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Nel saggio "Cenni sopra le chiesette esistenti e demolite in città e nei suburbii di Rovigno" del 1856 opera di Antonio Angelini qm. Stefano così se ne parla:
"Una volta e sino all'epoca francese anche
qui tutta la notte della vigilia di questo Santo si suonavano a festa le
campane del Duomo, e si facevano baldorie dal popolo, e dalle ragazze si
giuocava in varie prove non senza odor di superstizione la ricca o povera
condizione del loro futuro fidanzato: giuoco che sebbene non più
generalm.e usasi come una volta, pure tanto qui che in altri luoghi dell'Istria
da talune si pratica.
Sotto il pavimento di questa Chiesetta riposavano
quasi tutti i defunti della mia famiglia. Senonchè prima della sua
demolizione, ed affinchè non venissero profanati, feci trasportare
nell'Ossario del cimitero quanti ossami mi fu dato rinvenire."
Il can. Caenazzo ci informa che: "Anche questa Chiesa aveva la sua
scuola, il cui Gastaldo era per ordinario un membro della famiglia Angelini
fu Stefano, la quale le prestò assistenza, non solo fino all'incameramento
grancese, ma fino alla notte del 19 giugno 1839 in cui crollò tutto
intiero il tetto per incuria di chi aveva l'obbligo della conservazione.
L'anno seguente 1840 fu completamente demolita senza lasciare traccia veruna..."
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