III/b. Tecniche pittoriche: la natura morta, psicologia dell'artista

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il pensiero
  1. pittura ad acquerello

  • gli strumenti

  • SUPPORTO: carta per acquerello
  • STILE: il tipo di pennellata
  • COLORE: i pigmenti e la tavolozza
  • LEGANTI: l’acqua
  • L'ATMOSFERA: lo sfondo, gli effetti animici
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    gli strumenti

     

    Per la pittura ad acquerello occorrono una tavoletta in legno su cui fissare il foglio di carta ai bordi con nastro removibile, una tavolozza in plastica, pennelli di martora di tre dimensioni: fine, medio, grande. Contenitori per l'acqua. Spugna, straccetto o carta assorbente per inumidire il foglio o donare effetti particolari.
     







     

    SUPPORTO: la carta

     


    Ci sono vari tipi di carta per acquerello a diversa grana e grammatura. Un consiglio utile durante la sperimentazione di questa tecnica è di provarne diverse per capire i vari effetti che vi si possono ottenere.

    Per questa tecnica è inevitabile l'uso di tanta acqua e quindi facile che il foglio lasciato libero imbevendosi tenda ad ondularsi. Quindi è bene tendere il foglio su di un asse di legno e fissarlo con nastro adesivo lungo i bordi.

    Si bagna abbondantemente il foglio con la spugna, poi con il rotolo di carta gommata si fissa saldamente il foglio su tutti i lati, una volta asciutta la carta risulterà ben tirata, a quel punto si può dipingere senza paura che si formino pieghe indesiderate.

     

    STILE: il tipo di pennellata

     

    Applicazione del colore sulla superficie del supporto:   

     

    Il colore per acquerello è composto da pigmenti mescolati a gomma arabica che sono solubili in acqua,  e vengono stesi con rapidi colpi di pennello morbido. Tra una stesura e l'altra i colori asciugano rapidamente. Sovrapponendo strati di colore sul foglio ancora bagnato si ottengono toni delicati e trasparenti, con effetti di freschezza e vivacità. Il colore si schiarisce con acqua e non con il bianco, come per le tempere.

    L'acquerello si trova in commercio sia in pasticca solida che in tubetto, mentre la prima soluzione è più adatta per piccole illustrazioni grafiche, il tubetto è più adatto ad un uso artistico.

     

    Una volta preparata la superficie, si procede stendendo il colore con un pennello grande che andrà a definire lo sfondo e le campiture più estese. Il colore va tenuto più o meno liquido, o vanno ripetute varie stesure, se si vogliono ottenere parti più scure. Infatti è bene per la prima mano rimanere su un tono chiaro, in modo da ricavare prima le parti chiare e poi ripassare più volte, per ottenere i toni più scuri. Quindi con un pennello medio si vanno a costruire parti del dipinto più piccole e col pennello fine i minimi particolari. Quando il colore in certe zone è troppo abbondante o si vogliono ottenere particolari effetti si può utilizzare uno straccetto come tampone, o un pennello asciutto. Se non siamo contenti del risultato o vogliamo creare un effetto più sfumato possiamo lavare il dipinto e alleggerirlo con una spugna, dopodiché si attende che asciughi e si continua il lavoro.

    Un ulteriore effetto si può ottenere sul pigmento asciutto, grattando la parte da trattare o con una limetta o carta vetrata a grana fine, per creare sfumature lumeggiate. L'effetto cambia a seconda della grana del foglio di carta del supporto.
     

     

    A.Dürer, "The Great Piece of Turf", acquerello, 1503,
    Museo Albertino, Vienna.

    Albrecht Dürer, nella grande zolla di terra, coglie sin nei minimi particolari i sottili fili d'erba, le piccole radici biancastre che fuoriescono dal terreno.

    Il chiaroscuro provocato dagli elementi in controluce, dona un effetto atmosferico che imprime forza vitale alle piante.

    Il primo piano le rende protagoniste maestose di un ritratto. Questo modo di cogliere la natura è molto meditato, gli elementi che la compongono sono disegnati, quindi il procedimento è molto simile ad una sovrapposizione di tratti come si opererebbe per un disegno a pastello.

