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I
FLORIO,
L’INDUSTRIA VINICOLA,il Marsala
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Un campo che vide l’affermarsi dell’attività dei Florio fu quello enologico.
Il vino assieme agli agrumi, allo zolfo ed all’olio era infatti tra i
prodotti siciliani più esportati, indizio questo di un’attività
fiorente.Superata la crisi che si era avuto intorno al 1816 questo settore
si era prontamente ripreso tanto che l’operatore comasco Giuseppe De Welz
nel 1822 riferendosi in particolare a quello dei fratelli Woodhouse scriveva
:
"Se gli stabilimenti di questo genere fossero
moltiplicati, quale attività,quale industria e quale ricchezza per la Sicilia. "
Su 35.000 botti annue che venivano esportate sui mercatini internazionali,
20.000 all’incirca venivano smerciati sui mercati inglesi, il resto veniva
diviso in Francia,America e Stati sardi; grosse partite venivano pure
esportate a Napoli (3000 botti), mentre era pressochè nulla l’esportazione
del vino in bottiglie.
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Interno dello
stabilimento Florio
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Una delle tante
cantine |
Tale volume di scambi registrò un incremento
ancor più considerevole dopo il 1848, raggiungendo in un solo anno il valore di
24.755.927 lire, cifra cospicua specie se confrontata con quella, pure
notevole, del 1838 che era stata di sole 11.262.500 lire.
Questo settore dell’economia isolana, caratterizzato dal frazionamento
della proprietà , e che aveva il suo centro vitale nella zona costiera
settentrionale ed orientale e nella provincia di Trapani, è in fondo quello
che presenta i maggiori aspetti positivi e che meglio saprà giovarsi
dell’assetto liberista dei primi decenni post-unitari.
L’enologia siciliana poteva contare poi su di un "unicum" nel suo genere:
il Marsala
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Etichetta Ingham Whitaker
&. C |
Etichetta Woodhouse
& C:
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A Marsala, gli inglesi Woodhouse e Ingham avevano avviato la produzione del
"Marsala" , un vino dolce e zuccherino, la cui nascita si faceva risalire tra i
secoli XVIII e XIX. Vino liquoroso, fortemente alcolico ( 16-20 gradi ),
asciutto e dolce nello stesso tempo, di colore giallo dorato intenso tendente
all’arancione, il Marsala ha un aromatico bouquet, in cui sono fusi i profumi
della zagara, della mandorla e della ginestra; possiede un sapore caldo,
vellutato, pieno e rotondo.
Prodotto nei tre tipi " abboccato,dolce e secco" è ottenuto con una lavorazione
che ricorda quella del " Madera ": le uve (catarratto,inzolia,grillo
,damaschino) vengono vinificate in bianco dagli stessi viticoltori,che ne
ottengono i cosiddetti vini " grezzi " o " vergini ".
Questi passano poi agli stabilimenti industriali dove
vengono sottoposti a caratteristici processi, quali la concia (aggiunta di vari
ingredienti, il cotto,il sifone,l’alcool etilico),la chiarificazione, il
riscaldamento e la refrigerazione. La lavorazione si conclude con la fase
importantissima dell’invecchiamento.
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Le botti in attesa di essere
imbarcate
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Il porto di Marsala
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Così,nel 1834, Vincenzo Florio, entrando in gara con i Woodhouse, gli
Ingham, i Withaker, gli Hopps e i Pyne,costituì a Marsala con Raffaele
Barbaro una società commerciale per creare una manifattura di vini
all’uso "Madera".
Lo stabilimento ( il 25.5.1839 la società era stata sciolta e Florio
era rimasto l’unico titolare dell’impresa), nonostante la politica
protezionistica inglese e americana che frenava le esportazioni del
vino,prosperava ed il "Marsala Florio S.O.M." aveva acquistato rinomanza
mondiale,merito non solo dell’eccellente qualità del prodotto, ma anche
dell’efficientissima organizzazione commerciale.
Come afferma Massimo Albertini, studioso di storia di
gastronomia,Vincenzo Florio fece diventare il " Marsala" il
simbolo della" buona cena" e dell'ospitalità di tutte le famiglie
italiane ,soppiantando il tradizionale "Vermouth". Infatti la
produzione nel 1853 avrebbe raggiunto le 6900 botti annue,di cui 1600
della ditta Florio,1300 della ditta Woodhouse e 4000 della
Ingham. |
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Targa Florio Dry
Marsala
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D.O.C.
Questa è una etichetta
originale con il testo
in latino
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Targa Florio Dry
Marsala
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FINE
EXTRASECCO
denominazione
origine controllata
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La
famiglia Florio era originaria di Bagnara Calabra, molteplici
erano stati i motivi che l’avevano indotto
a trasferirsi in Sicilia:
il violento terremoto del 1783
e l’imperversare del banditismo.
Allora Palermo doveva apparire
una città molto tranquilla: vi si era rifugiata la corte dei
borboni , e gli Inglesi
vi stavano come in casa propria: la tranquillità era garantita
dalle prue armate di Orazio Nelson e dalla perentoria azione diplomatica
di Sir
William Bentinik.
Paolo,Giuseppina e Ignazio Florio, in società
con il marsalese Paolo Barbaro,aprirono nel 1800,al Carraffello,alla
“Vucciria” un bottega per
la vendita di droghe e coloniali
La piccola bottega,destinata ad ingrandirsi sempre più e a crescere in
importanza,sotto la direzione di Paolo prima,e poi,dopo la morte del
fratello Ignazio,avrebbe permesso al giovane Vincenzo ,di fondare un
vero impero commerciale.
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Breve
Biografia
della dinastia
dei
Florio
Vincenzo Florio Senior
1799-1868
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Vincenzo Florio Junior
1883-1959
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Scrive M.Taccari :
"Per le droghe e coloniali nessuno poteva battere "Il Coccodrillo"*
fondato dal capostipite dei Florio e che ad un certo momento,era
divenuto il massimo emporio europeo che poteva reggere il confronto con
i più famosi del Regno Unito"
* (il coccodrillo
impagliato funzionava da mascotte della celebre drogheria
A Palermo alla fine del 1800 le attività produttive erano ancora fermi
al livello artigianale,tant'è che le vie della città si chiamano
tutt'ora a seconda delle attività che vi si svolgevano: candelai,bottai,cartari,chiavettieri,
frangiari,pannieri,credenzieri.
Successivamente alla morte del padre Ignazio
il giovane Vincenzo Florio jr che aveva compiuto numerosi viaggi per
prendere diretta conoscenza dei grandi centri industriali europei,fece
tesoro di tali esperienze per porre mano ad un piano di sviluppo
economico ed industriale:
Tra le tante attività si ricordano:
le tonnare.Favignana ecc. ,la fonderia Oretea,la
flotta ,i vini "Il marsala,la ceram"Florio",il turismo(Primavera
Siciliana),lo sport(Targa Florio, ecc)
Con i Florio si sono avvantaggiati le arti,le
industrie,il commercio e tanti settori dello sport, soprattutto quello
automobilistico con la famosa "Targa Florio.
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