La nascita

In quella stalla che ospita il Bambino

e muove intorno subito i pastori,

non ha la mamma un solo pannolino

che serbi al gran sospiro i suoi calori.

 

C'è un po' di paglia appena e un po' di fieno

che arredan dentro poveri la grotta

in quella notte ansiosa di sereno

che agli angeli segnala la sua rotta.

 

Non han gli alberghi un unico giaciglio

che al giusto uom e alla sua santa sposa

consenta di adagiarvi il proprio figlio.

 

Son giunti da ogni dove i pellegrini

in fila tutti come a far da posa

ad una storia nuova di destini.

Un gruppo di pastori con le greggi

che vegliano sui campi quella notte

dietro al segnale sciolgono gli ormeggi

e insiem con gli angeli si fanno frotte.

 

Non ha una culla, un letto quel fanciullo

che la Madonna tien sulle sue mani

e con Giuseppe poi come un trastullo

lo ninna piano coi suoi canti arcani.

 

La stalla ormai rivela i suoi attori

col bue e l'asinello che in un canto

sbuffan pazienti getti di tepori.

 

E turbinando fuor sulla tettoia,

dove gli svani si aprono un incanto,

il Gloria manda a lungo la sua gioia.

L'accorrere degli Angeli custodi

Raccolti a gruppi in mezzo alla regione

per fare con le pecore il bivacco,

già sentono i pastori l'inflessione

che sale e torna senza un solo stacco.

 

"Gloria in excelsis" fanno i pii cantori

che a schiere in volo appena sopra i rami

intreccian quasi un cerchio di fulgori

segnando il loro correr di ricami.

 

Avvolti all' improvviso dal frastuono,

non han laggiù che un fremere di lodi

da dare a tanto evento come dono.

 

Quel Bimbo che dovunque ormai si muove

si attornia pur degli Angeli custodi,

facendoli arrivare da ogni dove.

Lo stupore della Vergine Madre

Avvolta dalla luce del Signore

che spande il Gloria intorno come un'onda,

la Vergine si serba lo stupore

per farsene la gioia più profonda.

 

“Et in terra...” continuano lì fuori

quegli Angeli del cielo senza posa

che guidan molto rapidi i pastori

al luogo dove il Bimbo ora riposa.

 

Non ha Maria un'altra adorazione

che più del suo raccolto struggimento

dia lode a Dio per tale concezione.

 

Chiamata ad esser Madre all'Increato,

non può non contemplare il grande evento

che ha lì nel Figlio appena generato.

Prostrata ancor davanti al Figlio Dio,

deposto su quel ruvido giaciglio,

la Madre ascolta il lento bisbiglìo

che sposta fin di dentro il suo scompiglio.

 

E' pieno in breve il piccolo presepe

che aprendosi alle greggi ed ai pastori

si innalza intorno quasi una sua siepe

a scudo di quei primi adoratori.

 

Non ha la notte un'altra meraviglia

da dare come aggiunta ad un mistero

che ancor col "pax hominibus" ripiglia.

 

E' sul venir degli umili al Signore

che 1a Madonna ferma il suo pensiero,

serbandolo per sempre al suo pudore.

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