Gli arretrati
 
 
Cento fucili
Magico Vento n° 69

© Sergio Bonelli Editore S.p.A.Parlare di invasioni, di scontri, di azioni belliche in questo contesto mi sembra un po’ riduttivo. In questi giorni i giornalisti fanno a gara per contendersi pochi minuti di feedback per apparire in televisione sugli ultimi aggiornamenti della guerra in Iraq. In ogni mezzo di informazione, radio, giornali, televisione, internet o quantaltro, non sentiamo parlare altro che di bombardamenti, avanzate ed assalti. Troppe analogie ci sono in questi due albi con la situazione in corso. Provate ad immaginare che, al posto dei protagonisti di questa storia, ci siano personaggi fin troppo noti nella politica mondiale. Gli interessi mascherati da “intenzione umanitarie” sono fin troppo simili…

Il governatore Potts dello stato del Montana, assolda un ex guardiano della ferrovia, Birch, per affrontare una spedizione nel territorio dello Yellowstone. Lo scopo ufficiale dell’operazione è di studiare un percorso per una nuova strada carrabile. Scopo ufficioso, è quello di proteggere i confini dello stato dalle scorribande dei Sioux ai danni degli allevatori. Per questo Birch assolda, tra le file degli ex sorveglianti della Northern Pacific e i Mountain Man, cento uomini privi di scrupoli e ottimi tiratori. Già con le spedizioni archeologiche scortate da Custer, c’era stato un primo tentativo di provocazione di una guerra. Grazie all’intervento di Cavallo Pazzo e Magico Vento, il pericolo fu scongiurato, ma non allontanato. Ora arriva Birch, che invece di fermarsi al confine invade il territorio Sioux. Lungo il suo cammino distrugge senza pudore barriere naturali (considerate sacre dagli indiani) e infligge ingenti danni sia ai bisonti che agli uomini di Cavallo Pazzo e Piccolo Grande Uomo. I due guerrieri indiani stanno seguendo la colonna di Birch senza attaccarli. Magico Vento, nel frattempo, venuto a conoscenza della spedizione, si reca nel villaggio di Toro Seduto per metterlo in guardia. Mentre Magico Vento e Poe si stanno avvicinando al villaggio, vedono una capanna isolata, ed un ragazzo che sta plasmando una statua di terra a forma di cavallo. Quel ragazzo è proprio Fango (vedi MV n° 50), che ha deciso di costruirsi un cavallo da solo con l’aiuto del Grande Spirito. Il nostro giovane amico, avendo gambe molto veloci, non aveva bisogno di un cavallo e non ne voleva. Ma la guerra si stava avvicinando, e se voleva diventare un guerriero aveva bisogno di trovarne uno. Ma non uno qualsiasi, il suo cavallo doveva conquistarlo. Così si ritirò in solitudine, digiunando e pregando, per avere una risposta dal Grande Spirito. Una notte, mentre stava dormendo, ha sentito dei rumori provenire dal fiume. Un puledro cercava di risalire la riva del fiume ma era rimasto invischiato nel fango. Il nostro piccolo amico lo aiutò ad uscire. Era tutto ricoperto di fango e l’unica cosa che potè vedere era solo una macchia bianca sulla fronte. Il puledro scappò, Fango cercò di inseguirlo ma era troppo veloce perfino per lui. Fango si era ricordato della storia secondo cui il Grande Spirito forgiò tutte le creature con la terra per poi dargli vita. Se avesse costruito un cavallo di fango, poi il Grande Spirito gli avrebbe dato vita. Magico Vento sa che il ragazzo andrà incontro ad una delusione, ma non ha intenzione di dissuaderlo. Ora Magico Vento ha un compito più importante da svolgere: parlare con Toro Seduto. Il vecchio capo è a conoscenza della presenza degli invasori, ma è anche preoccupato per Cavallo Pazzo, per Piccolo Grande Uomo e per le loro azioni. Durante il consiglio dei capi, Magico Vento cerca una visone e si allontana per meditare. Purtroppo trova solo un temporale, che oltre al distoglierlo dalla meditazione, scioglie le speranze del giovane Fango. Il suo cavallo si è disfatto sotto la pioggia. Magico Vento cerca di consolarlo, e parlando con il ragazzo gli suggerisce di usare l’argilla. In questo modo il suo cavallo non si scioglierà sotto la pioggia e magari il Grande Spirito lo riterrà degno di un premio e gli darà vita: gli donerà un cavallo per renderlo un guerriero ed essere d’aiuto alla sua tribù. Magico Vento gli dice che forse non è destinato ad essere un guerriero, forse la sua strada è un’altra.
