Faerlin Mc Nibenost

Alto Elfo - Cantore della lama

Il classico esempio di come a volte essere nobili non serva davvero a un tubo. Figlio di un importante clan appartenente alla stirpe dei Noldor (gli elfi più nobili e fieri) Faerlin ha ereditato tutti i difetti dei suoi antenati, e ben pochi pregi. è fiero e altezzoso con tutti, al punto che viene spesso deriso e preso poco sul serio, oppure schernito per le lunghe sequele di titoli che si affibbia nel vano tentativo di farsi rispettare. In più, come se questo non bastasse, il suo aspetto non incute sicuramente quel senso di timore reverenziale che un Alto Elfo dovrebbe ispirare nelle altre genti. Trasandato, squattrinato, con il kilt sporco e impolverato e l'abbigliamento tipico di un combattente non pare certamente un aristocratico, anche se ogni volta che qualcuno gli fa notare questo aspetto lui si inalbera spiegando che la sua casata "è fatta di nobili stile braveheart"... poco importa se in realtà i suoi parenti sotto il kilt con i colori del clan indossino armature lucenti ed elmi d'argento, brandendo spade e lance troppo belle per essere vere: Faerlin rimane lo "scappato di casa" della famiglia. Ed effettivamente la sua avventura comincia proprio con una fuga. Dopo aver chiesto al padre Baran di poter lasciare la sua casa, ottenuto un sonoro rifiuto, l'elfo ha simpaticamente pensato di prendere in prestito le armi più belle dell'armeria e di andarsene lo stesso. Preso alla sprovvista da un gruppo di banditi è stato ripulito e lasciato in mutande... o meglio in kilt (perchè si dice che sotto il kilt l'elfo non indossi nulla, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di controllare), e anche dopo aver riacquistato la fiducia del padre Faerlin ha continuato a dimostrarsi poco saggio, avventato, casinista, sconsiderato e precipitoso. Nonostante tutto però  l'elfo continua a sentirsi sempre superiore agli altri, forte del suo retaggio, del suo grande addestramento nella scherma, e delle sue capacità di mago e incantatore. Gli altri gli danno comunque poco peso, prendendo il giro il suo stile di combattimento elaborato e complicato, il suo parlare talvolta forbito, e le sue magie sicuramente spettacolari, ma non sempre utili. Dopotutto a

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che serve avere un incantesimo di volo se è usato solo per "camminare ad una spanna da terra"? Per non parlare di quando estrae dal fodero la sua lama e comincia a fare con lei lunghe discussioni ad alta voce, parlando quasi sempre di cretinate. Elnaur, la sua spada, è infatti un arma parlante con poche rotelle al proprio posto, che ha l'abitudine di rompere le scatole lamentandosi per ogni cosa... peccato che gli altri non lo sappiano e credano che Faerlin parli da solo come fanno i matti. Waldo poi lo ha più volte schernito per via del suo metro e novanta di statura, che a detta sua è indice di ben più piccole proporzioni altrove. di fronte a questi dubbi sulla propria virilità l'elfo ha contrapposto alla regola della L la cosiddetta legge della C: "tanto di sopra e tanto di sotto", finendo per essere ulteriormente deriso.

Biografia

Nato e cresciuto in una famiglia agiata, Faerlin è stato sempre abituato ad avere

