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La festa di Tagliavia costituisce sicuramente un momento di alta vibrazione, in cui convogliano suggestivamente motivi folcloristici e religiosi ed elementi socio-economico-culturali. Essa rinnova ogni anno in maniera spettacolare e ampiamente partecipativa ciò che probabilmente è ancora la principale espressione del "sentirsi vitese". Il momento magico si ha nel pomeriggio. quando per le vie sfilano il Carro del vino e delle olive, la Cavalcata, il Carro dei «Burgisi» e la Carrozza del pane. Per alcune ore si è immersi in un'atmosfera atavica, che esalta l'anima di tutto un popolo: sui balconi assiepati e per le strade affollate da migliaia di turisti, vengono lanciati allegramente buste di vino e di olive, confetti e soprattutto i caratteristici «cucciddati». E' la festa dell'Abbondanza, ma anche l'espressione del ringraziamento alla Madonna di Tagliavia per il raccolto agricolo, con incluse chiare finalità propiziatorie. In onore della Madonna i carri espongono ad ogni lato una vistosa «M», detta "Nomi di Maria". Misticismo, fantasia e tradizione si intrecciano, componendo uno scenario colorito che trasporta in altri tempi e in altre dimensioni. Per le vie si crea una particolare coreografia, che trasmette un linguaggio tra il mitico e il religioso, certamente assai poetico.
Per l'aspetto comunicativo e per la forza emotiva da cui è caratterizzata, la festa è stata trasferita anche in Canada, a Toronto, dove i numerosi emigrati vitesi hanno ravvivato il culto alla Madonna di Tagliavia e diffuso la tradizione nostrana in mezzo ad altre comunità.
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