    I particolari sono resi a punta di pennello utilizzando poca acqua e tenendo il colore piuttosto pastoso.


     

     

     

    Joseph Mallord William Turner,

    "Paesaggio con fiume e una baia in lontananza".

    A J.M.W. Turner, al contrario, non interessa catturare il particolare, ma cercare di rendere in sintesi il suo stato d'animo nel confronto della natura, sublimandola.

    Le masse di colore si mescolano insieme creando un effetto atmosferico impalpabile, di vapore e di una sottile bruma che invade la scena. In lontananza la vaporosità delle nuvole si mischia alla foschia che rilascia l'acqua della baia.

    Larghe pennellate che seguono l'andamento della corporeità fisica dei vari elementi costruiscono le masse.

    Dove le nuvole si arricciano il pennello seguirà un andamento curvilineo. Dove l'acqua si stende in orizzontale, il colore andrà steso in senso orizzontale raccogliendo l'acqua che si insacca sul foglio per poi ristenderla in questo senso lineare.

     

     

     

    Vasilij Kandinskij "Primo acquerello astratto", 1910.

     

    V. Kandinshij. L'astrattismo libera la linea, libera il colore, i segni sono simboli liberati dalla psiche. Si può constatare come in questo dipinto ad acquerello il colore viva libero in questi guazzi a macchie che si svincolano come segni circolari o zigzaganti.

    Il segno, a colore nero, il segno a colore giallo o rosso, campiture estese di colore, una sorta di scarabocchio elaborato di getto, una pittura che viene dall'istinto.




     

    COLORE: i pigmenti e la tavolozza

     

    La tavolozza. E' composta da un supporto in plastica bianco, ce ne sono in commercio costituite con divisori a vaschetta da un lato, dove versare il colore puro, e una parte centrale adatta alla mescolanza. Per mischiare i colori sulla tavolozza serve un pennello. Quindi si procede mettendo col tubetto di ogni colore un po' del medesimo iniziando dai colori chiari fino a quelli scuri nell'ordine:  giallo, ocra, lacca, rosso, blu, terra. Questo perché così si crea una visione unica di tutto quello che si può avere a disposizione. Di colori ne servono pochi, gli altri si possono formare con le mescolanze: giallo primario, rosso carminio, blu primario; già basterebbero, ma se ne possono aggiungere altri 3 che sono: terra di Siena bruciata, ocra gialla chiara e la lacca di garanza rosa. Ora i primi 3 sono fondamentali, l'ocra e la terra sono un di più utili soprattutto per ottenere un colore scuro corposo e pastoso dove occorre molta massa, quindi più colori ci sono a formarla e più viene sodo. I colori vanno diluiti con acqua in grande quantità, naturalmente per una pittura di particolare si usa meno acqua. La tavolozza va tenuta a fianco del piano di lavoro.

     

    Le mescolanze:

    GIALLO LIMONE CHIARO

    Semplicemente con giallo limone e acqua.
    GIALLO LIMONE   Giallo dato intenso.
    GIALLO ORO

    Giallo dato intenso. Poi mentre il giallo è ancora bagnato, aggiungere un velo molto chiaro di carminio. Un pizzico è sufficiente per ottenere il rosa necessario.

    OCRA GIALLA CHIARA Si parte dal giallo oro, poi mentre il giallo oro è ancora umido, un po' di azzurro e nero.
    OCRA GIALLA SCURA   Uguale al precedente, aumentando molto leggermente la quantità di carminio, azzurro e nero.
    TERRA DI SIENA NATURALE   Dal giallo oro lasciato riposare qualche istante perché prenda corpo e tinga realmente la carta. Prima che asciughi del tutto aggiungete un violetto tendente al carminio prodotto da carminio e un po' d'azzurro, con molta acqua.
    GIALLO ARANCIO   Giallo molto denso, pastoso, e carminio applicato sull'umido, aumentando progressivamente la quantità di carminio.
    ARANCIONE Uguale al precedente, con maggiore quantità di carminio.
    ROSA Carminio diluito con acqua e un pizzico di giallo.
    VERMIGLIONE Molto giallo, pastoso, denso, con l'aggiunta di carminio non troppo intenso, affinché il giallo "respiri".
    ROSSO-CARMINIO Carminio molto diluito con acqua e pizzico d'azzurro.
    CARMINIO   Prima una velatura diluita di azzurro. Poi sull'azzurro ancora un po'  umido, aggiungere carminio intenso.
    ROSSO INGLESE   Comporre un arancione forte e poi, sul bagnato, aggiungere un po' di azzurro per ingrigirlo. Deve risultarne una terra di Siena con dominante carminio.
    TERRA DI SIENA BRUCIATA

