Incontro
a Roveretto nel Trentino sul movimento degli Aarch
DIRITTI
DELL'UOMO, REPRESSIONE E TERRORISMO
NON
LASCIAMOLI MORIRE
TRA
TERRORISMO E DITTATURA MILITARE
Colpo
di scena in Cabilia.
Anno
dell'Algeria in Francia: LETTERA DELL'ARTISTA IDIR
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Tante regioni del paese in
fiamme
Bouteflika
continua a cercare sostegni dall'estero
Diverse manifestazioni si sono verificate
questi ultimi giorni in Algeria per protestare contro le condizioni di
vita totalmente deplorevole. La rabbia ha fatto scatenare gli abitanti
del comune di Tadjenant nella provincia di Mila a 400 chilometri ad est
di Algeri, ed hanno saccheggiato l'edificio della Daira (sotto provincia)
e quello del comune. Hanno distrutto i locali amministrativi della sede
dell'UGTA (unione nazionale del sindacato Algerino) e le sedi dei partiti
politici.
Da notare che anche la
sede della SONELGAZ (Società Nazionale dell’elettricità e
del gas) e stata interamente incendiata dai manifestanti.
Sempre nella regione est del paese,
e più precisamente nella provincia di Skikda, la popolazione del
comune di Salah Bouchaour sono scesi in strada ed hanno bloccato il traffico
per esprimere la loro rabbia. Gli abitanti di questo comune rivendicano
una rete elettrica che stata a loro promessa dalle autorità ma che
non e ancora realizzata. Secondo loro e inammissibile che dopo 40 anni
dall’indipendenza del paese il loro comune rimane senza energia elettrica
mentre i responsabili locali hanno costruito costose ville per loro e per
i loro famigliari con il denaro dello stato.
Le sommosse non hanno riguardato
soltanto l'est del paese, ma anche all'ovest l'ira delle popolazione e
stata espressa violentemente. |
sommosse a Mila -Foto:J.Independant-
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Nella provincia di Chlef, a 200 Km ad
ovest di Algeri, la tensione e stata altissima questi ultimi giorni. Nel
comune di Zeboudja a 20 Km dal capoluogo della provincia, gli incidenti
sono causati da migliaia di cittadini che protestano contro la scarsa presa
in carico dei loro problemi quotidiani da parte delle autorità.
I cittadini hanno saccheggiato l'abitazione del capo della diara (sotto
provincia) e quella del sindaco. I manifestanti hanno circondato le loro
abitazioni dopo avere costato che sono alimentate da un gruppo elettrogeno
del comune, mentre la zona soffre ancora della mancanza dell'energia elettrica
in questo severo inverno.
Nella provincia di Ain Defla, 250
km ad ovest di Algeri, i cittadini hanno addirittura chiuso la sede ed
hanno vietato l'accesso al sindaco ed ai suoi collaboratori. Hanno segnalato
che le loro preoccupazioni sono ignorate dall’indipendenza del paese nel
1962.Secondo loro la strada che verso la loro località e impraticabile,
sia per i veicoli che per i pedoni soprattutto in questo periodo invernale.
I loro douar (villaggio) e privo di acqua potabile, di scuola elementare,
e di trasporto. I bambini sono costretti a percorrere una lunga distanza
per raggiungere le classe.
Da segnalare che nella regione della
Cabilia, in insurrezione dall'aprile 2001, continua il braccio di ferro
tra il movimento degli Arch e il governo. Un sit in quotidiano si svolge
davanti alle prigioni della regione per esigere la liberazione dei detenuti
politici, mentre si prepara ad organizzare una manifestazione ad Algeri
il prossimo 2 Marzo, il giorno della visita ufficiale del presidente Francese
Chirac in Algeria, dopo quella di Ciampi la settimana scorsa.
Decisamente Bouteflika, il presidente
Algerino, si interessa ormai soltanto a raccogliere consensi dai saloni
dell’occidente. E una maniera per reprimere più ferocemente la popolazione
algerina. Il consenso non manca, la storia ci
dimostrerà quanto sono complici
i governi che sostengono Bouteflika ed i suoi alleati militari nel dramma
che sta vivendo il popolo algerino in una spaventosa indifferenza internazionale.
-Asaka
Italia-
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