LA MIA PASSIONE PER
ZORRO/GUY WILLIAMS: DAL PRIMO INCONTRO COL PERSONAGGIO ALLA CREAZIONE DEL “SITO
ITALIANO” A LUI DEDICATO.
(di
Annamaria)
In occasione della singolare
concomitanza di ricorrenze concernenti il nostro amato “Zorro” (nel corso del
2007 infatti cadono il
50° Anniversario della realizzazione
e messa in onda della serie, il 10°
Anniversario del nostro reperimento delle prime notizie concernenti la serie
Disney ed il suo interprete, ed il 5°
Anniversario della creazione del “Sito Italiano su Zorro/Guy Williams ”) ho
pensato di ripercorrere le tappe fondamentali della mia “love story”.
Il mio primo approccio con il mitico G.
Williams/Zorro è avvenuto all’inizio degli
anni ‘70, quando la serie era ancora nell’originale bianco e nero,
meno “sgargiante” di quella che attualmente viene
proposta colorizzata, ma proprio per questo avvolta da un alone ancora più
“epico” e “romantico” dato anche dalla programmazione settimanale (il giovedì
pomeriggio!), attesa e seguita con “religiosità” all’interno della famosa “TV
dei Ragazzi” del Programma Nazionale (l’attuale RAI 1).
Per quanto mi riguarda, la prima volta che
ho incontrato il personaggio di Zorro deve risalire al 1970/‘71 o ’72, su di un
fumetto b/n di qualche ragazzo del vicinato… e doveva già avermi colpito, dato
che andavo in giro a disegnare dappertutto delle Zeta…ma
tracciate al contrario, perché non sapevo ancora scrivere!
Nel 1971 è arrivata la televisione nella
mia famiglia, così dopo qualche anno ho iniziato a guardare lo “Zorro” della
Disney… ed è scattato il “colpo di fulmine”, tanto che una delle prime parole
pronunciate da mia sorella Luisella
è stato “Dollo” ed io andavo in giro per la casa con le scarpe col tacco e
la gonna a ruota di mia madre, una mantellina da parrucchiera sulla testa ed una
piccola borsetta di lana, fingendo di essere la fidanzata di Zorro!
Comunque, a parte i “ritorni di fiamma”
coincidenti con le varie messe in onda della serie durante gli anni ’70, e dopo
la delittuosa sparizione dal video avvenuta dal 1979 al 1995 (che ha
sottratto G. Williams ed il suo “Zorro” ad un’intera generazione di potenziali
estimatori!), la vera “folgorazione” è avvenuta nell’autunno
del ’95 (fu a partire dal mese di ottobre che finalmente la serie fu
riproposta, compresi i 26 episodi mai trasmessi prima…)
quando, vista l’età e la maggiore consapevolezza e cultura, abbiamo
potuto comprendere ed apprezzare pienamente ogni sfumatura del capolavoro della
Disney: l’accuratezza storica delle ricostruzioni, la cura dei dettagli, la
ricercata eleganza dei costumi e la loro meticolosa realizzazione, la “magia”
creata dalle storie e dai dialoghi coinvolgenti, le immortali performances degli
interpreti… e soprattutto la profonda introspezione psicologica dei personaggi.
Nessuno di loro è uno stereotipo, ognuno ha una sua più o meno sofferta
personalità che lo rende profondamente umano e lo fa
uscire dallo schermo per “prendere” vita (… ed a ogni visione si colgono nuovi
particolari, scoprendo anche la modernità delle problematiche
esistenziali che muovono e motivano i vari personaggi).
Per esempio, è significativa la
frustrazione e la disperazione di Monastario, un ambizioso e valente ufficiale
che si scontra con l’inettitudine dei suoi uomini e con il successo, ricchezza
ed arguzia del suo (invidiato!) coetaneo Don Diego e con l’inafferrabile
giustiziere Zorro che lo sfida (ed umilia!) con divertito godimento. Il Capitano
è un “cattivo” molto moderno, un frustrato “giovanotto rampante” che si
accanisce sempre più, fino a rovinarsi con le sue stesse mani… Un personaggio
tanto affascinante nella sua complessità (oltre che avvenenza…) che fin dalla
messa in onda della 1° Stagione ebbe tanto successo
da eguagliare quella del protagonista, e per questo motivo venne eliminato dalla
serie (un vero peccato! Era l’antagonista migliore di Diego/Zorro…). Per non
parlare poi del perfetto ritratto di Don Diego, che nella serie Disney non è più
il semplice stereotipo del damerino incolore dei film precedenti, che serviva
solo come “copertura” fra un’azione e l’altra di Zorro, ma è un raffinato e
brillante giovanotto educato ai principi europei dell’Illuminismo e del nascente
Romanticismo, che lotta per migliorare le condizioni del suo Paese e dei suoi
concittadini, a viso aperto quando ciò è possibile (basti pensare alle accorate
ed energiche arringhe che Diego rivolge al Magistrato Galindo, al padre ed ai
Rancheros troppo impulsivi, al Vice Governatore in difesa di Joaquin Castenada,
eccetera…), o come Zorro quando egli non può proprio agire diversamente. Inoltre
è magistralmente rappresentata anche la profonda sofferenza del giovane Diego
che si vede incompreso dal padre (del quale desidererebbe invece godere la
stima…), oltre che dai suoi concittadini e dalle occasionali presenze femminili
(queste, al contrario, piuttosto “convenzionali” e prive di spessore, a parte
forse i personaggi di Teresa, Anita e poche altre…), che non sanno vedere al di
là delle apparenze e si lasciano abbagliare dalla figura di Zorro (…ed
infatti Diego sovente lascia trasparire una certa insofferenza per il suo
alter ego che, nato inizialmente per permettergli di esprimersi maggiormente,
alla lunga rischia di soffocare la sua vera natura).
