Relazione sul Pero Palo 2008
Anche quest'anno Irmi Haub ed Elvino Gasparotti sono andati a Villanueva per il CEDA, a sostenere l'associazione “Refugio del Burrito” e per evitare che torni in auge il macabro slogan “la festa finisce quando finisce l'asino”, con il quale l'indimenticabile Clara Genero, storica animalista che si batté per anni contro le feste con animali in Italia e in Spagna, fece conoscere questa festa.
Cosa è successo
Purtroppo – scrivono nella loro relazione – siamo rimasti solo noi a sostenere qui gli amici spagnoli e questo pesa negativamente: quando negli anni scorsi arrivavano altre associazioni dall'estero il signor Giacinto, uno dei responsabili del Comune di Villanueva incaricato dello svolgimento della festa del Pero Palo, accompagnava le delegazioni delle diverse associazioni a visitare il percorso il giorno precedente la “Fiesta”. Ma ora – non essendoci appunto che noi – l'atteggiamento è cambiato.
Già lo scorso anno tanto lui quanto il Sindaco si erano dimostrati non solo poco disponibili ma addirittura irreperibili; così quest'anno abbiamo deciso di ignorarli facendoci vedere solo il giorno stesso, per verificare l'arrivo del “burrito” (asino).
Come detto, erano presenti per il Refugio del Burrito il suo presidente, Ivan Salvia ed una sua collaboratrice, Isabella, veterinaria, che ci hanno ringraziato per essere rimasti con loro.
Purtroppo quest'anno, anche se sostanzialmente non ci sono stati stravolgimenti rispetto alla precedente edizione, abbiamo potuto verificare che la situazione è peggiorata rispetto a qualche anno fa. Come lo scorso anno, l'assenza di forze dell'ordine, a parte la presenza di qualche militare della Guardia Civil interessato solo a chiacchierare, ha permesso ad una folta folla di gestire la corsa nel modo loro più consono: ripetuti e forti salti del “fantino” (forse un po' più magro rispetto al suo predecessore del 2007), sulla groppa del “burrito”, vari tentativi di far montare altre persone, strattonate, spinte, urla, spari, campanacci, ecc. ecc.
Come lo scorso anno, ci siamo separati per poter meglio controllare lo svolgimento della festa, Irmi con Ivan e Isabella si sono recati sul luogo di partenza per attendere l'arrivo dell'asinello.
Anche quest'anno l'asinello era lo stesso dell'anno precedente, dunque alla sua quarta edizione e si capiva: non voleva scendere dal furgone; era steso per terra ed è stato letteralmente tirato fuori da diversi uomini, come potete vedere.
A differenza della edizione 2007, il “fantino”, ubriaco come da protocollo, è montato sul “burrito” prima dell’arrivo nella piazza del Comune; l'asinello ha fatto la sua comparsa intorno alle 10 trascinato, sempre come da protocollo, da un lungo canapo tirato a braccia da molte persone.
Irmi, che stava filmando l'evento, è stata probabilmente riconosciuta come animalista ed uno dei giovani che accompagnava l'asino, ha tentato più volte di oscurare l'obiettivo con la mano invitandola a non filmare (nonostante la presenza di molte persone che filmavano). Ha avuto così inizio la Fiesta ed il povero asinello è stato circondato dalla folla agitata, che ne ha bloccato i movimenti, tanto che riusciva a muoversi solo attraverso spinte “guidate”.
Irmi oramai era etichettata come spia, cosicché, oltre a subire forti spintonate, le hanno strappato dalla testa il berretto, per poi lanciarlo oltre l'asinello come un trofeo (vedi a sinistra), e finire poi calpestato dalla folla (e pure dall'asinello).
I colpi di fucile si sono susseguiti con ritmo incessante ed il frastuono dei campanacci, delle sirene, degli schiamazzi e dei cori hanno accompagnato l'intero tragitto. In più di una occasione, c'è anche stato il tentativo di far salire un'altra persona sul “burrito”.
La “fiesta” è durata poco più di un'ora e a fine tragitto, ricordando che nel 2007 l'asinello tentò la fuga, gli organizzatori hanno utilizzato il canapo come barriera per prevenire e controllare eventuali ribellioni.
Tutti e quattro abbiamo accompagnato il burrito fino al furgone cercando di controllarne anche lo stato di salute. C'era anche Giacinto, il quale con ironia mi ha chiesto se il “burrito” si sentiva stressato.
Ritornati in piazza, abbiamo incontrato un giornalista che ci ha chiesto le nostre impressioni; ci ha detto che in una edizione della Fiesta, grazie all’interessamento di Brigitte Bardot, si ottenne che venisse posto un grande cerchio intorno all'asinello per potergli offrire un po' di spazio necessario per ridurre un po' lo stress.
E' necessario mobilitare nuovamente le associazioni straniere per far loro capire che dobbiamo impedire che la fiesta del Pero Palo scivoli lentamente verso un passato tragico!