Situazione in Campania

 

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  I rifiuti  in Campania   di Giovanni Forgione       
  Il decreto Ronchi          
     

Dal primo gennaio 2000 il vecchio metodo di smaltimento dei rifiuti (oggi si parla di gestione e non di smaltimento), è stato posticipato di un anno e mezzo, in attesa di recepire le direttive dell'Unione europea. Lo smaltimento dei rifiuti nelle discariche è il metodo usato per il 90 % degli italiani. Il Decreto Legislativo 22/97, denominato Decreto Ronchi, prevede difatti di smaltire in discarica solo i rifiuti inerti. Secondo un censimento dell'ANPA (Agenzia Nazionale per l'Ambiente), le discariche attive in Italia sono 576 e smaltiscono quasi 20 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani sugli oltre 26 milioni di tonnellate prodotte. La Regione che ha più discariche è la Campania, 115.

Occorre che decolli il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti. Il Ministro dell'Ambiente Edo Ronchi intende inserire nella prossima finanziaria degli eco-incentivi per la riduzione della produzione di rifiuti, per il recupero e per il riciclaggio. La raccolta differenziata è la prima condizione per affrontare il problema rifiuti. Bisogna applicare delle forme di sistema integrato, spingendo al massimo il riciclaggio, il recupero dei rifiuti, facendo un uso residuale delle discariche, a vantaggio di sistemi di trattamento che possano garantire il recupero del compost e di energia.

La costante di tutto ciò è che i comuni debbano incrementare la raccolta differenziata e le famiglie debbono essere obbligate a portare i rifiuti nei luoghi autorizzati, pena grosse sanzioni. Per fare ciò, gli amministratori locali dovranno essere chiamati all'attuazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti ed essere in condizione di poter indirizzare le scelte strategiche, progettuali ed operative di tutto il comparto.

Adottare in sintesi forme di prevenzione della raccolta differenziata. Il Decreto Ronchi fissava l'obiettivo della raccolta differenziata al 15 % per il 1999. A livello nazionale la raccolta differenziata è al 12 %, mentre in Lombardia è al 31 %. Al Sud, la raccolta differenziata è ancora bassa e tra l'altro è a macchia di leopardo. 

Lo smaltimento dei rifiuti deve puntare sul recupero energetico, il riutilizzo, il recupero in agricoltura attraverso il compostaggio. Il Piano regionale voluto dall'ex Presidente della Regione Campania, in materia di Cdr e di termodistruzione, comporta il rischio della pericolosità degli agenti inquinanti come le diossine, i furani, gli idrocarburi, i prodotti della combustione dei derivati dei rifiuti. Si riscontra l'elevata incidenza di casi di leucemia e di tumori, nei pressi di inceneritori di rsu, che aumenta vertiginosamente nei bambini dall'emissione nell'aria dei gas prodotti dal Cdr come il danneggiamento dei sistemi nervosi centrale, immunitario, endocrino e riproduttivo, nonché l'inquinamento delle coltivazioni che nutrono il bestiame con la contaminazione di carne, latte, e prodotti caseari. Le associazioni ambientaliste, hanno invocato un piano alternativo, chiedendo alla Regione Campania di superare l'emergenza rifiuti in Campania ed hanno chiesto alla stessa Regione di tornare all'ordinario, attraverso una seria campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata, che sia in grado di affrontare il problema del riutilizzo, superando anche il riciclo dei rsu (rifiuti solidi urbani).

Cosimo Guazzo