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Romania |
(pt 5/8) |
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In questo campo estivo conoscemmo oltre al parroco (Don Giovanni Salomon) cattolico di Cernavoda anche altre persone come Mariam, un ragazzo tuttofare, un jolli per la parrocchia che era sempre nelle nostre attività e faceva da interprete e "consulente" tra di noi e il rumeno. Fu il primo ad avvicinarsi a noi mentre la sera appena arrivati ci comprammo un pallone da calcio per giocarci. Conoscemmo Micaela e la sua famiglia, ma non ci fu modo di conoscere molto delle persone. Questo è un rammarico.
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Colpa nostra e non. Spero che almeno la presenza nostra abbia dato un segno forte al popolo di Cernavoda. Perchè in questi giorni di lavoro non ci impegnammo molto a conoscere una realtà cosi complessa e difficile. Credo molto per la lingua naturalmente, ma ...
In un certo senso subivamo tutto, l'ambiente e le persone. Ripeto ci legammo molto invece tra di noi. Non mi e mai capitato di fare un viaggio con 30 persone e conoscerle più o meno tutte!
Nemmeno in campeggio o altri viaggi! E' stato molto costruttivo per me perchè avverto di essere un po' cambiato e migliorato negli approcci umani e di amicizia.
Penso che da soli si possa fare molto, in molti si possa fare moltissimo! E questo l'ho (ri)scoperto QUI!
Se tutti hanno gli stessi scopi e remano nella stessa parte. Come effettivamente è successo.
(..........)
La sera noi maschietti andavamo ad accompagnare le "donne" al loro "dormitorio", cioè nelle famiglie affidate per dormire. Sì perchè solo i maschietti dormivano in parrocchia (per capirci ... tra la polvere). Le femmine erano "dirottate" in gruppi di 3-4 in famiglie gioiose ed orgogliose di ospitare italiane.
Solo per dormire. Mangiavamo infatti assieme in parrocchia (colazione, pranzo e cena).
Domenica 5 Agosto fu giorno di riposo e festa al mare. ...... Al MAR NERO !!!
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5 Agosto: Mar Nero
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Domenica 5 Agosto fu giorno di festa al mare.
Partimmo in corriera e con noi c'era un nutrito gruppo di rumeni circa una quindicina. Tutti contenti di andare in villeggiatura. Si vedeva, erano contenti, perchè non so se lo si potevano permettere ancora. Sì, per il costo del viaggio.
Comunque erano più o meno "attrezzati" per la spiaggia (ombrelloni, costume, ecc...). Il nostro invito quindi fu molto gradito. Partimmo per Costanza. città sul Mar Nero.
Ricordo, durante il viaggio, i canti rumeni mischiati con quelli nostri. Bello. Tutti erano entusiasti.
Arrivati a Mamaia (specie di lido per Costanza) andammo in spiaggia tutta la mattinata e un po' di pomeriggio (fino le 15) per fare il bagno "nero".
Spiaggia ampia e pungente piena di conchiglie frantumate. Spiaggia affollata di turisti. Penso quasi tutti rumeni, quelli che potevano esserci.
L'acqua del mare era abbastanza sporca ed all'orizzonte si scorgeva una raffineria. Comunque lo scenario, in generale, era quello di un paese marino occidentale.
Dopo, verso sera, visitammo Costanza, città romana (niente cartoline!!!).
Tornando a casa tutti insieme, i capi proposero un giorno di vacanza da regalare a tutte le persone di Cernavoda che volevano andare al mare. Dovevamo pagare il costo della corriera. Circa 50 persone potevano così farsi un altro giorno di mare.
Ma purtroppo, colpa nostra e un po' colpa dei capi scout non se ne fece niente. Gli uni aspettavano le decisioni degli altri, e questo fu triste.
Si perse una occasione umanitaria. Ci sarà da sprone. Carpe Diem!!
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Già com'è importante la comunicazione e farsi capire, per non parlare di quella tra di noi italiani e rumeni. Per fortuna nel nostro viaggio avevamo una brava guida, Irina (o anche "tachipirina" o più volgarmente "urina") volontaria Caritas Bucarest, Moroso italiano (Zane) e traduttrice come lavoro.
Brava ma un po' troppo prepotente e "imponente". Comunque come seconda traduttrice ufficiale per l'inglese e tedesco c'era per ogni evenienza Anna Giulia, ragazza scout d'oro.
E .... Ci capimmo .... Da da cald .........
Lunedì e Martedì seguenti furono giorni di lavoro intenso. La casa stava per essere smantellata.
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Restavano soltanto i travi di legno che sorreggevano il tetto dei coppi (e tegole). I coppi erano stati tutti accatastati per essere portati via per essere riutilizzati.
Ricordo vennero delle signore rumene ad aiutarci per passarci i coppi e le legne.
Le sere erano libere per andare in centro a Cernavoda e per fraternizzare fra noi con qualche birra....
Una sera, quella di martedì alzammo un po' il gomito in presenza delle suore che avevamo ospitato in parrocchia e che ci avevano portato dei cibi speciali tipici rumeni: una insalata tipo russa, degli involtini di riso (buoni!!) e pesce bianco con maionese.
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(pt 4/8) |
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(pt 6/8) |
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