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Romania (pt 3/8)
La partenza: 29-30 Luglio
Il palazzo del popolo (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) Dopo aver "dormito" in sede scout a Vicenza, ci siamo coricati verso le 4:30 (se qualcuno non avesse giocato scherzi ci si poteva prendere con più comodo ...!!) e bagagli a mano tutti in corriera. 42 persone (compreso l'autista). 30 scout (io e "PG" non lo eravamo in realtà). Noi avevamo come meta Cernavoda, mentre il gruppetto con a capo Suor Maria a Slobozia (30Km prima di Cernavoda).
La voglia di conoscerci era tanta come il tempo per farlo, quindi, su questo piano eravamo partiti bene e dopo due giorni di corriera
i due gruppi scout S.Lazzaro e Creazzo avevano creato un certo feeling.
Durante il viaggio oltre a conoscere i vicini di sedili, immaginavo dove e cosa avrei potuto fare e vedere. Qual era il mio ruolo in tutto ciò ?
Italia, Austria, Ungheria le frontiere valicate nel primo giorno di viaggio (circa 12 ore di pullman effettive!!). La notte del 30 Luglio la passammo in tenda (per i fortunati). Per me (ma non mi fu un peso ...) invece all' addiaccio, a ciel sereno su un boschetto di un autogrill ungherese come anche per PG, Pino (capo scout S.Lazzaro e altre 7-8 persone). Un po' scomodo ma alla mattina seguente contento per questa esperienza (e con un po' di sonno !!)
Dimenticavo che come Padre spirituale c'era un "ottimo" Don Lorenzo della parrocchia di S. Lazzaro. Simpatico ed autorevole. Semplicemente non sembrava un prete per il modo di parlare e vestire. Ma aveva preparato sin dalla partenza utili tracce giorno per giorno di preghiera e riflessione. Qualcuna vorrei riportarla in questo scritto.
Don Lorenzo non sembrava un prete. Era (ed è) un tipo giovanile fatto per stare con i giovani, "uscito apposta per dirigere una corriera come la nostra e seguire un campo come il nostro"). Nostro perchè tutti lo abbiamo sentito forte. Tutti si sono impegnati a sopravvivere e a vivere là. Mettendo del suo originale IO. Don Lorenzo fu coordinatore d'ogni nostro "mattone" assieme ai capi scout Pino, Elisa (S. Lazzaro) e Marco, Maurizio (Creazzo).
Mattina 1 Agosto: alla volta di Bucarest
All'arrivo, il parroco di una parrocchia della città ci ha gentilmente ospitato. Qui abbiamo potuto farci da mangiare e dormire anche se molti (compreso il sottoscritto) dormirono fuori all'aperto nel giardino della parrocchia. Dimenticavo di dire che avevamo portato via viveri strettamente per il viaggio e per tutti. Naturalmente si mangiava in spirito SCOUT.
Il giorno seguente visitammo Bucarest, il palazzo di Ceausescu, il palazzo del parlamento, l'arco di trionfo, la chiesa ortodossa, molte vie della città e altro. E a mezzogiorno "sforammo" il clima SCOUT con una pizza in un ristorante italiano di Bucarest (con 8.000 lire italiane pizza, bevanda e servizio!).
Naturalmente impressionò il fenomeno di mania di grandezza e potenza di Ceausescu: enormi stanze marmoree e una sala da ballo grande quanto un campo da calcio!! Insomma per erigerlo fece abbattere interi quartieri (circa 3000 persone sfollate). Risultato: il 2° palazzo più grande del mondo per volume. Adesso: enormi stanze marmoree vuote che mettono tristezza e brividi in ricordo di quello che fu Nicolae Ceausescu per la Romania e di quello che fece nella sua dittatura per anni.
Già, molti anni persi.
Dal palazzo del popolo (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) E le strade secondarie chi le mette a posto? In viaggio su queste, mezze asfaltate, sembrava fossimo in "Tagadà". Bucarest conta 2,6 milioni d'abitanti ed è una città occidentale. Ma c'era da stare attenti ai ragazzi di strada e ... ai cani randagi.
Non ho mai visto e sentito tanti cani come lì. In ogni casa 3-4 cani in media per non parlare appunto di quelli che scorazzano per le vie delle città. Il problema cani è stato affrontato dal governo rumeno con l'abbattimento sul posto di tutti quei cani che
sembrano randagi!!
Le macchine che circolano a Bucarest sono quelle che si trovano qui da noi. Dopo aver dormito per la seconda notte in parrocchia, la mattina del 2 Agosto partimmo alla volta finalmente di Cernavoda. Prima però dovevamo far scendere il gruppo "fiammiferi" (lo definisco così per via della loro maglietta e il loro bans: un legno non fa fuoco, due ne fanno poco, tanti legni insieme fanno un bel falò ....) con Suor Maria a Slobozia per la loro missione d'animazione per i bimbi rumeni.
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