LETTERE DALL’ASIA

 

Date: Wed, 21 Feb 2007 13:38:09 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: bangkok

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

nonostante lo sciopero dei controllori di volo italiani siamo partiti e senza ritardi arriviamo a BKK.

giusto il  tempo di prendere una stanza (al Royal, finalmente) fare una doccia e siamo fuori nei 35 gradi della solita afa a cercare il visto per il viet nam. cena con pollo e khao niao, per riprendere le buone abitudini...

 

sono a casa, ancora.

 

Date: Fri, 23 Feb 2007 09:54:37 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: W L'ITALIA

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

ricevo:

Tu te ne parti e qui cade il governo....

 

e allora? che succede? mandatemi una cronaca, qui si legge solo quello che succede ora, ma non ho capito come e' iniziato il tutto.

devo restare qui, in esilio, o potro' rientrare nella madrePatria?

 

intanto 35 gradi a Bangkok. prossima tappa Sukhotai.

 

Date: Sat, 24 Feb 2007 13:05:15 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: bkk - sukhotai

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

stasera partiamo col night bus per sukhotai, antica capitale della thailandia.

abbiamo fatto spese a BKK: scarpe, calzoni, elettronica...

io ho infilato le dita nelle pale del ventilatore e ora sfoggio due cerotti. niente di che.

cominciamo il viaggio di avvicinamento al confine del laos.

paola sta bene e sembra che tutto il ritmo asiatico le piacccia.

beh, almeno non e' sfuggita inorridita... scherzo, stiamo bene e per ora niente di notevole. si sa che qui si ama o si odia.

 

anche voi, vedo che il rimpasto vi suona come una cosa usuale...

anche qui fanno uguale, colpo di stato, e via con un nuovo governo.

 

Date: Mon, 26 Feb 2007 15:24:07 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: udon

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

sukhotai ha un che di angkor. anche se lo stile non e' khmer, qui si dice che sia lo stile thai classico, pure gli khmer ci sono passati, e si vede. devo dire che dopo aver visto angkor tutte le altre rovine almeno di queste zone mi sembrano cose da nulla. una cosa interessante e' la raffigurazione del buddha che cammina, che pare sia anch'esso un classico del posto, e che noi abbiamo immediatamente rinominato 'la statua del buddha ricchione'. poi quando torno mostro le foto, se non mi rubano tutto prima come a volte succede (hola, marta...!!)

e ancora a udon, tra poco ritorno al monastero dove non so se potro' stare per molto perche' sono tutti in ritiro non so fino a quando.

qui e' previstro di comprare stoffe e oggetti per la casa, come faro' a portarli dietro e' ancora tutto da vedere.

la temperatura diventa sempre + calda. anche se per ora a kunming dicono che ci siano non + di 5gradi la notte, ma la' siamo in cina e vedremo.

intanto un po' di i-saan. alla prossima.

 

 

Date: Tue, 27 Feb 2007 10:45:15 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: e via...

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

e al monastero non siamo potuti andare perche' ci hanno detto che era pieno di ospiti e non c'era posto per dormire. noi eravamo pronti a passare la notte li' fuori, poi ci hanno dato un passaggio e in menchenonsidica siamo ancora a udon pronti x andare a sakhon nakhon. questa citta' qui mi sembra sempre + piena di farang  di quelli piu' deleteri. vediamo come si sta + a est.

stiamo bene e stiamo bene insieme.

 

Date: Sun, 4 Mar 2007 16:17:49 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: hanoi!!!

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

molte cose da raccontare.

udon: non sembra na secondo me ci sono dei giri nascosti di incontri. le altre citta' dell'est non hanno tanti farang e tanti bar di tipo nostrano. anzi + si va a est e meno si parla e si scrive in inglese.

meno male che inizio a metrtere insieme anche qualche frase in thai. a sakhon nakhon abbiamo visitato il museo di Ajahn Mun, poi a nakhon panom si prende la barca che attraversa ilk mekong e siamo in Lao.

