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Bellecombe

 


Cascate a St Meme

 


Convento Chartreuse

 


Interno del convento
Gallina di clausura?

 


La chiesa a St Hugues

 


La Chamechaude

 


Grotte di Chorance

 


Pont en Royan

 


La Sòne - Particolare
del giardino pietrificato

 


Un margine del vasto
altopiano di Presles

 


Un momento di riposo

 


Controluce al
Centre Equestre

 


Sull'altopiano in vista
del Gran Veyemont

 


L'Aiguille tra le nuvole

 


In vetta al Gran Veyemont

 


Al Pas de l'Aiguille
(sullo sfondo monumento ai partigiani)

 


L'Aiguille emerge dalla nebbia

 


Il Refuge d'Archianne

 

 

 

 

 

 

 

 

01 - 09 Settembre 2007

Traversata dei massicci di
Chartreuse e Vercors
Francia


Chartreuse e Vercors

Zone prealpine, ricche di foreste e zone rurali, costituite da numerosi
e ondulati altopiani contornati da strapiombanti e imponenti pareti rocciose
che sembrano impedirne l'accesso.

 Sentieri che si inerpicano lungo passaggi inaspettati, grotte spettacolari e strade che percorrono lunghe, strette e impressionanti gole.

Questo l'annuncio per il trek di quest'anno, così la curiosità di visitare questi luoghi  si fa sempre più forte e l'attesa del giorno della partenza sempre più lunga.
 

Il 28 agosto u.s. Roberto, capotrekking ormai per usucapione, riunisce il gruppo per l'ultima volta per puntualizzare in via definitiva i dettagli organizzativi prima della partenza e comunica che:
a) affitteremo tre pullmini da nove posti per il trasporto dei partecipanti e dei bagagli;
b) acquisteremo i viveri (e vino) necessari per i pranzi nei giorni delle escursioni;
c) cene, pernottamenti e colazioni presso le gite d'etape o alberghi sono già stati prenotati, ecc... ecc...

Renzo, uno degli amici che incontreremo a Torino, ha provveduto a tutto: prenotazioni, verifiche e informazioni sui percorsi, mappe topografiche, e tutto il resto e ci ha portati a conoscenza dei luoghi con la nota seguente:

Caratteristiche generali:

Questo trekking attraversa due importanti gruppi prealpini, caratteristici per l’ambiente e la storia. L’ambiente, tutto calcareo, è caratterizzato da foreste di conifere, molto estese, alternate a splendide radure, da vasti altopiani sotto i quali precipitano imponenti barre rocciose, con fasce di pareti che in alcuni punti sono lunghe chilometri. C’è un continuo contrasto tra il bucolico degli altopiani e l’asprezza delle pareti.

Le basse quote non devono fare pensare a montagne secondarie, irrilevanti; tutt’ altro, le cime sono ben individuate e maestose, talora sembrano inaccessibili o fanno pensare a vie difficili, in realtà ci sono sempre i passaggi nascosti che permettono di raggiungerle.

A causa delle ampie falesie, si devono sovente ricercare i passaggi, talvolta unici, che consentono di superarle agevolmente. Sugli altopiani, che non sempre sono piani, ma più spesso ondulati, occorrerà fare attenzione all’orientamento, anche se questo è facilitato da un’ottima rete di sentieri e di segnaletica.

All’interno dei due massicci si aprono molte gole, nelle quali spesso si inoltrano le impressionanti strade del Vercors, autentiche cenge tagliate nella roccia: se ne percorrerà alcune anche lungo la strada stessa, ma questo non inficia assolutamente il percorso, anzi è un modo per affacciarsi senza problemi su questi precipizi.

Naturalmente è un terreno pieno di grotte, doline e di tutti i fenomeni carsici, tant’è che vi si trova il Gouffre de Berger, che per molto tempo è stata la grotta più profonda del mondo. A titolo esemplificativi si visiterà la stupenda Grotta di Chorance.

