Il Sindaco di Telese accusa i responsabili telesini di Rifondazione
comunista e rincara la dose:
"I comunisti sono faziosi calunniatori... e
strumentalizzano gli studenti"
di Antonio Vecchiarelli
L'atteggiamento di Rifondazione comunista usato a proposito della
localizzazione in contrada Piana di una casa di cura della Group
Diagnostic Hospital e nella autogestione delle scuole cittadine proprio
non è andata giù al sindaco di Telese Terme, Giuseppe D'Occhio.
«Per i cittadini di Telese - esordisce, riferendosi alla struttura
sanitaria - sembra addirittura una schizofrenia che su un' iniziativa
del genere si vada a discutere sulla procedura avviata o quest'altra
procedura da correggere...francamente mi pare un argomenta sterile e
privo di interesse politico.
Un' iniziativa - rammenta il sindaco - che creerà 150 posti letto e un
ordine di grandezza pari di posti di lavoro, che moltiplicherà
interessi economici e che qualificherà un settore (cardiochirurgico e
oncologico) in cui non c' é una pari capacità in termini sanitari sul
territorio.
L' interesse, del cittadino - secondo D'Occhio - è quello che una cosa sia
valida oppure no? Allora, venissero a dire qual è la degenerazione della
sanità nel momento in cui parte un'iniziativa del genere.
Noi al contrario - prosegue la fascia tricolore di Telese Terme - diciamo
che siamo nella scia della storia della nostra comunità che è nata attorno
alle terme e alle cliniche che sono venute negli anni `50, che è andata
avanti con le tante strutture sanitarie (pubbliche e private) che sono
presenti sul territorio e che poi ha visto il fiore all' occhiello della
Fondazione Maugeri e che oggi vede un'altra iniziativa... un altro pezzo
di quel disegno complessivo (che fa di Telese nel mondò sanitario una
cittadina straordinaria) che ha a che fare con la riabilitazione, la cura,
gli interventi di chirurgia specialistica".
D'Occhio riconduce il tutto, insomma, a quella sensibilità verso il
mondo sanitario che la sua amministrazione ha messo in piedi da tempo e
che lo porta ad assecondare altre iniziative che vadano a completare quel
disegno di cui parla.
«Poi discutere delle procedure - riprende ,il sindaco telesino - non mi
pare un argomento serio... noi utilizziamo quella che è possibile
utilizzare. Non la giunta D'Occhio, ma il consiglio comunale ha deciso la
localizzazione, con la concessione in deroga abbiamo verificato che andava
convocata la conferenza di servizio, così come vuole la legge».
Facciamo notare che Rifondazione chiamava in causa il parere contrastante
della Provincia...
«Ma del parere della Provincia sottolinea il primo cittadino si è tenuto
conto modificando e correggendo la procedura, ma non è questo l'argomento
in discussione. Quello di cui si di discute è: l' iniziativa interessa i
cittadini di Telese? Loro (Rifondazione, ndr) possono dire che occupare
30-40-50 persone di Telese o della valle Telesina è, un iniziativa che ha
disinteresse o che è marchiatà politicamente.
Bene io me ne frego di quale sia il marchio politico dell' iniziativa, l'
importante è farla».
«D' altra parte - rincara il sindaco - la cultura di questi comunisti o
neocomunisti è una cultura che rimane sempre la stessa: quella della
faziosità, della calunnia, quella della delegittimazione dell'avversario
politico, quello di occupare tutti gli spazi m maniera assolutamente
illiberale... »
E il discorso si sposta sui metodi usati da Rifondazione in merito alla
autogestione adottata dagli studenti cittadini.
«Abbiamo avuto un episodio in questi ultimi giorni - fa notare D'Occhio -
in cui nella fase di presunta autogestione del nostro Liceo, c'è stata una
presenza costante del gruppo dirigente di Rifondazione comunista che
partecipava a tutte le riunioni con fine politico. A me pare, che questa è
una maniféstazione di assoluta mancanza di rispetto delle regole perché se
andava a discutersi con giovani dei problemi della riforma Moratti dei
problemi del cambiamento, della politica estera, ebbene andavano éspresse
le opinioni più varie ...
Ed è particolarmente grave se questo sistema
si utilizza nei confronti di persone che non hanno lo spessore, la
conoscenza, come i ragazzi di 15 - 16 - 17 anni, che possono essere
condizionati fortemente... »
Strumentalizzazione è la parola giusta?
«Mi pare che sia questa, la parola giusta... un tentativo di
strumentalizzazione che comunque non passerà mai perché la nostra è una
comunità aperta, in cui la gente ha la capacità di valutare.
D' altra parte questo metodo del rifiuto del dialogo, è un metodo che sta
mettendo nell' angolo la cultura comunista.
Perciò questi sono sempre meno...forse si sentono anche più forti perché
sono sempre meno per cui non c' è bisogno di confrontarsi, parlano tra di
loro...»
FINE ARTICOLO
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