Da
quando è arrivata la notizia che sarebbe venuto in Italia
e più precisamente allo Stadio San Siro di Milano, ho fatto
di tutto per avere quei biglietti e un giorno di inverno ho avuto
il piacere di stringerli in mano. Da allora sono rimasti sopra al
calendario in cucina assistendo alla danza mensile delle pagine
strappate segnando una distanza sempre minore a quell’appuntamento.
Sabato
28 giugno 2003 la prima emozione è stata stringere nuovamente
quei biglietti in mano e riporli nella tasca del marsupio con la
consapevolezza che da lì a pochissime ore avrebbero consentito
la nostra presenza ad una indimenticabile “thunder-night”.
Sono le 16 quando arriviamo davanti ai cancelli…fa’abbastanza
caldo e c’è parecchia gente che attende il momento
dell’apertura. Facciamo un giro di perlustrazione recandoci
in direzione del punto dove ci siamo dati appuntamento con alcuni
amici per la fine concerto…mentre transitiamo da quelle parti
incontriamo una persona che conosciamo, ci avviciniamo, ci salutiamo
e scambiamo due chiacchiere giusto due per ingannare l’attesa.
Un cenno dal cancello vicino indica che stanno aprendo e così
velocemente ci salutiamo e le nostre strade si dividono tanto !”noi,(pensiamo),
non abbiamo fretta di entrare, lasciamo un po’ defluire la
gente”. Ma come a volte può accadere, la fortuna quella
sera sembra dalla nostra perché mentre sostiamo davanti ad
un ingresso che (a detta di un cartello) dovrebbe restare chiuso,
si apre e viene fatta passare qualche persona disabile e il poliziotto
che presiede a quell’ingresso ci dice che se pazientiamo qualche
minuto avremmo avuto accesso anche noi (??!)…E succede proprio
che dopo un paio di minuti quel cancello si riapre e per magia ci
troviamo dentro lo stadio in corrispondenza di una delle rampe d’accesso.
Non realizziamo subito cosa c’è capitato ma appena
ci voltiamo e vediamo il colpo d’occhio delle miriadi di persone
che sono rimaste fuori in coda ad attendere, ci rendiamo conto di
essere stati dei privilegiati così “carpe diem”
cominciamo a correre in direzione del secondo anello…Fortuna
che ho smesso da tempo di fumare perché quella corsa credo
mi sia costata un pezzo di polmone e una bella sudata!!!…Arrivati
in cima alla rampa percorriamo qualche metro in direzione dei posti
più centrali rispetto al palco e ne troviamo un paio esterni
vicino ad una uscita e alle scale…(purtroppo da tempo soffro
di crisi d’ansia anche se con minore frequenza ma ho la necessità
di trovarmi uno spazio che non sia troppo affollato). Bene, ci siamo,
è incredibile, davanti a noi c’è il palco e
i due megaschermi…. Il prato è ancora abbastanza accessibile,
gli spalti sono semivuoti….siamo davvero stati fortunati (una
volta tanto) ma da lì a cinque minuti si scatenerà
il delirio…La gente continuerà ad arrivare a frotte,
in molti puntano ai posti del settore dove ci siamo sistemati…credo
tra i migliori del secondo anello…Ogni volta che mi giro vedo
gambe in continuazione che si muovono, la gente passa dappertutto
anche dietro la mia schiena e oltre a cominciare a perdere la pazienza
per qualche calcio di troppo, mi assale all’improvviso una
breve crisi d’ansia…mi manca l’aria, mi sento
stretta, la gente è ovunque…sto’ male se ci penso,
mi prende una crisi di pianto ma manca pochissimo e Daniele riesce
a riportarmi alla calma…
Ok
sono ormai le 20.15 lo spettacolo sta per iniziare, l’aria