Lao e' una terra dove si deve rallentare il ritmpo per poter capire come vanno le cose, quasi come se le immagini troppo veloci e confuse piano piano si schiarissero e si riuscisse a vedere forme dove prima era solo ombre confuse.

pare che questa gente sia scontrosa, ma passando un po' di tempo invece si comincia ad apprezzare la loro gentilezza. e poi non abbiamo fatto a t3empo a vedere molto perche' avevamo previstto solo di passare attraverso. ci siamo fermati un giorno di piu' grazie al visto vietnamita che iniziava solo dal 3-3, e ci ha imposto/permesso di rallentare il passaggio. mi riprometto di dedicare in un altro viaggio un bel po' piu'di tempo a questa terra che mi ricorda molto la cambogia, terra rossa e villaggi polverosi.

la frontiera tra lao e vietnam l'ho passata di corsa, perche' rischiavo di essere lasciato a piedi dall'autobus che mi portava, dato che il simpatico doganiere vietnamita voleva per forza vedere la mia carta di identita', vche naturalmente non ho qui... l'autobus poi si e' fatto aspettare per lunghe ore dato che era stato riempito di lattine di red bull fino sotto il pianale, e poi riso a coprire il tutto e per finire un po' di frigoriferi. poi dal lato viet hanno iniziato a smontare il tutto (contrabbando di sicuro) e noi ad aspettare fino che un minibus ci has portati a vinh facendoci pagare 5 dollari + del previsto.

l'arrivo in vietnam non e' stato uno dei migliori. la gente sembra impazzita, vogliono tutti a quanto pare portarti dall'amico che ha l'hotel o il bus  o chissacosa. sguaiati, scortesi, e nessuno che riesce a capire quello che si cerca di dire. 10 anni fa c'era sicuramente + poverta' ma lo spirito era migliore. invece oggi a hanoi la gente e' diversa, e anche se non si vede + una bicicletta ho ritrovato lo spirito del vienam che avevo consciuto anni fa.

ora stiamo qui un paio di giorni e poi iniziamo l'avvicinamento alla frontiera cinese.

grazie a tutti quelli che bhanno scritto, qui tutto bene a parte qualche puntura di insetto, da ha noi baci a tutti.

 

 

Date: Wed, 7 Mar 2007 16:16:43 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: ultima notte ad Ha Noi

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

abbiamo comprato i biglietti per Lao Cao, ultimo paese sulla frontiera tra VN e China. domattina alle 6 parte il treno, solo hard seat, che porta lassu' dopo 9 ore di viaggio.

qui a hanoi pare di essere a phnom penh, tutti in motorino a suonare il clacson per farsi strada. dopo un po' viene voglia di stare in silenzio, ma e' impossibile. siamo pero' satati al mare, baia di Halong, dormito in barca, e per fortuna il silenzio non mancava. il tempo e' un po' piovoso e freddo, speriamo bene per la cina.

il viet nam e' un paese in costruzione, ponti strade case negozi, pubblcita' sui cartelloni stardali, dovunque escavatrici giapponesi e camion coreani. qui la gente sembra meno invadente che a Vinh, e' piacevole stare a passeggio per le strade. pero' nessuno piu' che vende le cartoline, nessun ciclo', ormai sono solo come le carrozzelle a firenze, mezzi per turisti. ma ancora la gente gira con l'elmetto verde, e l'organizzazione dei viaggi e' ottima come prima. non si sa come ma dopo una serie di spostamenti di barca e di posto, sono venuti esattamente a riprenderci, separandoci dagli altri 5 che pure essendo sulla stessa barca erano clienti di un'altra agenzia.

domani quindi saremo al confine, chissa se di la' si trova internet...

vedremo.

