Nel 1866 Mendel
spiegò i fenomeni che aveva osservato durante la coltivazione dei terreni
appartenenti all’Abbazia a lui affidata, in un tempo in cui non si sapeva nulla
di genetica e quindi di cromosomi, geni, mitosi, meiosi, eccetera.
Mendel asserì
che:
1)
coi
gameti si trasmettono dei “fattori” responsabili dello sviluppo dei vari
caratteri;
2)
per
ogni coppia di caratteri (pisello liscio–pisello rugoso oppure fusto alto-fusto
nano) due fattori sono insieme presenti in ogni individuo, uno proveniente dal
padre e l’altro dalla madre;
3)
i
due fattori sono uguali negli individui puri, diversi negli ibridi;
4)
i
gameti contengono un solo fattore della coppia, sono cioè sempre puri, anche
quelli prodotti dagli ibridi.
Mendel indicò i due fattori per i caratteri
antagonistici di ogni coppia con una lettera dell’alfabeto, maiuscola per il
carattere dominante, minuscola per il carattere recessivo. Per esempio, nel
caso del fusto alto e nano, si possono indicare i due fattori con A e a. Questo simbolismo è ancor oggi
quello più frequentemente impiegato, però sappiamo che i due fattori non sono
altro che due geni (alleli) situati sui cromosomi omologhi (uno proveniente dal
gamete paterno e l’altro da quello materno. Precisamente ogni organismo
diploide possiede nei nuclei delle sue cellule tanti geni e ciascun di essi è
presente in duplice dose, un gene in un cromosoma, e l’altro nel locus omologo
del cromosoma omologo; un gene ereditato
da un gamete, l’altro dall’altro. Quando i due geni omologhi sono identici il
genotipo si dice omozigote, se diversi si dice eterozigote.
Per molti anni
la scoperta di Mendel passò inosservata e solo nel 1900 tre botanici, De Vries, Correns e Tschermak,
contemporaneamente e indipendentemente tra loro, ne riscoprirono le leggi. Da
quel momento nacque la genetica moderna.
________________________________________________________________________
La prima 1a legge di Mendel (o legge della dominanza)
asserisce che dall’incrocio di due piante di pisello, una con fiori bianchi
(ceppo puro) e l’altra con fiori rossi (ceppo puro) si formeranno semi che
seminati daranno origine a piante di
pisello tutte con fiori di colore rosso.
Supponendo, quindi, che il colore del fiore bianco (ceppo puro) di una pianta di pisello sia dato da un gene recessivo “a” e che il colore rosso (ceppo puro) sia dato da gene dominante “A”, la prima legge di Mendel può essere così rappresentata:
Fenotipo (P)
|
Pianta di pisello a fiori rossi (ceppo puro)
|
Pianta di pisello a fiori bianchi (ceppo puro) |
Genotipo (P)
|
AA (genotipo omozigote) |
Aa (genotipo omozigote) |
Gameti
|
½ A ; ½ A |
½ a ; ½ a |
Genotipo (F1) |
¼ Aa; ¼ Aa; ¼ Aa; ¼ Aa |
|
Fenotipo (F1) |
100% rossi ibridi |
Vai a II legge di
Mendel Vai a: eccezione
alla I legge di Mendel