Hai avuto l’opportunità di andare
sul set di “Zorro” quando tuo padre stava registrando gli episodi? Se sì,
cosa hai notato riguardo i rapporti fra gli attori?
Sì, ho trascorso molto tempo alla Disney. Il set, gli attori
e l’intero Studio erano molto amichevoli e sembravano come una grande
famiglia. Non furono utilizzati nastri magnetici ma pellicole.
Chi fra le guest-stars di
“Zorro” ti ha colpito maggiormente o ricordi come particolarmente simpatico
a tutti?
Tra le guest-stars Cesar Romero era forse uno dei miei
favoriti, ma tra gli interpreti regolari quasi tutti erano cari amici di
famiglia. Gene Sheldon (Bernardo) forse mi colpì maggiormente in quanto era
solito fare per me giochi di prestigio e mi insegnò i primi trucchi. La magia
è tuttora uno dei miei hobby.
Con così tante puntate di
“Zorro” registrate in due stagioni, tuo padre divenne mai insofferente del
frenetico programma di lavoro verso la fine della seconda stagione?
Probabilmente sì, ma penso che gli piacesse così tanto che
non gli importava.
Mi piacerebbe sapere se Carlos Santo
ti mandò tutti gli effetti personali di tuo padre compreso il computer
portatile della Columbia che Guy era solito usare a Buenos Aires; se non è
stato così, chi li ha attualmente?
Ho ricevuto gli effetti più stretti di papà. Ricordo bene
il computer, era un primitivo portatile Compac. Lo aiutai a sceglierlo per
scrivere lettere e per giocarci a scacchi (era un grande giocatore). Quando morì
a Buenos Aires c’erano molte cose difficili da trasportare ed il computer era
una di quelle. Chiesi a Carlos di darlo ad uno degli amici di papà di là.
Quali erano gli attori ed attrici
americani e francesi preferiti da Guy Williams?
Sono sicuro che ce n’erano diversi di cui non sono al
corrente, ma amava un attore comico francese, Jeac Tate – Jacques Tati
(perdona il mio spelling), più noto per “Mister Houlot’s Holiday”
(nuovamente non sono sicuro della grafia).
Guy Williams era un uomo molto
corretto ed esemplare. Era comunque un uomo religioso?
Fu battezzato cattolico alla nascita, ma non fu molto
praticante. Era un uomo estremamente intellettuale e, sebbene non aderì a
nessuna organizzazione religiosa, credo che fosse profondamente religioso.
Hai mai pensato di riprendere il
ruolo di tuo padre come “Zorro”?
Vorrei, se solo potessi ritrovare la mia spada di plastica
con il gesso in punta. No, davvero, sebbene continui a cercare chi –
opportunamente perfezionato – possa realizzare il ruolo così bene come fece
mio padre.
Quali sono stati i tuoi preferiti
fra gli episodi di “Zorro” interpretati da tuo padre?
Li ho amati tutti, in realtà non riesco a pensare ad uno che
fosse il mio preferito. Mi sentivo quasi come se fossi realmente là in tutti
gli episodi, poiché i momenti sul set erano stati così vividi. Solo più
avanti nella mia vita, realizzai chiaramente che lo show era in bianco e nero,
dato che i colori del set erano così ben delineati nella mia mente.
Come accolse tuo padre la decisione
di sospendere lo “Zorro” Disney? Non desiderò mai riprendere quel ruolo?
Sì lo avrebbe desiderato. Infatti si incontrò inizialmente
con la Disney quando decisero di realizzare “Zorro and Son”, ma quando si
accorse che avevano l’intenzione di tramutarlo in una “comedy”, ne fu
totalmente disinteressato. Buona cosa… lo show fu un fiasco.
Decise di smettere di recitare di
sua volontà?
Sì. Giunse ad un punto in cui realizzò che era diventata
un’attività priva di classe e finezza.
Quanto la sua vita fu condizionata
dalla sua bellezza e dal successo di “Zorro”? E la tua vita? Tua madre fu
mai gelosa di un marito tanto affascinante?
Non ci sono dubbi che il successo di “Zorro” cambiò le
vite di tutti noi. Sono sicuro che la mamma di tanto in tanto fosse gelosa, ma
anche lei è bellissima ed era una modella di successo, così forse la bilancia
era in equilibrio.
Quanto fu importante nella sua vita
la propria origine italiana? Si sentiva più vicino alla mentalità latina o
americana? E tu?
Papà nacque e crebbe a New York, ma la sua prima lingua a
casa fu l’italiano. Sebbene fosse fiero del proprio retaggio, egli non gli
attribuì molta rilevanza, poiché era essenzialmente sé stesso.
Ti sei mai scontrato con tuo padre
per qualcosa? Quali erano, secondo te, i suoi maggiori pregi e difetti?
Certamente. Non credo che il nostro rapporto fosse molto
diverso di quello della maggior parte dei ragazzi con i propri padri. Direi che
la sua gentilezza, intelligenza e saggezza erano fra le sue migliori qualità e
forse l’occasionale caparbietà potrebbe essere ciò che io definirei uno dei
suoi difetti. In complesso, tuttavia, andammo avanti alla grande. Dedicò molto
tempo a fare cose con mia sorella e con me.
Quale tipo di cucina preferiva? Gli
piaceva cucinare? Era un buon “casalingo”?
Si interessava a tutto ciò che era cucinato con cura. Amava
cucinare… infatti penso che il cucinare possa essere definito una delle sue
attività favorite. A casa nostra la cucina era spesso un luogo di riunione
famigliare, e tutti noi spesso volevano partecipare alla preparazione della
cena. Penso che il nostro piatto preferito fosse la cucina cinese e la pasta.
Mia madre, mia sorella ed io siamo tuttora dei discreti cuochi.
Quali erano i suoi film, attori,
cantanti, musica preferiti? Gli piaceva cantare? Se sì, cosa cantava
generalmente? E tu?
Non sono sicuro sugli attori, ma amava la musica. La sua
musica preferita era quella classica, compresa l’opera. Non cantava. L’unico
motivo che io ricordo di aver udito provenire da lui fu qualche occasionale
“scoppio” di qualcosa di operistico o di altro genere proveniente dalla
doccia. Penso che lo facesse più per gioco che altro. Io non ho mai cantato
nella doccia. Mi diverto a suonare diversi strumenti (chitarra, tastiera, flauto
dei nativi americani) ma solo esclusivamente per mio diletto. Tutta la mia
famiglia apprezza abbastanza ogni tipo di musica, ma io sento una certa
propensione ai classici, probabilmente perché sono cresciuto con essi.
Quanto tempo egli dedicava ai suoi
allenamenti? Come trascorreva le sue giornate?
Era abbastanza bravo nello stare al passo con la scherma, il
tirare con la frusta e studiare i propri copioni. Dopo cena era solito sedersi
nella sua poltrona preferita e studiare le battute del giorno seguente. Mi
ricordo di ciò soprattutto durante il periodo di “Lost in Space”. Era anche
bravo a mantenersi in forma fisicamente.
Hai intenzione di dirigere un Fan
Club di Guy Williams? Se no, perché?
Veramente non l’ho ancora considerato. Ciò che realmente
volevo fare era realizzare un Tributo su Internet dedicato a lui, cosa che per
me è stata abbastanza difficile da seguire.
Ancora grazie a tutti voi per il ricordare mio padre con
tanta benevolenza e tenerezza, e grazie a David per aver organizzato questo
dibattito.
I migliori auguri a tutti Voi!
Steve Catalano