controcanto

1) controcanto le membra immobili.

pallide e disprezzate.

[ma io ti caccio via:

hai i gangli malsani e l'occhio strabico!]

e caccio via i suoi riccioli.

sputo sulla sua maternità infantile e umida.

[hai i tacchi troppo alti e sbagli i congiuntivi

                               ed i pronomi.]

ho creduto davvero di esserci rimasta quella volta.

non c'era odore. una lieve trasparenza di cadavere.

umiltà congenita: nota spirale di insuccessi

insicurezze insulse.

[ti sbatto a schiaffi

e vorrei diventassi un punto lontano (nel cielo?)]

controcanto nell'odio e rancore. mi spettino

e sporco. sbadiglio.

ci penso.



2) non ho più parole cattive

fra i capezzoli duri. sotto le travi di legno.

le responsabilità starnutiscono.

credo nei  miei discorsi interiori

e spesso li dimentico.

è tutto ben definito e morbido - lontano da casa,

l'extrapoeta fuma molto e disquisisce sulla raccolta differenziata.

non piange e si commuove. alza spesso la voce.

ha pagato la sua cauzione: integrale

ai semi di soia.



3) il cappio al collo

vorrei levarmelo dalla testa.

si era stretto un po' di più fra la pale del ventilatore.

- sono queste viti speciali, vedi? -

non è con sguardo languido  che aspetto.

sono uscita e rientrata

e non ho dimenticato:

la sera fa le ombre e le mie antiquate paure.

il divano è una fossa.



4) ho una frattura scomposta

fra le pieghe bianche del ventre.

i miei fianchi capaci non cavano vagiti

(li desiderano - a volte, negli incubi - )

cullano figli fagotti di nessuno.

ho salutato un cucciolo stanotte.

ed io?



5) l'illuminazione è insufficiente:

60 watt, 120 volt. molto caffè.

sono un ricamo imperfetto sulla carta

- e la carta si strappa -

l'ago grossolano cuce solo tela dura.

il fazzolettino di seta della comodità

l'ho calpestato.



6) dove sono le donneaborto?

dove le donnepiattirotti?

dove avete nascosto le donnepolvere?

incatenate, le donnebriciole.

strizzate le donneciccia. riverniciate, le donnescrostate.

tanti piccoli catarifrangenti

sulle ginocchia delle donnegambeaperte.



7) scrivo con la camicia

e ballo con le pantofole.

non ho dimenticato le  mie origini bassoborghesi.

da quelle parti lavare i piatti è un dubbiodovere di padre gentile.

rifare i letti un'opinione bislacca e nebbiosa prima di dormire.

abbiamo incubi complessi e sogni semplici di amori scarsi.

voli pindarici senza le valigie giuste.

studiamo. il modo migliore.

burrodicacao mentale sulle labbra rosa.

maglioncini blu sui seni paninoallamortadella.

scrivici lettere colorate: ritagliate a misura delle tue paure.

buoni consigli. ottime crostate.



8) ho aperto le porte della strada targata 1900:

L'ARIA. FINALMENTE.

ho dita di laser e scrivo attraverso il buio.

dietro: la mia corsa oltre le scale scure e complesse.

dietro: la madre archetipica nel balcone con l'amica.

dietro: la cucina, il salotto buono e la cerchia di conoscenti.

dietro: i trasformanti. le metamorfosi. i sofismi.

la stanze antiche e armadi di folli segreti di legno massello.



9) il poeta fuma e non sbuffa.

fra ragnatele e topi di provincia

ha il divano rosso per dormire

e un silenzio personale: pioggia sul tetto,

piatti rifatti.

ordine bigio crepe lontane di grigio

e un animo ligio

a queste scempioparole da gioco:

Il Matto è il futuro. il presente:

un jolly di rose.



10) fame topesca, profumo di alloro, calze stufate.

rivoltate, di diverse lunghezze e professioni.

stira la carta, butta la camicia. lava la spesa.

il lavoro è sotto il letto, la polvere tra le mani.

i grigianti mi rincorrono la notte: hanno vesti trendy,

discorsi arabeggianti. didascalici. incompresi.

io mi sogno incontestata chef, ballerina scostumata,

interventista griffata goffa e inzaccherata

- che fa rima a spasso con la vita -

gioco rinuncio e sguiscio. insalso la pasta,

la gusto, conservo e dissotterro. l'edera

piccola e prepotente. continuo.



11) così l'ho ucciso.

era tenero e indifeso. pericoloso.

mi scusi signore, lei lo sa

perché non abbiamo una scelta?

- anche due -

ho deciso a mio favore, lui correva.

mi ascolti, sono storie da raccontare queste?

la gente si scosta e io non dissento.



12) il dio delle segreterie telefoniche

e il dio delle tastiere e il dio dei quadri.

il dio dei frullatori e il dio degli armadi.

il dio delle piastre elettriche e il dio dei trapani.

- cosa? -

- metta la spesa nella cesta, così la tiro su! -

e il dio delle donne si arrampica verso il quarto piano

di un palazzo del centro.



13) il poeta. con il mociovileda tra le mani.

sbuffa squittisce e stride

- ha l'anima vaporosa, come un tutù

impolverato - ha l'anima di cartone ondulato -

studia la ricrescita delle sopracciglia

e l'ovatta di fondotinta. si sbircia.

- ha la mente piena di caratteri espansi di 7punti -

- i polmoni di sigarette e il cuore di domande -

e qui non ci siamo: il verso è banale.

concludiamo.


Share/Bookmark
tu pensi che sia io - predefinito errore di dio -

ma questa voce parla lingue antiche.

la voce di tutte le donne. parole stanche o verdi e blu

- a volte -

non ho figli miei e la tosse la mattina.

le domande sono poste. rispondo.

lui mi incita anche alle sette di mattina: vede la Luce.

e la mia demonematematica lo sa. dice:

non ti vuoi presentare? eppure i tuoi compiti

li sai svolgere: io ti conosco.

stanotte ho visitato la scuola... era ora!

finalmente, ha detto.
odorosa. come di foglie di frutti

di legno piovoso.

il  tenero scrocchio dei rami.

nel bosco ho trovato il mio abete,

l'anima rossa della farfalla. un bruco

- grattando un poco la terra -;

la vita nascosta? le ombre cattive dei sogni.

il sonno del vento fra l'erba dipinta di verde.

l'acqua gorgoglia la notte: le voci di luna crescente.

la luce senza parole.

lontano ho raccolto la nebbia, le gocce di pioggia frementi,

le veglie nel freddo del cielo.
Home
2954
Apirolio
Earth
The Sun
The Moon
The Trip
The Space
The Kitchen
Jules
Love