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11 giugno 1797 - "In questa mattina fu fatto la rivoluzione in questa Città, ed il popolo libero e sovrano al numero di capi famiglia 1036 circa elesse diciotto Municipalisti per reggere e governar in suo nome nel numero de' quali io pure fui scelto" così dalle Cronache di P. Biancini. Ovvero nel duomo di sant'Eufemia, a suffragio quasi universale, però dei soli capi-famiglia, si eleggono tramite il sistema veneto della votazione con le 'balote': "disdotto Cittadini probi e capaci maggiori d'anni trenta, che sappiano sufficientemente leggere e scrivere, i quali si chiameranno Municipalisti e costituiranno la Municipalità del Popolo stesso libero e sovrano, che durar dovrà per il periodo di un anno p.v., e non più..". La votazione avrà il seguente esito:
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12 giugno 1797 - prima seduta della nuova municipalità in cui Francesco Da Pas viene eletto Presidente del Governo dei Diciotto; Gaetano Borghi vicepresidente e Giuseppe Angelini Segretario ed in cui come ci dice il Biancini:
"Fu accordato il prender possesso spirituale, al Can.o Marini, ma previo il possesso temporale da darsi dal Segretario della Municipalità D.r Angelini a nome della Suddetta" e inoltre "fu stabilito di spedire i due commissari Zuanne Costantini e Mattio Brunetti (errore per Brunelli NdA) Municipalisti a Venezia per fraternisarsi (sic) colla Municipalità ed gli altri due Municipalisti Gaetano Borgo, e Mattio Cherini a Pisino onde procurar di prender lumi dagli officiali comandanti austriaci... e fu eletto il Cittadino Carlo Basilisco q. Basilisco Municipalista deputato alla Sanità".
13 giugno 1797 - come da delibera
del nuovo Governo Lorenzo Balbi, ultimo podestà veneto, lascia Rovigno
per Venezia con una imbarcazione messa a disposizione dalla Municipalità;
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18 giugno 1797 - la Municipalità
di Rovigno prepara un memoriale con le richieste della città a Raimondo
conte di Thurn, C.R. Commissario Supremo dell'Istria, portata a Capodistria
da 2 delegati: il dott. Borghi ed il Cap. Facchinetti:
Memoriale
18 giugno 1797
A Sua Eccellenza il Sign. Raimondo Conte di Thurn
I Rappresentanti la Città di Rovigno supplicano a nome di questa per un grazioso provvedimento, come segue. Eccellenza. I Rappresentanti la Città di Rovigno eletti dall'unanime consensenso del Popolo nell'universal Consiglio 11 giugno 1797, in relazione a quanto fecero umilmente esponere dai loro Deputati in Pisino al Sign. Colonnello Comandante Casimiro, e poi a S.E. Generale conte di Klenau nel momento del tranquillo suo ingresso, e che venne promesso publicamente dal medesimo in nome dell'Augusto Monarca in faccia a tutta la Popolazione, che trasse quindi l'origine della propria esultanza ed evviva, supplica medesimamente anche l'E. V. a degnarsi accogliere le infrascritte ossequosissime loro petizioni, la verificazione delle quali formerà certamente l'epoca gloriosa della contentezza e felicità di questa Città, e dell'eterna sua fede e divozione verso l'Augustissimo Sovrano. 1.
'Che Rovigno sia stabilito Porto franco, sul piede di Trieste, essendo
fondato sopra il commercio, da cui la Popolazione trae la sua sussistenza,
ed esistendovi Porto sicuro per le navi mercantili.
a) essendo
i Rappresentanti suddetti persone nelle quali ripone una piena confidenza
il Popolo, che vedrebbe mal volentieri risorger nel Governo individui del
fu Corpo aristocratico resosi giustamente odioso, specialmente ricomparire
qualche Ex-Patrizio veneto, il quale non farebbe che disturbare la publica
quiete, e sparger semi di sedizione per il natural di lui attacco all'antico
Governo;
4.
Che in conseguenza i Ministri occorrenti siano tabiliti dal medesimo Magistrato.
I divoti Rappresentanti suddetti supplicano quindi l'E.V. ad onorarli d'un benigno Decreto per ulteriore contegno e direzione. Rovigno, 18 giugno 1797
Umil. Dm. Osseqmi. Servitori
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24 giugno 1797 - "Fu pure in seguito di lettera delli nostri Deputati a S.E. Commissario Regio, organizzato il Corpo della Superiorità e furono formati tre Magistrati cioè civil e criminale, finanze, e sanità. Nel primo furono eletti il Sig. Antonio Angelini, il sig. Co: Zuanne Califfi, il sig. D.r Borgo. - Nel secondo furono eletti il sig. Cap. Zuanne Costantini, il sig. Cap.o Dom.o Facchinetti, il sig. Mattio Brunelli, il sig. Mattio Cherini, il sig. Martin Blessich. - Nel terzo furono eletti il sig. D.r Pierant.o Biancini, il sig. D.r Iseppo Angelini, il sig. Carlo Basilisco." (Biancini)
7 luglio 1797 - Raimondo di Thurn, pur mantenendo in piedi quasi in toto il vecchio Governo dei 18, provvide d'imperio alla riorganizzazione delle cariche, ovvero "Egli elesse tre Magistrati uno al Civile e Criminale composto dal sig. Ant.o Angelini, dal sig. Cap.o Franc. Beroaldo, dal sig. D.r Gaetano Borgo; il secondo alla Politica ed all'Economico composto dal sig. Franc. Biondo come Direttore e dalli SS.mi Cap. Zuanne Costantini e Cap. Dom.o Facchinetti, come aggiunti ed il Provv.r Martin Blessich Cassiere; il terzo della Sanità composto dal sig. D.r Pierantonio Biancini, sig. Carlo Basilisco ed il sig. Franc. Benussi." (Biancini);
12 agosto 1798 - nasce a Rovigno Antonio Angelini di Stefano e Virginia Gioseffa Capponi.
1799 - muore il canonico di Rovigno
don Rocco Angelini di Cristofolo (TdeA);
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7 marzo 1800 - "Essendo stato traslato il sig. Ant.o Angiolini (recte Angelini NdA) primo assessore nel posto di giudice sommario, capitò oggi il sig. D.r Z.ne Brisighella per occupar il posto di primo assessore del Tribunal Giustiziale in di lui luogo." (Biancini)
8 febbraio 1801 - "arrivò in questa notte alle ore 7 da Capodistria ove era stata per un anno in educazione nel convento di S. Chiara indi arrivata in Parenzo il dì 13 corr. la sig. Bettina Bodi di Cristoforo fu sposata per procura fatta al Sig. Francesco Tonassi dal Sig. Z.ne Angelini q. Ant.o nel dì 14. Lo sposalizio fu fatto da Mons. Ill.mo e R.mo Polesini Vescovo di Parenzo" (Biancini);
9 novembre 1801 - "Ritornò da Capodistria e da Pirano il D.r Iseppo Angelini ed il Sig. Angelo Rismondo con un decreto del governo che commetteva al Tribunale giustiziale di rilasciar in libertà sul momento i due condannati in S. Andrea, i quali, venuti in terra, subito furono incontrati dai parenti e dagli amici, e dal popolo con pubbliche evviva ed accompagnati alla casa del suddetto Rocco" (Biancini);
5 dicembre 1801 - "Partì per Parenzo in questa mattinata il Sig. Piero Rocco ed il Sig. Iseppo Angelini come deputato del Magistrato civico diretti da S.E. Comm.o Steffaneo per complimentarlo del suo arrivo in questa città" (Biancini);
5 marzo 1802 - il plenipotenziario austriaco, barone Francesco Maria di Carnea-Steffaneo, visita la città di Rovigno che per l'occasione presenta la via Carrera tutta illuminata con ceri. Il barone, uomo d'idee conservatrici, non tollerando al sopravvivenza del Governo dei 18, eletto democraticamente, ne dichiara lo scioglimento.
