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Indice |
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Bacheca
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La chiesa |
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Il Santo |
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In bacheca:
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La chiesa di San Rocco si trova a Rivoli, una ridente e pittoresca città situata a circa 13 Km da Torino. Il suo nome deriva dal latino "Ripulae" e sta ad indicare un luogo elevato ed adagiato sulle rive della Dora Minor, l'attuale Dora Riparia che dista un paio di kilometri dall'attuale insediamento cittadino. Rivoli conta più di 53.000 abitanti e si estende su una superficie di circa 29 Kmq. La sua altezza sul livello del mare varia dai 353 della Piazza principale ovvero Piazza Martiri della Liberta, ai 420 metri del Castello. Rivioli, come insediamento permanente, risale ad epoca romana in quanto si trovava sull'arteria di collegamenti, attraverso il monginevro, tra la vicina Augusta Taurinorum (Torino), e le gallie.
La città assume il suo maggiore splendore quando il Conte Verde, ovvero Amedeo VI, riunisce nella città il "Consilium Principis", un importante organo consultivo di alta giurisdizione, fino al 1459 quando viene trasferito a Torino, portando come conseguenza una profonda decadenza politica e sociale.
Rivoli secondo una incisione di Domenico Landini, tratta da un disegno di Marco Nicolosimo (1824)
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Parrocchia San Martino Vescovo
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La Parrocchia di San Martino Vescovo:
LEGENDA
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E' il comitato che, in collaborazione con la parrocchia, organizza i finanziamenti per il restauro della chiesa. Il comitato ha proposto e portato a termine molte attività per la richiesta di fondi, sia ad enti pubblici sia privati. Per chi volesse contattare il comitato può farlo via telefonica allo 011.958.79.10
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Durante
il periodo Medievale la città viene dotata di una cinta muraria
interrotta solo da sei porte di accesso alcune delle quali, come la porta
Sorda nei pressi di San Rocco, sono visibili ancora oggi.
Ma
con il ritorno dei Savoia si ha il via alla rinascita economica ed
urbanistica della città, simboleggiata dal cantiere del castello affidato
a Castellamonte. Ma l'edificio ancora incompiuto viene incendiato nel 1693
dalle truppe del Maresciallo Catinat e distrutto. Fu poi riprogettato nel
1718 da Filippo Juvarra ma rimase incompiuto. Ristrutturato negli anni '80
da Andrea Bruno è ora sede del museo di arte contemporanea.