Spostiamoci verso il confine del Wyoming e il Montana, dove Birch e i suoi uomini, sono in allarme per aver avvistato una colonna di fumo. La loro guida Crow, Giacca Lunga, gli dice che quel segnale è un avviso per gli altri Sioux della posizione del gruppo dei bianchi e, soprattutto, ordina ai Sioux di non avvicinarsi fino a nuovo ordine. Il messaggio è stato mandato da Cavallo Pazzo in persona. Alcuni uomini della compagnia, impazienti si lanciano all’attacco. Birch gli ordina di rimanere al campo, ma i mountain man non hanno intenzione di dargli ascolto. Birch è una persona senza scrupoli e per dare un monito ai suoi uomini contro l’insoburdinazione, non esita a colpirli con una palla di cannone. Gli insoburdinati vengono uccisi senza pietà. Ora il gruppo sa qual'è il prezzo dell'indisciplina. La loro forza è nel gruppo, e Birch ha intenzione di usare il pugno di ferro se necessario. Ma, innanzitutto, spera che la dimostrazione sia stata vista da Cavallo Pazzo. Birch voleva far capire all'indiano che i suoi trucchetti non funzioneranno con il suo gruppo. Nel frattempo, al campo di Toro Seduto, il consiglio dei capi si prolunga. La decisione non è facile: alcuni vogliono ignorare la marmaglia dei bianchi e partire per cercare una mandria di bisonti. La tribù è grande e il cibo sta scarseggiando. Altri vogliono la guerra. Mentre Poe e Magico Vento stanno discorrendo davanti al fuoco, arriva al campo Piccolo Grande Uomo con alcuni guerrieri. E' venuto a riferire ai capi gli spostamenti degli uomini bianchi. Adesso si trovano nella riserva dei Crow. Magico Vento è confuso, non riesce a capire le vere intenzioni di Birch. Non riesce a capire se il suo inteno sia la provocazione o la costruzione della pista carrabile. La comitiva sta effettuando dei rilievi geologici come se stessere veramente progettandola. Se la pista si costruisse, sarebbe necessario innalzare dei forti per proteggerla e la riserva indiana sarebbe rinchiusa in un vero e proprio assedio militare. Poe vuole partire immediatamente per raggiugere la spedizione e infiltrarsi come giornalista. Una volta all'interno riuscirà a scoprire qualcosa di utile. Giunta l'alba, Magico Vento sveglia Poe e gli dice di prepararsi. I capi hanno deciso: metà guerrieri partiranno per la caccia, gli altri seguiranno Cavallo Pazzo e Piccolo Grande Uomo. Loro raggiungeranno Cavallo Pazzo. Prima di partire Magico Vento raggiunge la capanna di Fango. Il ragazzo si trova dentro la capanna e rifiuta di muoversi, rimarrà a digiuno e in preghiera fino a che non sarà esaudita il suo desiderio. Fango non vuole essere di intrarlcio alla sua tribù. Magico Vento non può fare niente per lui, e si mette in viaggio. Anche nel campo degli "esploratori bianchi", i dubbi serpeggiano tra i mountain man, soprattutto dal loro capo Archie. Lo scopo per cui erano stati assunti era di stanare i Sioux e attacare briga. Invece stanno andando in giro a fare perlustrazioni come se la pista debba costruirsi davvero. Nel frattempo, Magico Vento e Poe stanno viaggiando insieme ad altri guerrieri. Durante il tragitto lo sciamano confida a Poe che si sente inutile e che le cose sembrano sfuggirgli di mano. In quel momento vede Fango su di un altura in meditazione. Non riuscendo a capire come possa averlo raggiunto fin lì, si avvicina alla figura. Poe lo segue senza capire il motivo dello scatto di Ned: non c'è nessuno sull'altura e Magico Vento penza di essersi sbagliato, quando poco distante riappare lo spirito di Fango che gli fa vedere dove si trova il suo cavallo. Fango (o meglio, la sua figura spirituale) ha bisogno del suo aiuto per catturarlo. Nella valle stanno pascolando dei cavalli selvaggi e fra di loro, Ned scorge un puledro con una macchia bianca sulla fronte, proprio come l'ha descritto il ragazzo. Nonostante le rimostranze di Poe, che fa notare a Magico Vento che stanno andando incontro ad un a guerra, lui torna indietro verso la capanna di Fango con il puledro appena catturato. Quando si avvicina alla capanna, Fango sta dormendo. Magico Vento mette il cavallo nel recinto e torna verso il villaggio senza svegliare il ragazzo. L'indomani mattina Fango entra al galoppo nel villaggio con il suo cavallo. Fango racconta a Magico Vento di aver fatto uno strano sogno la notte precedente: ha sognato che il suo spirito varcava valli e praterie fino ad una grande vallata dove pascolavano dei cavalli selvaggi, fra