Insomma, il telefilm della Disney è stato
il primo (e forse anche l’unico!) ad attribuire la
giusta centralità al personaggio di Diego (che è in realtà l’anima ed il vero
artefice di Zorro!)… e la cosa curiosa è che, da quanto si è scoperto da alcuni
articoli ed interviste, è stato proprio Guy a perfezionare e modellare su
di sé “Diego”, dato che Walt Disney aveva affidato al suo talento e
professionalità la caratterizzazione del personaggio, che doveva avere un suo
specifico “spessore” all’interno di un programma seriale che dava più spazio
alla quotidianità (quindi a “Diego”) rispetto all’eccezionalità (cioè “Zorro”)
come avveniva invece nei films.
Naturalmente, man mano che aumentava la
passione per la serie Disney, aumentava in noi anche il desiderio di saperne di
più sulla realizzazione della serie e sul conto degli interpreti che la avevano
resa immortale… e, soprattutto, il desiderio di conoscere meglio G. Williams,
sul quale non si conosceva nulla al di là del nome e di alcune scarne
informazioni riportate nei rarissimi (ed incompleti!) articoletti collezionati
negli anni ’70 e nelle poche righe dedicate alla sua morte nel 1989. La
situazione era davvero “disperata”, dal momento che né la ricerca di eventuali
giornali d’epoca nei mercatini dedicati ai collezionisti, né le numerose lettere
inviate ai settimanali specializzati ed alla RAI, né
le altre ricerche bibliografiche avevano portato ad alcun risultato. Non si
trovava assolutamente niente e non si riuscivano a sapere neanche le più
generiche notizie biografiche/professionali su G.Williams… per mesi
io e Daniela
(conosciuta alla fine del 1995
tramite una sua inserzione sul settimanale “Film TV” a cui, come me, si era
rivolta per cercare notizie) ci siamo scritte chiedendoci se fosse stato
sposato, se avesse avuto dei figli, che vita avesse avuto prima e dopo “Zorro”…
ponendoci ogni sorta di interrogativo e facendo le più “tetre” ipotesi su di
lui.
La svolta è infine avvenuta nella
primavera del 1997, quando (senza
troppe speranze!) io e mia sorella abbiamo provato a chiedere al marito della
nostra amica Maria Nella,
che possedeva un p.c. per la sua professione, se fosse possibile trovare
qualche informazione attraverso Internet (un campo di ricerca che iniziava
allora a diffondersi). Dopo alcuni contatti egli è riuscito infine a trovare il
sito di Bill Cotter e di Mary Spooner e poi,
scrivendo direttamente alla “Lista” di Barbara Holmes per avere informazioni più
specifiche sul conto di G.Williams…
ha ricevuto una risposta da Steve Catalano in persona!
(30/04/1997:
l’inizio della nostra corrispondenza ed amicizia con Steve, il figlio di Guy!).
Un altro evento determinante è stato
entrare in contatto con Elise
(una ragazza francese segnalatami da una fan americana con la quale entrambe
corrispondevamo) che nel 1988/’89 aveva avuto la straordinaria opportunità di
frequentare Guy in persona (!!)
a Buenos Aires e che, oltre a tutte le testimonianze ed informazioni che ci
ha fornito -e continua a fornirci- grazie alla sua frequentazione dei fans USA,
a partire dal marzo 1998 è
divenuta una mia assidua corrispondente ed una cara amica (con la quale io e mia
sorella abbiamo condiviso anche il viaggio a Los Angeles del 2001).
Intanto, col passare del tempo, si era
allargata sempre più anche la cerchia dei miei corrispondenti italiani e
stranieri interessati allo scambio di
commenti/impressioni e, soprattutto, di notizie e materiale video concernenti
“Zorro” e G.Williams. (…per anni io e mia sorella
abbiamo tradotto, ricopiato e fotocopiato montagne di informazioni e foto di
varia provenienza, oltre a far transcodificare dal NTSC-system le videocassette
provenienti dagli USA e registrare/duplicare tutto il materiale possibile per
smistarlo fra gli amici interessati!), continuando parallelamente ad insistere
presso i mass-media italiani per tentare (inutilmente!) di fare dedicare un po’
di spazio allo “Zorro” Disney ed a G.Williams., oltre che a collaborare alle
iniziative straniere in onore della memoria di Guy (“G.W.’s Stamp - USA”, “G.W.’s
Star - Hollywood”, “Mattonella commemorativa ad Eurodisney - Paris”, “G.W.’s
Bench - San Luis Rey Mission”, etc.).
Nel
gennaio 2002 ci ha poi contattato
Erica, una giovane fan che ha voluto
mettere le sue vaste conoscenze informatiche “al servizio della causa” e, dopo
qualche mese di gestazione ed assiduo lavoro, nell’ottobre 2002
ha finalmente preso vita il SITO ITALIANO SU
ZORRO/G. WILLIAMS, in cui è confluito e continua ad essere pubblicato tutto
quello che riguarda Zorro/G.W., opportunamente
tradotto in italiano per coloro che non conoscono l’inglese, al fine di
assolvere alla nostra “missione” di «rendere giustizia al giustiziere» (così
vergognosamente trascurato dai mass-media italiani) e di diffondere la
conoscenza di Guy Williams e del mitico personaggio a cui lui solo ha saputo dar
vita in maniera «unica ed inimitabile».
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