ZASTAVA AUTO: ULTIMO ATTO
Care amiche, cari amici,
le notizie che ci sono giunte in questi giorni da Kragujevac sono pessime.
Ricorderete che la fabbrica di automobili Zastava era stata divisa a febbraio scorso in due parti:
-la FIAT Auto Serbia (FAS), proprietaria degli stabilimenti di produzione delle auto, che aveva assunto con un nuovo contratto individuale circa 1000 operai
-la Zastava Auto, che risultava in pratica una scatola vuota, rimasta di proprieta’ pubblica a cui venivano affidati i restanti 1600 lavoratori non assunti dalla Fiat.
E’ il nuovo modello Marchionne, al quale il governo serbo si è tranquillamente adeguato: la creazione di una new company a cui conferire le produzioni e gli stabilimenti e una bad company su cui scaricare debiti e lavoratori in eccesso.
Il Governo serbo, a ridosso della fine dell’anno, attraverso il suo Ministro dell’economia, il tristemente noto Mladan Dinkic, ha improvvisamente dichiarato la chiusura totale della Zastava Auto e la conseguente messa in mobilità di tutti i lavoratori a partire dal 5 gennaio 2011.
Nel documento intitolato Zastava ultimo atto che potete scaricare da qui, sono contenuti i dettagli di questa operazione; qualche numero potra’ cambiare di qui alla fine di gennaio, ma la sostanza e’ quella indicata.
La situazione e’ pessima per tutti questi lavoratori, che si vanno ad aggiungere agli oltre 23000 disoccupati censiti a Kragujevac.
E’ evidente che per loro ci sono pochissime speranze di trovare una occupazione regolare e sono condannati ad una lunghissima situazione di precarieta’.
Quando si sono sparse le prime voci i lavoratori hanno reagito immediatamente entrando in sciopero e effettuando un tentativo di occupazione del Comune di Kragujevac, ma non e’ servito a nulla.
La Fiat se ne è ovviamente lavata le mani, ha detto che era una questione che riguardava il Governo. In realtà ha ottenuto quello che le occorreva, la cancellazione del marchio Zastava, la proprietà degli impianti e un ampio serbatoio di lavoratori pagati pochissimo a cui attingere, a seconda del bisogno.
Tutti comprenderete che in queste condizioni la solidarieta’ concreta fino ad oggi espressa dalle nostre associazioni acquisisce un ancor piu’ alto valore, sia sotto l’aspetto materiale che psicologico.
Ci appelliamo pertanto alla sensibilita’ di tutti voi per continuare l nostra campagna di affidi a distanza ed estendere lil nostro aiuto a questi lavoratori e alle loro famiglie.