quarantaquattresima sessione

notte del giorno 82

- il gruppo cerca in tutti i modi di spiegare a Lyrac che elfi ed elfi oscuri sono due cose differenti, come lo sono le diverse genti degli uomini. Ylian intanto era rimasta indietro, nascosta con Aimone. Dopo aver trovato un riparo affida gli animali alla ragazza e torna nel luogo del combattimento… da quel punto prosegue seguendo le vistose orme dei giganti fino alla caverna. Avvicinandosi di nascosto e sfruttando la propria abilità di esploratrice ed elfa Ylian entra passando inosservata e seguendo le voci che ode da una grotta vicina. Celata tra le rocce scorge il gruppo con intorno a se Lyrac e altri giganti, intenti nelle discussioni di cui sopra. L’elfa rimane in silenzio, ma per distrazione le scappa di dire ad alta voce una sua opinione sul discorso, e i giganti si voltano nella sua direzione. Fortunatamente Ylian è ben nascosta, e solo Waldo si accorge di lei, e inventa una scusa. Intanto scende la notte.

- Nel frattempo due giganti entrano sorreggendo un terzo privo di sensi. A quanto sembra con l’oscurità gli infidi elfi hanno attaccato nuovamente, ma questa volta erano organizzati. Un gruppo di più di trenta guerrieri ha colto di sorpresa i tre giganti che, dopo un giro di perlustrazione, stavano tornando al rifugio. Di per se gli elfi non sono riusciti a fare molto: le loro balestre non bucano la pelle di un gigante, ma con loro c’era anche una creatura terribile, un ragno enorme con il busto simile a quello di un elfo, ma più grande e terribile e con grossi denti. Uno dei giganti è stato morso e, nonostante le ferite siano superficiali, è caduto privo di sensi. I compagni l’anno raccolto e si sono dati alla fuga. Vista la situazione Lyrac furibondo inveisce contro il gruppo ancora più convinto che gli elfi siano creature spregevoli. Qui Waldo ha una brillante intuizione e, dopo aver sottolineato per l’ennesima volta che egli non è un elfo, spiega di essere un potente mago, e di conoscere una grande magia capace di evocare una potente strega guaritrice; quindi comincia a salmodiare frasi sconnesse (facendo il verso a Faerlin) e fa un rutto degno di un orco evocando “la grande guaritrice”. Ylian intanto ha capito lo scherzo e, dopo essersi avvolta nel mantello per avere un’aria più mistica, esce in grande stile brandendo il suo bastone druidico. Gli altri stanno al gioco e fanno scena, mentre l’elfa, tra il sospetto dei giganti, esamina la ferita notando quattro grossi buchi (di denti). Dalla distanza tra i fori sembra che la mandibola, e dunque la testa della creatura, sia parecchio più grande di quella di un comune elfo oscuro.

- Ylian per prima cosa si fa porgere un paio di pentole di metallo prese dal mucchio di roba trafugata dai giganti alle cascine, oltre a dei panni puliti. In una pentola fa bollire dell’acqua e delle erbe che porta con se, poi procede a succhiare via il veleno dalle quattro ferite usando una foglia curativa come filtro (per non rimanere avvelenata a sua volta). Il sangue con il veleno viene poi raccolto nella seconda pentola, come richiesto da Waldo (che lo tiene per se). Durante tutta la medicazione Ylian mantiene un’aria solenne cercando di apparire come una potente maga, e sfruttando anche la magia del bastone per guarire. In quel frangente l’elfa ha modo di notare come i dardi da balestra degli elfi oscuri, che normalmente sono cosparsi di potenti veleni, facciano in realtà ben poco danno al gigante. Questo significa che il veleno della strana creatura che ha morso l’esploratore deve essere davvero potentissimo.

- le medicazioni, gli impacchi e soprattutto la magia del bastone di Ylian, sembrano fare effetto, e il gigante riprende i sensi, pur rimanendo debole. Lyrac ringrazia e sembra calmarsi, così Waldo ne approfitta per dire che il gruppo ha intenzione di dare la caccia agli aggressori, anche per dimostrare che ci si può fidare. Lyrac acconsente e portando con se alcuni compagni si avvia verso il luogo indicato dai giganti feriti. Il cielo tuttavia è particolarmente oscuro, per una insolita eclissi di luna che ha in se qualcosa di strano. Ylian e faerlin, che nella loro vita ne avevano già viste sono concordi nel dire che c’è qualcosa di oscuro all’opera… non sembra un normale evento astronomico. Anche i giganti sono impauriti, poiché per loro l’eclissi è presagio di sventura, come lo è per Sigmund.

