CORSO D'ARTE PITTORICA indice

 

 

 

 

premessa

 

Il Corso Didattico Interattivo di Pittura si sviluppa attraverso sei tematiche principali in grado di fornire i mezzi necessari per un primo avvicinamento alla pittura, attraverso il colore, le tecniche, e i temi: la natura morta, il paesaggio, l’uomo.

Formulato in schede di facile consultazione, divise in due sezioni: il pensiero, la tecnica. 

Ne il pensiero verrà sottolineata l'ideologia, che unisce come filo conduttore il gruppo Archetipo, l’intento di riportare l'uomo attraverso le Arti, nuovamente a contatto col mondo spirituale. Principalmente verrà adottato un indirizzo Antroposofico, completato da cenni di Filosofia, Storia e Psicologia, che daranno un quadro unitario di questa disciplina artistica.

Ne la tecnica verranno illustrati i principali metodi di rappresentazione pittorica.

 

introduzione

 

"Solo attraverso l'aurora del bello tu pervieni al paese della conoscenza!" (Schiller)

 

"Sino all'inizio dell'era moderna, cioè dal secolo XIV circa, è sempre esistito un sapere del mondo spirituale, corrispondente alla diversa costituzione animica di un'umanità più antica. Ma era appunto qualcosa di molto diverso dal sapere antroposofico, corrispondente alle condizioni della conoscenza dei tempi attuali. A partire da quella data l'umanità non fu più capace, per il momento, di produrre una conoscenza dello spirito. Conservò il "sapere antico" che le anime avevano contemplato in forma immaginativa e che infatti sussisteva soltanto in una forma simbolico-immaginativa. Nei tempi antichi quel "sapere antico" si coltivava unicamente nel seno di "misteri" ed ivi si comunicava a coloro che prima si erano resi maturi a riceverlo, agli "iniziati". Non si doveva mai comunicarlo pubblicamente, per evitare il rischio d'una profanazione. Tale uso fu mantenuto anche in seguito da coloro che erano in possesso del "sapere antico" e lo coltivavano nella ristrettissima cerchia delle persone preparate a tale scopo. Così si continuò sino ai nostri tempi.

...Io, se dovevo svolgere un'attività pubblica per la conoscenza dello spirito, dovevo decidermi a rompere con questa tradizione. ...Noi viviamo in un tempo che richiede piena pubblicità per il sapere, ovunque esso sorga; l'idea di mantenere il segreto è un anacronismo. L'unica cosa possibile è di portare le persone per gradi, alla conoscenza dello spirito, e di non ammettere nessuno ad un grado in cui si diano le comunicazioni superiori del sapere, se prima non conosca quelle inferiori."

 

R. Steiner, dal volume autobiografico "La mia vita".

 

Rudolf Steiner (1861-1925), filosofo austriaco fondatore dell'Antroposofia.

 

 

 

Da queste parole si può trarre la concezione di come Rudolf Steiner volesse diffondere pubblicamente il suo sapere spirituale. Egli insegna attraverso esempi pratici del vivere nella realtà odierna come si vive anche nella realtà del soprasensibile, le differenze del sentire e del volere spirituale rispetto alla percezione e alla memoria del mondo reale.

Il movimento antroposofico nasce dalle conferenze stampate e poi diffuse alla società sottoforma di conoscenze e descrizioni del mondo dello spirito in modo scientifico, che per Steiner era altrettanto reale di quello materiale e quindi veniva affrontato con lo stesso rigore con cui si affronta lo studio della natura.

A questa ricerca si aggiunse solo in seguito l'elemento artistico ch'era destinato a divenire vivificatore per il movimento antroposofico. La recitazione, orientata verso l'arte drammatica, la musica e l'approfondimento dell'architettura, della plastica e della pittura conosciuta durante i viaggi accompagnato dalla moglie Marie Von Sivers.

 

"Quello che già dalla visione spirituale mi era risultato come legge dell'evoluzione umana,

si svelava ora chiaramente all'anima nello sviluppo dell'arte."

 

Inoltre occorre fare attenzione al pensiero estetico di Goethe, che è sempre alla base della sua concezione artistica, infatti egli ricorda spesso una sua frase ritenuta come fondamentale:

 

"Colui, cui la natura comincia a svelare il suo palese segreto,

sente un'irresistibile nostalgia per la sua più degna interprete, l'arte".

 

Merck dice di Goethe: "tu aspiri, tu tendi a dare una forma poetica alla realtà; gli altri cercano di realizzare il cosiddetto elemento poetico immaginativo, ma giungono solo a sciocchezze".

L'arte non è un'incarnazione del soprasensibile, ma di una trasformazione del concreto-sensibile. L'artista crea seguendo gli stessi principi che usa la natura, secondo le sue leggi. L'artista isola e coglie un'idea sviluppandola con quei principi, in quanto compito del sommo sforzo umano sia afferrare gli eterni archetipi delle cose.

L'Arte, cosa è per Steiner l'Arte? Egli in realtà è uno scienziato che ha capito che l'arte è uno strumento, per spiegare i fenomeni che partono dal mondo spirituale e giungono in quello terreno, ma non solo, spiegano anche la continuità spazio-temporale nel presente in cui agisce passato e in cui vi si trovano le basi per il futuro, ne spiega l'evoluzione, la metamorfosi.  

Egli parla indifferentemente di tutte le arti, spaziando dall'architettura alla scultura, dalla musica, alla poesia, alla pittura con estrema facilità appunto perché aveva intuito che tutto è costruito seguendo la "misura". Tutti i suoi studi sulla geometria, la matematica, la fisica, aperti al sapere umanistico, lo avevano portato a concepire che esistono dei nessi che uniscono le arti, concepiti come riflesso microcosmico del macrocosmo.

Prendono origine dal fatto che noi nell'addormentarci ritorniamo nel mondo spirituale e al nostro risveglio avendone nostalgia operiamo in campo artistico con questa esperienza. Come spiega anche Jung nella dinamica dell'inconscio associata al sonno, noi in questo stato ritorniamo nel mondo spirituale e i sogni non sono altro che quel linguaggio, che abbiamo dimenticato, ma che ritorna proprio nelle opere che con l'arte costruiamo. In pratica l'arte è il linguaggio dello spirito, che è uguale al linguaggio che usa il sogno, e che usa la natura, e che usa la complessità.

Perché sia Steiner che Jung si interessarono tanto all'alchimia? In realtà l'opus alchemico è la trasposizione del processo artistico, è il sunto del linguaggio dello spirito, la stessa che per esempio in fisica noi ritroviamo nella legge del caos con la rappresentazione dei frattali. In realtà sono tutte parti di un tutto. E' questo che vuole spiegare Steiner, l'uomo è il microcosmo del macrocosmo.

L'arte in realtà non va insegnata, va risvegliata, perché solo così si riesce ad essere liberi di esprimersi con il linguaggio dello spirito.

 

 

a cura di A. Delvecchio

 

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