 

 

Date: Sat, 10 Mar 2007 14:49:24 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: trung quoc

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

da hanoi siamo passati a lao cao, orribile posto di frontiera, risalendo il fiume rosso sul treno. e dopo una notte in un albergo da 5 dollari (ovvero di categoria alta) abbiamo passato l'ennesima dogana, questa volta senza grossi problemi, salvo comtrollo passaporti con

1 luce ultravioletta

2 microscopio

3 lente d'ingrandimento

e siamo entrati nel trung quoc, ovvero la cina come la chiamano i viet.

i cinesi invece la chiamano in un modo che ancora non riesco a ricordare, ma che somiglia molto trung quoc.

senza soldi, senza capire ne' parlare la lingua, tantomeno leggerla...siamo velocemente arrivati dove si doveva ovvero a yanyuang. ancora risalendo il Fiume Rosso lungo il corso della nuova autostrada in costruzione che presto unira' kunming al vietnam e fara' cambiare la vita di questa regione.

a yanyuang ci sono le famose risaie a terrazza, e una enormita' di popolazioni tribali (Hani in maggioranza) che affollano i mercati con i loro vestiti colorati o scurissimi vendendo stoffe e manufatti. oggi abbiamo passato la giornata in uno di questi mercatini e a vedere le risaie, e devo dire che solo questo vale tutto il viaggio. le 2000 foto che avrei potuto fare me le tengo in testa, le altre 150 sono nella macchina.

domani giorno libero, stiamo tranquilli e rallentiamo il ritmo. si avvicina il mio compleanno che passero' volentieri...nel trung quoc.

un abbraccio a tutti

 

Date: Sun, 11 Mar 2007 14:28:15 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: ancora dalla cina

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

sto girando questi villaggicon i mercati, ma in realta' non trovo niente da comprare. vorrei portare qualcosa per regalare, ma a parte i vestiti tradizionali che sono bellissimi ma di scarsa utilita' da noi , si trovano solo le 'cineserie' cioe' quelle cose orribili che vendono i cinesi anche in italia. magari e' quell a la cina, un orologio che dopo 15 giorni smette di funzionare...o dwi mocaxxini tutti in pura plastica-scusate la tastiera del computer e' mezza cancellata- o una multipresa elettrica con le lucine...

 

continuiamo l'esplorazione.

 

 

Date: Wed, 14 Mar 2007 14:09:26 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: jianshui

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

non rispondo singolarmente ma leggo tutte le mail. grazie a tutti quelli che ci seguono.

continuo a girare i negozi, pare che qui si vendano solo scarpe, maglie, giubbotti, tutte +o- imitazioni di marchi europei, rigorosamente VERO CUOIO in plastica pura. siamo usciti dalla zona tribale, ora siamo a jianshui, abbiamo lasciato il fiume rosso che risalivamo da hanoi e siamo entrati in mezzo allo yunnan. ho visto negozi che vendono te' e penso di comprarlo ma ovvio che non posso portarne molto. per chi sta vicino invito a casa mia a berlo...

domani andiamo  a visitare un villaggio con case molto vecchie, uno dei pochi rimasti in stile antico cinese, perche' ormai stanno ricostruendo tutto 'a la nouvelle ancienne'.

ma anche qui ci sono dei quartieri + nascosti con case e strade vecchie, si ha la sensazione di passare in un mondo parallelo, a fianco del corso principale dove si vendono le scarpe in plastica tra le luci e la musica, dietro c'e' silenzio, cortili nascosti e gente che vive in case buie.

il compleanno e' passato senza particolari festeggiamenti, sono contento di essere in viaggio e questo mi basta.

unica sensazione negativa: la difficolta' di comunicazione che a volte impedisce di muoversi, e ripetere le stessse domande a 10 persone trovando 10 risposte diverse da un po' di stress...

non a caso un italiano incontrato in vietnam si stupiva che andassimo in giro per la cina senza guida. ma intanto siamo arrivati qui.

