La Settimana santa | La preparazione dell' ultima Cena |
Concluso
ormai con l'inno quel banchetto, con
gli Undici Gesù passa nell'orto come
a celar la pena da un aspetto che
troverà sul Golgota il riporto. Gli
Scribi e i Sacerdoti con Pilato riprovano
le burle del verdetto e
giù si urla perché sia condannato e
muoia fuor quell’Unto maledetto. E'
sceso il vespro della Parasceve e
sull'altura piangono le donne per
un Signor che morto ancor le imbeve. Ma
il terzo dì la tomba del Calvario si
scuote al sorger dell'Eterno insonne che
al nostro creder fa da emissario. |
Alla
vigilia ormai del grande giorno che
rinnovella ancor l'antica scena, il
Cristo manda due dei suoi d'attorno per
procurargli un luogo per la cena. "Vicino
alla città vedrete un tale, un
tale fermo con la brocca in mano" che
attraverso una strada vicinale vi
condurrà da lì poco lontano. Vi
mostrerà una stanza già ordinata, situata
giusto al piano superiore, che
ben si adatta ad una tavolata. "E'
tutto proprio come Lui ci ha detto" Giovanni
e Pietro pieni di stupore nel predisporre l'ultimo riassetto. |
L'ultima
cena |
Il quinto mistero luminoso L'istituzione della SS.ma Eucaristia |
Seduti
intorno per l'estrema cena in
quell'addio di cui fare memoria, ascoltano
i discepoli con pena quanto
al Signor rimane ancor di gloria. E
nel lavare i piedi a ognun di loro li
affida al Padre che conosce l'ora, e
insiem gli mostra quanto è di disdoro prima
che il ciel gli schiuda la dimora. Fra
le proteste e poi col tradimento che
offende con orrore quanto è sacro Gesù
si dà al grande sacramento. Con
l'inno infin che a mensa ormai si avvia e
scopre a Pietro il gesto del lavacro Giuda se n'esce al buio della via. |
Assiso
a tavola con i suoi amici nell'ora
di lasciarsi dentro il pane, il
Cristo cede i grandi benefici che
"divinizzano" le cose umane.
"A
lungo mi son dato i desideri di
fare questa Pasqua in mezzo a voi " per
viver più nell'intimo i misteri che
avranno d'ora innanzi un altro poi. Rendendo
al Padre il suo ringraziamento per
questo cibo ormai transustanziato, il
Cristo si offre ai suoi da nutrimento. "Questo
mio Corpo e insiem questo mio sangue" che
serberan per sempre ormai il mio stato saran
la vita alla vita più esangue. |