Proprio perché il Vercors è un mondo fine a se stesso, con le pareti che sostengono e proteggono le zone superiori, è stato l’epicentro della resistenza francese, della quale si troveranno tracce lungo il percorso. La storia ha comunque lasciato altri innumerevoli segni, il più importante è sicuramente il Convento della Chartreuse, che visiteremo insieme alle belle opere moderne della Fondazione Arcabas.

Sia in Vercors sia in Chartreuse, la maggior parte del territorio attraversato è all’interno di parchi naturali. La direzione del percorso è generalmente  da nord a sud.

 

Per la tipologia del territorio e per la logistica si semplificheranno alcune modalità nello svolgimento delle tappe rispetto agli altri trekking:

 -le tappe sono modulabili e la lunghezza massima non è mai obbligatoria, per cui ciascuno può decidere preventivamente cosa fare e poiché tali decisioni impattano con la logistica dello spostamento dei pullmini, sarà bene che ognuno lo decida la sera prima della tappa in modo che ci si possa organizzare preventivamente.

-ogni giorno si sposteranno gli automezzi al punto di arrivo della tappa o ad un luogo strategico, in tal modo, nello zaino si porterà solo il necessario per la giornata.

 

 E finalmente si parte.

Sabato 1

Stavolta siamo davvero in tanti.  Alle 6 e 30' del mattino partiamo in 20 da San Vito alla volta di Torino dove sono in altri 9 ad attenderci.

Ci suddividiamo nei 3 pullmini e un' auto e si riprende il viaggio lungo la Val di Susa e passando per la (cara) galleria del Frèjus verso Chambery, antica capitale della Savoia prima di Torino (220 km da To). Giunti con notevole ritardo non riusciamo a visitiare la città e proseguiamo verso Bellecombe, fraz. di Chapareillan, a 750 m, dove si trova il posto tappa della giornata,  l’Auberge de l’Alpette (tel. 476452265) in posizione panoramica, vicino ad Apremont, zona dei vigneti savoiardi e antico confine Savoia-Francia.

Provvediamo a portare i veicoli al Cirque de St. Meme, punto d'arrivo del percorso più breve della 1a tappa. Teniamo quindi a disposizione le cose strettamente necessarie per l'escursione e per il pranzo del giorno 2.

 

Domenica 2

1a tappa: Bellecombe (Chapareillan) - Gite de La Scià (St. Pierre en Chartreuse)

Si incomincia subito con un percorso molto lungo ma non impegnativo, che alla sua metà si può tralasciare scendendo al Cirque de St Meme, zona di cascate, dove, trovate le vetture, le si porta alla Gite de La Scià, posto-tappa del secondo giorno.

Partiamo alle 8,30' direttamente dall'albergo lungo il sentiero che sale ai 1566 m della Porte de l'Alpette, vera entrata sugli spettacolari altopiani della Chartreuse che la nebbia odierna ci toglie parzialmente alla vista; si continua con facile ed entusiasmante percorso passando per il Col de l’Alpette 1540 m (dove ci si collega alla GR9), gli Chalets de l’Alpe 1663, l'Alpette de la Dame (5 ore in totale). Qui giunti a nebbia dissolta, facciamo la meritata sosta pranzoira a base di panini con i migliori formaggi ed insaccati friulani e dell'ottimo vino. Non manca il caffè e la grappa.

Per sette giorni il pranzo è stato la fotocopia del primo, comunque ottimo e abbondante.

Poi Renzo avverte: chi vuole proseguire sappia che il percorso è facile ma ancora molto lungo e porterà direttamente alla Scià; invece chi intende abbreviare, avendo comunque fatto un percorso di grande soddisfazione, scenderà al bel Cirque di St. Meme (cascate), dove troverà i veicoli portati la sera prima e con essi raggiungerà La Scià 1700 m. (tel. 476886250).

