Zastava - Brescia per la solidarietà internazionale - Onlus    

5 per mille



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INFORMAZIONI SULLA ZASTAVA

Tutte le informazioni sulla Zastava sono state fornite da Zoran Mihajlovic, segretario generale del sindacato Samostanli della Fiat Auto Serbia e della Zastava Automobili di Kragujevac e Vicesegretario dei metalmeccanici serbi del Samostanli.
( L'intervista è stata trascritta da Gilberto Vlaic, di Non Bombe Ma Solo Caramelle di Trieste )
 
 
Zastava Kamioni

La Fiat Iveco (che e’ proprietaria per poco meno del 40%) non e’ interessata ad uno sviluppo della fabbrica, e la situazione e’ totalmente incerta.
I lavoratori sono circa 700, la produzione e’ bassissima, poche decine di camion all’anno; i lavoratori sono a totale carico del Governo serbo.
La paga media e’ di 320 euro.

Settore Auto

Come piu’ volte descritto nelle relazioni precedenti il settore auto e’ diviso in due parti:
Fiat Auto Serbia (FAS), cioe’ la parte acquisita dalla Fiat (tutti gli stabilimenti e1000 lavoratori)
Zastava Auto (cioe’ quella parte dei lavoratori rimasti a carico del Governo)
I lavoratori FAS sono  circa 1000, come prima, mentre in Zastava Auto sono circa 1600.
La fabbrica al momento e’ un grande cantiere dove entrano sia lavoratori FAS che Zastava Auto.
 
I lavoratori FAS assemblano la Punto nella unica linea rimasta, mentre gli altri lavorano sulla ricostruzione dei reparti.
 
Il salario attuale medio per un lavoratore FAS e’ di 320 euro per un mese completo di lavoro, cosa che non accade mai (ottobre 2010).
In Zastava Auto i salari medi sono di 250-260 euro al mese.
 
A ottobre il Sindacato ha chiesto un aumento dei salari in FAS e proclamato uno sciopero per il 19 ottobre.
La Fiat ha risposto dichiarando il 19 ottobre giorno non lavorativo.
La risposta successiva del Sindacato e’ stata che la Fiat non potra’ dichiarare sempre giorni non lavorativi e che comunque il primo giorno lavorativo sarebbe stato un giorno di sciopero.
A questo punto il Governo serbo ha reagito ed ha convocato un incontro al Ministero dell’Economia, dove e’ stato deciso di continuare le trattative e Giovanni Defilippis direttore dela FAS e’ stato letteralmente portato per forza alla fabbrica a trattare; si sono messi d’accordo per gli aumenti; a ottobre  e a dicembre avranno due bonus pari al 50% di una mensilita’ e da novembre un aumento del 10%.
 
L’orario di lavoro attuale e’ di 5 giorni per otto ore giornaliere, mentre la Fiat propone ora 4 giorni lavorativi con orario di 10 ore, che il Sindacato ha rifiutato.
Ufficialmente la proposta e’ tesa a risparmiare un giorno di riscaldamento, luce, acqua e indennita’ di trasporto che e’ una voce della busta paga. I lavoratori non riescono gia’ a lavorare le otto ore, perche’ i ritmi sono alti e l’eta’ media e’ molto alta, e dopo venti anni di una vita anormale non sono piu’ in grado di lavorare cosi’.
Se e quando inizieranno la produzione di 200.000 vetture anno i ritmi teoricamente dovrebbero aumentare di 4 volte! Con umorismo nero tutto balcanico Zoran dice che e’ meglio uccidere tutti i lavoratori subito e non un po’ per volta!
 
A settembre e ottobre hanno lavorato meta’ mese; la situazione e’ un po’ migliorata rispetto alla prima parte dell’anno, e la Fiat si e’ impegnata a fare orario intero fino ad aprile 2011, perche’ poi da aprile a ottobre sara’ fermato l’assemblaggio perche’ dovrebbero arrivare gli impianti nuovi che dovrebbero essere installati nei capannoni.
Per questi sei mesi di fermo il salario dei lavoratori FAS sara’ dell’80%.
 