 

ni-haao a tutti

 

Date: Wed, 14 Mar 2007 14:33:45 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: ricevo e ritrasmetto

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

mi pare una bella frase  e  ve la rimando volentieri::

 

"non ti devi

stressare tanto anche con gli europei spesso non ci si capisce. e li mica ti

stressi. baci"

 

 

Date: Sat, 17 Mar 2007 13:13:40 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: Kunming

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

proccediamo senza intoppi, nonostante le difficolta' di lingua. l'altra sera abbiamo avuto un invito a cena da dei cinesi che erano seduti accanto a noi, uno dei quali professore di inglese che aveva quindi voglia di mettere alla prova il suo inglese.

bellissimo il villaggio di Hanshan, case vecchie di 100 anni. dove viveva una famiglia ora ne vivono 5 o 6, credo che durante il perioodo della rivoluzione culturarle sia stato tutto collettivizzato e hanno fatto scuole stalle ospedali palestre o alloggi la' dove c'erano le case grandi di un unico proprietario. Poi oggi si sono accorti che il turismo paga dsi piu' e hano deciso che queste case sono pa\trimonio dell'umanita... e via col biglietto d'ingresso.

kunming e' una cutta' moderna, ma ogni tanto tra i grattacieli ci sono piccoli mercati nascocti, ctradine inimmaginabili e le solita case basse mezze di legno e di mattoni. ma i bulldozer stanno lavorando senza posa e tra una anno non so cosa restera' di tutto questo. la cina sta distruggendo tutto il vecchio salvo poi ricostruirlo piu' turisticamente piacevole...

pero' l'aria e' bella, sole, vento, aria di primavera, e vecchi cinesi che vengono a suonare e cantare musica tradizionale sulle rive del lago verde.

tra un paio di giorni ripartiamo per l'est, verso una citta' che non sta nemmeno sulla nostra guida. chissa' se ci sara' internet...??

pernso di si perche i ragazzi lo usano molto e passano ore a fare i giochini. non c'e' albergo anche da poco che non abbia un enorme tele in camera..

a proposito, al negozio della Sony come dimostrazione di televisori piatti da 200000 pollici davano immagini di... firenze e alberobello!

allora ci sembrava che l'avessero fatto apposta per noi... (paola e' pugliese)

 

stay tuned!

 

 

Date: Sun, 18 Mar 2007 13:04:17 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: kunming

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

a kunming non ci sono parchi. torri alte fino in cielo di cemento acciaio e vetro, o casermoni-abitazione costruiti uno accanto all'altro, quasi senza spazi intermedi. nella poca citta' vecchia rimasta ,li' ancora si vede qualche albero, o meglio si leggge di giardini di albicocchi, ma il cortile interno ormai si affaccia su un muro grigio. Si devono fare almeno 10 km dal centro per trovare le colline e il verde, dopo aver superato una cintura di raccordi autostradali, case in demolizione o in costruzione, mercatini che nascono sulle macerie prima di essere sloggiati dalle ruspe. nonostante tutto questo l'aria che si respira e' ancora pulita, la temperatura mite, la vibrazione che si sente e' positiva, la gente pare rilassata. anche se cercano sempre di decuplicare il prezzo appena vedono che i nostri occhi non sono a fessura (a parte queli di paola, ma evidentemente non abbastanza per sembrare cinese)

e andiamo avanti. domani si parte per Mile, citta' sconosciuta dell'est, dove dovremmo trovare collegamenti per andare in un villaggio ad assistere alle celebrazioni in onore dello shamano che centinaia di anni fa si dice che aveese inventato il modo di fare il fuoco con gli stecchi e lo avesse donato agli uomini.

ma le nostre informazioni sono incomplete e forse siamo in anticipo di un mese. quello che e' certo e' che usciamo dalle rotte turistiche perlomneno occidentali. pare che anche li' ci sia molto turismo cinese. la cina in generale e' ricca, e gli hongkonghesi con le loro macchine fotografice dagli obiettivi enormi girano il paese per ritrarre donne hani in costume tradizionale come noi fotografiamo le vecchine alle feste di paese.

qua e la' vedo passare vecchie con i piedi minuscoli, frutto di mutilazioni a scopo "estetico" che ancora venivano praticate all'inizio del secolo scorso, che vogliono vendere modellini di scarpini in cui loro stesse sono costrette a infilare i moncherini dei piedi...

e tutto questo mentre scrivo gratis nella centrale di China Telecom.

