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(Da Oslo al Brickdalsbreen)
(pt 4/9)
6 AGOSTO
Il programma di oggi prevede una sveglia all'alba...la guida ci dice di essere puntualissimi e minaccia di lasciarci a piedi...ma noi non abbiamo problemi in questo senso: non vediamo l'ora di partire!
Ci prepariamo in un lampo e scendiamo a far colazione in uno degli enormi saloni a disposizione dell'albergo, individuiamo subito la zona vivande e ci accaparriamo dei posti a sedere spostando i resti di altri commensali (al mattino il personale non riesce a star dietro all'andirivieni di persone ai tavoli) e poi ci fiondiamo verso i vassoi traboccanti di cibo.
Trampolino dall'alto (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) C'è davvero ogni ben di Dio...dolci vari ma soprattutto salumi e salmone! Poi patate e gamberetti (lo so a colazione non sembrerebbero l'ideale ma provate a chiedere ad Annalisa!),yogurt, succhi vari, latte e cereali, uova...insomma una colazione internazionale che tiene conto di tutti (ma proprio di tutti!!) i gusti!
Noi non ci facciamo pregare e riempiamo due piatti a testa di roba varia...meglio mettere nello stomaco qualcosa che poi non sappiamo come si evolveranno le cose!
Rifocillati, mettiamo le valigie sul pullman dove facciamo conoscenza con un altro dei personaggi del viaggio (...oltre alla mitica Antonella, la nostra guida): il grande KNUT da pronunciarsi con la u alla francese! Uomo che si rivelerà la vera essenza della gentilezza e della disponibilità, oltre che della simpatia, della gente norvegese.
Knut è alto e magro...ma ce la mette tutta per sollevare le valigie mostrandosi atletico...certo non aveva calcolato che dietro l'apparenza di una normale valigia da aereo potesse celarsi del cemento armato (sto parlando della mia valigia ovviamente!
E quest'anno ha superato la decenza in fatto di peso!) e mi ricorderò per sempre il suo sorriso aperto trasformarsi in una sorta si ghigno mentre mi domandava "Stones?" all'atto di metterla nel portabagagli.
Oggi incominciamo la giornata con una visita guidata della città e l'accompagnatrice non è Antonella bensì un'altra ragazza molto in gamba che ci spiega, passando, qualcosa della città: le vie più antiche, ricostruite da un re danese dopo l'incendio in epoca rinascimentale, la zona della fortezza, del porto di Oslo e poi la Reggia...la città è abbastanza piccola...o almeno il centro lo è, e quindi ci porta a vedere un'area un po' più distante dai percorsi abituali: il quartiere di Frogner.
Frogner è una zona residenziale di casette in stile piuttosto antiche ed è perciò uno dei quartieri più ambiti e costosi dell'intera città. Ordine e tranquillità (oltre che decisamente bellezza) sono le parole per descrivere il posto, tanto più che si trova vicino all'omonimo grande e bellissimo parco.
Quest'area verde è stata appositamente studiata per ospitare le sculture di Vigeland (lo scultore norvegese più famoso) ed è stata predisposta per essere una sorta di museo all'aperto dove le sculture e il verde si completano a vicenda.
Fiordo Oslo dalla Fortezza (clicca qui per vedere questa immagine ingrandita) La guida ci spiega che per i Norvegesi la famiglia e in particolare i bambini sono un bene preziosissimo che deve in ogni modo essere tutelato e protetto, e proprio a questi temi si rifanno le sculture presenti nel parco.
La via per raggiungere la zona centrale passa per un ponte sul laghetto del parco e sulle ringhiere si trova la prima serie di statue in bronzo. Si tratta di rappresentazioni della vita quotidiana e i protagonisti sono raffigurati nudi per sottolineare che essi non appartengono a nessun tempo...o meglio sono portatori di valori ed atteggiamenti eterni che, immutabili, si ripresentano nel tempo e nello spazio.
Sono molto affascinata dalla forza e dalla vitalità di queste statue...la loro allegria e la loro tristezza sono contagiose.
Sembra molto strano pensare che, mentre noi ci comportiamo come se fossimo in un museo, ci sono persone che stanno a godersi il caldo sole della mattina sdraiati sul prato con un espressione beata...ma questo mix mi piace anche se noi non abbiamo tempo per sieste ristoratrici visto che dobbiamo seguire il gruppo che si è già recato alla fontana.
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