Invece per i lavoratori Zastava Auto (cioe’ quella parte dei lavoratori rimasti a carico del Governo) ci sara’ una trattativa con il governo all’inizio del 2011.
 
Per il 2010 la FAS aveva previsto il montaggio di 30.000 Punto.
Proprio durante la nostra presenza a Kragujevac, il 22 ottobre, le televisioni serbe erano piene di trasmissioni che celebravano il montaggio della trentamillesima Punto, spacciandola come produzione del 2010.
In realta’ queste 30.000 Punto sono quelle uscite dalla fabbrica a partire dal 30 marzo del 2009.
Nel 2009 sono state 18.000, e nel 2010 fino ad ora 12.000.
Totale 30.000!!!
 
Per il 2010 c’e’ stato il bonus governativo di 1000 euro per vettura nuova; nulla si sa per il 2011.
Comunque in relazione alla crisi economica sempre piu’ forte e’ calata anche la vendita e il Governo ha anche abbassato le tasse sulla importazione di macchine usate, perche’ la popolazione ha sempre meno risorse possibili.
Per quanto riguarda i mercati in cui le Punto assemblate sono vendute: oltre alla Serbia, le ex repubbliche jugoslave, l’Africa del Nord, la Siria.
 
 
Secondo il Sindacato fino ad ora l’investimento reale della Fiat e’ stato pari a zero. Hanno versato 100 milioni, che sono su qualche conto in qualche Banca, ma non sono stati usati per lo stabilimento; tutti gli investimenti che si vedono sono eseguiti con fondi del Governo, il resto sono chiacchiere del Sindaco di Kragujevac e della Fiat, ma con le chiacchiere non si vive.
 
 
Quello che non va assolutamente bene in questo momento e’ che i subfornitori della Fiat non sono ancora arrivati e il Sindacato esprime seri dubbi che questi arriveranno; questo vuol dire che l’assunzione di altri mille lavoratori per la futura produzione del nuovo modello potra’ essere possibile, ma si trattera’ solo di montaggi di pezzi prodotti altrove.
La vettura quindi non sara’ un prodotto serbo ma un prodotto italiano montato in Serbia.
 
A circa 10 kilometri dalla citta’ c’e’ l’area di circa 70 ettari di Korman Polje, che dovrebbe essere attrezzata  (con spese a carico pubblico) per ospitare i subfornitori della Fiat (vedi nostra relazione di viaggio di ottobre 2009). La previsione iniziale era che poteva entrare in funzione intorno al 2017; attualmente e’ tutto fermo, in quanto non sono iniziati neanche gli espropri, se non in minima parte.
I terreni al momento sono stati seminati dai contadini proprietari.
 
Per mettere in funzione Korman Polje e’ anche necessario finire la bretella per collegare direttamente Kragujevac all’autostrada Belgrado-Nis; quest’opera necessita di almeno un altro anno e mezzo per essere finita.
 
Dovrebbe essere inoltre costruita una circonvallazione della citta’ e un tunnel di alcuni chilometri che si dice sia stato appaltato ad una azienda cinese, che dovrebbe inviare 500 minatori.
 
Su questa vicenda di Korman Polje sono molto recentemente usciti due articoli sul Piccolo di Trieste esattamente opposti tra di loro:
il primo di AZRA NUHEFENDIC del 28-9-2010 dove si dice che tutto a Korman va a rilento ed il seguente di Giulio Garau del 14  ottobre 2010
 dove si dice che Korman non ci sono problemi e che inoltre parla di 30.000 posti di lavoro in Serbia targati Fiat.
 
Su questo problema esiste anche un interessante documento  del 25-5-2010 di Giovanni De Filippis, Amministratore delegato della FAS, nel quale si possono vedere gli schemi dell’autostrada, del tunnel e di Kozman e capire meglio cio’ che dice Zoran in questa intervista.

