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Quello del Venerdì Santo a Vico è un rito. Protagoniste sono le confraternite, il rituale è antico e muove dallo spirito popolare, l’immutabilità è la sua forza, segno di osservanza e lealtà verso la tradizione del paese. Le Confraternite, infatti, sono il modo di sentire il paese, sono le depositarie della sua anima, della sua dignità, sono i custodi della sua tradizione. Seguire i rituali delle Confraternite, o meglio partecipare alle loro “processioni” è il modo migliore per conoscerle e comprenderne la loro spiritualità. I canti, che accompagnano il cerimoniale del Venerdì Santo, sono certamente l’elemento più caratteristico; sono stati tramandati per generazioni e conservano per intero gli originari ritmi e le antiche cadenze. Ogni Confraternita presenta delle sfumature che è bene cogliere.
Le Confraternite unite in un’unica processione, ma ben distinte tra loro, percorrono le vie del paese per recarsi presso il “Calvario” dove si trovano cinque croci, quasi a rappresentare le piaghe di Cristo, cantando il Miserere. Al “Calvario” avviene il ritrovamento da parte dell’Addolorata del Cristo Morto ed è allora che viene fuori il “pathos” in tutta la sua forza, scoppia il canto liberatorio di “Evviva la Croce” a cui partecipa tutta la popolazione, con il sicuro auspicio della vittoria della vita sulla morte.