Il quinto Mistero doloroso |
Longino |
Ci
son le guardie coi pochi rimasti a
far la veglia al Cristo che muore quando
al contrario, nel crescer dei fasti, in
molti un tempo ne ambivan l'amore. C'è
la sua mamma con altri in quel raggio e
c' è il pupillo in quell'ora importante che
dalla Croce riceve il retaggio di
averla in cura nel tempo restante. All'ombra
ancora dell'altra Maria c'è
forse intorno la madre di Giuda che
prega pace per l'anima ria. C'è
infine il buio che ormai si disserra e
insiem levando la morte alla muda quasi in un nulla rovescia la terra. |
Uscito
dal drappello accovacciato che
a dadi si contende ormai la veste, Longino
mira dritto a quel costato per
porre fine a scene tanto meste. Han
già spezzato i piedi ai due ladroni che
accanto al Nazareno, sui due lati, han
dato il loro insiem di deduzioni per
dire del perché di condannati. Non
manda solo sangue la ferita che
aperta dalla lancia sotto il cuore gli
mostra il Crocifisso senza vita. Non
può una lancia offendere la vita che
getta pur ferita il suo bagliore sull'ombra
dell'eclisse ormai finita. |
Il
Centurione |
I molti Santi fuori dai sepolcri |
A
capo delle guardie da tre ore e
in piedi ancora per veder la fine, il
Centurione è parte di un orrore che
assembra in un tutt'uno le rovine. Si
è già smembrato in due da cima a fondo il
velo di quel luogo di orazione che
è Casa per gli Ebrei del Dio del mondo dal
tempo del sapiente Salomone. Non
han più alcun fremito le alture che
attente loro stesse ai gravi eventi si
fondon con le tènebre più scure. Non
ha la Parasceve un'esultanza che
sui preparativi ormai presenti non
gridi la sua prova di speranza. |
Sbalzati
dai sepolcri lì nei pressi che
si aprono alla morte del Signore, in
gruppo i Santi appaion agli ingressi per
vivere essi stessi il gran dolore. Non
scende insiem con gli altri il vecchio Adamo che
pur redento ormai dal Crocifisso risente
fin sul Golgota il richiamo levato
quasi da un lontano abisso. "Quel
legno della Croce eretta in mezzo è
tratto dalla pianta del giardino che
dava a me e ad Eva tanto olezzo?". "O
colpa tanto lieta ed appagante che
meriti di avere un tal destino nel
dare all'uomo un Dio per aiutante". |