GLI UMANISTI

Si propone in questo periodo la figura dell’umanista, come fu definito il letterato del Quattrocento per la scelta di dedicarsi alle summa litterae (poesia oratoria storiografia e filosofia). Gli umanisti, tornando a rifarsi al latino, ricollegandosi direttamente alla tradizione del latino classico, quello degli autori della romanità antica che la ricerca filologica andava riportando alla luce o restituendo alle forme originarie. Il rifiuto della lingua mediolatina è parallelo a quello del volgare, essendo sentiti questi due strumenti espressivi come prodotti di una cultura povera di senso estetico e di umana sensibilità. Gianfrancesco Poggio Bracciolini è il più importante scopritore di manoscritti antichi e il suo umanesimo incarna un tipo di letteratura molto diverso da quello rappresentato dai suoi conterranei Salutati e Bruni.

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