LA CANTANTE
Ha debuttato a Los Angeles accanto a Plàcido Domingo nell'
Otello
Al liceo noi ragazzi ci troviamo ad affrontare un problema fondamentale: decidere che cosa fare della nostra vita. Tu, che hai fatto una scelta coraggiosa come quella di cantare, ci spiegheresti cos'è che ti ha fatto capire che questa era l'unica possibile?
"Ah, decidere cosa fare nella vita... non posso fare finta di aver preso una scelta coraggiosa:
avevo sempre dentro di me la voglia di fare, di cercare di offrire qualcosa al mondo, e mi sembrava ovvio che dovevo cantare. Ho imparato a cantare, a suonare la chitarra e le mie apparizioni sono sempre state piacevoli per il pubblico e anche per me. Ci tengo molto all'espressione Americana "win-win situation": facendo esperienza nei locali, quando cantavo jazz, mi sono resa conto che valevo. Direi che la "scelta" allora è stata semplice, e la professione di cantante era una prospettiva realistica. Penso che per voi, che non avete già un'idea precisa, ci voglia una vera analisi interiore per scoprire: chi sei? quali sono le cose che ti rendono felice, che ti danno anima, energia, passione? Quali sono le cose che fai molto bene?
Un favoloso libro americano, che credo venga rinnovato ogni anno, si intitola
What color is_
your parachute? (Di che colore è il tuo paracadute?); aiuta le persone a conoscersi meglio e quindi a scegliere la carriera, cosa che può essere necessaria a qualsiasi età.
Allora per rispondere alla vostra domanda , non è mai stato difficile personalmente, perché c'è qualcosa dentro, proprio nella mia anima, che mi ha sempre spinta, e in un certo senso la scelta è stata fatta per me. Non ho dovuto scegliere."
Che cosa hai provato la prima volta che sei salita sul palco, davanti a centinaia di persone?
"La prima volta che sono salita in scena ...c'è un ricordo che risale agli inizi della mia carriera, anche se mi sembra ieri
. Era la mia prima apparizione con un'orchestra importante
(Los Angeles Philharmonic), con un direttore importante(Erich Leinsdorf), con cantanti importanti(Jon Vickers, Tatiana Troyanos, Lenus Carlson): tutto insomma era importante!
Ero sul palcoscenico, e quando stai lì con la potenza di cento musicisti che suonano Wagner al loro massimo, e canti, e senti le voci dei tre solisti e delle 150 persone del coro, e hai di fronte uno spazio che quasi non riesci a vedere tutto, hai un super-effetto su tutti i sensi; è un immergersi in essi. La bellezza di questa esperienza ti fa venire i brividi, ti senti al tuo massimo, ti rendi conto che in quel momento stai trasmettendo qualcosa della tua anima a tutti e che stai creando un'opera d'arte. E' una forma d'amore."
E' il tuo modo di comunicare?
Quando canti ti perdi totalmente nel personaggio, oppure una parte di te rimane costantemente all'erta, fredda, raziocinante?
"Quando canto mi perdo al 99% nel personaggio, riservandomi quell'1% di me stessa per i problemi improvvisi che capitano quando reciti dal vivo. E' molto più facile, vero e onesto recitare così, perché diventi semplicemente la persona che stai interpretando. Così ogni reazione, ogni gesto, ogni pensiero è motivato dall'animo del personaggio. Facile."
Quale importanza riveste il manager nella carriera di un'artista?
"E' come un matrimonio, se un manager funziona, può essere il tuo migliore amico e ti può aiutare ad arrivare fino alla luna, se lo desideri; ma può anche rovinarti."
Il tuo debutto europeo è avvenuto a Roma in circostanze...molto particolari!
"Il mio debutto europeo è una di quelle classiche storie che avvengono stando al posto giusto, nel momento giusto: stavo provando al Teatro dell'Opera lo spettacolo che sarebbe dovuto essere il mio debutto. Nello stesso periodo stavano dando la Carmen con José Carreras e la famosa mezzosoprano russa Eleonora Obratzova, ma lei si è ammalata. Ero pronta e ho fatto bene ad accettare l'invito, nonostante il fatto che mi chiamarono alle nove del mattino chiedendomi se volevo cantare la parte da protagonista quella sera e senza prove.
Avevo cantato la mia prima "Carmen" qualche mese prima così me la ricordavo ancora bene. La possibilità di cantare con Carreras era un sogno che si avverava e che mi ha portata a cantare nei teatri più importanti del mondo."
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