Un gruppetto scende, a St. Meme in ore 1,30', con le vetture esce dalla bella valle, giunge a St. Pierre d'Entremont e si dirige verso St. Pierre de Chartreuse. Imboccata la ripida stradina per La Scià vi giunge dopo alcuni Km dentro una fitta nebbia.

Proseguendo sugli altopiani attraversiamo ampie conche con salita di moderata pendenza sino al Col de Belfort 1902 m. Dal colle, dentro una fitta nebbia, dopo una breve e ripida discesa seguiamo un sentiero in costa fino ad arrivare al rifugio verso le 19,00', ben bagnati di sudore e umidità atmosferica.

La Scià è un rifugio a monte di impianti di risalita, appare brutto nonostante gli sforzi per renderlo, ma la cena a base di "tartiflette" (patate, cipolla, ecc.) e buon vino ha ben soddisfatto gli avventori.

 

Lunedì 3

2a tappa: Gite de La Scià (St. Pierre en Chartreuse) - Hotel LUX (Grenoble)

A differenza della prima, per questa tappa è prevista una escursione tra le più brevi, ma molto interessante, poiché consente di visitare, prima di iniziare il cammino, la Chartreuse, la chiesa di St. Hugues con le sculture e i dipinti moderni d’ Arcabas ed eventualmente il Ponte del Diavolo. Al termine della tappa, giro libero nella città di Grenoble 

Con le vetture scendiamo a St. Pierre en Ch. e poi si va alla Correrie del Convento della Chartreuse, visita prenotata alle 9,30. Il convento si trova in posizione amena, isolata e tranquilla e la visita è abbastanza interessante; di sicuro lo è lo "chartreuse" il liquore distillato dai frati.

Proseguiamo alla volta di St. Hugues en Ch. dove visitiamo la chiesa. Al suo interno si trovano le bellissime opere di arte moderna della Fondazione Arcabas.

Dal paese spicca alta la Chamechaude, 2082 m., la cima più alta della Chartreuse. Qualche Km di avvicinamento in auto e con un percorso panoramico, con qualche roccetta e una suggestiva cengia facile ma esposta, l'andiamo a risalire. Un gruppetto giunge in vetta per la via più diretta e facile evitando la cengia.

Discesa alle vetture e, passando per Sappey en Ch., andiamo a Grenoble presso l’ Hotel Lux (2 stelle, tel.476464189, dirimpetto park a pagamento). Ottima cena  alla Table Ronde, il più vecchio e caratteristico ristorante di Grenoble, che ha annoverato tra i frequentatori Stendhal, Brel, Brassens Fernandel, L.Blum, Ferrè etc etc.

 

Martedì 4

3a tappa: Grenoble - Hotel La Taiga (La Balmette - Villard de Lans)

Inizia, in direzione sud, l’attraversamento del Vercors seguendo la GR91 lungo una gola piacevole e facile, uscendo su amene radure e boschi, raggiungendo facilmente una cima.

Con un percorso alquanto tortuoso riusciamo ad uscire dalla città e a portarci nei pressi di Place Jan Prevost dove ha inizio la Route du Vercors (D531), sulla quale proseguiamo fino alla loc. Engines. Qui lasciamo le vetture e Diego, che ne conduce una a Lans en Vercors, bella località turistica, dove scenderà il gruppo che farà la tappa breve.

Il percorso inizia nei pressi di un piccolo lago artificiale nelle Gorge de Furon, seguendo pressochè integralmente la GR91, saliamo un bel bosco per giungere al Plateau di St Nizieres poi tra boschi e radure sino a salire il Mucherote, 1901 m.

Più avanti, al bivio dove si può abbreviare il percorso, decidiamo di scendere tutti a Lans en Vercors, trascurando l'idea di giungere a piedi al posto tappa poichè sarebbe stata troppo lunga.

