Viaggi e Miraggi
  Il sito offre  
Chi siamo
Stefano Chiesa
Manuela Piccinino
Mara Piccinino
I nostri viaggi
Russia
Link
Collabora con noi
Russia (pt 3/5)
Sacha, come Denis, è stato a Londra a lavorare per un anno ed è lí che l'ho conosciuto.
"I primi tre mesi che ero là - mi dice - sono stati eccezionali. Ero euforico, uscivo sempre, potevo fare ció che volevo e mi perdevo ad osservare le meraviglie dell'offerta che già iniziavano ad arrivare anche in Russia. Poi peró ho iniziato a sentirmi in un mondo non mio e a stare male. Non capivo il mio ruolo. Alla fine non vedevo l'ora di tornare. Ma anche i primi tre mesi di ritorno a Mosca sono stati terribili. Faticavo a riabituarmi a ció che mi era mancato cosí tanto a Londra."
Mentre Sacha racconta, Denis si unisce al gruppo, e il racconto si fa sempre piú scialbo, sempre meno critico e piú banale. Sospetto che la paura dei commissari di partito, dei delatori, che era cosí forte durante gli anni del regime, sia rimasta nella mente delle persone e cosí anche oggi nessun russo si fida piú a parlare e lamentarsi di fronte ad altri russi.
Martedì 20 Giugno 2000
(La città)
Strano, pensavo che camminare per le strade di Mosca mi sarebbe sembrato romantico, che avrebbe avuto un sapore ottocentesco, e mi avrebbe comunicato la grandezza di un impero, anche se ormai decaduto. Mi aspettavo colori impressionisti, musiche barocche, testimonianze di antichi splendori.
Invece ció che mi accoglie subito è il grigio non-colore che domina su tutto. I palazzi, le strade piene di polvere, persino il cielo nel mezzo di un estate torrida, non lasciano ai colori una via di scampo. Le strade a sei corsie nel mezzo della città, colme di sferraglianti Lada contribuiscono non poco a questo senso di inferno industriale che mi disorienta.
La Piazza Rossa è grande, imponente, ma la sua rigidità geometrica e il suo spoglio rigore militare, riescono ad annullare anche la divertente fantasia della cattedrale di S.Basilio.
La differenza tra i negozi del centro città e quelli di periferia è disarmante. Già a due fermate di metropolitana dalla Piazza Rossa si hanno serie difficoltà a distinguerli dalle abitazioni delle persone e la parola "scelta" non ha piú un significato.
Il centro città invece è un rigogliare di marche e nomi noti, i soliti nomi noti. La colonizzazione consumista sembra essere già ben avviata e i turisti vengono depositati a decine a comprare oggetti che a casa loro costano la metà.
Denis mi indica fiero un terribile centro commerciale al cui sviluppo ha contribuito anche la nostra compagnia. Mi prende una sottile tristezza. É facilissimo, soprattutto per un turista ben equipaggiato di valuta straniera, entrare nei negozi, nei grandi magazzini, in tutti qui templi del consumismo fioriti a centinaia nella nuova era del capitalismo russo.
Ció che è piú difficile è uscire. Trovare il modo per lasciare il negozio e' un'impresa cosi' difficile che si finisce per passare davanti a tutti i banchi, a tutta la merce e probabilmente a comprare qualcosa.
Giovedì 22 Giugno 2000
(Il trionfo sovietico oggi)
La Russia è passata attraverso un cambiamento incredibile, questo lo sanno tutti.
Per chi ci va oggi, la curiosità piú grande è forse quella di vedere come era ieri, la sua grandezza, il suo potere, i risultati di quell'incredibile esperimento di ingegneria sociale chiamato Unione Sovietica. Appena fuori Mosca c'è un posto che potrebbe offrire tutto questo. Si chiama "L'Esposizione Universale dei Trionfi dell'Economia Sovietica".
É un parco spaventosamente grande, alla maniera sovietica, grandi statue, celebrazione di un sogno e di un potere, in egual misura. Ma ció che invece oggi vi viene celebrato è un potere diverso, che ha annichilito in pochi anni ogni retaggio di quello precedente. Il capitalismo, che ridicolizza ogni altra espressione, svendendola a basso prezzo.
(pt 2/5)   (pt 4/5)
HomepageChi siamoI linkCollabora con noi