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readymade | |||
Lo
Scolabottiglie di Marcel Duchamp è definito dallo stesso artista
come un readymade, un termine desunto dall'inglese che significa
"bell'e fatto"; l'opera è, infatti, un prodotto in serie,
comprato in un grande magazzino, e assunto ad opera d'arte dall'artista.
L'idea di readymade è stata definita per la prima volta da Duchamp nel 1915 a New York, anche se i primi lavori su questo tema, tra cui la "Ruota di bicicletta" e l'"Egouttoir", risalgono al 1913-14. |
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funzione evocativa | |||
Il readymade si basa sulla scelta di un oggetto banale e riproposto come opera d'arte, tuttavia per Duchamp lo scolabottiglie ha anche una funzione evocativa, | |||
Ruota di Bicicletta 1913-34 | soprattutto alla luce della | con cui l'artista | |
chiede alla sorella di realizzare un readymade a distanza poiché a New York non è possibile trovare uno scolabottiglie con quella particolare forma che lui stesso chiama, creando un'evidente associazione, Hérrison (terminologia francese con cui si indica il riccio). | |||
iconografia e destinazione | |||
Non
è possibile pensare all'Egouttoir come una scultura in quanto
come afferma lo stesso artista:"Non può più trattarsi di un bello
plastico". L'aspetto
iconografico, dell'opera di Duchamp, è, quindi, irrilevante in
quanto l'oggetto non vuole rappresentare niente ed è semplicemente uno
scolabottiglie che ha cambiato destinazione.
Il cambio di destinazione avviene tramite l'esposizione dello scolabottiglie in un luogo consacrato all'arte, in questo modo, l'oggetto, perde la specificità della sua funzione (di scolabottiglie) per porsi in evidenza, invece, come pura forma e vivere, quindi, un momento di assoluta autonomia da qualsiasi aspetto utilitaristico. Il tema di un oggetto che perde (o non ha) una funzione pratica influenzerà molti artisti del Novecento (basti pensare alle Macchine inutili di Fancis Picabia e di Max Ernst) e, in quel periodo, rappresenta provocatoriamente l'antitesi all'estremo funzionalismo di una società industrializzata in cui l'uomo assume valore soltanto come forza-lavoro. |
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titolo | |||
Nelle opere di Duchamp i titoli hanno un ruolo fondamentale e, spesso, l'artista gioca con le parole associando agli oggetto significati differenti. Nello specifico, il termine Egouttoir (scolabottiglie) deriva dalla parola ègoutter (sgocciolare) che assomiglia alla parola égoûter che significa togliere il gusto (goût). L'opera, in questo modo, diventa l'emblema di un'arte in cui scompare qualsiasi gusto sia esso buono o cattivo. |