Relazione sul Pero Palo 2009
Per il terzo anno consecutivo, Elvino Gasparotti e Irmgard Haub si sono recati a Villanueva del la Vera per controllare l’andamento della fiesta del Pero Palo. Ecco il loro resoconto:
Quest’anno è stato caratterizzato da una intensa campagna di informazione: abbiamo inviato appelli a circa 200 associazioni in tutta Europa, sono quindi arrivate numerose proteste.
Anche nel corso del programma televisivo Forum”, Rita dalla Chiesa ha esortato i telespettatori a sottoscrivere sul sito una petizione per il rispetto della normativa regionale della Extremadura.
Già il trasporto è irregolare
Giunti a Villanueva de la Vera ci siamo subito messi in contatto con Ivan Salvia, presidente della associazione spagnola “El Refugio del Burrito”, il quale ci ha informato di voler effettuare con il nostro aiuto, un controllo sul mezzo di trasporto utilizzato dal Comune per trasportare l’asinello.
Da una indagine effettuata da Ivan, tramite l’ufficio della Motorizzazione civile spagnola, il furgone risultava non essere idoneo al trasporto in base alla legge spagnola e alla normativa europea.
Il giorno della Fiesta, Ivan ha tentato di bloccare il trasporto dell’asino chiedendo anche l’intervento della Polizia ma dopo una discussione con Jacinto (l’impiegato del Comune di Villanueva de la Vera che si occupa della fiesta), e nonostante l’evidenza dei fatti, la Polizia ha semplicemente, forse per questioni di ordine pubblico, invitato le nostre associazioni a presentare denuncia alla autorità competenti, ma solo dopo lo svolgimento della Fiesta.
L’asino è cambiato
Quest’anno, l’asinello era “nuovo”, in quanto l’asino utilizzato nei trascorsi 3 anni era ormai adulto e quindi capace di ribellarsi con forza e difficilmente gestibile.
L’asino è apparso subito nervoso. Questa volta, probabilmente a causa delle forti proteste, il personale addetto al controllo ha cercato, all’inizio della fiesta, di creare uno spazio davanti l’asinello.
Dopo pochi minuti siamo riusciti a filmare una brutale scena di un tizio del luogo che sferrava con gran forza uno schiaffo sul muso dell’asino, forse reo di non voler collaborare alla fiesta; lo schiaffo era così forte che la testa del povero asino si piegava sul lato opposto.
Il percorso era lo stesso di ogni anno, attraverso le impervie stradine della cittadina con, forse a causa della bella giornata di sole, una gran folla di gente. Cori, urla, schiamazzi, sirene, campanacci e spari, accompagnavano l’intera fiesta, come sempre.
Più volte l’asinello è caduto e, dato lo stress, non voleva minimamente saperne di alzarsi, generando non poche preoccupazioni da parte degli organizzatori che vedevano la loro fiesta varie volete interrotta.
Siamo stati riconosciuti come “intrusi” ed in diverse occasioni hanno tentato di oscurare la videocamera “invitandoci” a non filmare e tenendoci costantemente sotto controllo.
Segnaliamo che ci sono stati almeno due tentativi di far salire un’alta persona sull’asinello oltre il fantino; la polizia era praticamente assente.
Rispetto alle passate edizioni, il fantino ha iniziato il percorso sobrio, ma con il passare del tempo, grazie alle ripetute bevute, la sobrietà è scomparsa, dimostrata dal suo forte ondeggiamento in groppa all’asino.
Durante le cadute non è stato possibile filmare da vicino quanto accadeva all’asino perché veniva creato un cordone che impediva agli “estranei” di verificare cosa succedeva, soprattutto quando tentavano di rimetterlo in piedi.
Dopo un’ora e mezza il corteo si è sciolto e l’asinello è stato ricondotto al furgone. Io e Ivan Salvia, come avevamo deciso, ci siamo recati presso il comando della Guardia Civile ed abbiamo presentato denuncia per il furgone irregolare a nome delle due associazioni. Secondo la legge spagnola, l’illecito è estinguibile con una multa che va da un minimo di 3.000 euro fino ad un massimo di 16.000 euro.
L’indomani, sulla cronaca locale, è stato pubblicato un articolo che riportava sia la dichiarazione del Sindaco che, replicando alle proteste, affermava che l’asino non veniva maltrattato (vedi scena dello schiaffo nel video presente sul sito sopracitato…), sia la notizia che le associazioni animaliste avevano presentato la denuncia (vedi immagine della pagina precedente).
A proposito dei quotidiani locali, in virtù della grande protesta giunta dall’Italia, un giornalista spagnolo aveva pubblicato la settimana precedente alla fiesta un articolo in cui si chiedeva come mai gli italiani si interessavano a questa loro fiesta nonostante in Italia ci fossero ben altri problemi come ad esempio lo sbarco di clandestini a Lampedusa!
Data la povertà di pensiero del giornalista, abbiamo preferito non replicare.
Tenteremo nei prossimi mesi di avere un contatto con qualche assessore della Regione della Extremadura, mostrando attraverso il nostro contributo video, che la legge, faticosamente ottenuta nel 2002 grazie al lavoro degli animalisti spagnoli, viene tutti gli anni disattesa.
Tuttavia anche quest’anno Ivan Salvia ha confermato come la presenza straniera e la tempesta di proteste abbia sortito l’effetto di far capire alle autorità locali che realmente la festa è sotto i riflettori di tutta Europa: non dimentichiamoci mai che quando cominciò Clara Genero a far conoscere in Italia questa festa, vigeva il motto che la festa finiva quando “finiva” l’asino.