Biografia
Vittorio Lavezzari nasce a Genova nel 1864, orfano all'età di quattordici anni, volendo intraprendere la carriera del padre capitano ed armatore, s'imbarcò come mozzo su un brigantino e raggiunse Pensacola in Florida.
Dopo numerose peripezie ed avventure nell'atlantico fece ritorno a Genova. Abbandonò definitivamente il mare per dedicarsi interamente all'arte a cui si sentiva profondamente attratto.
Fece i suoi studi all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova ed in seguito ne divenne professore (fu nominato accademico di merito nel 1894 e vi rimase fino al 1938 anno della sua scomparsa).
Esperto modellatore fu allievo dello Scanzi, lavorò alla tomba Carpaneto, e davvero si può dire che egli abbia onorato l'illustre maestro perché il suo lavoro si ispirò sempre alle più nobili concezioni con artistiche interpretazioni e raffinate esecuzioni.
Completò gli studi a Roma e quindi a Firenze, dove si trattenne per alcuni anni tra il 1880 e il 1890.
Si orientò inizialmente (1885 -1890) in direzione verista e successivamente (1890-1930) in ambito simbolista-liberty.
Presente alla Promotrice Genovese sin dal 1883 (espone un Ritratto di Rossini ) si orienta in questi anni in direzione verista con una progressiva accentuazione dei temi sociali.
Fra le opere di questo periodo si ricorda Povero babbo mio ! (1889), Pescatorino (1892), riprodotto come premio per i concorsi della Promotrice: opera di notevole successo fu presentata anche all'Esposizione Universale di Chigago del 1893 .
Sul finire degli anni 90 si intensifica la sua produzione funeraria che assume caratteristiche simbolista-liberty nei primi anni del 900 secondo passaggi scanditi da opere quali: Tomba dei coniugi Repetto (1897) - ebbe notevole successo, venne ritratta sui giornali del tempo - Il Genio del Lavoro che ne costituisce parte fu presentato in gesso nel 1896 alla Promotrice Genovese; Giacomo Queirolo (1903), in cui le componenti Liberty si colgono ben piu' pronunciate nel forte allungamento delle figure, nella morbide linee degli ornamenti, la Targa Maria Molinari Campostano (1906) fino alle evidenti impostazioni Liberty delle opere successive:Fossati (1903), Pizzorni (1906), De Scalzi (1909), Canale (1912), Da Novaro (1914) , Fassio (1917) .......
Ricevette riconoscimenti di rilievo e partecipò a numerose esposizioni internazionali (Vienna, Monaco, Parigi, Londra ), realizzò importanti opere per il Brasile, l'Argentina e per la Russia.
La sua produzione fu veramente copiosa ma non per questo meno apprezzata come attestano le numerose sue opere che si ammirano non soltanto al Cimitero monumentale di Staglieno.
Nella cattedrale di San Lorenzoin Genova è esposto il busto del Cardinale Gaetano Alimonda, è presente nelle collezioni del Gam (galleria arte moderna) di Genova nell'elenco degli artisti documentati. Nel museo dell'Accademia Ligustica in Genova è presente il busto in marmo di Raffaele Granara.
Fece parte della Famiglia artistica Genovese e fu in rapporto di amicizia con i pittori Andrea Figari, Lazzaro Luxardo, Guido Meineri, Giuseppe Pennasilico, Cesare Viazzi, Angelo Costa e con gli scultori Pietro Albino e Lorenzo Orengo con i quali condivise lo spirito di rinnovamento che caratterizzo il mondo dell'arte tra la fine 800 e i primi 900.
Muore a Genova nel 1938