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La camera di Norwid č per ciascuno di noi qualche cosa di diverso, ma essa rappresenta per tutti la grande metafora della cavitą (sepolcro e ventre) in cui operano i nostri ambigui fantasmi, nel buio interiore essi si chiamano senza parole, dall'interno all'esterno filando la bava luminosa dell'infanzia.
Ricorda forse con trepidazione il bianco corridoio dove ha amato la bellissima Maria o le molte finestre aperte per gioco sui bastioni di un fortilizio abbandonato da chissà chi. Immagine inquietante, liquida suggestione, sospensione del significato nello spazio dell'immaginazione, Norwid č certamente un sogno. (L. Viola, 1980) |
ALTRE INSTALLAZIONI ANNI '70 - 80
Proposizione allo specchio, 1976, specchio e scrittura su carta,
300 x 50 x 50 cm, Venezia
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Luigi Viola
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