7 marzo 1802 - il barone Steffaneo ripristina il Consiglio dei Cittadini, ricostituendo il Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno. Opera però un ridisegno di tale istituzione sia riducendone la rappresentanza ad un componente per famiglia, sia aggregando le famiglie del Popolo che avevano un rappresentante nel precedente Governo dei 18. Istituisce inoltre una "consulta di 24 individui di questo corpo" onde governare la Comunità. Le famiglie del popolo aggregate in quella occasione al Corpo dei Cittadini furono 14 (AAS - Biancini):
1. Natori;
2. Godena; 3. Borghi; 4. Califfi; 5. Blessich; 6. Facchinetti; 7. Venerandi; 8. Biancini; 9. Angelini (Giuseppe q. Giacomo); 10. Cherini; 11. Brunelli; 12. Angelini (Antonio q. Anzolo); 13. Da Pas; 14. Benussi. |
5 aprile 1803 - "formata una fiera inimicizia sino dal 1801 tra il D.r Gaetano Borgo e le famiglie Rocco, detto Gangola, P. Gregorio Soppo, P. Angelo Rismondo, Sig. Iseppo Fabretti, Sig. Franc. Tonassi, D.r Iseppo Angelini, Rocco Sbisà... in questa mattina, martedì santo, pace perfetta" (Biancini);
7 marzo 1804 - ha questa data il frontespizio di alcuni incartamenti di Giacomo Angelini conservati presso il Museo Civico di Rovigno.
5 aprile 1804 - nasce Antonio de Angelini di Cristoforo q. Antonio e Santa Rocco (cursore comunale);
17 maggio 1805 - "Venerdì
un infelice soldato polacco d'anni 19 c.a per aver disertato 6 volte fu
condannato ad esser fucilato...lunedì mattina il Capellano gli portò
il SS.mo Viatico; e nel dopo pranzo vi andò un corpo de' signori
a domandargli la stessa grazia...Quando sul mezzodì venne il Capitano
comandante della piazza alla bottega Angelini ad annunziar che la grazia
era concessa". (Biancini). la "bottega Angelini" citata da Biancini
con tutta probabilità è la farmacia sita in Valdibora, con
insegna "Il Redentore" che ai primi dell'800 era di Giacomo Angelini qm.
Alvise (AAS);
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nov 1805/apr 1806 - Stefano Angelini qm Antonio risulta creditore di 2 mensilità del suo stipendio di Assessore nel Tribunale di appello di Capodistria, per Lire 500. Mentre Antonio Angelini qm Angelo, suo padre, risulta creditore di 6 mesi di stipendio d'Assessore nel Tribunale di 1° Istanza di Rovigno, per lire 1.013;
6 dicembre 1805 - Il gen. Serras, su istanza dei Deputati della Provincia d'Istria, provvide ad istituire un nuovo Governo composto dal presidente Angelo Calafati e da 6 consiglieri: il conte Francesco Bocchina, Niccolò Papadopoli, Niccolò del Bello, Bartolo Colombani, Antonio Lugnani e Stefano Angelini di Rovigno. Il nuovo Governo entrerà in vigore il 9 dicembre.
14 dicembre 14 - "Capitò
qui un editto del G.le Seras il quale formò un Governo provvisorio
nell'Istria ad istanza (dice egli) degli deputati della provincia e sono
i seguenti: Il sig. Angelo Calafatti, Presidente, il sig. Co: Franco Bocchina,
il sig. Nicolò Papadopulo, il sig. Nicolò del Bello, il sig.
Bortolo Colombani, il sig. Ant.o Lugnani, il sig. Steffano Angelini. Dio
gliela mandi buona." (Biancini)
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1806 - muore Giacomo Angelini fu Giuseppe;
12 febbraio 1806 - nasce Marco Angelini di Cristoforo q. Antonio e di Santa Rocco;
25 gennaio 1808 - muore a 74 anni il giurista ed avvocato Antonio Angelini fu Angelo autore delle "Notizie storiche di Rovigno in ordine cronologico dal 1400 al 1797" e della preziosa raccolta delle Terminazioni e ducali del periodo veneto. Viene sepolto nella cappella di S. Francesco d'Assisi nel Duomo di Sant'Eufemia. Così ne scrive il nipote e cronista Antonio Angelini fu Stefano: "Il Sig. Antonio Angelini fu Angelo, dotto giuriconsulto, che sostenne in patria con lode l'avvocatura, e varie magistrature: di fama autorevole, di raro senno e pio. Coltivò la letteratura, e le Muse, e lasciò scritti ameni e pregevoli. Morto li 25 genn.o 1808 e dura ancora in pochi vecchi onorevole la di lui memoria."
aprile 1809 - "ai primi di aprile
scoppiava la guerra tra Francia ed Austria, e rimasto Rovigno senza presidio
militare francese, questo popolo ad istigazione d'alcuni facinorosi si
sollevò sconsigliatamente contro gl'impiegati e le persone civili,
chiamandoli Giacobbini, perchè fedeli al legittimo Governo di Francia.
Furono questi la maggior parte catturati, posti nella prigione oscura,
e vilipesi con tutte sorta di villanie, e vessazioni."
E' praticamente sicuro che tra "gl'impiegati e le persone civili"
gettate
in carcere o costrette a riparare fuori Rovigno vi furono esponenti della
famiglia Angelini, infatti Antonio Angelini fu Stefano così prosegue
nella sue Cronache: "Tutto il popolaccio si era armato, e così
rimase sino in ottobre. Piena anarchia: baldanza e prepotenza nei cattivi
e torbidi; afflizione e spavento nei buoni e pacifici"
25 aprile 1809 - l'arrivo del conte Alessandro di Nemeth, Capo-intendente della Provincia, pose fine alle angustie dei poveretti che vennero scarcerati e, pur nominando dirigente politico Francesco Biondo, capo della sommossa, emise un Avviso che "forma eloggio dei catturati, e biasimo delle persone che li catturarono" (AAS).
21 ottobre 1809 - con la pace tra
Austria e Francia, Rovigno tornò sotto i francesi che, sbaragliati
i popolani armati, ripresero possesso di Rovigno (13 i rivoltosi morti
nello scontro, 2 case bruciate, altre saccheggiate). La città evitò
d'essere messa a ferro e fuoco previo l'esborso di 20 mila fiorini. In
quell'anno funesto Rovigno vide anche l'arrivo di una banda di fuorilegge
capeggiata da un certo Baseggio che, con la scusa di parteggiare per l'Austria,
taglieggiava le città istriane imponendo ai rovignesi un ulteriore
esborso di 4 mila fiorini. A tutto ciò si aggiungeva il blocco dei
traffici marittimi, dato che la maggior parte dei marittimi e dei pescatori
fu coinvolta in quella rivolta che, secondo le accorate parole dell'Angelini
"fu
la morte di varii illusi concittadini: fu la emigrazione e la povertà
dei Capi-fazione e le loro famiglie: fu lo spasimo e il pericolo di essere
a ferro e fuoco messe le nostre vite e le nostre case: fu una leva di marinaj,
numerose, ed extra legem, per castigo dei praticati disordini: e fu soprattutto
l'infamante nome di ribelli e briganti affibbiato ai rovignesi dal Governo
francese finchè durò in queste parti". A completare il
fosco quadro di quell'anno vi fu il crollo delle Banco-Cedole che, poste
in bando al ritorno dei francesi, videro ridursi il loro valore a quello
della carta straccia, ponendo sul lastrico tante famiglie sino ad allora
facoltose.