Al paese troviamo Diego ad aspettarci e, fatta la spola per recuperare le altre vetture, andiamo insieme poco oltre il paese di Villard de Lans, a La Balmette 996 m, dove c’è il posto tappa costituito dall’ Hotel La Taiga (2 stelle, tel. 476360475).

 

Mercoledì 5

4a tappa: Hotel La Taiga (La Balmette - Villard de Lans) - Auberge de Presles (Presles)

Anche qui come nella 2a tappa ci sarà un prima parte turistica, cui segue un percorso piacevole che raggiunge l'appartato altopiano di Presles, che si attraverserà in parte per foreste, passando dalla fresca fontana di Petouze, fino al posto tappa gestito da Eziò l’italien.

In auto scendiamo per la strada a fianco delle spettacolari gole della Bourne e ad un bivio ci dirigiamo verso la Grotta di Chorance. La visita di questa bellissima cavità dalle concrezioni delicate come i “capelli d’angelo” dura 1 ora. Al termine si torna indietro in loc. Balme de Rencurel, dove lasciamo tre autovetture.

Gino compie gli anni e si mette a riposo per l'intera giornata, Erica, Dora e Diego gli fanno compagnia e, caricati tutti i bagagli su un pullmino, partono per La Sòne, bella cittadina sulla riva dx dell'Iser, per una visita allo stupendo "Giardino Pietrificato" e poi verso il posto tappa a Presles dove li aspetta Eziò l'Italien.

Gli altri iniziano la salita diretti al Plateau des Coulmes, raggiungendo luoghi panoramici e vedute sulle impressionanti falesie di Presles e di Chorance, i Rochers de Rang, il piccolo refuge de la Gouladiere, il Pas du Rang 1046 m; attraversta la foresta con un lungo percorso,  passando dalla fresca fonte di Petouze, arriviamo finalmente (ore 18,30') al paesino di Presles 843 m, sull’altopiano stesso.

 

Giovedì 6

5a tappa: Auberge de Presles (Presles) - Centre Equestre (La Chapelle en Vercors)

Probabilmente questa è la tappa da trekking di stampo più classico, una traversata che da Presles ci porterà al Centro Equestre, odierna Gite d'Etape.

In quattro partono con il pullmino e vanno a recuperare le altre vetture e si faranno trovare al Centre Equestre nei pressi di La Chapelle en Vercors. Per ingannare l'attesa fanno un giro nella zona: a St. Agnan en V. per visitare la suggestiva Grotta de la Luire, utilizzata dai partigiani (maquis) come ospedale e poi a Vassieux en V., il museo partigiano (è questa una zona dove si svolsero feroci scontri fra truppe tedesche e partigiani, provocando molti morti anche fra i civili).

Da Presles ci incamminiamo sull'asfalto fino al bordo dell'altopiano dove la strada continua a strette serpentine verso il villaggio di Chorance, imbocchiamo il sentiero e scendiamo i 450 m di dislivello fino al paese dal quale iniziamo la salita di 3 ore c. al Pas d’Allier 1171 m, dal quale scendiamo nella Valle di Echevis fino alle Grands Golets, dove l'erosione ha creato una forra molto stretta e profonda. Con percorso pianeggiante potremmo giungere in 3/4 d'ora al Centre Equestre, (tel. 475481530), posto tappa in posizione bucolica, ma, un colpo di telefonino ed ecco gli autisti che ci vengono a prelevare.

 

Venerdì 7

6a tappa: Centre Equestre (La Chapelle en Vercors) - Maison du Mont Aiguille (Chichilliane)

Forse è la tappa più impegnativa, comunque spettacolare in quanto si sale la cima più alta del Vercors e si sfiora il simbolo del Vercors stesso: il Mont Aiguille.

Il Mont Aiguille fu salito il 26 giugno 1492 da Antoine de Vielle per conto di Carlo VIII ed è la prima vera salita nella storia dell’alpinismo. Allora la salita fu ammansita da scale e cavicchi, ora ha un percorso in parte attrezzato e di facile arrampicata, che difficilmente si farà in questa tappa.

