Gli arretrati
 
 
Il regolatore
Magico Vento n° 49

© Sergio Bonelli Editore S.p.A. Il buono, il matto, il cattivo. Il buono, Magico Vento; il matto, Kyle Roland; il cattivo, Shooter. Kyle è un uomo mite, considerato da tutti un folle, rintanato sui monti del Montana dopo essere stato allontanato da Lewis City. Kyle lavorava nel ranch di Tucker, un ricco allevatore di cavalli. I matti provano sulla loro pelle l'incomprensione della gente e vengono spesso derisi e tormentati con giochi pericolosi. Kyle era la vittima designata degli uomini del ranch. Proprio durante uno di questi giochi la figlia del padrone, Mary Tucker, intima agli uomini di smettere. Kyle scambia quel momento di arroganza per compassione verso di Lui. Da quel momento Mary appare ai suoi occhi come una divina apparazione. Continua ad amarla e ad osservarla da lontano finchè una notte entra furtivamente nella camera della donzella per guardarla mentre dormie ma la ragazza si sveglia ed urla. Kyle viene preso e malmenato, come nella migliore tradizione del west, e viene confinato in un isolato capanno in montagna in compagnia degli orsi. La sua vita trascorre tranquilla, a parte le visite dei suo vecchi "amici" Arno e Pug, due cow-boy del ranch di Tucker, che si divertono a farlo ballare con i colpi di fucile e a spazzolargli tutte le provviste. Durante una di queste visite i due cowboy hanno la sventura di incontrare Shooter. Costui è un regolatore, una figura ambigua che al giorno d'oggi potremmo quasi paragonare ad un Terminator. Shooter è stato assunto da Tucker per scovare, ed eventualmente far fuori, i ladri di cavalli che lo stanno depredando. Di ritorno al ranch, Shooter nota i cavalli di Arno e Pug con il marchio di Tucker. Pensando si tratti dei ladri che sta cercando, Shooter entra nella capanna e, fingendosi un forestiero in cerca di affari, inganna i due per scoprire le loro intenzioni. Non sa che i due malcapitati lavorano per Tucker e li fa fuori senza problemi. Il suo rammarico in seguito sarà soltanto quello di non averli interrogati più a fondo prima di ucciderli. Kyle, nascosto in cantina, assiste al duplice omicidio ma dell'assassino riesce solo a vedere due speroni d'argento. Sicuro di non essere creduto fugge nella foresta. Al suo inseguimento si getta lo sceriffo Goodwin e i suoi scagnozzi mosso, più che dal desiderio di giustizia, dalla possibilità di riscattare la sua figura davanti ai cittadini di Lewis City ad un mese dalle elezioni. Dopo numerosi furti di cavalli senza aver preso neanche un ladro, adesso un povero matto riesce a sfuggirgli per tre mesi. Finalmente riesce a localizzarlo nei territori del Dakota, nella terra dei Sioux. Nella fretta di acciuffarlo non perde neanche tempo a passare dal forte per ottenere il permesso di entrare nei territori indiani, non preoccupandosi che un gesto così sconsiderato potrebbe far saltare i delicati rapporti di pace tra il Governo degli Stati Uniti e il Popolo rosso. Magico Vento incontra subito la "sporca dozzina" intimandoli di non proseguire le loro ricerche e di andare subito al forte dal Maggiore Eccles. Dal canto suo lo sceriffo non ha tempo da perdere e ordina ad uno dei suoi uomini di sistemarlo. Nello scontro Magico Vento ha la meglio e riesce ad allontanarsi tuffandosi nel fiume (con un tuffo da far invidia ad un campione olimpionico). Lo sceriffo, scrutando l'orizzonte per scoprire dove è finito il nostro amico, trova Kyle, appoggiato ad un albero a riposare. Subito corre verso il poveretto, che accortosi degli inseguitori comincia a fuggire cercando rifugio tra gli alberi. Ma nella sua strada torva un gruppo di indiani. I matti si sa, vengono considerati dagli indiani come persone speciali, gli "spiriti parlano in