmo nascosto
dall'oro fluente delle trecce sparse.
Sophia
Maria Guglielmino

Il mio corpo di confine
sulla mano aperta
genera contatto e conoscenza.

Linee a simmetria profonda
dal basso risalgono
verso l'alto.

Ascolto forme nuove
consapevoli tensioni
spazio-temporali.

Lui canta
tra le dite che ruotano
spirali disegnate.

Sfiorano la pelle dove si tende sottile.

Sto
lucente sostanza
sinolo meravigliato
riverbero del tempo di passaggio

Oh mio corpo! Tradire non ardisco
Walt Whitman


O mio corpo! Tradire non ardisco
l'eguale a te nell'altro (uomo o donna),
né delle parti tue l'eguale a te.
Ritengo che l'eguale a te levarsi
debba o cadere con l'eguale dell'anima
(anima è infatti).
L'eguale a te ritengo abbia a levarsi
od a cadere assieme ai miei poemi:
E' i miei poemi!
D'uomo poemi, e di donna, e di bimbo,
e di sposa, e di giovane
e di sposo, di madre, di padre,
di ragazzo e ragazza:
testa, collo, capelli, lobo e timpani,
occhio, ciglia degli occhi, iride loro,
palpebre deste o in sonno, sopracciglia,
e lingua e bocca e labbra,
denti, palato,
mascelle e loro cardini,
naso, narici, loro partizione,
gote, tempie, la fronte,
dietro del collo, torsione del collo,
robuste spalle,
barba di maschio, scapole, clavicole,
vasto, convesso petto.
Omero, ascelle, gomito, avambraccio
E tendini del braccio e ossa sue,
polso e giunture sue, mano e sue palme,
nocche, pollice ed indice, falangi
ed unghie delle dita ed ampio petto,
ricci peli del petto, sterno
del petto, costole, spina dorsale,
vertebre ed anche, cavità delle anche,
loro vigore e curve, in dentro e in fuori;
testicoli dell'uomo e sua radice,
paio di forti cosce
che ben reggono il tronco,
e nervi delle gambe,
ginocchio, rotula, femore, tibia,
caviglie, collo
del piede, àlluce, dita, falangi,
tallone e tutte le posture, tutte
le belle forme, e quanto
il mio corpo, il tuo corpo concerne,
od il corpo di ognuno,
maschio o femmina;
le spugne dei polmini,
il sacco dello stomaco,
gli intestini puliti, fragranti,
il cervello coi suoi labirinti
nello scrigno del cranio;
simpatie, valve del cuore e palato;
sessualità, maternità, esser donna
e quanto le concerne;
e l'uomo, che proviene dalla donna,
il grembo, le mammelle,
i capezzoli, il latte,
lacrime, riso, pianto,
sguardi d'amore,
turbamenti e pulsioni d'amore.
La voce, il dire, il linguaggio, i sussurri;
altisonanti grida.
Mangiare, bere, battito del polso;
digerire, sudare, addormentarsi,
camminare, nuotare;
rollio sui fianchi,
balzare, stare, abbracciare, curvare,
le braccia stringere;
il perpetuo mutare delle pieghe
della bocca e di quelle intorno agli occhi;
la pelle, l'abbronzarsi; peli, efelidi;
la simpatia curiosa della mano,
quando tasta la nuda
carne del corpo;
i circolari fiumi del respiro,
inspirare, espirare;
l'incanto della vita
e dalla vita alle anche
e dalle anche ai ginocchi;
le rosse, tenui gelatine dentro
di te o di me;
le ossa e il midollo in esse;
la squisitezza del sentirsi sani.
Queste, dico, non sono solamente
Parti del corpo e suoi poemi, ma anche
Quelle dell'anima:
Queste, sostengo adesso, sono l'anima!



