Il modo in cui gli artisti (pittori, musicisti, performers, poeti), hanno usato il video
negli anni '70 non ha niente a che vedere con l'abituale utilizzazione commerciale della
televisione di allora e di oggi, anche se numerosi elementi di quella ricerca sono filtrati nel
linguaggio della videocomunicazione di massa e specialmente nel video rock dove ormai si considera
l'aspetto performativo e visivo come parte irrinunciabile di ogni esecuzione sonora.
Il video d'artista infatti si è sempre collocato in un ambito di esperienze interne al sistema dell'arte,
come possibilità di estensione del linguaggio disciplinare. Tale apertura, caratterizzata da una prevalenza del logos sul mythos e del concetto sull'opera,
ha comportato anche una tensione extra-mediale particolarmente attiva verso gli strumenti
della moderna tecnologia (video ma anche computer, laser, fotografia), i quali ben si prestavano
a tradurre la forte spinta dell'artista verso l'ambiente o il sociale intesi come luoghi dell'evento. La crisi di questo atteggiamento, da non confondersi con la crisi della ricerca in toto, ha ricondotto
agli specifici la funzione del linguaggio, restituendo l'arte a se stessa e al proprio destino, in un mondo
di rovine industriali altamente computerizzato. Tuttavia l'arte non può ritrovare totalmente se stessa se non svelandosi all'abisso del tempo,
guardando fino in fondo il proprio mito moderno, andando coraggiosamente alla deriva come vascello
fantasma che naviga su onde, però elettromagnetiche. Se così è, come credo, allora la più significativa prosecuzione della ricerca video ed in generale
extramediale degli anni '70, è forse proprio in questo rinnovato nomadismo della pittura, nel suo erratico attraversamento,
dove preziosità antiche e fluttuanti radici si combinano con il colore acido e caramelloso della televisione e dei
videogames, la luce del cielo e dell'acqua si confonde con quella dei laser, mentre il sentimento romantico della
decadenza si intreccia con quello del futuro, in una autentica sintesi postmoderna.
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AUDIO/VIDEOGRAPHY
Audiotapes
1977
Voyage, Venezia-Torino
A'tra/verso il Nero, Bologna-Trieste
Interphonic Diamonologue, Bologna
Abschied (ah si?) vom Hashish, Paris-Trieste
1978
Evening Madrigal, Ferrara
1979
Il sogno di Norwid, Genova
Videotapes
1975
Diario pubblico e segreto, b/w sound 20'
Cancellazioni, b/w sound 20'
1976
Identity as identification, b/w sound 3'
Fall and loss of a dear family, b/w no sound 2'
Taking place, b/w sound 2'
Who is Luigi Viola?, video b/n sound 12'
1977
Temporidentitàs, b/w sound 10'
A 5' writing, b/w sound 5'
1978
Video as no video, b/w and colour sound 3'
1979
Urlo (groaning), toned sound 5'
Do you remember this film?, colour sound 4'
1980
Fragments of an interior space (with P. P. Fassetta), colour sound 4'
Produced by :
C. A. V. and Galleria del Cavallino, Venezia
Archives:
Galleria del Cavallino, Venezia;
London Video Arts, London;
M.O.M.A., New York;
Art Metropole, Toronto;
National Gallery of Canada, Ottawa;
A.S.A.C. La Biennale, Venezia.
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Luigi Viola
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