Hejira
è il
titolo di un album di Joni Mitchell del 1976 e racconta di un viaggio,
una fuga da un ambiente pericoloso e avverso. E' un disco decisamente
"ontheroad" in cui tutti i pezzi trattano il tema della strada e
della libertà, l'esperienza di vita di una cantante canadese dalla
voce suadente e calda ma anche dolcissima che nel pezzo di apertura
dell'album "Coyote" ci racconta di un incontro con un "coyote"
appunto, un "redneck", un rozzo americano un po' demodè di vedute
che è possibile ancora incontrare nei ranch, o nelle periferie,
o comunque ai margini delle grandi città. Due poli opposti, due
colori in contrapposizione, due persone e due culture che sembrano
essere tanto distanti tra di loro al punto da non poter condividere
nulla e invece le differenze svaniscono strada facendo nel momento
in cui l'irrazionale subentra al razionale e l'unico linguaggio
universale e comprensibile è quello in cui le parole non contano.
Musicalmente Hejira è un disco di facile ascolto, semplice ma profondo,
caratterizzato da testi di una bellezza unica scritti da una grande
songwriter e impreziositi da suoni prodotti da musicisti di importante
estrazione jazzistica. Il basso egregiamente suonato dall'indimenticabile
Jaco Pastorius unito a chitarra e percussioni creano un anima "essenziale
e pura" a questo disco.
"No
regrets, Coyote I just get off up aways You just picked up a hitcher
A prisoner of the white lines on the freeway"
Joni
Mitchell è anche un apprezzabile pittrice ed è possibile trovare
alcune sue opere ed altro materiale sul sito ufficiale http://www.jonimitchell.com/
Top
of page/Inizio pagina
|