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1810 - si laurea in legge all'Università
di Padova a soli 21 anni, Giacomo Angelini, figlio del d.r Giuseppe (Iseppo).
Subito dopo ricoprirà la carica di Segretario della Autorità
politica, ossia del Delegato di Rovigno de Vergottini;
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1813 - il ventiquattrenne Giacomo Angelini compone la raccolta poetica "Per le fauste nozze Costantini-Costantini" suo primo frutto letterario, rimasto inedito e conservato nel Fondo Angelini presente presso il Museo Civico di Rovigno, composto per gli sposi Giuseppe e Chiara Costantini.
18 ottobre 1813 - il dott. Giuseppe Angelini fu Giacomo, già magistrato nel precedente regime francese, rifiuta la carica di Presidente del Tribunale di 1° istanza di Rovigno per non venir meno al giuramento fatto a quel governo, in mancanza di una definizione tra Francia ed Austria sul destino della regione. Il figlio dott. Giacomo Angelini diventa Attuario distrettuale di Rovigno.
dicembre 1813 - il dott. Giuseppe
Angelini accetta la nomina di Presidente del Tribunale di 1° Istanza
di Rovigno.
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1813 - nasce Giacomo de Angelini di Cristoforo e Santa Rocco;
1814 - Padova, per i tipi del Seminario il dott. Giacomo Angelini pubblica i "Sentimenti di un Amico per la laurea del Dr. Marco Costantini".
9 aprile 1814 - "Stefano Angelini da Rovigno con memoriale prodotto li 9 corr. implora il libero uso del suo titolo di avvocato in coerenza alla ripristinata costituz. del 1805" (Archivio di Stato di Trieste);
14 aprile 1814 - La domanda di reintegro di Stefano Angelini ottiene la seguente risposta interlocutoria: "Si restituisca al presentatore che si rivolgerà al Tribunale di Appello di Klagenfurt a cui compette (sic) esclusivamente l'argomento". (Archivio di Stato di Trieste);
17 luglio 1814 - per i tipi della
Imp. Reg. Privilegiata Tipografia Governiale esce in Trieste il volume:
PACE CELEBRATA IN CAPODISTRIA E NELLA PROVINCIA DELL'ISTRIA EX-VENETA il dì 17 luglio 1814 RACCOLTA |
La raccolta riunisce composizione poetiche e prose opera dei principali funzionari e letterati di Trieste e dell'Istria austriaca, tra cui un'ode ed un sonetto composti dalla Direzione Politica di Rovigno; un sonetto ed una cantata a cura del Tribunale Civile di Rovigno; un'ode libera di Sebastiano Sbisà; i versi sciolti opera di Giacomo Angelini e una composizione in prosa di Giuseppe Costantini;
1° gennaio 1816 - l'imperatore Francesco I conferma nobili le seguenti famiglie di Rovigno: Angelini; Bichiachi; Califfi e Costantini. Tali famiglie aggiungeranno in seguito al cognome il "de" nobiliare, da ciò gli Angelini prenderanno il soprannome di Nuòbile. Probabilmente a tale data (od al più al 1802) risale lo stemma Angelini presente nella "Raccolta di tutte le antichità, stemmi ed iscrizioni che esistevano ed esistono nella mia patria Rovigno/Disegnate/Da me Giuseppe Gaetano Natorri fu Angelo per proprio genio e non per studio":
25 gennaio 1816 - muore Caterina, ved.a di Antonio Angelini, di anni 84 (ASP)
1816 - il dott. Giuseppe Angelini fu Giacomo è presidente del Tribunale di 1° istanza di Rovigno.
1816 - il diciottenne Antonio Angelini fu avv. Stefano è allievo di aritmetica ed algebra di don Bartolomeo Blessich come scriverà più tardi lo stesso Antonio: "Se parlo del Blessich ancor vivo, il che non feci di nessun vivente colto rovignese, sappiasi tenermi io obbligato verso di lui, che mi fu maestro nel 1816 di aritmetica ed algebra, e perchè per la sua vecchia età in oggi di 81 anni, per la sua disgraziata cecità lunga di 10 anni, e soprattutto per le sue belle qualita di mente e di cuore parmi meritasse ancor vivo un cenno in queste mie patrie Cronache" .
1816 - il dott. Giacomo Angelini fu Giuseppe diventa Attuario distrettuale prima a Rovigno e poi a Parenzo. (si tratta di una sorta di notaio governativo);
1816 - La domanda di reintegro come avvocato di Stefano Angelini sarà poi accolta visto che lo ritroviamo in tale anno tra i sette avvocati del Tribunale Collegiale di Rovigno. Finisce così il suo periodo di quarantena dovuto ai suoi trascorsi politici durante il periodo francese.
20 novembre 1817 - muore Giacomo Angelini qm. Luigi (Alvise) di anni 69 (ASP)
1817 - nasce Angela Angelini qm Alvise;
1819 - nasce a Venezia Pietro de Angelini di Alvise q. Pietro e di Giustina Penso nativa di Chioggia. Si sposerà con Vincenza Biondi.
12 novembre 1819 - nasce Pietro Angelini (civile-possidente) dal dott. Giacomo e Anna Volpi, figlia di Antonio Volpi che nel 1820 era proprietario della farmacia in Carrera con insegna "La Speranza" (AAS);
10 dicembre 1819 - Viene redatto il protocollo con la descrizione dei confini del Comune di Rovigno. L'atto reca la firma di: Grego Podestà di Rovigno, Antonio Volpi Podestà di Valle, Zuanne Brancovich Ag. Com.le di Villa di Rovigno. L'atto è redatto e controfirmato dal Dr. Giacomo Angelini, allora attuario distrettuale. La mappa della Città, con il suo territorio, è conservata presso l'Archivio di Stato di Trieste, Catasto Franceschino.
14 marzo 1820 - "Il sig. Steffano Angelini q. Antonio dona agli Ospitali li 14 marzo 1820 L. 59 sopra due Capitali liv.i da lui venduti al Patrimonio dei Poveri, oltre gl'interessi in corso - pari a .......F. 11:14" (AAS)
25 ottobre 1820 - nasce Giovanni Angelini di Luigi q. Giovanni e di Agnese Albanese q. Luca (Farmacista).
25 febbraio 1822 - muore Anna Maria Angelini di Antonio di anni 5;
1822 - esce in quell'anno, per I tipi della Tipografia di Antonio Maldini di Trieste, il volumetto "Per le illustri nozze degli egregi ed avventurati MARCO D.r COSTANTINI ed ELISA TRANQUILLI-versi di Giacomo dottor Angelini di Rovigno". Sempre in quell'anno e sempre per i tipi Maldini esce il volumetto "In nozze di ANGELO D.r IVE e ROSA VOLPI - versi di Giacomo D.r Angelini di Rovigno in cui pubblica il poemetto "Il Colle di Valteda" dove la sua famiglia aveva la Stanzia Angelini;
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17 ottobre 1822 - nasce Angelo de Angelini di Cristoforo q. Antonio e di Santa Rocco.
