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NON LASCIAMOLI MORIRE !
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DIRITTI DELL'UOMO, REPRESSIONE E TERRORISMO
SCIOPERO DELLA FAME DEI DETENUTI D'OPINIONE IN ALGERIA
 
B. Abrika - Foto: Liberte-
NON LASCIAMOLI MORIRE !

Si fa di ora in ora più forte il rischio di una conclusione tragica dello sciopero della fame iniziato nelle scorse settimane da numerosi cittadini e delegati del movimento democratico degli Aarch, imprigionati per reati d'opinione e tenuti in ostaggio dal potere algerino, che non vuole cedere alle richieste di democrazia espresse da tutto il popolo.
Sono ancora 13 i detenuti che rifiutano di nutrirsi. Proprio ieri 5 detenuti di Bugia hanno deciso di porre fine allo sciopero, accogliendo gli accorati inviti in tal senso rivolti dal Coordinamento dei delegati dei villaggi e dalla comunità internazionale. La settimana scorsa, altri due detenuti, a Tizi-Ouzou, erano stati costretti a smettere per l'aggravarsi drammatico delle loro condizioni di salute (uno era diabetico, l'altro è stato ricoverato d'urgenza per un'ulcera perforata).

Breve cronologia:.
a) Gli arresti
5 ottobre, anniversario dei moti sanguinosi dell'ottobre del 1988 (che portarono, fra l'altro alla fine del monopartitismo), numerose manifestazioni pacifiche vengono duramente represse. Si contano molti feriti da proiettili veri, e decine di arresti, in particolare a Bouira e a Bejaia. Il 10 ottobre, le elezioni locali, boicottate dal movimento cittadino della Cabilia, sono un ennesimo insuccesso: nonostante un partito tradizionale della Cabilia (FFS) abbia fatto propaganda per il voto, in Cabilia più del 90% disertano le urne. Il potere, che già a maggio aveva subito uno smacco, col 100% di astensioni alle politiche, decide di passare all'azione arrestando quelli che ritiene i "capi" del movimento. E il 13 ottobre, violando i locali del palazzo di giustizia di Tizi-Ouzou, la polizia fa irruzione in un'aula dove Belaid Abrika e altri delegati stavano assistendo ad un ennesimo processo politico, e li arresta dopoavere percosso chiunque cercasse di frapporsi, tra cui diversi avvocati.
Disegno di Dilem -Liberte-
b) Gli scioperi della fame
26 novembre: inizio sciopero della fame a Bugia (27 detenuti di cui 7 delegati)
3 dicembre (settimo giorno di sciopero a Bugia): inizio dello sciopero della fame a Tizi-Ouzou (5 detenuti: Tahat Alik e Lyès Makhlouf, delegati di Ath Ghobri, Mohamed Nekkah, delegato di Ouaguenoun, Mouloud Chebheb, delegato di Aït Aïssi, Rachid Allouache, delegato di Ath Jennad, Belaïd Abrika, delegato di Tizi Ouzou).
6 dicembre : inizio sciopero della fame a Bouira (7 detenuti: Arezki Lalmi, delegato di Bouira, Hidouche Akkal, Idir Derbal, Farid Derbal, Amar Bahmed, Ahmed Bouchneb et Amar Berkane). In realtà si tratta di una ripresa dello sciopero, durato quasi una settimana, effettuato prima del Ramadhan.
Attualmente sembra che ancora 13 detenuti stiano continuando lo sciopero. E' difficile avere informazioni precise, perché le direzioni dei carceri non autorizzano visite e i manifestanti sono stati tutti messi in isolamento, per evitare che la loro iniziativa "contagiasse" altri detenuti. Dal carcere di Tizi-Ouzou è comunque filtrato, il 12 dicembre, un documento redatto dai delegati arrestati.
Il rischio di una conclusione tragica è reale, perché il potere algerino ha sempre manifestato indifferenza verso ogni forma di protesta e rivendicazione pacifica del movimento democratico della Cabilia.
Diverse iniziative sono state prese per scongiurare questo rischio. In particolare invito tutti a firmare la petizione "Ne les laissons pas mourir!" che si può trovare sul quotidiano algerino online "Le Matin" per aderire si può scrivere al giornale : e sul sito di kabyle-com.
Invito inoltre tutti gli aderenti a forze politiche a sensibilizzare il ministero degli esteri e le organizzazioni internazionali come l'UE o l'ONU perché facciano pressione sul governo di Algeri affinché liberi i detenuti ed accolga le richieste di democrazia contenute nella piattaforma di El-Kseur.
- Vermondo Brugnatelli - 
Comitato di Solidarietà e Sostegno alla Cabilia (Milano)
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