si è rinfrescata nel frattempo e qualche nuvola nera avanza
minacciosa…La ragazza che mi siede davanti con cui abbiamo
da subito scambiato qualche parola, mi comunica di ritorno da un
breve giro che fuori si sta per scatenare un diluvio…Scrutiamo
il cielo speranzosi che si tratti di qualche nuvola passeggera e
nel frattempo con la musica di “C’era un volta nel west”
in sottofondo entrano i musicisti della E-Street Band che si susseguono
in fila indiana…e finalmente BRUCE che ci delizia da subito
con le note di THE PROMISED LAND…(ormai siamo davvero nella
terra promessa) seguita da THE RISING…si direbbe che è
arrivato il giorno del DILUVIO perché nel cielo è
cominciato il girotondo dei lampi e l’acqua inizia a cadere…EMPTY
SKY è da pelle d’oca soprattutto se durante l’ascolto
ci si ferma a guardare quel cielo gonfio e via che si va con THE
RIVER WAITIN’ON A SUNNY DAY Bruce si augura che “qualcuno”
sia all’ascolto, ma niente da fare, l’acqua non accenna
a diminuire anzi, e allora ci riprova e improvvisa “WHO’LL
STOP THE RAIN” che tuttavia non riesce ad esorcizzare quello
che sarà un vero e proprio nubifragio “accampatosi”
quella sera sullo stadio….altro che effetti speciali…forse
l’aria è talmente elettrica, è carica delle
nostre comuni emozioni da provocare tutto questo…mi fanno
sognare la dolcezza del violino di Souzie Tyrell e l’incantevole
voce di Patty Scialfa, the boss’s red headed woman ;-)…vai
“sorella!!!”…Con GROWIN’UP arriva anche
il momento in cui Bruce ci racconta e si racconta, è il momento
dei ricordi, di quel 1985 in cui c’erano “mile italiani
pazzi che gridavano BRUCE BRUCE” (da lui pronunciato proprio
come per noi si scrive)…sono passati tanti ani e siamo cresciuti
insieme” …E si va avanti con altrettanti emozianti e
bellissimi momenti fatti di mani alzate tutte assieme cantando e
ballando sulle note di BADLANDS, OUT IN THE STREET, ,MARY’S
PLACE …let it rain, let it rain, let it rain, let it rain…sì
sì lasciamo che piova tanto ormai siamo zuppi anche noi nonostante
la copertura ma è proprio questo il bello che ci accomuna
che ci rende tutti uguali (spesso anche Bruce non manca di lasciare
il suo “tetto” per stare come noi sotto l’acqua)…,
meet me on mary’s place…we gonna have a party!!!!”Ragazzi
ma chi si riprende più??? Un simpatico siparietto in cui
Bruce ripete “Sono stenco, molto stenco”e con la testa
penzoloni attende di ricevere dalla folla la carica a suon di “BRUCE
BRUCE BRUCE BRUCE BRUCE”…incalzato da Stevie che gli
dice “SCUSA…IT’S BOSS TIME!!!”…momenti
godibilissimi che lasciano lo spazio all’esecuzione di brani
come THUNDER ROAD, INTO THE FIRE, l’immancabile BORN TO RUN,
la struggente e bellissima MY CITY OF RUINS, LAND OF HOPE AND DREAMS.
Oramai sono le 23 e un quarto e lo spettacolo deve volgere al termine,
giusto il tempo per ricevere ancora un paio di regali DANCING IN
THE DARK e ROSALITA…Ora lo spettacolo è proprio finito
e Bruce rimane qualche attimo a salutarci prima di uscire…il
groppo alla gola ritorna, gli occhi brillano, la mente vola…
E’ stata una serata memorabile…La prima volta a San
Siro del Boss nel 1985 ero adolescente (avevo 15 anni) e purtroppo
impossibilitata ad esserci; l’appuntamento era solo rimandato
di “qualche anno”, 18 esattamente, ma per la prossima
non dovremo attendere molto…Bruce l’ha promesso e se
lo dice il Boss…
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