19 novembre 1825 - muore Cristoforo Angelini qm Antonio di anni 45 (ASP)
1827 - nasce Giovanni de Angelini qm. Giacomo qm. Giovanni ;
1827 - edito dalla tipografia Weis di Trieste esce il foglio volante "Per le avventurate nozze di LUIGI CARLO DOTTOR BASILISCO ed ELENA VITTORIA PRIVITIELLO - ODE di Giacomo D.r Angelini di Rovigno";
1828 - edito dalla tipografia Crescini
di Padova esce il foglio volante "Per laurea in legge del signor
BALDASSARE
DE-PRA -Saffica
di Giacomo dottor Angelini di Rovigno". Sempre in quell'anno
ma per la tipografia Picotti di Venezia esce il volumetto di "TERZINE
- Nell'allegrezza della prima visita - In Rovigno - Del vescovo Antonio
Peteani - Sacro dottore - Messo da Dio vegnente caro ai fedeli - Jacopo
dottor Angelini - Scriveva questi divoti
versi - Compreso di amore e venerazione";
1828 - viene lastricata la Piazza delle Rive e portata a termini la costruzione dell'I.R. Caposcuola (scole viece) "...e tutto questo per merito del Conte Angelini... alias Conte Bugansa, che sapeva all'occorrenza... sollevare molta polvere. Questo Conte Califfi-Angelini era piccolo di statura, portava un cappello a cilindro molto alto. Indossava una marsina con il collo alto e duro. Portava scarpe con fibbia e con tacchi alti quattro dita." (Stefano Rocco in F.R. sett-ott 2002)
18 dicembre 1830 - brucia tutta la casa Angelini sita in Drio-Castiel, verso la marina.
4 novembre 1831 - muore Domenica Angelini qm. Giacomo di anni 89;
11 novembre 1831 - muore Luigi (Alvise) Angelini qm. Giovanni di anni 49;
1832 - nasce Lorenza da Marco de Angelini q. Cristoforo q. e Margherita Budicin q. Domenico q. Giuseppe (par);
14 dicembre 1832 - nasce Giovanni Bernardo de Angelini di Giacomo q. Giovanni e Francesca de Bichiacchi. Nato a Rovigno risiederà dal 1870 a Liverpool. Capitano mercantile;
1834 - Giacomo Angelini diventa I.R. Commissario Distr.le di Rovigno, importante carica politica amministrativa dell'impero Austrungarica:
" Il riordino dell'Istria ex-veneta entro l'Impero d'Austria (1814-15)
portò, contro le aspettative, ad una organizzazione rigidamente
burocratica della provincia, avvolta entro una fitta rete di Commissari
Distrettuali, rivestiti di ampi poteri amministrativi e giudiziari. La
figura del Podestà cittadino venne declassata al punto da farne
un organo della gerarchia statale del tutto subordinata ed impotente, una
carica in cui si era nominati per Superiore designazione e dalla quale
si poteva essere rimossi, in qualsiasi momento, senza motivo esplicito.
La vera e propria "rappresentanza" fu ridotta, anche nei Comuni maggiori
a due soli "Delegati Comunali", eletti da un consenso dei "maggiori censiti",
radunati periodicamente per l'esame dei bilanci locali ed in via eccezionale
per l'approvazione di eventuali spese eccezionali. Sotto la direzione del
Commissario Distrettuale e, sopra di lui, del Capitano Circolare, era posta
non solo l'amministrazione straordinaria, ma persino la gestione ordinaria
dei beni comunali ed ogni minima spesa era soggetta al benestare superiore".
(A.
Apollonio, Autogoverno comunale nell'Istria Asburgica, Atti, vol. XXIV,
1994)
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Come si vede la figura del Commissario Distrettuale, nel nuovo corso austriaco, è di fondamentale importanza ed il Dr. Giacomo Angelini, chiamato a reggere tale incarico in una delle città più popoloso, industri, ma anche più riottose dell'Istria ex-veneta doveva godere della più alta stima da parte delle autorità austriache.
1° agosto 1834 - in occasione della visita di Mons. Peteani, vescovo di Parenzo-Pola, fatta per l'inaugurazione del restauro sia del campanile del Duomo che della statua in bronzo di Sant'Eufemia, all'interno della quale fu posto nel vacuo della statua in una teca di vetro un'epigrafa commemorativa che inizia così:
CHE RICORDERA' AI POSTERI CHE SENDO I.R. COMM.O DISTRETT.E IL DOTT. GIAC.O ANGELINI CON RETTO CONSIGLIO E ZELANTISSIMA CURA DEL VICE-PODESTA' ANGELO RISMONDO FU ESEGUITO IL GRANDE RISTAURAMENTO DEL CAMPANILE E DELLA STATUA SANTA CON DENARO DEL COMUNE E DELLA CHIESA NONCHE' DA DEVOTI ELARGITO VISITATO FINO ALLA SUBLIME CIMA IL DI' 24 GIUG. DA MONS. VESCOVO DI PARENZO E POLA DOTT. ANT.O PETEANI .......................... |
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dicembre 1834: dal 1° gennaio 1816 a tutto dicembre 1834, per la famiglia Angelini di Rovigno risultano confermati nobili dall'imperatore Francesco I, i seguenti nominativi: Giovanni - Antonio - Giacomo - Rocco - Marco - Angelo.
20 settembre 1835 - viene siglata
in tale data una convenzione politico-comunale che obbligava il Capitolo
Collegiale di Rovigno a ripristinare l'antica festa delle Rogazioni, abolita
nell'aprile di quell'anno. Tale accordo confermato il 26 novembre dal Vescovo
Antonio Peteani poneva fine ad un lungo ed acceso contrasto tra I Canonici
ed il popolo di Rovigno fortemente legato a tale festa religiosa. L'accordo
nacque per l'interessamento del D.r Giacomo Angelini e dello stesso vescovo.
La convenzione recava I seguenti firmatari:
L.S. Giacomo Dott. Angelini m.p. I.R. Comm. Distt.le
L.S. Andrea Rocco m.p. Can. Preposito L.S. Angelo Rismondo m.p. Vice Podestà Giuseppe Blessich m.p. Delegato Comunale Giuseppe Quarantotto m.p. Delegato Comunale |
28 aprile 1836 - nasce Cristoforo de Angelini qm. Giacomo qm. Cristoforo e di Agnese Benussi qm. Giovanni (mio bisnonno).
13 agosto 1836 - muore Luigi Angelini qm. Pietro di anni 50;
20 agosto 1836 - muore Antonio Giacomo de Angelini qm. Giovanni nato il 5 dicembre del 1835;
1837 - con la morte dell'ultimo canonico, Michiele Blessich, data l'incuria nella gestione dell'originario lascito di 4.000 ducati, pari a lire venete 24.807, si rende vacante il Canonicato Angelini.
1837 - viene redatto sotto l'Austria un ulteriore censimento catastale.
13 settembre 1837 - nasce Cristoforo-Antonio de Angelini, marittimo, figlio di Antonio q. Cristoforo q. Antonio e di Benvenuta Sponza q. Michele q. Giovanni e di Elisabetta Sponza q. Stefano (marittimo);
22 gennaio 1838 - nasce a Villa di Rovigno Cristoforo da Marco de Angelini di Cristoforo q. Antonio e di Margherita Budicin q. Domenico (marittimo);
11 febbraio 1838 - muore l'avv. Stefano Angelini fu Antonio di anni 70;
23 giugno 1838 - muore il dot. Giuseppe Angelini fu Giacomo. Così ne scrive il cronista Antonio Angelini: "Il sig. Giuseppe Angelini fu Giacomo, prima farmacista approvato ed esercente, poi dottore in legge; dotto, avvocato, e magistrato in patria. Coltivò anch'egli le muse. Cieco dalla sua gioventù d'un occhio, perdette anche l'altro in vecchiezza: e sopportò questo sommo disastro per molti anni con rassegnazione veramente cristiana. Morto 1838"
12 ottobre 1838 - nasce Santa de Angelini da Antonio e Benvenuta Sponza (par);
19 giugno 1839 - crolla il tetto dellla chiesetta di S. Giovanni Battista in contrada S. Zuane a Rovigno tenuta, sino all'incameramento francese, in jus-patronato dalla famiglia Angelini, il cui Gastaldo era in genere della famiglia Angelini qm Stefano.