Da La Chapelle en V. in auto a St Agnan en V. 784 m (4 km) e poi per strada forestale fino a q. 1500 circa. Gli autisti, scesi a St Agnan, con un lunghissimo giro scavalcano un colle e scendono a Die (bella cittadina meritoria di una visita), proseguono per qualche Km verso sud e svoltano in direzione di Chàtillon en Diois, poi verso Archianne e poi al Circle d'Archianne presso il Refuge d'Archianne, posto tappa del sabato. Qui si lasciano tre vetture e con l'altra si riparte verso Chichilianne.

Appiedati, iniziamo la lunghissima marcia verso il refuge de la Jasse de Play, da qui iniziamo a salire in traversata il Gran Veymont 2340 m dal Pas de la Ville al Pas de Chations, che ci consente panorami stupendi con visioni incantevoli sull'Aiguille, sul Delfinato e perfino il M. Bianco

Proseguendo raggiungiamo in breve il Pas Fouillet 1879 m, da cui scendiamo gradatamente aggirando, sul versante orientale, il Mont Aiguille. Si arriva alle case di Ruthiere e, con l'aiuto degli autisti, in breve a Chichilliane 995 m, delizioso villaggio dove pernottiamo alla Gite d’Etape comunale, "Maison du Mont Aiguille" (tel. 476344495),dove le signore Delphine e Brigitte ci hanno preparato un'ottima cena.

 

Sabato 8

7a tappa: Maison du Mont Aiguille (Chichilliane) - Refuge d'Archianne (Archianne - Chatillon en D.)

Nel cuore del Parc du Vercors si snoda questo bellissimo percorso sugli Hautes Plateaux du Vercors, la più grande riserva naturale di Francia, zona di transizione tra l’ambiente alpino e quello mediterraneo. Si imbocca la gola-vallone, dove si trova il passaggio obbligatorio che conduce al meraviglioso Cirque d’Archiane, contornato dalle altissime pareti verticali (dai 400 ai 600 m) del Jardin de Roi. Ad inizio tappa si può effettuare la salita del Mont Aiguille, anche se tale soluzione appesantisce di molto la tappa, per cui sarà da valutarla molto bene da parte degli interessati.

Da Chichilliane, con il pullmino, ci inoltriamo per circa 4 Km nhella valle dove inizia il percorso verso il Pas de l’Aiguille, poi si punta al Col du Pison 1655 m, al quadrivio 4 Chemins de Jasnent, poi lungo la GR93 sino al Cirque d’Archiane e al rifugio omonimo 784 m, (tel. 471212447), dove il trekking termina e dove si pernotta.

 

Domenica 9

Ritorno a casa. Prima a Torino dove, ancora tutti insieme, facciamo una lunga sosta per un sontuoso banchetto semplificatamente detto "pranzo di fine trekking". Il luogo particolare da tempo annunciato si rivela essere la cantina privata di un vero specialista di vini, per l'occasione riservata solo per noi. FANTASTICO.

Terminata la seduta e salutati... salutati...e risalutati i compagni di trek qui residenti, tre autisti precedentemente scelti a caso e privati del piacere di gustare i prelibati vini, ci trasciano dentro le vetture e melanconicamente riprendiamo il viaggio verso San Vito.

 

C'erano:

del C.A.I. Torino: Renzo (ideatore dell'itinerario e di tutti gli aspetti organizzativi e logistici), Frida, Luisa, Silvia, Guido, Marco, Michele, Piter, Vittorio;

 

del C.A.I. San Vito e dintorni: Roberto (Boby, toujours capotrekking), Erica, Jacopo, Dora Lisa, Edi, Elena, Lucia, Claudio, Diego, Dino, Ennio, Ezio, Frediano, Gianpiero, Gino, Giorgio, Giovanni C., Giovanni T., Mauro, Renzo.