ALLA FESTE DELLA CLASSE DEL 1937
CINQUANTACINQUE anni son passati
da quando la cicogna si posò
sopra ai camini tutti affumicati,
e poi lungo la cappa si calò
sopra la teglia priva di calore.
Ci accolse la famiglia con amore.
Vennero altri e poi altri ancora,
però non tutti ressero alla prova.
La vita all'alba, o dopo, all'aurora
finiva tra le spire della piovra,
ma noi sopravvissuti di quell'era
ci ritroviamo insieme questa sera,
A ricordare il tempo che è passato,
a ricordar la cara fanciullezza,
a ricordar chi via se n'é andato,
a ricordar la gaia giovinezza
a ricordare uniti cari amici,
le gioie l'ansie e tutti i sacrifici.
Però noi siamo stati fortunati
di ricordaci insieme del passato
e siamo stati anche ripagati
con questo giorno allegro e spensierato.
Un'augurio ci dobbiamo fare,
di rincontrarci spesso per brindare.
Brindare all'amicizia, all'avvenire
d'un mondo nuovo, con il vento in poppa
e che non faccia mai, mai più soffrire
quello che noi soffrimmo senza colpa.
E noi ci auguriamo con piacere,
di vivere altre cento primavere.
I992
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