 

...dal vostro inviato in Hung Huo (Cina)...

 

 

Date: Mon, 19 Mar 2007 11:44:01 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: mile

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

siamo arrivati a mile. pronuncia come scritto.

incredibile. sono all'ufficio del turismo aspettando un inglese(pare)che dovrebbe darni info sulla festa tribale che pare ci sia il giorno stabilito, 21 marzo.

qui non dovrebbero esserci molti turisti europei. infatti ci guardano tutti in modo strano.

oggi a shilin paesaggi dolomitici... la "foresta di pietra"

 

ci risentiamo appena posso.

 

 

Date: Thu, 22 Mar 2007 10:36:29 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: la festa del fuoco

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

siamo ancora a kunming di ritorno da due giorni memorabili.

intanto abbiamo visto la Foresta di Pietra a shiling, paesaggio vagamente dolomitico, o se vuoi Halong-bay-iano...

bello, 3 ore di esplorazione a piedi, e come diceva un americano incontrato qui, i cinesi vanno tutti insieme negli stessi posti, e come ti allontani dal sentiero principale ti ritrovi da solo in mezzo alla natura. In effetti credo che questo sia una caratteristica di questo popolo. Fare una cosa alla volta, seguire le indicazione del Capo... che tanto ce n'e' sempre uno. generalizzare e' sbagliato si sa ma veramente a shiling trovi tutti sul sentiero principale.

 

poi , gia' trovare il bus per mile inizia a essere difficile. Mile non e' nelle guide e nessun farang ci si avvicina.

arriviamo comunque e riusciamo a capire che il giorno dopo si puo' prender un autobus per il villaggio di hongwan. altro che inglesi! qui parlano solo cinese, e dobbiamo intenderci totalmente a gesti, ( qualche aiuto dall'unica persona che pare sapere l'inglese qui, complimenti a noi per averla trovata)

e al villaggio invece non parlano nemmeno cinese ma una lingua locale, sono una popolazione chiamata Axi e credo che per loro questo basta e avfanza.

Finiamo a dormire a casa di uno degli organizzatori della Festa, ci sono alcuni fotografi cinesi che dormono li' e uno di loro riesce a intendersi con noi, ma nemmeno lui capisce il dialetto locale. appena arrivati ci danno da magiare e ci fanno cenno di seguirli. e qui inizia il rito. nel bosco si prepara il sacrificio di un maiale. gli sciamani del villaggio presiedono alla preparazione delle pentole dove il maiale sara' cotto, poi si entra nel bosco fino alla radura dove c'e' un albero sacro e li' escono dal folto i guerrieri Axi, col corpo dipinto di cerchi rossi e neri e il maiale viene abbattuto e sgozzato, messo in spalla e portato vicino ai pentoli. in un ora il maiale vivo si tramuta in cibo che viene offerto a tutti gli abitanti del paese, arrivati nel frattempo. la festa ha inizio, si canta si balla e si beve alcol locale. anche da noi quando si ammazza il maiale si fa festa, ma qui questo rito prepara alla festa dell'indomani, quando un pezzo del maiale sara' portato nel centro del paese e qui si ripetera' il rito dell'accensione del fuoco coi bastoni di legno, cosi' come fu insegnato agli Axi da Mu-Deng, mitico sciamano, la cui effige in cartapesta viene portata in processione.

raccontate non e' facile. il giorno dopo ci sono centinaia di persone da tutti i paesi vicini e anche autorita' e moltissimi fotografi cinesi. noi siamo gli unici europei e molte foto ce le fanno a noi. credo che qui qualcuno dei vecchi e quasi tutti i bambini non abbia mai visto un bianco. sicuramente siamo i primi italiani a passare di qui