Astrologica
Roberto Pazzi


Se fossi donna non amerei che me stessa
nell'acqua,
se fossi uomo non amerei che la donna
che si ama nell'acqua,
se fossi acqua sarei l'acqua della donna
che si ama.
Ma l'uomo è fuoco e soffre,
non è amare d'acqua il suo che basti,
non è l'Oceano che abbraccia la Terra,
alito delle foglie marcite
che nutre le foglie vive.
La donna saprebbe non morire,
non può compiere la sua volontà
perché l'uomo la vide bagnarsi
con le sue compagne, scherzare,
non aver fretta, non percepire il tempo,
non aver bisogno di niente,
non chiedere altro che quello che ha;
e l'uomo fu sbranato dai cani
per averla vista nuda giocare
un giorno sull'acqua.
Perché l'occhio che guarda e s'interroga?
L'uomo è un intruso,
venne con lui il desiderio,
l'acqua e la terra non lo sapevano
quando venne sul vento il fuoco.



Nudo
Giovanni Perich

La diceva d'argento,
certo indebitamente (e infatti, subito,
di rame) immaginandola. Ma
così, rame o argento, i suoi occhi, la pelle,
i capelli perfino, e i denti,
come alonati dal tutto,
solo la presagiva. E, quel colore,
uniforme, spruzzato
meticolosamente
giù giù dal filo della schiena fino
sopra i molli risvolti
delle dita… Ma poi
solo Mantegna può spiegarla, se
voluttuosamente (conscia o meno)
schiacciata come da una gravità, ma eretta ai gomiti,
tutta un'orografia la marca: le
natiche dune, elmi esattamente
segati uguali alla base; e, appena
due centimetri sopra, quella sua
ossea svasatura: fiore, foce,
area franca indifesa
in apparenza e, invece, svincolo,
cellula della sua potenza, più
struggente quanto più
silenziosa lei, o altera.
Poi, è ancora
l'argento che si fa
sogno nella parola, immaginato
consenso a me, incredulo
che, così inafferrabile,
inspiegabile anzi, lei pure
abbia le parti molli, e che le esponga,
delle dita dei piedi.

.

Da Avviso - Stiamo lavorando per voi
Francesco Piemonte


Ci plastifichiamo, a poco a poco,
con nuove protesi per esperire l'esterno,
saggiare con altri tentacoli il fuori,
senza contatto corporeo
Mediamo tra noi e la realtà
con strumenti artificiali,
ci neghiamo il tatto, la sensualità delle mani
Finché a poco a poco muterà la vista,
cambieranno gli odori
Così sempre più in noi, negati i sensi, quasi androidi in serie
il mondo esterno apparirà una ceralacca opaca


Da Le ultime lettere di Jacopo Ortis
Ugo Foscolo

Io non so né perché venni al mondo, né come, né cosa sia il mondo, né cosa io stesso mi sia. E s'io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso d'una ignoranza sempre più spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi, l'anima mia; e questa stessa parte di me che pensa ciò ch'io scrivo, e che medita sopra di tutto e sopra sé stessa, non può conoscersi mai. Invano io tento di misuarare con la mente questi immensi spazi dell'universo che mi circondano. Mi trovo come attaccato a un piccolo angolo di uno spazio in comprensibile, senza sapere perché sono collocato piuttosto qui che altrove; o perché questo breve tempo della mia esistenza sia assegnato piuttosto a questo momento dell'eternità, che a tutti quelli che precedevano, e che seguiranno. Io non vede da tutte le parti altro che infinità le quali mi assorbono come un atomo.
 
     

8 1 bacheca virtuale
 
8 1 web-zine surreale
 
8 i mitici shot di Giga
 
8 Le superdomandone

 
IL SATURNISMO
Decine di manifesti e ideari ma ancora nessuno sa cosa sia...
 
 
LA MAILING LIST

Iscriviti alla mailing list di BombaCarta
 
   

4 Teresa Zuccaro

 
 

 

 
 
 
 
 

Teresa Zuccaro è nata in Sicilia e vi ha trascorso i primi 18 anni della sua vita, dopodiché si è trasferita a Firenze, soggiornandovi per i successivi 15 anni: non prevede e non desidera, in questo momento, ulteriori spostamenti logistici. Attualmente, la sua principale attività è la ri- creazione del mondo, intervallata da impieghi di tipo amministrativo in uffici privati.

 
 
     
     
     
     
     
 
 
 
   
   
   
 


 
 

4 LINKS