Potete trovare questo documento usando un motore di ricerca e cercando
korman polje giovanni de filippis.
Il documento in pdf dovrebbe apparirvi per primo, altrimenti me lo chiedete e ve lo spedisco.

 
Secondo Zoran Mihajlovic i 30.000 posti di cui parla Garau sono probabilmente quelli che il Governo dice che ci saranno per tutta la Serbia nel prossimo anno 2011 (Novosti, del 22 ottobre 2010).
 
Un esempio di privatizzazione

Sempre nell’articolo di Garau si parla della compagnia koreana Yura che ha comperato fabbrica di cablaggi per auto Zastava Elektro a Raca, cittadina della Sumadija a 30 kilometri da Kragujevac; questo acquisto e’ paradigmatico di come funzionano le privatizzazioni e conviene descriverlo con un certo dettaglio.
 
La fabbrica era gia’ stata privatizzata nel 2006 ed acquistata da un consorzio di imprenditori privati con a capo Ranko Dejanovic, marito della attuale Presidente della Camera dei Deputati Slavica Djukic-Dejanovic; questa privatizzazione era poi stata dichiarata nulla alla fine del 2008 per il mancato rispetto degli obblighi contrattuali, tra i quali acquisto di macchinari vecchi come nuovi, mancato pagamento dei salari per molte mensilita’. I lavoratori avevano manifestato in tutti i modi per sei mesi consecutivi.
 
Yura ha deciso di acquistare la fabbrica ed ha pagato per questo acquisto 3 milioni di euro al Governo serbo.
L’impegno di Yura e’ di investire 8 milioni di euro a Raca.
Successivamente Yura ha assunto circa mille lavoratori, ricevendo per ciascuno di essi un contributo di 4.500 euro dal Governo, e cioe’ 4.5 milioni!!! sufficienti per pagare i salari per circa due anni.
Il Governo serbo si e’ fatto anche carico di tutte le spese legate al processo di acquisto e di ulteriori 700.000 euro per i costi di training.
 
Secondo il contratto di privatizzazione la Yura non aveva obbligo di riassumere i lavoratori precedenti e dunque tutti i 285 (meno che otto) si sono licenziati per aderire al programma sociale di tutela che prevede 300 euro di liquidazione per anno lavorato pregresso.
 
Il processo di privatizzazione e’ iniziato alla fine di gennaio 2010 ed e’ terminato due mesi dopo; a giugno la fabbrica e’ entrata in funzione; l’occupazione e’ cresciuta da circa 300 lavoratori ad aprile a 800 a settembre con la previsione di 1000 dipendenti a fine dicembre 2010.
 
I lavoratori sono assunti in prova con un contratto di 195 euro/mese e indennita’ mensa di 30 euro/mese.
Se superano il periodo di prova e vengono assunti a tempo indeterminato hanno un aumento di circa 30-50 euro/mese.
 
La Yura ha proposto di costruire una nuova fabbrica a Nis, durante il 2011, con la prospettiva di impiegare 1500 lavoratori; il Ministro dell’economia Mladjan Dinkic ha dichiarato che il bonus governativo sara’ portato a 7000 euro per posto di lavoro perche’ (testualmente dichiarato alla televisione B92) ‘’Yura e’ un investitore serio’’. Ecco uno piu’ realista del re...
 
Allego inoltre il sito In Italiano della agenzia governativa serba SIEPA che sovvenziona le aziende che investono in Serbia:
http://www.siepa.gov.rs/site/it/home/
 
Si scoprono delle cose allucinanti!
Le ditte che investono in Serbia ricevono a fondo perduto cifre dell’ordine di 3-10 mila euro per posto di lavoro creato, a seconda del numero totale di lavoratori, della sede geografica in Serbia e del settore merceologico.
 
E’ impossibile riassumere qui tutti i benefici fiscali previsti per queste aziende; si consiglia a chi e’ interessato di consultare il sito della SIEPA.

Scarica il documento

Dicembre 2010



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