 

segue

 

 

Date: Thu, 22 Mar 2007 10:55:25 +0100 (CET)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: la festa del fuoco 2

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

Gli sciamani intrattengono la gente dando -credo- consigli. vado a parlarci anch'io e sebbene non abbiamo una lingua comune sento la loro serenita' e benevolenza.

poi inizia il rito. i guerrieri portano l'effigie di Mu Deng, e si inizia a fare il fuoco con un enorme bastone, in modo teatrale, ma efficace. e quando spuntano l;e prime volute di fumo l'eccitazione aumenta, tutti iniziano a muoversi e si dirigono verso una radura dove si sono gia' piazzati quelli che non hanno potuto seguire questa parte. arriviano e c'e' cosi' tanta gente che non si riesce a passare. abbiamo trovato un lasciapassare in terra e vado dal poliziotto cinese , che non mi vuole far passare, inizio a dirgli che vengo dall'italia, alla fine ci lascaino entrare nella tribuna dei VIP e possiamo assistere allo spettacolo, in realta' a questo punto inizia una cineseria.

un titpico esempio di teatro e musica per le masse, decine di danzatori mimano situazioni di vita contadina, in primo piano il corteggiamento, il matrimonio, la musica. siamo un po' delusi perche questo contrasta con lo spirito del giorno prima, qui ci soono anche la televisione e veramente troppi fotografi, appena si vede qualcosa di interessante si alzano centinaia di teleobiettivi come fucili. credo di essere su tutti i giornali cinesi di oggi, colla prima fetta di mailale in boccca....

ma il contrasto tra rito e consuetudine  sociale, tra passato e presente, aiuta a capire l'essenza di questi popoli, in tensione tra una tradizione rurale e il mondo moderno, visto dal punto di vista del regime al potere oggi in cina.

e alla fine, quando stiamo pensando al modo di andarsene da li', ritornano i danzatori dipinti, che portano mu deng, accompagnati da uno stuolo di altri personaggi, maschili e femminili, coperti di fango e di erbe fiori e frutta. e allorail fuoco viene ancora riacceso, e il principio maschile fuoco si unisce al femminile terra e si generano le messi e gli animali e i bambini e si da' inizio alla civilta'. e queste forze primordiali sono ancora in funzione, le sentiamo scorrere nelle vene degli axi e anche alla fine nelle nostre, e scendiamo anche noi nella radura a danzare, e ne esco nero di carbone in faccia, come il primo giorno mi ero sporcato col sangue che era schizzato sulle foglie della foresta.

e tutto questo sotto la guida tranquilla autorevole e benevola dei due sciamani, con la loro sigaretta in bocca, il vestito della cerimonia e il sacchetto con le erbe  e il necessario per il fuoco sacro che porta le immagini delle donnine cinesi, sicuramente proveniente da qualche negozio di moda di Kunming.

tutto questo l'ho capito nella notte, mentre nell'hoitel di Mile dove ci ha portato un cinese-canadese conosciuto a kunming riflettevo sul significato del rito a cui ho partecipato. resto con il ricordo delle facce dei vecchi del villaggio, scolpite come il legno degli alberi che hanno dato per la prima volta il fuoco, centinaia o migliaia di anni fa, nella mitica era di Mu Deng, lo sciamano che ha dato inizio alla civilta'.

 

 

Date: Sun, 25 Mar 2007 13:55:57 +0200 (CEST)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: lijang

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

e dopo il fuoco... Lijang.