    Giallo intenso, pastoso e carminio per ottenere prima un arancione piuttosto forte, Aggiungere poi, sul bagnato, azzurro e nero, quest'ultimo in maggior quantità. Può essere necessario insistere con il carminio per ottenere questo colore di terra rossastra scura.

    TERRA D'OMBRA NATURALE

    Colore coprente è perciò naturale che in questo caso sia necessario lavorare con colori più densi, più spessi, con meno acqua. Per ottenere questo colore in modo progressivo, occorre prima comporre un'ocra scura a base di molto giallo, un po' di carminio e un altro po' di azzurro. Passare allora ad una terra di Siena naturale sempre con poca acqua, dipingendo sul bagnato, mescolano  sopra la carta. In fine intensificare con i tre primari, scurendo la terra di Siena precedente. Si deve ottenere un color terra scura con tendenza fredda, ossia piuttosto azzurrata.

    GRIGIO SCURO CALDO  

    Questo colore si deve ottenere mescolando i tre colori primari in parti pressoché uguali, applicati su uno strato asciutto di ocra gialla scura.

    NERO  

    Non consigliato, meglio ottenerlo da colori mescolati dandogli una predominante o calda o fredda a seconda del bisogno.

    VERDE CHIARO Giallo intenso con un po' di azzurro.
    VERDE BRILLANTE   Uguale al precedente con più azzurro.
    VERDE SCURO   Uguale al precedente con più azzurro e una punta di terra d'ombra naturale.
    VERDE SMERALDO Verde intenso con tendenza azzurrognola. Giallo e molto azzurro.
    VERDE VESCICA   Giallo intenso pastoso con un po' di terra d'ombra naturale si ottiene un verde oliva sporco. Aggiungere sul bagnato rapidamente un po' di azzurro.
    CELESTE   Azzurro diluito con molta acqua, con l'aggiunta sul bagnato di un pizzico di giallo per contrastare il violaceo dell'azzurro oltremare.
    AZZURRO COBALTO   Azzurro intenso, ma non pastoso con un pizzico di giallo.
    AZZURRO OLTREMARE Solo azzurro non pastoso o denso.
    AZZURRO OLTREMARE SCURO   Azzurro denso, pastoso, un po' di carminio e un pizzico di terra d'ombra naturale.
    VIOLETTO - CARMINIO   Azzurro e carminio, con dominante carminio, molto diluiti per far trasparire il bianco della carta.
    VIOLETTO   Azzurro e carminio con più acqua del precedente.
    GRIGIO NEUTRO MEDIO   Come il grigio scuro caldo ma diluito con più acqua perché trasparisca sulla carta.
    GRIGIO NEUTRO SCURO Uguale al precedente con maggior quantità di terra d'ombra naturale.
    GRIGIO MEDIO CALDO   Grigio  neutro medio. Aggiungere poi un po' di giallo e di carminio per ottenere la tendenza calda.
    GRIGIO MEDIO FREDDO   Come il precedente e aggiungere sul bagnato un po' di azzurro.
    GRIGIO SCURO FREDDO   Uguale al precedente con più azzurro e terra d'ombra naturale.
    BIANCO Non usare il bianco come colore coprente pastoso. Per ottenere particolari effetti mischiato ad altri colori  va diluito in acqua perché agisca come colore e risulti trasparente.

     

    Seguendo questi pratici consigli, da pochi colori base si possono ottenere tutti gli altri.

