Intervista a Steve Catalano
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Hai avuto l’opportunità di andare sul set di “Zorro” quando tuo padre stava registrando gli episodi? Se sì, cosa hai notato riguardo i rapporti fra gli attori?

Sì, ho trascorso molto tempo alla Disney. Il set, gli attori e l’intero Studio erano molto amichevoli e sembravano come una grande famiglia. Non furono utilizzati nastri magnetici ma pellicole.

 

Chi fra le guest-stars di “Zorro” ti ha colpito maggiormente o ricordi come particolarmente simpatico a tutti?

Tra le guest-stars Cesar Romero era forse uno dei miei favoriti, ma tra gli interpreti regolari quasi tutti erano cari amici di famiglia. Gene Sheldon (Bernardo) forse mi colpì maggiormente in quanto era solito fare per me giochi di prestigio e mi insegnò i primi trucchi. La magia è tuttora uno dei miei hobby.

 

Con così tante puntate di “Zorro” registrate in due stagioni, tuo padre divenne mai insofferente del frenetico programma di lavoro verso la fine della seconda stagione?

Probabilmente sì, ma penso che gli piacesse così tanto che non gli importava.

 

Mi piacerebbe sapere se Carlos Santo ti mandò tutti gli effetti personali di tuo padre compreso il computer portatile della Columbia che Guy era solito usare a Buenos Aires; se non è stato così, chi li ha attualmente?

Ho ricevuto gli effetti più stretti di papà. Ricordo bene il computer, era un primitivo portatile Compac. Lo aiutai a sceglierlo per scrivere lettere e per giocarci a scacchi (era un grande giocatore). Quando morì a Buenos Aires c’erano molte cose difficili da trasportare ed il computer era una di quelle. Chiesi a Carlos di darlo ad uno degli amici di papà di là.

 

Quali erano gli attori ed attrici americani e francesi preferiti da Guy Williams?

Sono sicuro che ce n’erano diversi di cui non sono al corrente, ma amava un attore comico francese, Jeac Tate – Jacques Tati (perdona il mio spelling), più noto per “Mister Houlot’s Holiday” (nuovamente non sono sicuro della grafia).

 

Guy Williams era un uomo molto corretto ed esemplare. Era comunque un uomo religioso?

Fu battezzato cattolico alla nascita, ma non fu molto praticante. Era un uomo estremamente intellettuale e, sebbene non aderì a nessuna organizzazione religiosa, credo che fosse profondamente religioso.

 

Hai mai pensato di riprendere il ruolo di tuo padre come “Zorro”?

Vorrei, se solo potessi ritrovare la mia spada di plastica con il gesso in punta. No, davvero, sebbene continui a cercare chi – opportunamente perfezionato – possa realizzare il ruolo così bene come fece mio padre.

 

Quali sono stati i tuoi preferiti fra gli episodi di “Zorro” interpretati da tuo padre?

Li ho amati tutti, in realtà non riesco a pensare ad uno che fosse il mio preferito. Mi sentivo quasi come se fossi realmente là in tutti gli episodi, poiché i momenti sul set erano stati così vividi. Solo più avanti nella mia vita, realizzai chiaramente che lo show era in bianco e nero, dato che i colori del set erano così ben delineati nella mia mente.

 

Come accolse tuo padre la decisione di sospendere lo “Zorro” Disney? Non desiderò mai riprendere quel ruolo?

Sì lo avrebbe desiderato. Infatti si incontrò inizialmente con la Disney quando decisero di realizzare “Zorro and Son”, ma quando si accorse che avevano l’intenzione di tramutarlo in una “comedy”, ne fu totalmente disinteressato. Buona cosa… lo show fu un fiasco.

 

Decise di smettere di recitare di sua volontà?

Sì. Giunse ad un punto in cui realizzò che era diventata un’attività priva di classe e finezza.

 

Quanto la sua vita fu condizionata dalla sua bellezza e dal successo di “Zorro”? E la tua vita? Tua madre fu mai gelosa di un marito tanto affascinante?

Non ci sono dubbi che il successo di “Zorro” cambiò le vite di tutti noi. Sono sicuro che la mamma di tanto in tanto fosse gelosa, ma anche lei è bellissima ed era una modella di successo, così forse la bilancia era in equilibrio.

 

Quanto fu importante nella sua vita la propria origine italiana? Si sentiva più vicino alla mentalità latina o americana? E tu?

Papà nacque e crebbe a New York, ma la sua prima lingua a casa fu l’italiano. Sebbene fosse fiero del proprio retaggio, egli non gli attribuì molta rilevanza, poiché era essenzialmente sé stesso.

 

Ti sei mai scontrato con tuo padre per qualcosa? Quali erano, secondo te, i suoi maggiori pregi e difetti?

Certamente. Non credo che il nostro rapporto fosse molto diverso di quello della maggior parte dei ragazzi con i propri padri. Direi che la sua gentilezza, intelligenza e saggezza erano fra le sue migliori qualità e forse l’occasionale caparbietà potrebbe essere ciò che io definirei uno dei suoi difetti. In complesso, tuttavia, andammo avanti alla grande. Dedicò molto tempo a fare cose con mia sorella e con me.

 

Quale tipo di cucina preferiva? Gli piaceva cucinare? Era un buon “casalingo”?

Si interessava a tutto ciò che era cucinato con cura. Amava cucinare… infatti penso che il cucinare possa essere definito una delle sue attività favorite. A casa nostra la cucina era spesso un luogo di riunione famigliare, e tutti noi spesso volevano partecipare alla preparazione della cena. Penso che il nostro piatto preferito fosse la cucina cinese e la pasta. Mia madre, mia sorella ed io siamo tuttora dei discreti cuochi.

 

Quali erano i suoi film, attori, cantanti, musica preferiti? Gli piaceva cantare? Se sì, cosa cantava generalmente? E tu?

Non sono sicuro sugli attori, ma amava la musica. La sua musica preferita era quella classica, compresa l’opera. Non cantava. L’unico motivo che io ricordo di aver udito provenire da lui fu qualche occasionale “scoppio” di qualcosa di operistico o di altro genere proveniente dalla doccia. Penso che lo facesse più per gioco che altro. Io non ho mai cantato nella doccia. Mi diverto a suonare diversi strumenti (chitarra, tastiera, flauto dei nativi americani) ma solo esclusivamente per mio diletto. Tutta la mia famiglia apprezza abbastanza ogni tipo di musica, ma io sento una certa  propensione ai classici, probabilmente perché sono cresciuto con essi.

 

Quanto tempo egli dedicava ai suoi allenamenti? Come trascorreva le sue giornate?

Era abbastanza bravo nello stare al passo con la scherma, il tirare con la frusta e studiare i propri copioni. Dopo cena era solito sedersi nella sua poltrona preferita e studiare le battute del giorno seguente. Mi ricordo di ciò soprattutto durante il periodo di “Lost in Space”. Era anche bravo a mantenersi in forma fisicamente.

 

Hai intenzione di dirigere un Fan Club di Guy Williams? Se no, perché?

Veramente non l’ho ancora considerato. Ciò che realmente volevo fare era realizzare un Tributo su Internet dedicato a lui, cosa che per me è stata abbastanza difficile da seguire.

  

 

Ancora grazie a tutti voi per il ricordare mio padre con tanta benevolenza e tenerezza, e grazie a David per aver organizzato questo dibattito.

 

I migliori auguri a tutti Voi!

  

Steve Catalano

Intervista a cura di David Nesbitt

 

(tradotto in italiano da Luisella) 

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