Una citta' cosi' precisa che sembra finta, anzi lo e'. Il centro si e' riconvertito a macchina per i turisti, in gran parte cinesi. quindi ristoranti, alberghi e negoxi di artigianato, tutti uguali e tutti provvisti delle stesse cose tant'e' che ci si chiede se ci sia da qualche parte una enorme fabbrica di pezzi pseudo fatti a mano, oppure un centinaio di cinesini che fabbricano a mano cose tutte uguali, oppure veramente quelli che stanno nei negozi si fabbricano i loro oggetti e riescono a farli uguali a tutti gli altri, perche' cosi' piace alle masse. Avere il soprammobile esattamente uguale a quello del vicino.

nonostante tutto questo, si cammina in una piacevole atmosfera e si ha l'impressione di rivivere nella cina dei tempi pre-rivoluzione culturale, con l'imperatore, i mandarini e tutto il loro seguito.

nei dintorni altri villaggi "Lijanghizzati", e via cosi', la cina si rinnova nello stile del secolo scorso, dietro le facciate vecchieggianti gli hotel aumentano il numero di stelle e il prezzo delle camere. oggi mi hanno mostrato un hotel gestito da una catena di singapore, villette isolate in un parco con piscine indioviduali, 1000 USD a notte, e cibo escluso. intorno un doppio recinto tipo Potsdamer Platz nella Berlino del muro, con i Vopos che sparano a chi entra nella terra di nessuno. Nel mondo ci sono i ricchi sul serio, dato che l'hotel ha 80% di camere occupate.

oggi mi hanno detto che Deng  Xiao Ping ha liberalizzato l'economia e quindi si puo' paragonare al presidente americano che libero' gli schiavi...

 

e il viaggio continua, segue altra comunicazione dopo un paio di giorni di trekking che faremo salvo imprevisti alle gole del Salto della Tigre.

 

 

Date: Tue, 27 Mar 2007 14:20:57 +0200 (CEST)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: dalle gole della tigre

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

una leggenda dice che una tigre inseguita da un cacciatore fuggi' saltando il fiume yang tsi nel suo punto piu' stretto. e qui siamo arrivatri oggi dopo 20 kn a piedi prima un alto 1000m sopea il fiume e poi scendendo giu' nella voragine della gola fino quuasi a toccare l'acqua verde giada. in alto una montagna ancora innevata che sale a 5000m. 2 giorni di cammino tra foreste pietraie e cascate senza vedere quasi nessuno, eccetto i gestori delle guest houses che pero' fanno di tutto per rendersi antipatici. i cinesi oggi a parte qualcuno, con l'errore ovviamernte insito nelle generalizzazioni, sono un popolo asssai scortese, venale e poco rispettoso degli altri e delle cose. posso cercare di capire i motivi socio politico storico ecc., legati probabilmente alla "rivolusione culturale" che fece piazza pukita della cultura precedente, ma questo resta il fatto. che tutti cerchino di fregarti e' unas cosa che dopo un po' diventa noiosa e spinge a andare via da qui. capisco come mai, se gia non lo sapevo, i viaggiatori solitari dopo un po' si vanno a fermare almemo 15 g. in un isola dove si fa il bagno si prende il sole so mangia si dorme e poco altro. bisogna mettere im pausa il cervello che invece in queste situazioni e' sempre in allarme.

 a parte questo, ci sono situazioni e luoghi bellissimi, e anche si incontrano percone simpatiche e disponibili, come la Mama Naxi della guesthouse di lijang che al ritorno dal trekking ci ha preparato e offerto un pancake alla banana.

continuiasmo a reincontrare persone gia' viste in altre citta', saimo adesso nel circuito internazionalke dei viaggiatori, ogni sera si fa festa per un incontro diverso.

il tempo si avvicina alla scademza, resta ancora una tappa (Dali) e poi l'aereo per BKK.