21 dicembre 1839 - nasce Santa da Marco de Angelini q. Cristoforo q. Antonio e Margherita Budicin (par);
21 ottobre 1840 - viene ordinato sacerdote da Mons. Peteani, vescovo di Parenzo e Pola, Giuseppe Angelini figlio dell'I.R. Comm.o Distr.e Giacomo Angelini (AAS);
1840 - prima della completa demolizione, Antonio Angelini qm. Stefano, asporta dalla chiesetta di S. Giovanni Battista le ossa degli Angelini, che usualmente venivano sepolti in tale chiesetta di cui avevano il jus-patronato, per riporli piamente nell'Ossario del Cimitero;
1841 - Dal libro:
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1° ottobre 1841 - muore Cristoforo Angelini qm Giovanni di anni 53;
18 gennaio 1842 - muore Caterina Angelini qm. Giacomo di anni 89;
5 agosto 1842 - muore Giovanni de Angelini qm. Giacomo qm. Giovanni di anni 15;
1843 - il fondo residuo del Canonicato Angelini viene gestito dal Capitolo, con l'intenzione di reintegrarlo.
1843 - di ritorno da Vienna, in una seduta del Consiglio Municipale, Antonio Angelini (noto come il "Conte Bugansa"), forse nipote della Contessa Elisabetta Angelini Califfi, riuscì a convincere i Consiglieri a far demolire il Porton del Ponte, prospicente il Palazzo dei Conti Califfi, anche in vista della prossima visita dei Reali (che si concretizzò nel 1847). Il effetti l'antico monumento tagliava in due la città e avrebbe richiesto un accurato restauro, ma anche grazie alle pressione del "Conte Bugansa" si preferì ricorrere alla sua demolizione e creare così una piazzetta ampia ed agevole tra la Rovigno vecchia e la sua parte "nuova".
17 luglio 1843 - Angelo de Angelini di Cristoforo q. Antonio e Santa Rocco, sposa la ventitreenne Maria Venerandi (par);
25 dicembre 1843 - nasce Giovanni de Angelini, di Antonio e Benvenuta Sponza (bottegaio). Sposerà Elisabetta Sbisà di Antonio di Giovanni;
16 ottobre 1844 - muore Giovanna de Angelini qm. Antonio di anni 68;
12 dicembre 1844 - Rovigno ospita l'Imperatore Ferdinando con la consorte Marianna con il quattordicenne Francesco Giuseppe, il futuro Cecco Beppe. La visita sortì una favorevole impressione tanto che gli imperatori 3 anni dopo prganizzarono la famosa Kermesse dei Reali...
7 novembre 1845 - nasce Cristoforo de Angelini, figlio di Angelo q. Cristoforo e di Maria Venerandi q. Domenico;
28 febbraio 1846 - a Dignano "chiamato all'esercizio del suo diritto di nomina il juspatrono comune, nel dì 28 febbraio 1846, a voti unanimi dal consiglio comunale fu eletto il molto reverendo Don Giuseppe Angelini di Rovigno, figlio al sig. Dottore Giacomo i.r. commissario distrettuale colà, ed alla signora Anna de Volpi di Parenzo."
17 gennaio 1847 - muore Santa de Angelini qm Angelo di anni 3;
25 aprile 1847 - muore Domenico de Angelini qm Marco di anni 5;
29 maggio 1847 - "sul Vulcano,
arrivò S.A. il vice ammiraglio arciduca Federico per controllare
gli ultimi preparativi e gli alloggi, intrattenendosi a lungo con le autorità
e con il Conte Califfi-Angelini Bugansa, che di continuo correva da una
parte all'altra, seguito da un aiutante provvisto di tromba e materiale
per scrivere e... del prediletto cagnolino". (Stefano Rocco in F.R.
sett-ott 2002)
31 maggio 1847 - al moletto delle Beccherie attracca l'arciduca Alberto con la consorte Ildegarda di Baviera, gli arciduchi Carlo, Ferdinando, Federico, Guglielmo e l'arciduchessa Maria Carolina con un grande seguito.
1 giugno 1847 - alle otto e mezza
del mattino attraccano in Valdibora a bordo del Tancredi giungono a Rovigno
i reali di Napoli, S.M. Ferdinando II Re delle Due Sicilie, con la consorte
Maria Teresa, Arciduchessa d'Austria, ed i fratelli del re, Don Luigi Carlo
duca d'Aquila, e don Francesco di Paola conte di Trapani, e relativo seguito,
accolti dalla popolazione festante e dagli arciduchi d'Austria, arrivati
in precedenza, mentre si ancora nel porto di Rovigno la divisione navale
austriaca composta da 13 navi. Gli arciduchi d'Austria vennero ospitati
dai Conti Califfi ed i reali di Napoli, con tutta probabilità, dall'I.R.
Commsissario Distrettualle Giacomo Angelini nel suo palazzo di famiglia:
separatamente arrivarono l'arciduca Giovanni, fratello del defunto Carlo, il vescovo Peteani da Parenzo, mentre il brick siciliano "Principe Carlo" trasportò a Rovigno i cadetti della Regia Marina napoletana assieme a dei pittoreschi suonatori di mandalino e danzatori di tarantella.
8 giugno 1847 - dopo tutta una serie
di feste, balli ed intrattenimenti vari l'illustre consesso lascia Rovigno,
non dimenticandosi di sdebitarsi con i loro ospiti con doni preziosi, onorificenze
ed elargendo un ricco sussidio ai poveri della città.
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28 giugno 1847 - l'I.R. Commissario
Distrettuale il Dr. Giacomo Angelini viene nominato da Ferdinando II, Re
delle Due Sicilie, Cavaliere del regio Ordine Siciliano di Francesco
I, così come il podestà Giuseppe Blessich ed il possidente
Matteo Rismondo (AST).
nomina confermata dalle autorità austro-ungariche come risulta
dal seguente documento conservato nell'Archivio di Stato di Trieste:
1847 - Giovanni Angelini fu Alvise (Luigi) modifica l'insegna della farmacia di famiglia da "Il Redentore" in "Madonna delle Grazie": all'epoca la farmacia Angelini, sita presso la porta di Valdibora, fungeva da Spezieria Ufficiale. Giovanni era imparentato con i Conti Califfi (probabilmente tramite la Contessa Angelini Califfi). La farmacia era famosa per importare medicinali dal lontano Oriente, come la Manna bianca o Bruna, balsami, unguenti e sciroppi a base di Assenzio e di Oppium oltre che per i famosi preservativi francesi "Gallo". Gli unguenti a base di catrame per curare le lesioni cutanee, a base di canfora per i dolori e quelli di zolfo contro i parassiti della scabbia e i pidocchi, nonchè quelli a di zinco forse per curare la sifilide. Gli astucci erano in truciolo di legno, mentre le ampolline e le bottigliette erano per lo Spirito di Assenzio (un liquore dolcissimo molto alcolico... forse la base del futuro Pelinkovac!) un odontalgico che veniva usato anche nei casi di svenimenti femminei che allora non erano rari...
1848- risale a quest'anno tumultuoso l'opera "Alcuni Cenni Sopra Santa Eufemia di Calcedonia, la Chiesa, e la Città di Rovigno", manoscritto di 48 pagine di Antonio Angelini qm. Stefano.
