S. Giuda Taddeo apostolo

S. Bartolomeo aposto1o

E' quasi “in un inciso del Vangelo”

che appare il buon Taddeo coi suoi pretesti

quando domanda a Cristo a bruciapelo

“perché so1tanto a lor si manifesti".

 

"La fama" gli verrà dal1'ardimento

che offrendo le premesse in uno scritto

si farà grido contro il traviamento

capace di portar fino al de1itto.

 

Contro l'error e contro quei fomenti

che crescon come i1 loglio in mezzo a1 grano

con forza cala a 1ungo i suoi fendenti.

 

L'annuncio che egli smista con coraggio

per darlo fin ne11uogo più lontano

è parte in ogni dove de1 suo viaggio.

Udito il "vieni e vedi" dell’amico,

Bartolomeo accorre da1 Signore

che avendolo già visto sotto un fico

lo avvolge adesso come in un fulgore.

 

Non c’è in quell’uomo “un’ombra di malizia"

che renda meno indegna la sua spelta

e al tempo ormai fissato alla letizia

"non apra i campi al crescer della scelta".

 

Sarà la fede il metro de1 giudizio

"che ribaltando dopo un’opinione"

farà del suo fervore un esercizio.

 

Sarà per quel Gesù così riamato

"che affronterà lontano la passione,

finendo poi por essere scuoiato".

S. Giovanni evange1ista

A Patmos prima e ad Efeso, con gli anni,

gli eventi oscuri e quanto il Verbo disse

attento chiosa il verginal Giovanni

nel suo Vangelo e nell'Apocalisse.

 

L'ansioso anelito che il cuor di un Dio

a lui porgeva estremo nella Cena

gli torna ruminando nel ronzio

che sul Calvario ancora si dimena.

 

Occorre dir di quelle nozze a Cana

che iniziano la serie dei prodigi

e del sostar con la Samaritana.

 

Occorre dir di quell'ardente affetto

che penetrando il ciel nei suoi fastigi

perfino a noi lo mostra il prediletto.

(Dal Vangelo secondo Giovanni)

Il secondo mistero luminoso

Le nozze di Cana

(Dal Vangelo secondo Giovanni)

La Samaritana

Venuto il tempo ormai di predicare

dopo il digiuno solo nel deserto,

a quel banchetto tanto familiare

il Cristo si presenta allo scoperto.

 

«Non han più vino» -dice la Madonna-,

un otre almen dì quello pur posticcio

che sia d’auspicio all'uomo e alla sua donna

e tragga i servitori dall'impiccio.

 

Già freme nell'attesa la potenza

di quel Messia che li alla parentela

affretta l'ora della sua assistenza.

 

Nel pien di quella festa così umana

il Cristo ai discepoli si svela

con l'iniziar dei suoi prodigi a Cana.

Al pozzo di Giacobbe in Samaria,

fiaccato dal vagar con i diletti,

un po’ si ferma il giovane Messia

per scorrere in disparte i suoi progetti.

 

E' il caldo di quell'ora meridiana

che spinge l'uomo a darsi lì una pausa

e in faccia poi a una samaritana

a chieder l'acqua contro un'altra causa.

 

Nessuno ha dato a quella donna un bere

che accenda i vampi di un diverso ardore

e sperda coi mariti ogni piacere.

 

E' questo il giorno in cui, lasciato il monte,

il grande Dio dà corpo al nuovo amore

per rivelarlo proprio alla sua fonte.

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