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Russia (pt 2/5)
Dima invece e' una vittima del cambiamento improvviso, della velocita' con cui il modello capitalista si e' inserito nel tessuto sociale russo. Ha enormi e spessi occhiali che gli seminascondono il volto, guarda sempre per terra quando parla e passa il tempo rinchiuso in un suo mondo fatto di alcool e musica techno.
Cerca di non mangiare mai e le calorie necesssarie le prende a sufficienza dice lui, dall'alcool, nel quale va a finire anche gran parte del suo stipendio mensile. Nonostante tutto questo, traspare subito parlando con lui una grande intelligenza e una spiccata sensibilita', che lo hanno reso un bersaglio piu' facile per i pericoli del rapido cambiamento sociale russo.
La macchina che ci porta in citta' dall'aeroporto e' guidata da Dima. Il fatto che abbia appena preso la patente, unito alla stranezza del personaggio, ci fa un po' dubitare della sicurezza del viaggio.
Quasi per confermare questi nostri dubbi Dima urta subito il paraurti della macchina di fronte, scatenando le ire del giovane proprietario russo. Tutti scendono e il problema viene risolto mediante pagamento in contante dei danni.
Ci viene poi spiegato che in Russia l'assicurazione automobilistica non e' obbligatoria e che quindi quasi nessuno ce l'ha. Quando c'e' un problema si decide quanto pagare e si regola subito il conto. Mi sento sollevato. Non tutta la vecchia Russia e' sparita nel nulla...
Domenica 18 Giugno 2000
(Ore 5am)
A San Pietroburgo ci sono le notti bianche e a Mosca poco ci manca. Pero' a nessun russo viene neppure in mente di mettere una qualsiasi tendina per impedire alla luce di entrare invadente dalle finestre e cosi' eccomi ad osservare il soffitto in una torrida mattina d'estate.
Il mio sguardo si sofferma sullo stile dell'arredamento e non riesco a fare a meno di notare alcune particolari incoerenze. L'appartamento non sarebbe brutto di per se', se non fosse stato lasciato nella piu' totale incuria da mesi. I rubinetti gocciolano, le pareti si scrostano e la polvere invade ogni cosa. Mancano gli oggetti piu' fondamentali per cucinare e in bagno non c'e' carta igienica.
Sul grande mobile del salotto spicca peró ogni sorta di meraviglia elettronica, negata da generazioni alla massa che ora si riversa a comprarla furiosamente. Televisore, videoregistratore, stereo, minidisc, tutto nuovo di zecca e delle marche migliori.
L'improvvisa libertà negli acquisti dei russi viene utilizzata per comprare tutto quello che gli è sempre stato negato invece che migliorare ció che si aveva già. La meraviglia di un nuovo televisore, val bene mobili rotti e rubinetti gocciolanti ai quali ormai ognuno ha fatto l'abitudine da anni.
Tutte le porte di casa sono chiuse ad doppie porte e le macchine sono protette da allarmi sofisticatissimi. Peccato che le case dentro cadano a pezzi e che le macchine non riescano neppure ad accendersi.
Queste incoerenze si manifestano anche nello stile di vita. Nessuna attenzione viene data al cibo, mentre l'alcool, simbolo di liberta' e strumento di divertimento, viene esaltato con riti quasi religiosi. Durante il nostro primo fine settimana a Mosca veniamo traspostati da un locale all'altro, peraltro eccezionali nella loro originalita', alla ossessiva ricerca di una liberazione ricercata nell'imitazione del consumismo.
Il rituale è sempre lo stesso, dopo poche ore, a volte meno, ci si stufa di un locale, si esce all'aperto, si ferma la prima macchina che passa e si chiede all'autista di portarci in un altro posto. Chiunque viene fermato acconsente. Mi viene da pensare che il traffico notturno di Mosca sia composto esclusivamente di tassisti improvvisati.
Per fortuna, quando ormai ci sentivamo trappola di un mondo gia' noto, Sasha, un collega di Denis dall'aria romantica e poco occidentale, letteralmente ci convoca in una saletta tranquilla del club di turno e inizia a comunicare con noi.
"Prima non si stava meglio - risponde alle nostre invadenti domande sulle condizioni attuali a Mosca - ma neppure adesso si sta meglio. Il cambiamento è stato veloce e si è portato dietro anche la nostra capacità di reagire. I piú furbi si sono arricchiti, ma gli altri rimangono a guardare un mondo che non conoscono danzare veloce davanti ai loro occhi e non sanno cosa fare."
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