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vicende: |
In una lettera invita da Duchamp, il 15.01.1915 da New York, alla sorella Suzanne, per ingraziarla di aver accettato di svuotare lo studio di Parigi al 23 di Rue Saint-Hippolyte, l'artista scrive: "Ora che sei salita da me hai visto una ruota di bicicletta e un portabottiglie nello studio. L'ho acquistata come scultura già fatta...e ho intenzione di fare qualcosa con il suddetto scolabottiglie". In seguito Duchamp offre alla sorella lo scolabottiglie, acquistato al Bazar de l'Hôtel-de-Ville nel 1914 e lasciato nello studio di Parigi, e le propone di realizzare, con il | |||
suo aiuto, un | readymade | a distanza; l'artista chiede, | |
infatti,
a Suzanne di scrivere,
all'interno del cerchio di base dell'oggetto, a piccole lettere dipinte
a biacca con un pennello per colori ad olio, un'iscrizione che le
comunicherà in seguito e firmerà con gli stessi caratteri in questo
modo: "[d'après] Marcel Duchamp". La
richiesta di Duchamp alla sorella nasce dall'impossibilità, da parte
dell'artista, di reperire a New York quel tipo di scolabottiglie molto
comune, invece, in Francia.
L' Egouttoir originale e l'iscrizione sono andate perdute; la prima replica dell'opera è stata esposta in "Exposition Surréaliste d'Objets" il 22 maggio del 1936. Due versioni sono state realizzate da Ulf Linde: una del 1961 è andata distrutta, l'altra del 1975 è conservata a Stoccolma al Moderna Museet. Un'edizione di otto copie numerate e firmate sono state realizzate, nel 1964, per la Galleria Schwarz di Milano. L' Egouttoir è stato, inoltre, inserito tra le opere che Duchamp ha collocato nelle sue Boîte-en-valise (scatole in valigia) realizzate dal 1935. |