cui il suo puledro. C'era anche Magico Vento. Fango sentiva che doveva chiedergli aiuto ma il suo orgoglio glielo impediva. Dopo capì che doveva metterlo da parte e chiese umilmente a Ned di prenderlo per lui. Lo sciamano non sa se Fango un giorno diventerà un guerriero, ma ha le capacità di diventare uno sciamano. Ned e Poe si rimettono in viaggio. Durante la strada vedono segnali di fumo che non portano buone notizie. Gli uomini bianchi stanno seguendo la pista dei bisonti. Questo vuol dire che i due gruppi (quello dei cacciatori e quello dei guerrieri) presto si ricongiungeranno. Nel frattempo Birch ed Archie si stanno preoccupando per i numerosi segnali di fumo che si vedono intorno al campo. Purtoppo non possono interpretarli perchè la loro guida Crow, Giacca Lunga, li ha abbandonati dopo che hanno abbattuto a cannonate uno dei loro luoghi sacri. Birch ha intenzione di muoversi con cautela, ma dai segnali di fumo capisce che la maggior parte dei guerrieri è lontana dal loro campo (i segnali di fumo, infatti, servono per comunicare a grande distanza). Poco lontano, una delle sentinelle ha avvistato un branco di bisonti. Birch vuoli prenderli a cannonate per costringere i Sioux ad uscire allo scoperto. Dei giovani guerrieri, forti della loro incoscienza, non seguono gli ordini di Toro Seduto di starsene alla larga, e si lanciano al galoppo verso la mandria per tentare di spingerla a sud, lontana dai bianchi. Gli uomini di Birch, hanno già sistemato il cannone in una posizione di predominio sulla valle pronti a dare una lezione ai "selvaggi". Il primo colpo va a segno colpendo un giovane indiano e dei bisonti. Ma mentre il tronfio bianco si gira per caricare il secondo colpo, trova l’amico trafitto e la freccia di Cavallo Pazzo che pone fina alla carneficina. Cavallo Pazzo getta dalla rupe il cannone. Toro Seduto e i suoi guerrieri stanno arrivando per unirsi agli uomini di Cavallo Pazzo. Mancano soltanto Magico Vento e Poe, rallentati nella loro marcia da un forte vento che porterà pioggia per parecchi giorni. Questo giocherà a loro favore: gli uomini di Birch hanno carri e cannoni e la loro marcia sarà rallentata. Vendetta chiama vendetta. Birch ha perso tre uomini e un cannone e per questo organizza un imboscata per un gruppo di indiani. Ma Archie è rimasto ferito ad una spalla e non potrà usare la mano destra per parecchio tempo. Per non dare il tempo agli indiani di organizzarsi Birch ha in mente una sorpresa per loro. Come ha sospettato infatti, Cavallo Pazzo, Piccolo Grande Uomo e Toro Seduto decidono di attaccare il convoglio. Ma trovano solo dei carri abbandonati e nessuna traccia dei bianchi. Mentre i guerrieri stanno ispezionando i carri arrivando anche Magico Vento e Poe. Dentro i carri ci sono dei sacchi di fagioli, conditi probabilmente con stricnina (come era uso durante i lavori per costruire la ferrovia per eliminare i ribelli), casse di dinamite ed altre casse piene di chiodi e bulloni. Poe è perplesso, non sa perchè quell'uomo ha lasciato qui tutta quella roba finchè non capisce che c'è una trappola e urla a tutti di allontanarsi in fretta. Le raccomandazioni di Poe e di Toro Seduto non vengono ascoltate da un indiano troppo curioso che vede una catenella sbucare da una cassa e pensa bene di vedere cosa c'è all'altro capo. Era una bomba, azionata da un congengno a strappo. La mente di Birch si rivela più pericolosa di quanto pensassero Magico Vento e Poe, così i nostri due amici decidono di infiltrarsi nelle linee nemiche per scoprire il vero gioco di quel demonio. Ma, per farlo con arte, hanno bisogno dell'aiuto di Cavallo Pazzo. La spedizione, intanto, sta tentando di attraversare il fiume con i carri, quando Archie nota sull'altra riva la sagoma di un ragazzo indiano con la faccia sporca di fango. Uno dei Mountain Man tenta di sparargli ma non riesce a prenderlo. Nello stesso momento si sentono degli spari alle loro spalle. Un gruppo di indiani sta inseguendo due uomini bianchi: Poe e Magico Vento. I nostri amici vengono "tratti in salvo" da Birch e si presentano a lui come un giornalista ed uno scout dell'esercito venuto ad avvertirlo di rientrare alla base al più presto perchè l'esercito non potrà dargli aiuto. Per il momento Birch sembra aver abboccato.

Ciop

 
 
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