- giunti sul luogo indicato dai giganti feriti il gruppo nota le tracce del combattimento, ma sembra che gli assalitori non abbiano inseguito le loro prede. Le orme, difficili da scorgere ma comunque presenti (forse perché gli oscuri, pur nella loro agilità, non sono abituati a muoversi nella neve o in superficie) portano invece verso valle, verso i villaggi, cosa che mette particolarmente in ansia Sigmund, che sprona il cavallo e parte. Di fronte a tale scena Lyrac permette al gruppo di partire, e ripiega verso la sua caverna per paura che essa venga attaccata. Ylian salta sul cavallo con Vint, mentre Waldo è con Raistlin sull’orsogufo. Eline, pure nella sua forma elfica, è particolarmente veloce e corre senza farsi lasciare indietro.

- il gruppo raggiunge il ricovero dove ci sono Aimone e gli animali: Ylian riprende il proprio cavallo, Waldo controlla se i lupi stanno bene, Faerlin arriva stremato dopo alcuni minuti… era l’unico rimasto a piedi. L’elfo riprende la propria cavalla e il gruppo corre in direzione di un villaggio da cui si vedono fiamme e fumo. Giunti in prossimità dell’abitato Waldo spiega al lupo Bergdolmo di rimanere indietro, cosa che l’animale va molto volentieri, soprattutto dopo aver corso a lungo con un lupetto in bocca, uno sulla schiena e uno attaccato alla coda. Il gruppo si avvicina e nota la regina ifil che combatte al fianco di un discreto numero di soldati difendendo un fianco del villaggio da numerosi elfi oscuri. Sigmund (con Eline), Faerlin, e Vint (con Aimone) caricano con i cavalli, Ylian li segue e abbatte un balestriere nemico che si era appostato dietro un angolo. La carica dal fianco scompagina momentaneamente la linea nemica. Sigmund salta giù lasciando alla vixen le redini del cavallo, seguito da Vint, che dà una pacca all’animale per spingerlo via… peccato che sul cavallo ci sia Aimone, che non riesce a gestire il battagliero animale ne a fermarlo. Il guerriero lascia momentaneamente perdere e torna alla battaglia, mentre Faerlin, che si è letteralmente lanciato dal cavallo su un drow, evita le armi nemiche e si rialza. La regina comunque chiede loro di coprire il lato opposto dell’abitato, mentre lei rende sicura quell’area. Sigmund parte assieme a Vint e corre tra le case, Faerlin prende un’altra via per aggirare i nemici, ma due elfi oscuri ammantati da un incantesimo di invisibilità si calano da un tetto e lo colpiscono con dei pugnali. L’elfo sente la vista che gli manca e prima di subire completamente l’effetto del veleno sfodera spada e pugnale e colpisce i due aggressori, poi cade a terra ma è soccorso da Eline, che nella sua forma mezza-volpesca combatte con grande tenacia, mentre Ylian tira alcune frecce dalla sua cavalla e poi raccoglie l’elfo ferito e lo porta via, curandolo. Intanto Vint e Sigmund aiutano alcuni soldati ad affrontare sette elfi oscuri messi su due file, la prima armata di scudo e spada e la seconda di lancia. Tutti i nemici portano lunghe cotte di maglia e armi di uno strano metallo viola-nero, e sembrano combattere con grazia e abilità. Sigmund abbatte alcuni lancieri con l’arco e mena fendenti con la bardica, Vint carica con l’ascia e sfonda scudo, elmo e cranio di un avversario, Waldo viene ferito alla schiena da un quadrello da balestra avvelenato, ma prova a bere parte di una delle sue pozioni rigeneranti di sangue di Idra, e l’effetto del veleno sembra svanire. Faerlin si riprende in maniera stranamente rapida dopo le cure di Ylian, e torna a combattere, mentre l’elfa scorge alcuni balestrieri e li abbatte con alcune frecce. Raistlin prova a spronare l’orsogufo, ma la bestia non sembra abituata a combattere così il mezz’elfo è costretto a combattere a piedi.

- Appena la battaglia volge verso sorti favorevoli il gruppo scorge Eline inseguita da una creatura spaventosa: il corpo è quello di un enorme ragno, ma con il busto simile a quello di un elfo oscuro dai lineamenti stravolti. La creatura sembra piena di ferite e molto malandata, e colpisce tutto ciò che vede (amici e nemici) sia con le zampe da ragno che con le armi che raccoglie. Eline e Faerlin vibrano due buoni fendenti tagliandogli due zampe. Intanto Ylian fissa la creatura con attenzione, e nota qualcosa di strano nei suoi occhi, che non è rabbia ma dolore e tristezza. Colpita da questa scoperta, pur non sapendo se fa bene o male, si lancia di corsa verso il ragno tenendo alto il bastone, dalla quale improvvisamente si sprigiona una forte luce che abbaglia tutti. Appena la vista ritorna gli elfi oscuri si sono dati alla fuga, mentre a terra rimangono il corpo di un grosso ragno e, ai suoi piedi, quello di un drow morto, ma con i suoi lineamenti originari e finalmente separato dall’orrenda creatura a cui era in qualche modo legato

 

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