loro". Kyle viene accolto nella tribù e può considerarsi al sicuro con loro. Nel frattempo MV insieme ai suoi "guerrieri" scorta lo sceriffo e i suoi uomini verso il forte, evitando spargimenti di sangue e una possibile rivolta. Magico Vento è deciso a scoprire la verità e finchè non l'avrà trovata non consegnerà Kyle allo sceriffo. Durante uno scambio di idee tra MV e lo sceriffo Goodwin, si viene a scoprire che due uomini che fanno parte della sua spedizione e lavorano nel ranch di Tucker, hanno ricevuto ordini precisi dal loro padrone per ingannare lo sceriffo e far ricadere tutti i sospetti su Kyle. Il giorno dell'omicidio un uomo con gli speroni d'argento è arrivato nel ranch riportando i due cavalli di Arno e Pug. Quell'uomo era Shooter che tornava per riferire l'accaduto al suo datore di lavoro. Sotto consiglio di Shooter, Tucker ordina ai suoi uomini di dimenticarsi la visita di quell'uomo, di raccontare allo sceriffo che i due cavalli sono tornati da soli e di essere preoccupati della scomparsa dei compagni. Così ordina loro di portare lo sceriffo nella capanna. Lo sceriffo Godwin non è contento di essere stato preso in giro un'altra volta e decide di ritornare a Lewis City per scoprire la verità. In fondo darebbe più lustro alla sua carriera incastrare un pesce grosso come Tucker, piuttosto che un mezzo matto. Anche Magico Vento si reca a Lewis City deciso a dimostrare l'innocenza di Kyle. Shooter nel frattempo ha svolto bene il suo lavoro, riportando come trofeo un carro pieno di cadaveri e una parte dei cavalli rubati. Stanco ed affamato decide di trattenersi qualche giorno nel ranch sotto invito della vanesia figlia di Tucker, Mary. La fanciulla ricorda un po' il carattere di Rossella di "Via col vento": capricciosa e ribelle. Segregata dal padre che la controlla oltre ogni limite e scoraggia ogni pretendente, la fanciulla si invaghisce del galante straniero che la copre di frasi del tipo: "…di splendido ci siete solo voi" oppure "..la loro bellezza è inferiore solo alla vostra". Se a tutto questo mettiamo in conto che il padre è contrario a questa relazione, il gioco è fatto e la pollastrella ci casca con tutte le scarpe. Il galante Shooter fa finta di andarsene perché sembra che la sua presenza non più gradita dal padrone di casa. La donzella allora tenta la sua ultima arma, mettere suo padre di fronte al fatto compiuto. Naturalmente Shooter non accetta subito per non disonorare la ragazza, ma il chiaro di luna è complice e la fanciulla ormai è diventata una preda nelle mani del suo cacciatore. A rovinare la magnifica serata arrivano lo sceriffo Goodwin e Magico Vento. Lo sceriffo è deciso più che mai a far sputare la verità a Tucker che per evitare altri problemi decide di collaborare e di consegnarli Shooter. Mary sente tutto origliando dietro la porta e corre subito ad avvertire il suo moroso. Shooter, ormai scoperto, prende in ostaggio Mary, cercando di fuggire dall'assedio degli uomini dello sceriffo e del ranch. Nello scontro a fuoco il padre di Mary muore colpito da uno dei proiettili di Shooter. Magico Vento riesce a catturarlo e a consegnarlo alla giustizia. Sarà impiccato come i ladri di cavalli dalle stesse persone che erano pronte a linciare un povero idiota, e sarà proprio la mano di Mary a decretare la "sentenza". Tutto è bene quel che finisce bene. La storia è orchestrata alla migliore maniera di Manfredi. Non ti annoia mai e ti riporta alla mente alcuni ingredienti dei vecchi capolavori western. I disegni di Barbati caratterizzano bene i volti e i caratteri dei personaggi di contorno, a partire dallo sceriffo Goodwin fino agli uomini di Tucker. Era ora che tornasse! Alla prossima.

Ciop

 
 
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