18 marzo 1848 - "Addì 18 marzo. Con l'arrivo del Piroscafo si sa, che fu promulgata a Vienna il giorno 14 la Costituzione, dopo una sanguinosa sommossa, e festeggiata a Trieste. Anche qui allegrezza, spari dei mortaretti, e campanon. Si spiegano subito i colori nazionali bianco e rosso; molti vi aggiungono il verde." (A.A.S.)
19 marzo 1848 - Festa di S. Giuseppe protettore del litorale il Capitano del Circolo barone Grismschitz scrive al Comm.o Distr.le Giacomo Angelini:
"Sì a Lei Sig. Commissario che alla maggior parte del Distretto alle di Lei cure affidato saranno a quest'ora già noti gli avvenimenti politici successi a Vienna nei giorni 13 e 14 del mese corr. rilevabili dalla Gazzetta di Vienna, come pure dal Supplemento straordinario dell'Osservatore Triestino della giornata di ieri, il quale da anche un breve racconto delle manifestazioni che il Pubblico della Città di Trieste credette bene di dare a motivo delle notizie pervenute da Vienna. Quantunque le manifestazioni della popolazione di Trieste non ebbero altra tendenza se non che quella di esprimere la gioia di cui erano ripieni i cuori a cagione delle Sovrane Concessioni che a Sua Maestà Ferdinando I piacque di impartire graziosamente sulle umilissime dimostrazioni avanzate dagli Stati Provinciali dell'Austria Bassa, nulla di meno l'Ecc. Presidenza governativa a tenore del suo dispaccio di ieri N.724 si trovò mossa d'istituire nella città di Trieste una provvisoria Guardia civica per mantenere il pubblico buon ordine, il quale anche in occasioni di feste le più gioconde può purtroppo facilmente venir turbato a colpa di atti morbinosi o di contegno eccessivo di poche teste riscaldate. Quanto da una parte sono pienamente convinto che le Sovrane concessioni contenute nei suddetti pubblici fogli sono state o verranno intese dagli Abitanti del Distretto di Rovigno, altrettanto sono più che certo che le loro manifestazioni di gioja non eccederanno giammai i limiti della convenienza, e che tanto meno potranno degenerare in fatti di rozzezza e d'illegalitàe turbare la pubblica quiete ed il buon ordine... non è minore la mia fiducia nella più attiva ed indefessa cooperazione da parte di Lei Sig. Commissario, nonchè nella influenza ch'Ella, di che ne ho prove, con tanta prudenza e circospezione sa far valere sul Popolo, il quale sicuramente anche in questo incontro non sarà sordo ai benevoli di Lei consigli ed insegnamenti. Se Lei avesse motivo di temere che qua o là possa venir turbata la pubblica quiete, Ella, o per prevenire al disordine, ovvero per tosto reprimerlo, vorrà assicurarsi della vigorosa cooperazione della Guardia Comunale là, ove essa esiste a sufficienza disciplinata, ove poi ciò non fosse il caso ed Ella avesse fondato motivo di temere dei disordini, La interesso a voler pel caso di somma urgenza tosto istituire una provvisoria guardia civica, che dovrà essere composta da persone le più sicure e più fidate ben vedute dal Popolo, di retti principi, di ottimo, prudente e moderato contegno, e di tale istituzione mi farà tosto rapporto...La ricerco pure a voler d'ora impoi sino ad ulteriori ordini, di 24 in 24 ore informarmi dello stato delle cose e degli avvenimenti in quella parte, correndo a me l'obbligo di tener a giorno la Presidenza governativa di quanto a cagione degli avvenimenti in discorso accadesse o non accadesse in tutte le parti del Circolo istriano"
20 marzo 1848 - Il Commissario Disttrettuale Giacomo Angelini invia la lett. N. 34. 35. Prot. ris. "Agli Spettabili Signori Podestà ed altri Capi della Comune di Rovigno" con cui annuncia: "Ho l'onore di trasmettere alle Loro Signorie un Proclama a stampa dell'Eccelso Governiale Presidio contenente la Sovrana Patente 15 corr. di S. Sacra I. R. Ap. M. il Nostro graziosissimo Sovrano, che ha decretato la Costituzione: la quale Patente questa mattina fu da me pubblicata alla Popolazione".
22 marzo 1848 - viene costituita
a Rovigno la Guardia Nazionale. In quella stessa data a Venezia viene proclamata
la Repubblica di Venezia.
24 marzo 1848 - il Capitano del circolo istriano Grimschitz scrive da Pisino all'i.r. Comm.o Distr.le di Rovigno, D.r Giacomo Angelini:
"...approvo pienamente la di Lei, in conformità al senso del mio scritto del 18 m.c. N. 129, presa disposizione di attivare tosto nella città di Rovigno una provvisoria Guardia Civica. Circa il Regolamento per la Guardia anzidetta nulla posso ancora dirLe, perchè su tale argomento attendo risposta dall'Eccelsa presidenza del Governo. Bisogna regolarsi da se stessi alla meglio possibile, così lo facciamo qui anche noi colla nostra guardia civica provvisoria; passato la prima furia della burrasca tutto entrerà nelle debite forme"
25 marzo 1848 - in una Nota inviata alla Spettabile Podesteria di Rovigno il Comandante della Guardia Nazionale, Giuseppe Costantini comunica: "il risultato delle elezioni promosse dalla I Compagnia della Guardia Nazionale per generale acclamazione di tutto il corpo della Guardia medesima, delle ufficialità che lo presiedono consistenti nelle persone dei cittadini dettagliati nell'annessa specifica":
I.mo Tenente Ajutante Sig.r Pietro Angelini del D.r Gia.mo I Compagnia Capitano Signor Luigi Artusi 1.o Tenente " Giacomo de Angelini Tenente " Giuseppe Basilisco II Compagnia Cap.o Signor Nicolò Mismas 1.o Ten. " Domenico Giardo Ten. " Valerio Privileggio III Compagnia Cap.o Signor D.r Lodovico Brunetti 1.o Ten. " Antonio Rismondo Ten. " Francesco Godena IV Compagnia Cap.o Signor Matteo Rismondo q. Alvise 1.o Ten. " Giovanni Bontempo Ten. " Santo Trevisan V Compagnia Cap.o Signor Luigi Rismondo q. Ant.o 1.o Ten. " Stefano Tonegutti Ten. " Nicolò Bernardis |
3 aprile 1848 - l'I.R Comm.o Distr.e Giacomo Angelini insiste con il barone Grimschitz affinchè per quell'anno, visto l'agitazione degli animi provocata dagli avvenimenti di Venezia, si rinunciasse alla leva militare:
"Le ripeto ossequiosamente la preghiera mia e della Comune per la sospensione della Leva: il quale benefizio valerà essenzialmente a tenere il buon ordine, e fermi e tranquilli gli animi di questa popolazione, e ad impedire qualunque impressione morale potessero fare le cose della vicina Venezia, e la parola S. Marco, di cui vi sono qui molti ecchi vivi, che la pur ricordano con gran sentimento".
10 aprile 1848 - il Comm. Distr.le D.r Giacomo Angelini invia una Nota all'Inclito Comando della Guardia Nazionale di Rovigno in cui testimonia il plauso del Capitano del Circolo dell'Istria per il "buono spirito ed ottimo servigio della Guradia Nazionale".
