Il Cireneo |
Veronica |
Tornando
a mezzogiorno dal podere s'imbatte
il Cireneo in quel corteo che
urlando insiem gli sdegni e le preghiere conduce
verso il Golgota un ebreo. È
forse quello il tratto più spaccato che
in vista ormai del luogo convenuto si
mostra assai gravoso al condannato, lasciato
già una volta senza aiuto. Non
c’è un seguace in mezzo a quei vocianti che
al pari di Simone di Cirene accenni,
pur costretto, a farsi avanti. Non
c'è nessuno, fuor d'uno straniero, che
levi un po' quel carico di pene nel
lento andar di un tempo di mistero. |
Raggiunta
quasi in corsa ormai l'uscita che
si apre da una porta delle mura, Veronica
si ferma alla salita per
farsi tra la calca un'apertura. C'è
il Cristo col patibolo nel mezzo che
urtato, nel l'andare, dai soldati, si
attira dalla folla quel disprezzo scagliato
con orror sui condannati. Chiedendo
un po' di largo con crudezza, la
donna si avvicina al buon Signore che
esprime ancor più viva la mitezza. È
un uomo quello ormai senza più mire che
fissa dentro un velo un nuovo amore, mostrandolo nel volto del patire. |
Le pie donne | Il buon ladrone |
Ai
piedi della Croce ancora in gruppo confuse
tra la folla dei curiosi, le
donne osservan mute lo sviluppo che
chiude ormai dei fatti ignominiosi. Calato
il vespro su quel giorno oscuro che
mette in fila i vari avvenimenti, insieme
ancora in cerca di un futuro discendon
per l'acquisto degli unguenti. Già
montano la guardia quei soldati che
sorvegliando un Essere già morto diventan
per la storia dei giurati. Seguendo
attento poi le due Marie, sapran
dopo tre giorni di un Risorto che lascia le sue bende come spie. |
Issato
in Croce accanto all'Innocente che
indulge ancor coi suoi crocefissori, il
buon ladrone subito si pente chiedendo
la pietà per tanti errori. È
il farsi Dio la grave esecrazione che
causa al suo vicino quella sorte, fissandogli
perfino un'iscrizione a
prova della legge del più forte. "Ricordati,
Signore", di un "predone” che
condannato ad una giusta pena ti
affida la sua fede per cauzione. Con
quel "ti dico”, in margine al contratto, che
fa dell'uomo quasi una patena, si firma per l'eterno un nuovo patto. |