     

    Teniamo presente che per una pittura ad acquerello classico, occorre moderare l'uso di acqua dopo che si sono definite le masse di fondo. In seguito bisogna attendere, sempre che non si vogliano ottenere particolari sfumature od effetti, che ogni mano stesa asciughi prima di procedere a definire i particolari del soggetto.  

    E' bene iniziare a dipingere sempre dai colori chiari, perché il dipinto non perda di freschezza è importante lasciare scoperte le luci in modo da far traspirare la carta.

    Al contrario per l'acquerello astratto bisogna essere guidati dal proprio istinto, occorre costruire la scena a partire dal colore, capire come il colore vuole essere steso e il sentimento che l'artista vuole esprimere. Il tratto, la sua modulazione seguirà il suo moto interiore.

    In entrambi i casi, sia nella pittura formale che informale, quello che conta non è dosare il colore con l'intelletto, ma capire come il colore viva nel nostro mondo.

     

     

     LEGANTI: l’acqua

     

    Il colore ad acquerello è solubile in acqua, quindi può essere utilizzato anche mischiato ad altre tecniche che la impiegano, come la china, o i pastelli acquerellabili. 

    Se prima di dipingere il supporto si decide di impostare un disegno a matita bisogna ricordarsi di usare tratti leggerissimi, infatti essendo trasparente il colore lascerà vedere qualunque segno presente sulla carta, e l'acqua fisserà il tratto in modo indelebile.  Quando si sarà più sicuri del proprio segno, il disegno potrà essere effettuato direttamente con il pennello con un colore molto diluito per definire le varie masse.
    Effetti grafici particolari si ottengono anche tracciando i contorni del disegno dopo aver dipinto, con dell'inchiostro o della china, oppure tracciando prima i contorni a china e poi dipingendovi sopra.


    Mentre si dipinge occorre avere più contenitori per l'acqua, in uno si pulirà il pennello e quindi conterrà l'acqua sporca, nell'altro si intingerà sempre il pennello pulito per diluire i colori.

    Il colore puro che rimane sulla tavolozza essendo diluibile in acqua può essere riutilizzato più volte anche dopo che si è seccato.

    L'importante è mantenere pulita la parte centrale della tavolozza dove si mischiano i colori, per non andare a creare colori sporchi la volta dopo.

     

    I dipinti ad acquerello come tutti i dipinti, non amano la luce diretta, stare in luoghi umidi, o vicino a fonti di calore. Si possono proteggere con fissativi dalla polvere, ed è sempre meglio se non incorniciati, tenerli in una cartella di cartone rigido comprendo la parte dipinta con una velina. Per l'esposizione è meglio incorniciare il dipinto proteggendolo con il vetro. Solo i dipinti ad olio si possono permettere l'esclusione del vetro per via della loro grande capacità di resistenza agli eventi atmosferici.

     

     

    L'ATMOSFERA: lo sfondo, gli effetti animici

     

    Qualsiasi dipinto per essere considerato un'opera d'arte deve far trasparire nel colore vita, morte, anima e spirito come sono e vivono nel mondo. Quindi se da pittori seguiamo quello che il colore ci infonde, riusciamo anche a capire come esso vuole essere steso sulla superficie. Le velature finali, sono pigmenti molto diluiti in acqua che a seconda della loro colorazione donano un carattere, un effetto che caratterizza la loro animicità, la loro vitalità, o spiritualità, sul soggetto.

    Che il soggetto appartenga al mondo vegetale, animale, umano o minerale, questo si deve capire dal colore e dalla direzione del tratto in cui esso viene steso.

    Ricreare una sorta di bruma biancastra all'orizzonte, e poi andandovi a velare con del giallo sottile, dona al dipinto un'intensa spiritualità.

    Dare al cielo azzurro una velatura rossastra crea dinamicità e un forte carattere animico.

    L'assenza di queste velature crea la morte del dipinto, come se la natura fosse rappresentata oggettivamente nella sola corporeità, senza trascenderla nello spirituale.

     

    a cura di A. Delvecchio

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