tutto ciò che desiderava: i precettori migliori, le armi più belle, i libri più rari e introvabili. Forte di questo suo prestigio perchè figlio di Baran, capoclan della casata Mc Nibenost e discendente delle stirpi dei noldor, l'elfo ha sviluppato poco alla volta un carattere egocentrico, altezzoso e con fin troppa fiducia in se stesso. Dopo aver chiesto al padre il permesso di viaggiare fuori dalle tenute di famiglia, ottenuto un rifiuto, Faerlin ha pensato che tanto poteva farcela lo stesso, così ha rubato le armi migliori dall'armeria e il cavallo più bello e veloce delle scuderie, fuggendo in cerca di avventure all'insaputa del padre. Dopo aver fatto non molta strada tuttavia l'elfo è stato aggredito e derubato di tutto ciò che portava, eccetto gli abiti, e costretto a cercare l'aiuto di un gruppo di guerrieri umani in fuga dalle loro terre, devastate da un'invasione. Presto la guerra colpisce però anche la città in cui la gente aveva trovato rifugio, e Faerlin è costretto a scappare nuovamente aiutato da un gruppo di avventurieri. Con loro si unisce all'esercito ribelle, e intraprende un'importante missione alla ricerca di alleati contro gli invasori e di un sistema per sconfiggere gli avversari e le loro potenti magie. è a quel punto che il gruppo trova un antico libro in lingua altoelfica, di difficile comprensione, che costringe Faerlin a ritornare verso le proprie terre per consultare la biblioteca di famiglia e tradurre il testo. Giunto a casa l'elfo è però accolto dal padre con rimproveri e rabbia, e rinchiuso in camera sua. Alla fine tuttavia la guerra e le gesta compiute dal figlio in quei tempi spingono il capoclan a liberare il giovane e a dargli una seconda possibilità, a patto che sabbia dimostrarsi degno del titolo di nobile che porta. La missione prosegue e da quanto è scritto nell'antico volume si scopre che l'impero invasore sfrutta una potente magia già usata 200 anni prima da un altro sovrano. L'incantesimo permette a chi lo governa di dominare la mente dei suoi uomini, e di renderli più forti privandoli poco alla volta delle loro energie spirituali. A spezzare la magia due secoli prima fu un nobile paladino che brandiva una spada magica: l'arma assorbì le energie dal corpo morente del sovrano che le governava, e poi fu distrutta per liberarle e riportarle al proprio posto. Il gruppo prosegue nella propria missione e va ad avvertire della guerra i nani delle montagne. Li si scopre che la spada magica di cui parla il libro fu forgiata proprio in quel luogo; gli avventurieri decidono di visitare  l'antica forgia e li trovano una fiamma magica che brucia senza mai affievolirsi. Faerlin mette la propria spada nel fuoco e quando la estrae questa comincia a parlargli chiedendo del suo padrone. Si scopre così che l'anima della spada magica usata 200 anni prima nella guerra si è trasferita dall'arma alla forgia, e dalla forgia alla spada dell'elfo. Grazie a questa potente lama incantata il gruppo riesce, dopo un assedio e una battaglia campale, a sconfiggere il sovrano che guida le armate nemiche e a liberare i suoi soldati dal dominio mentale. in quel frangente Faerlin combatte al fianco del padre, ottenendo il titolo di Cantore della Lama, un onore molto ambito che spetta a tutti i maestri di spada che si dimostrano degni esempi di valore e virtù presso gli elfi. La sconfitta dell'avversario tuttavia lascia il proprio segno. Faerlin viene travolto dalla magia nemica e rimane cieco, mentre un antico artefatto viene rubato all'hobbit Waldo durante la notte dopo la battaglia. A quanto pare l'oggetto in questione fu a lungo conteso nelle guerre che gli elfi della luce combatterono contro gli elfi oscuri 4500 anni prima. Di tutto questo gli alti elfi preferiscono non parlare, lasciando numerosi sospetti in Waldo e nel guerriero Vint, mentre Faerlin continua a non voler credere che la sua gente possa nascondere qualcosa. Con la voglia di cercare una soluzione al mistero il gruppo parte verso nord. lungo il tragitto Faerlin incontra Shaniya, una bellissima elfa oscura che, fuggita dal sottosuolo, ha deciso di servire Elistraee, una dea lunare buona e misericordiosa. Grazie al suo aiuto l'elfo riacquista la vista. il viaggio prosegue e dopo diverse avventure il gruppo si ritrova a dover affrontare gli elfi oscuri nel loro stesso territorio. Qui si scopre che Doronech, l'elfo che guidò la rivolta degli oscuri contro i loro stessi fratelli di superficie quattro millenni prima, è ancora vivo e comanda le truppe nemiche. Gli avversari interrogati tuttavia parlano di antichi rancori e tradimento da parte degli elfi della luce, cosa che lascia ulteriori sospetti e fa pensare che qualche particolare della storia sia stato modificato, o taciuto, dai noldor. Faerlin tuttavia non vuole credere che le cose stiano così.

In termini di gioco...

In termini di gioco Faerlin è un Bladesinger, o cantore della lama, un modello applicabile solo all'elfo e solo al multiclasse guerriero-mago (vedi manuale degli elfi di seconda edizione, dove è descritto con il nome di elfo della lama danzante, traduzione orribile). Il bladesinger è un ottimo combattente e un maestro di scherma, che viaggia con armamento leggero e combatte in maniera tanto aggraziata e complessa da lasciare stupito chiunque. Il suo stile pare quasi una danza, e viene spesso accompagnato dal sibilo della lama e dal canto del combattente che la impugna. Oltre a questo i bladesinger sono anche abili maghi da battaglia, eruditi, e hanno un compito molto importante: proteggere la loro gente e tenere alto il nome della propria casata. La cura con cui questi elfi imparano la scherma tuttavia pone loro dei limiti: non sono molto abili con armi diverse da quella che impugnano di solito (a cui sono molto legati) e non sono capaci di combattere con armature medie o pesanti, o scudi.