15 aprile 1848 - il Comm. Distr.le D.r Giacomo Angelini al barone Grimschitz:
"La popolazione del distretto di Rovigno in generale è e vuole mantenersi tranquilla, aspettando in quiete i legittimi e legali suoi destini e perciò campagnuoli, marittimi, pescatori, squeraruoli, possidenti, industrianti, sebbene assai conturbati dalle attuali vicende politiche, universali e della vicina Venezia, stanno al dovere, prendendo parte alla Guardia nazionale, servono alla pubblica e privata sicurezza...Che alcuni desiderino di essere di quando che sia uniti al Regno d'Italia, l'ho già fatto conoscere a V.S.I. col rapporto del 22 marzo n.38. Ma il nerbo della popolazione non spiega che il desiderio della tranquillità e del buon ordine, che non furono minimamente turbati. Vi sono per altro alcuni, specialmente tra i giovani venuti dalle Università, che con qualche affettazione dimostraronsi e manifestaronsi per il governo d'Italia, di Venezia, portando già prima degli avvenimenti di Venezia il verde nel nastro bianco-rosso e la crocetta a modo di punta petto, e leggendo e commentando i fogli tedeschi Veneziani e Triestini e le molte notizie private, con fanatismo anco nel Casino Civico....So bene che le imprudenze di questi individui dierono argomento ad osservazioni, a sospetti, a segrete riferte e quindi a censure Superiori: ma bisognerebbe più filosofia e più buon criterio e più sangue freddo e più cognizione minuta delle cose di questo paese... e perchè un bujo fanatismo non faccia più danno di un fanatismo di pochi, noto e non segreto, che non ha seguaci e malveduto dalla popolazione...Dove mancano fanatici a questo mondo?"
15 aprile 1848 - il Comm. Distr.le D.r Giacomo Angelini notifica alla popolazione di Rovigno il seguente Avviso che invita "Marinai, Calafati e Marangoni ad entrare volontariamente nell'I.R. Marina austriaca".
16 aprile 1848 - Domenica delle Palme. Muore nel corso della 1° adunanza della neo-costituita Guardia Nazionale, il Cap. della 1° Compagnia, Luigi Artusi, cognato di Antonio Angelini fu Stefano, che ne aveva sposato la sorella Elisabetta Artusi;
20 Aprile 1848 - Il Comm.o Circolare Iordis da Pola scrive a Giacomo Angelini:
"I rapporti pervenuti a questo Comando di Brigata e le disposizioni fattemi qui in Pola da persone arrivate da Rovigno pongono fuori d'ogni dubbio esservi di già tentato da parte di Pietro Spongia, nativo di Venezia e da Giuseppe Davanzo, Rovignese, che dicesi mentecatto, d'inalberare la bandiera rivoluzionaria italiana e di mainare il vessillo austriaco, ed avere quegli individui apertamente dichiarato di voler compire questo loro progetto il 25 corr. festa di San Marco, pella quale giornata avrebbero già approntate delle piccole bandierolle, che verrebbero distribuite alla scolaresca, onde venire portate alla processione. Sono al caso Sig. Commissario d'ordinarle, pel caso Ella non l'avesse già disposto, di fare sotto Sua propria responsabilità tosto arrestare quei due individui pericolosi, onde renderli innocui pel giorno 24 e 25 corr... Non posso fare a meno di raccomandarle Sig. Commissario tutta quella energia che il governo austriaco può chiedere con tutto diritto da un Capo politico in sì gravi emergenze"
22 aprile 1848 - l'i.r. Comm. Distr.le Giacomo Angelini al Barone Grimschitz:
"Il com. Jordis da Pola mi ordina di arrestare Pietro Spongia e Giuseppe Davanzo, stati ivi denunziati di aver tentato di inalberare la bandiera rivoluzionaria italiana e di mainare il vessillo austriaco. Denunzia falsissima fu questa, perchè nè dessi nè altri tentarono, e nessuno qui a Rovigno azzarderebbero nè penserebbero ad un sì enorme attentato. Perciò ho trovato bene di non arrestarli"
22 aprile 1848 - il Comm.o Distr.le Giacomo Angelini al Comm.o Circolare Jordis:
"E' da qualche tempo che qui vi si accorge che qualcheduno
fa sinistre e false relazioni alle Autorità Politiche e Militari
in aggravio della popolazione di Rovigno, sì da farla considerare
di sentimenti contrari alla dovuta lealtà e tranquillità
e da far supporre vi sieno tra la popolazione dei soggetti pericolosi,
specialmente per la prossima festa di S. Marco. Tra le altre cose fu anche
riferito al Militare tempo fa, essersi la popolazione provvista di fucili
da un Bastimento Inglese, che fossesi avvicinato a Rovigno la notte 25-26
marzo; e ne venne la conseguenza di sospetto in mente alle Autorità.
Le relazioni suddette sono smentite dal fatto; poichè
in Rovigno e per il buon spirito della popolazione e per il buon servizio
della guardia nazionale (in cui servono anche due miei figli ed un mio
genero) non avvennero disordini non attentati, non perturbazioni, anzi
fu tenuto un costante contegno di pubblica tranquillità, lodata
anche dall'I.R. Militare partito jeri...Falsa la relazione circa l'attentato
di Pietro Spongia e Giuseppe Davanzo...Soltanto I due marinari Domenico
Pesce ed Antonio Albanese che ho mandato a Pola il 18 corr. sotto scorta
Militare presero la sera 17corr. dopo esciti dall'Osteria ubbriachi, a
gridare Viva San Marco e la Repubblica; ma non ebbero seguaci...Qui, nobile
Sig. Commissario, non si teme di simili attentati rivoluzionari. Io riverente
sottoscritto e i Capi comunali e la guardia nazionale e i campagnuoli e
i marittimi e i squeraruoli e gli altri artisti, ed altri individui d'ogni
classe, abbiamo gelosia per la tranquillità e saviezza del paese,
e non si teme di pazzie. E se qualcheduno si azzardasse di qualche passo,
sarebbe il mal arrivato. Nulla di sinistro avvenne nei primi caldi ai primi
annunzi degli affari di Venezia, quando si aveva poco Militare e la Guardia
Nazionale appena istituita, con una Compagnia, e si temerà ora con
tanto Militare con tanta Guardia nazionale bene incamminata ed in buona
intelligenza col Militare?
Che vi sieno anche qui, come da per tutto, e a Vienna e a
Trieste e altrove degl'infervorati e propensi allo stato Italiano, dei
così detti liberi pensatori, ciò è vero: l'ho rassegnato
anche all'IR Sig. Consigliere Capitano Circolare; ma questi sono pochissimi,
senza seguaci e senza alcuna idea d'attentati, ristretti alle loro brame
e per nulla pericolosi, e tali da non farsene alcun pensiero e movimento
della polizia, fuori della prudente sorveglianza..."
25 aprile 1848 - in occasione della festa di San Marco gli austriaci rinforzano la sorveglianza militare nell'Istria ex veneta, soprattutto a Pirano, Parenzo e Rovigno per evitare i temuti moti pro Venezia.
27 aprile 1848 - Giacomo Angelini al barone Grimschitz:
"Ho il conforto di rassegnarle che anche il giorno 25 corr. Festa di S. Marco fu osservata in Rovigno la più grande e decente tranquillità politica...e durante la processione per la città delle Rogazioni persino i fanciulli furono savi, ai quali i genitori impedirono quest'anno, per evitare equivoci, il divertimento innocente puerile di antica consuetudine delle banderuole. Pietro Spongia e Giuseppe Davanzo furono tranquillissimi, come non vi fossero in paese. Del contegno della popolazione anco nel dì di S. Marco sono testimoni l'I.R. Militare Guarnigione e l'I.R. Brik di guerra Montecuccoli, il quale ieri è partito. E perciò tanto più rincresce qui che si dubiti della lealtà della popolazione..."