 

 

Date: Sat, 31 Mar 2007 03:09:10 +0200 (CEST)

From: Massimo/Viraga/Raga <viraga95@yahoo.it>

Subject: kunming again

To: myself <viraga06@yahoo.it>

 

il solito bus notturno ci ha portati a kunming, again. qui dobbbiamo solo aspettare le 12 per prendere altro bus per aeroporto, dove si parte per BKK (cesare, se ci sei fammi sapere!!!)

siamo agli sgoccioli, restano 2 giorni a bkk e poi l'aereo per roma.

lascio la cina con dispiacere, nonostante quello che ho dettto l'altra volta sui cinesi. a parte che non sono TUTTI cosi' e quello era ovvio, ho notato questo atteggiamento di tentare di fregarti anche cifre irrisorie (10c di euro, anche qui non sono una gran cosa) principalmente nella gente che ha contatto con il turismo. quando si va nei paesini, la vita e' piu' semplice, le donne lavorano nei campi (si' solo donne) gli uomini non so (giocano a biliardo, pare), e i bambini ti sorridono e salutano e tutti sono pronti a dare indicazioni. e' quasi piu' facile intendersi con i contadini che con i cittadini, a meno di trovare il professore o lo studente che parla inglese. anche stamani volevano farci pagare 2 cio' che costa 1, e poi ancora chiedeva almeno 1.5, ma che palle, alle 7 di mattina! per fortuna ormai un po' di prezzi li abbiamo imparati.

gli ultimi 2 gg li abbiamo passati a Dali, in giro per la citta' vecchia e sul lago, che ho girato in bici, per strade sterrate dove non c'e spazio per le macchine. Nonostante che il noleggiatore di bici tentasse di farmi passare per ...l'autostrada.

controllero' forse ancora una volta la posta prima di partire per roma, l'arrivo e' previsto per il 3 alle 2.

 

a proposito, quando sono le prossime ferie?....

ps. nofun pronti? konats anche? io non suono da 2 mesi, ma non credo che questo rappresenti un problema... e' sempre cosi'!

 

 

Date: Sun, 8 Apr 2007 14:26:24 +0200

To: Myself  Me <viraga95@yahoo.it>

From: Massimo <viraga95@yahoo.it>

Subject: ritorno a casa

 

sono tornato a casa, ancora non riesco a recuperare la "normalità" in senso fisico (continuo a svegliarmi alle 3 di notte e avere sonno alle 19) e nemmeno mentale... ma forse questa è meglio NON recuperarla.

quello che  porto a casa dopo un viaggio così, al di là delle ovvie emozioni e ricordi legati al vissuto, è una sensazione di sfasamento dovuta credo alla consapevolezza di essere rientrati in una dimensione oppprimente e familiare allo stesso tempo. Ovvero che questa prigione in cui viviamo quotidianamente può aprirsi ogni tanto, e di questo me ne accorgo quando si richiude.

Una delle cose che mi hanno colpito al rientro è stata la catasta di lettere che mi aspettava, tutte provenienti da ditte e/o organizzazioni con cui si hanno "normalmente" rapporti di tipo commerciale (banche, bollette, etc) necessari per vivere qui ma di cui si è fatto a meno allegramente durante il viaggio, in cui il carico dei possedimenti personali è limitato al contenuto del proprio zaino.

mi interrogo sul contenuto dello zaino che mi porto dietro ogni giorno, qui, in questa situazione in cui ho più o meno scelto di vivere.

Niente è scontato, nemmeno la scelta (perchè tale È, di fatto) di vivere qui in questo modo. E se questa , per vari motivi, dovesse essere riconfermata, che sia chiaro, a me e a tutti voi, che di scelta si tratta, e non di casualità o fatalità. Ci sono persone che hanno fatto scelte diverse e vivono in maniera diversa, pur proveniendo dalla stessa realtà da cui provengo io.

Essere responsabili delle proprie azioni non è solo un augurio per il futuro, ma un fardello che portiamo, volenti o nolenti, già da ora.

Ognuno è figlio del suo Karma.... e ognuno ha il potere di cambiare, qui e ora.

Riflettere su questi argomenti aiuta a migliorare la qualità di vita.

 

quando avrò in qualche modo ripreso i ritmi vitali di questo emisfero, riprenderò anche le comunicazioni verbali e telefoniche.

il thè è pronto...