Comunicazione non verbale o linguaggio del corpo
QUANDO E' NATA LA COMUNICAZIONE NON VERBALE?
E' sempre esistita, noi abbiamo perso
la capacità di percepirla quando abbiamo acquisito l'uso della
parola.
Dalle unghie di un uomo, dalle
maniche della sua giacca, dalle sue scarpe, dalle ginocchia dei suoi
pantaloni, dai calli sull'indice e sul pollice, dalla sua
espressione, dai polsini della camicia, dai suoi movimenti, da tutte
queste cose si capisce l'occupazione di una persona. E' pressochè inconcepibile
che, tutte insieme, non riescano ad illuminare un investigatore esperto.
Sherlock
Holmes, 1892.
Oggi gli investigatori di tutto il
mondo utilizzano queste tecniche durante gli interrogatori.
Sicuramente
vi sarà capitato di vedere qualche scena di un film poliziesco
in cui c'è un indiziato in una sala interrogatori. Non vi
sembrano scene tutte uguali? Tavolo a centro, senza niente sopra, sedia
senza braccioli ed il poliziotto che girando per tutta la
stanza si avvicina improvvisamente all'indiziato per porgli una domanda.
Non è uno stereotipo e nemmeno scarsa fantasia del regista.
Sono tecniche utili ad intimorire psicologicamente il soggetto e scatenare
disorientamento e stato confusionale.
Ma come è possibile cambiare
lo stato d'animo di un uomo solo con l'arredamento?
Analizziamo
la scena descritta sopra: il tavolo e la sedia sono al centro della
stanza quindi non si ha il controllo su quello che succede
alle proprie spalle e questo innervosisce parecchio, specialmente se
uno ci gira intorno; il tavolo è vuoto, quindi niente penne,
fogli, sigarette o posacenere con cui sfogare il proprio nervosismo;
la sedia è senza braccioli, più scomoda, e quindi non
infonde sicurezza; il poliziotto si avvicina improvvisamente fino a
trovarsi faccia a faccia con l'indiziato, invadendo la sua sfera personale
(sotto i 15 cm.) che è una cosa che non permettiamo a nessuno
che non sia più che intimo.
Lo stress è al massimo e l'indiziato confessa dicendo la verità.