28 aprile 1848 - come si vede dal rapporto del tenente maresciallo di campo Gyulay al Governatore del Litorale Salm-Reiferscheid, I "riferti" negativi sullo stato delle cose di Rovigno continuavano a pervenire alle autorità austriache con segnalazioni che riguardavano lo stesso figlio dell'I.R. Com.o D.le, l'uff. Pietro de Angelini, il Foriere Antonio Angelini ed il ten. Giacomo de Angelinin (il pericoloso "avvocatuccio"):
"Dalle informazioni avute da vari comandanti di presidio e
dalle navi da guerra di stazione, s'inferisce che la disposizione degli
animi nell'Istria comincia, in generale, a divenire tranquillante, tranne
che in Rovigno, dove in ispecie gli ufficiali della guardia nazionale inclinano
fortemente al partito repubblicano. Tanto il 24 che il 25 ovunque sono
passati quietamente ed ordinatamente, e soltanto in Rovigno, gli ufficiali
della guardia nazionale, raccoltisi in un giardino, avrebbero inalzato
degli evviva alla repubblica. Con queste informazioni ed altre antecedenti
mi sono stati descritti parecchi individui come sospetti e pericolosi,
i quali io mi pregio d'indicare per nome a Vostra Eccellenza, affinchè
si compiaccia di prendere gli ulteriori provvedimenti.
In Parenzo, il figlio del signor marchese Polesini, ed il
principale promotore di disordini, Perchottini.
In Rovigno. Il cav. Angelini tenente della guardia nazionale,
avvocatuccio che se ne stette un mese nelle carceri criminali; individuo
pericolosissimo. Matteo Rismondo, agente de Lloyd, negli ultimi tempi
avrebbe alquanto modificato I suoi sentimenti. Antonio Rismondo, possidente
di grande influenza e repubblicano fanatico, officiale. Leonardo Malusà
e figli; maestro muratore di grande influenza tra i muratori ed in genere
tra gli artigiani: ufficiale. Pietro de' Angelini, figlio del Commissario
Distrettuale, già allievo del reggimento fanti di Sicilia, aiutante
nella guardia nazionale. Antonio de' Angelini, foriere maggiore nella guardia
nazionale. Canonico Onofrio e suo padre Bernardis, agricoltore d'importanza,
officiale nella guardia, vecchio francese. Giovanni Basilisco, studente
di Padova, ufficiale, e i suoi fratelli Francesco e Antonio. Pietro Spongia,
foriero maggiore della guardia. Dott. Borghi, possidente. Dott. Vitas Avvocato
de Franceschi ascoltante al tribunale e Schwarzkonig praticante con l'adiutum
di 300 fiorini. Carlo Sufichi, guardia. Giovanni Bervaldo foriere maggiore
della guardia; (foriere o caporale punito nel reggimento Sicilia). Dabanza
de Bichiocchi, che era destinato di spiegare la bandiera ai 25; ed alcuni
altri di minor conto. - Se la guardia nazionale fosse meglio organata le
trepidazioni per Rovigno dovrebbero cadere; ma quasi tutti gli ufficiali
d'essa sarebbero dichiarati partigiani della repubblica di Venezia, e studiosi
di guadagnare alle sue vedute la guardia nazionale. Fino a che simili individui
conservano la prevalenza, non c'è da sperare quiete con sicurezza"
30 aprile 1848 - viene pubblicato
tramite un volantino
a stampa l'organico completo dell'Ufficialità della neo costituita
Guardia Nazionale di Rovigno che, come abbiamo visto, era composta dal
fior fiore degli elementi irredentisti pro "repubblica di Venezia" che
tanto inquietavano le autorità austriache:
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Verificando il "riferto" del Gyulay con l'organigramma degli ufficiali della G.N. "Il cav. Angelini tenente della guardia nazionale, avvocatuccio che se ne stette un mese nelle carceri criminali; individuo pericolosissimo." dovrebbe essere Giacomo de Angelini, tenente della I Compagnia della I Divisione.
20 maggio 1848 -
Il Commiss.to Distr.e non ignora le dicerie che corrono pel paese,
e l'apprensione che producono sul conto della Leva militare di quest'anno,
che vuolsi dover essere stragrande e fatta con modi illegali.
Sono pochi giorni che il sottoscritto dovette pubblicare un avviso
per smentire così fatte vociferazioni e rassicurare gli animi, dichiarando
che la leva militare verrebbe eseguita nei modi consueti quando ne fosse
il tempo. Ora questo tempo è venuto, ed è fissata la mattina
dei 7 Giugno venturo per la visita dei coscritti che avrà luogo
qui in Rovigno. Nessuna novità sarà fatta in questo proposito;
precederanno I soliti viglietti di citazione, sarà fatto come ogni
anno in presenza dei chiamati la preliminare ricerca per prendere notizia
delle famigliari circostanze di ogni individuo. Anzi quest'anno in apposita
giornata col concorso della Rappresentanza Comunale e di alcuni padri di
famiglia aventi figli chiamati alla Leva, sarà fatta estrazione
a sortedi quelli che a questo beneficio hanno diritto, vale a dire dei
non refrattari, quello poi che non si dee tacere, e che deve disporre gli
animi ala quiete e all'obbedienza delle Leggi si è, che mentre il
primo annuncio della Leva fissava a 27 il contingente del Distretto, calcolato
sul numero della popolazione, jeri col capitanale Decreto 17 corr. N. 6721
relativo a governativo Dispaccio I corr. . 9258, si ebbe la notizia che
questo numero viene ridotto a 13 per tutto il Distretto, mentre nel computo
fu preso per base il numero dei coscritti: il che sin ora non si praticò
giammai dalle Supreme Autorità.
Così fatte agevolezze persuaderanno ciascuno che non il terrore
ma la ragione e la mitezza conducono le cose, e che provocando il rigore
delle Leggi si fa torto a se stessi, e dispiacere a chi è chiamato
farle osservare. Voglio credere che voi non sarete fra questi; anzi mi
lusingo che meglio consigliati seguiterete l'esempio di parecchi altri
insinuandovi volontarj alla I.R. Marina, dove continuate la vostra professione
ed avete migliore trattamento. Volosca diede 20 Volontarj, Lussin ne diede
41, alla Marina coloro che credessero avere titoli all'esenzione temporanea
dalla Leva, sono avvertiti di produrli non più tardi di otto giorni.
I.R.
Commiss.o Distr.e
Rovigno 20 MAaggio 1848
G. Angelini
10 giugno 1848 - lettera N. 337 datata Pisino 10 Giugno dal barone Grimschitz, Capitano Circolare,
"All'i.r. Sig.r Commissario Distr.le Dr. Giacomo Angelini in Rovigno
Con sommo piacere mi sono convinto, che le mie premure di persuadere le Autorità militari, essere la popolazione di Rovigno animata da ottimo e leale spirito, e lontanissima da idee, tendenze, e progetti rivoluzionarj, sortirono buon effetto, giacchè più non mi vedo molestato, come lo fui prima, da continue denunzie infondate, provenute da dicerie maliziose, alle quali, benchè sortite da torbide fonti, il Militare, perchè non avvertito, aveva prestato fede. Mentre che spero, che le cose sempre si piegheranno in meglio, e che la maldicenza non metterà più in opera l'infangata sua lingua a pregiudizio dei buoni Rovignesi, i quali tengo in gran conto..."
10 giugno 1848 - il Comm. Distr.le D.r Giacomo Angelini notifica il seguente Avviso alla popolazione di Rovigno avente per tema la "pubblica tranquillità".
29 novembre 1848 - l'Ajutante (vice
comandante) della Guardia Nazionale, I.mo Tenente Pietro Angelini, in una
nota
all'Amministrazione Comunale accusa il ricevimento "delli dieci /10/
fucili a percussione ad uso della Guardia Nazionale" e sollecitava
altresì la "provvista degli altri 40 fucili".
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